Nei giorni scorsi infatti Roger Waters ha lanciato un accorato appello a Neil Young perché "non legittimi i crimini israeliani contro i Palestinesi" e il management del cantautore canadese annulla il previsto concerto "alla luce degli attacchi di razzi di questi giorni".
Stamattina ho letto, su Televideo Rai, la notizia dell'annullamento del previsto concerto di Neil Young a Tel Aviv, "alla luce degli attacchi di razzi di questi giorni". Il redattore (o la redattrice) di Televideo, però, aggiungeva un'altra "interessante" notizia: l'appello lanciato nei giorni scorsi da Roger Waters ("fondatore dei Pink Floyd") a Neil Young affinché annullasse il suo concerto a Tel Aviv (previsto per il 17 luglio), per non legittimare, con la sua presenza, "un regime coloniale e di apartheid" a danno della popolazione palestinese.
"Incredibilmente" (le virgolette segnalano il mio sarcasmo), di quest'ultima notizia non risulta traccia in rete nei siti italiani, così l'ho cercata e scovata nell'unico link (a cui mi ha indirizzato il noto motore di ricerca) che riporta la notizia, ovviamente in inglese: http://ultimateclassicrock.com/roger-waters-neil-young-israel/.
Lì ho potuto leggere la lettera di Roger Waters a Neil Young, di cui ho abbozzato una traduzione "artigianale".
Caro Neil Young,
ci sono voci che girano sul fatto che stai prendendo in considerazione di fare spettacoli a Tel Aviv quest'anno.
I picchetti della protesta [contro l'occupazione israeliana] sono stati violati in questo ultimo anno da uno o due pesi leggeri della nostra comunità, ma nessuno della tua statura. Woody Guthrie si rivolterebbe nella tomba. Neil Young! Tu sei uno dei miei più grandi eroi, tu sei uno di una lista molto breve, tu, John Lennon, Woody Guthrie, Huddy Ledbetter, Harry Belafonte, Sam Cooke, Billie Holiday e, alcuni altri, ma non molti; le tue canzoni sono sempre state pregne di amore e di umanità e compassione per il prossimo, uomo e donna. Trovo difficile credere che tu possa voltare le spalle al popolo indigeno di Palestina. Che tu possa dare sostegno, incoraggiare e legittimare, con la tua presenza, un regime di apartheid coloniale, in gran parte configurato dall'Europa, che cerca di confinare il popolo nativo di quella terra o in esilio o in uno status di seconda classe, in riserve e ghetti.
Per favore, fratello, dimmi che non è così.
Se non ricordo male, andando indietro nel tempo, insieme ad alcuni di noi (Stevie Van Zandt, Bruce, Led Zep etc etc etc etc) tu non avresti "Suonato In Sun City". Ti chiedo di rimanere sullo stesso piano morale ora. Il compianto, grande, Nelson Mandela vive in noi, non possiamo tradirlo. Lui è stato esplicito nella sua posizione e lo cito: "Sappiamo troppo bene che la nostra libertà è incompleta senza la libertà dei palestinesi". E' tempo di "Rock Contro il razzismo", per mostrare i muscoli, rifiutandoci di prestare i nostri nomi per legittimare la colonizzazione illegale delle terre palestinesi e l'oppressione sistematica delle sue popolazioni indigene. Purtroppo la lobby a cui ci opponiamo ha pure un sacco di muscoli. Loro spendono milioni per la loro "Hasbara", cioè (se, come me, non conosci l'Ebraico) "Propaganda". La macchina della propaganda è ben oliata e spietata. Noi, invece, abbiamo solo il nostro impegno per la resistenza non violenta per sdraiarci di fronte ai trattori cingolati dell'esercito israeliano, che radono al suolo i nativi della terra di Palestina. Noi siamo con quelle persone, e con tutte le persone coraggiose di Israele e Palestina, ebrei e i loro simili arabi, che si oppongono alle politiche brutali del governo israeliano. Noi siamo con Rachel Corrie, la giovane donna americana che ha immolato la sua vita sotto i cingoli del trattore. Unisciti a me e agli innumerevoli altri artisti di tutto il mondo in solidarietà con gli oppressi e i diseredati. E' tempo di ascoltare l'invocazione dei popoli. Popoli come quello beduino, il popolo nomade del Negev nel sud arido di Israele, ti prego, documentati sulla loro situazione: un villaggio, Al-Araqib, è stato distrutto 63 volte dai Bulldozer dell'esercito israeliano. Se hai dubbi su tutto questo, andrò con te per la Palestina e Israele, se me lo consentiranno: potrai vedere quello che io ho visto, e poi cerchiamo di capire la cosa giusta da fare.
Tra l'altro ho visto il tuo concerto alla Bridge School su YouTube, lo scorso anno: è stato molto commovente. Tu naturalmente sei stato magnifico. Mi avevi chiesto di esibirmi [con te], e, come ho spiegato al tuo management, lo avrei fatto volentieri se non fossi già stato impegnato al Wall Tour in Europa e allo Stand Up For Heroes a New York. Quest'anno sarò lieto e orgoglioso di venire a supportarti se mi chiamerai.
Con rispetto e amore
Roger Waters
Il sostegno esplicito di Waters al popolo palestinese è ben noto: lo scorso anno ha scatenato parecchie polemiche il maiale gonfiabile con una stella di David che si è levato in volo durante il suo concerto, ed il suo aver paragonato il governo israeliano a quello nazista. Neil Young, nel frattempo, ha combattuto le sue battaglie a favore dei diritti dei popoli indigeni, attaccando il governo canadese per aver permesso alle compagnie petrolifere di violare i trattati stipulati con gli indiani della Athabasca Chipewyan First Nation: Dunque il Rock è ancora vivo e lotta con noi contro le ingiustizie e gli orrori del mondo.