Una lezione di chitarra ritmica da provare con il pallottoliere. Giochiamo con i numeri e le diverse figure ritmiche. E quando tutto sembra iniziare a girare, rimandiamo tutto all'aria inserendo delle pause. Addentriamoci nel più moderno riffing metal.
Oggi, mantenendo lo schema delle lezioni precedenti (, ), analizzeremo le seguenti figure ritmiche: OTTAVI - TERZINE - SEDICESIMI - QUINTINE - SESTINE.
Per semplificarci la vita, lavoreremo ancora una volta unicamente sulla sesta corda della chitarra, il E.
Il tipo di ritmiche che eseguiremo sono ispirate al lavoro ritmico dei chitarristi dei Meshuggah, veri e propri maestri della chitarra ritmica metal e di un approccio alla scrittura dei riff, diciamo piuttosto matematico.
Tutti gli esercizi saranno svolti su un tempo di 4/4.
Il consiglio, come al solito, è o di studiare le figure ritmiche molto lentamente, partendo da 60 bpm.
Nel primo esempio ci concentriamo nello scandire correttamente, sul primo e terzo quarto, una coppia di ottavi; mentre sul secondo e sul quarto, una terzina di ottavi.
Ricorrendo al trucco delle sillabe, suggerisco di affiancare ai due ottavi la parola “to-po”, mentre alla terzina, la parola “na-po-li”.
In questo modo possiamo avere una visione ben precisa della figura ritmica che ci apprestiamo a eseguire.
Nel secondo esempio. sostituiremo gli ottavi con una quartina di sedicesimi:
A questo punto della lezione ci ritroviamo a vedere una figura che non avevamo mai affrontato in queste lezioni, la quintina.
Questa presenta una difficoltà molto simile alla terzina: ci ritroviamo nuovamente a dover eseguire all'interno di una suddivisione pari, una figura dispari. Ma non solo: il dover eseguire su un quarto una quartina e sul successivo una quintina, potrà portarci parecchie difficoltà.
Prima di iniziare a suonare consiglio anche questa volta di “sillabare” la ritmica.
Alla quartina sostituiremo la parola “to-po-li-no”, mentre alla quintina sostituiremo la parola “co-or-di-na-to”
eseguendo l'esercizio quindi diremo a tempo:
“To-po-li-no-Co-or-di-na-to-To-po-li-no-Co-or-di-na-to ” (le sillabe in grassetto dovranno cadere sul tempo forte del quarto).
Seguendo un andamento in crescendo della ritmica ci ritroveremo a eseguire una quintina seguita da una sestina di sedicesimi.
Se ci pensiamo la sestina di sedicesimi altro non è che l'unione di due terzine.
Ci ritroveremo quindi a sillabare:
“Co-or-di-na-to-Na-po-li-U-di-ne- Co-or-di-na -to-Na-po-li-U-di-ne”
Iniziamo a inserire all'interno delle figure ritmiche appena studiate la pausa.
Noteremo che il tutto prenderà uno stile molto più elaborato. Crescerà il livello tecnico e affiorerà un’inattesa violenza nella pronuncia.
In questo caso ho preso l'esempio n.1 e ho sostituito in maniera alternata una pausa della stessa durata della nota che andavo a sostituire.
La stessa procedura sarà applicata agli esempi successivi. Creeremo sempre uno scheletro composta da: NOTA/PAUSA della stessa lungezza - NOTA/Pausa della stessa lunghezza...
Noterete che l'aggiunta delle pause ha complicato notevolmente i già non semplici esercizi. Ma il grande impegno necessario contribuirà a solidificare la gestione e padronanza di queste figure ritmiche.
Bisogna armarsi di pazienza e buona volontà. E non correre troppo con il metronomo. Almeno inizialmente…