L''idea di partenza di Ford è inserire nel fraseggio blues idee prese in prestito dal jazz e dal bebop. Per farlo, il chitarrista esordisce dicendo:
“Il bebop è una specie di scenario 2-5-1”.
Capiamo cosa intende. Con 2-5-1 indichiamo una progressioni di accordi costruita dal secondo, quinto e primo grado di una tonalità. Per esempio, in C maggiore avremo Dm, G7 e C.
Nella gestione del fraseggio e dell’improvvisazione sopra questi accordi, è fondamentale capire il ruolo cardine dell’accordo costruito sul quinto grado, nel nostro caso il G7. Questo accordo di dominante, il G7, sarà il nostro bersaglio. Verso di lui scaglieremo tutta la tensione armonica per poi risolvere sull'accordo di C.
Uno dei primi passi per ottenere sonorità jazz anche nel blues, sarà avere ben chiara questa dinamica.
Quindi, tramite l'utilizzo di arpeggi e scale mirate, enfatizzeremo la tensione che ruota attorno a questo accordo per poi risolvere sull’accordo di destinazione.
Vediamo qualche esempio.
Prendiamo in esame gli accordi G7 e C7; considereremo il primo come l'accordo sopra al quale creare tensione e il secondo quello sul quale risolvere il fraseggio.
Usiamo queste semplici diteggiature:
Un espediente molto utilizzato per creare tensioni e spigolature da jazzista consumato è suonare una scala minore melodica costruita un semitono sopra quella dell'accordo in questione. Per esempio, sul nostro accordo di G7 suoneremo una scala di Ab minore melodica.
Ricordiamoci che la scala minore melodica è una scala minore con il sesto e il settimo grado aumentati di un semitono rispetto alla scala minore naturale.
La scala è composta dalle note: Lab, Sib, Cb, Db, Eb, F, G.
Visualizziamone la relativa posizione sul manico: