di Guitarfreedom [user #15878] - pubblicato il 02 agosto 2014 ore 09:30
Se posizionare un buffer a monte della pedaliera promette di preservare frequenze e armoniche che arricchiscono il segnale, inserirne uno dentro la chitarra assicura il massimo risultato. Ecco come costruirne uno con pochi euro e nozioni basilari di elettronica.
Se posizionare un buffer a monte della pedaliera promette di preservare frequenze e armoniche che arricchiscono il segnale, inserirne uno dentro la chitarra assicura il massimo risultato. Ecco come costruirne uno con pochi euro e nozioni basilari di elettronica.
Sono dell'idea che la ricerca del proprio sound non debba avvenire su carta o per emulazione, ma sperimentando il più possibile fino ad avvicinarci a ciò che davvero ci rende soddisfatti. È da un po' che ho iniziato la ricerca (e non credo troverà una fine) del mio personale sound, cercando però di preservare il più possibile il suono che le mani generano insieme a chitarra/corde/pickup: è qui che si inserisce l'idea del buffer.
Sappiamo che il segnale creato dai pickup viene inevitabilmente attenuato dalle resistenze parassite, modificato dalle capacità parassite e disturbato da fonti esterne come campi elettromagnetici e interferenze radio. In questo scenario si inserisce il cavo, il mezzo che trasporta il segnale dalla chitarra ai pedali/amplificatori. I cavi non sono tutti uguali e, tra i parametri che li caratterizzano, quello che probabilmente influisce di più sul suono è il valore della capacità parassita. Infatti i due conduttori del cavo, separati dall’isolante, vanno proprio a creare un condensatore che si posiziona in parallelo alla impedenza (valore di "resistenza" per i segnali in alternata) creando un vero e proprio filtro passa-basso che taglia le alte frequenze e lascia passare quelle basse. Tutto questo si traduce nella possibilità di avere un suono cupo e povero di armoniche e di frequenze alte, soprattutto quando si usano molti metri di cavo. La frequenza di taglio è influenzata sia dall'impedenza di uscita della chitarra dell’ordine dei KOhm (quella del cavo è trascurabile essendo di poche decine di Ohm/metro) sia dalla capacità/metro del cavo: più questi valori sono alti, più la frequenza di taglio scende cancellando sempre di più le frequenze acute. Le soluzioni sono svariate e non per forza rappresentano quella giusta per tutti, e sono: - usare un cavo il più corto possibile - acquistare dei costosi cavi a bassa capacità - usare un buffer.
Il buffer è una configurazione particolare dell’amplificatore operazionale con guadagno ideale pari a 1, quindi non amplifica il segnale (in realtà il guadagno dipende dal circuito o dagli IC usati) e ha la caratteristica di avere una alta impedenza di ingresso (idealmente infinita) e una bassa impedenza di uscita (idealmente pari a zero) proprio come serve a noi, quindi in questo modo l’effetto del cavo diventerà trascurabile e potremmo avere anche molti metri di cavo senza perdere alte frequenze. Però, mettendo il buffer a inizio catena effetti, il segnale sarà ancora influenzato dal cavo che va dalla chitarra fino a esso, da qui la decisione di installare il buffer direttamente sulla Stratocaster, da me soprannominato banalmente Stratobuffer.
Il circuito usato è molto semplice ed è costituito da: - due resistenze da 1MOhm - un condensatore a film da 0.1uF - un condensatore polarizzato da 10uF - un integrato TL072 - uno switch DPDT - una batteria da 9V.
Al punto A del circuito in figura va collegato il "polo caldo" della vecchia uscita jack della chitarra, mentre al punto B colleghiamo il "polo caldo" della "nuova" uscita jack alla quale collegheremo il nostro cavo. Grazie a questo switch potremmo scambiare l'uscita standard con quella bufferata.
La comodità di questo buffer risiede anche nella possibilità di evitare l'uso di una DI box per collegarsi magari a una scheda audio o in diretta su un mixer.
Non ho detto nulla di nuovo, e non tutti si troveranno bene usando un buffer, però credo che provare nuove cose possa sempre accrescere la nostra esperienza e maturare l'orecchio con nuovi suoni.