di Pietro Paolo Falco [user #17844] - pubblicato il 22 maggio 2014 ore 07:30
Il Gizmotron è uno tra gli accessori/effetti più rari in circolazione. Nato all'inizio degli anni '70 per mano di due musicisti, il curioso dispositivo ideato per donare sustain illimitato a una chitarra elettrica è prossimo a un grande ritorno entro il 2014.
Il Gizmotron è uno tra gli accessori/effetti più rari in circolazione. Nato all'inizio degli anni '70 per mano di due musicisti, il curioso dispositivo ideato per donare sustain illimitato a una chitarra elettrica è prossimo a un grande ritorno entro il 2014.
Siamo abituati a pensare agli effetti per chitarra come comodi stompbox o al massimo degli eleganti sistemi rack, ma c'è stato un tempo in cui l'alterazione del suono di una chitarra passava, più spesso di quanto non si pensi, per modifiche esteriori, ingombranti, antiestetiche e invasive. Tra gli anni '60 e '70 molti piccoli produttori si dedicarono alla ricerca di suoni nuovi, talvolta mediante veri e propri accrocchi con cui sconvolgere estetica ed ergonomia degli strumenti. Fu proprio alla fine degli anni '60 che prese vita l'eBow, "l'archetto elettronico" basato sui principi del magnetismo tutt'ora in produzione e disponibile in molti negozi. Un risultato sonoro simile, ma attraverso tecniche e principi del tutto differenti, fu quello ricercato dal Gizmotron, un curioso dispositivo meccanico nato nei primi anni '70 per mano dei musicisti Lol Creme e Kevin Godley.
Il Gizmotron è considerato tra gli accessori più rari al mondo. È rimasto in produzione solo per un breve periodo e non risultano esistere attualmente esemplari funzionanti con tutte le parti originali dell'epoca. L'obiettivo del Gizmotron è ricreare un effetto violino, o synth se si preferisce, mediante il movimento meccanico di parti a contatto con le corde. Diversamente dall'eBow, a mettere in moto le corde sono infatti una serie di sei ruote dentellate su un lato. Schiacciando i tasti corrispondenti sulla parte superiore del Gizmotron, le rotelle si avvicinano alle corde e cominciano a girare vorticosamente, i dentini le sfiorano come fossero tanti piccoli plettri e generano un suono dal sustain virtualmente illimitato, finché si tiene premuto il tasto. A onor del vero, parlare di sustain non è del tutto esatto, in quanto il mezzo è più vicino alla tecnica del tremolo adottata dai mandolinisti, per esempio, che a un vero e proprio "allungamento" della nota. Per quanto apparentemente rozzo, il Gizmotron ha dalla sua la possibilità di suonare anche più corde insieme, diversamente dal concorrente eBow.
L'album Consequences di Creme e Godley offre degli ottimi esempi delle potenzialità del Gizmotron. Eccone un estratto.
Il Gizmotron è finito per lungo tempo nel dimenticatoio, saltando fuori di tanto in tanto in qualche forum straniero. Questo fino al 2013, quando Aaron Kipness ha deciso di rispolverare il vecchio dispositivo cominciando a produrre parti di ricambio e offrire un servizio di restauro per i Gizmotron guasti. Eccone uno d'epoca rimesso a nuovo dal suo laboratorio.
Nel tempo, l'interesse di Aaron nei confronti del dispositivo è cresciuto fino a portarlo a registrare il marchio "Gizmotron", all'inizio del 2014, e a mettere in cantiere una versione tutta nuova dell'effetto. Attualmente non sono disponibili immagini né esempi sonori, ma il sito ufficiale Gizmotron promette grosse novità per il 2014.