di Oliver [user #910] - pubblicato il 21 agosto 2014 ore 07:00
Lo sappiamo tutti, la chitarra diverte in molti modi. Se è elettrica, poi, ci consente di giocare all’infinito con tutte quelle diavolerie che possiamo piazzare tra lei e l’amplificatore, a volte attrezzi indispensabili, più spesso dei placebo o degli alibi dietro i quali cerchiamo di nascondere le nostre inadeguatezze.
Lo sappiamo tutti, la chitarra diverte in molti modi. Se è elettrica, poi, ci consente di giocare all’infinito con tutte quelle diavolerie che possiamo piazzare tra lei e l’amplificatore, a volte attrezzi indispensabili, più spesso dei placebo o degli alibi dietro i quali cerchiamo di nascondere le nostre inadeguatezze.
Un gioco costoso, direte, ma non necessariamente: anche il solo sognare come assemblare il proprio rig ipotetico ci fa trascorrere piacevoli ore tra prove, ricerche, ascolti e confronti. Ognuno si diverte come può, soprattutto in tempi di crisi. Ma, inutile far finta di niente, nudi davanti allo specchio non possiamo far finta di ignorare la realtà (non quella... un’altra): evitiamo di affrontare il nocciolo del problema, preferendo allettanti scorciatoie. Come in un viaggio, la scorciatoia ci fa arrivare prima, ma ci priva del piacere del viaggiare e di tutto il bagaglio di esperienze che il viaggio comporta. Spesso ci si scandalizza perché si vede un imberbe ragazzino che, nonostante sia evidentemente alle prime armi, sfoggia una strumentazione che molti di noi hanno desiderato per tutta una vita. "Così non capisce nemmeno il valore di ciò che ha tra le mani", perché non ci è arrivato per gradi, facendo tutto il percorso e, in fondo, guadagnandoselo. È abbastanza vero, come il fatto che iniziare a suonare con l’ausilio di accordatori digitali o, peggio, dell’accordatura robotica non aiuta a sviluppare il proprio orecchio. Beh, le coloratissime scatolette, piene di attraenti lucine e di comodi pomelli fanno un po’ la stessa cosa al nostro tocco e alla nostra consapevolezza (e quindi controllo) dello strumento.
Qualcuno lo sa spiegare molto meglio di me. Per esempio, il buon Joe Bonamassa. Lasciamo perdere le inutili diatribe sul purismo, su come si dovrebbe suonare blues o meno... ognuno ha i propri gusti e Bonamassa è certamente uno di quelli che dividono l’audience. Ma nessuno può negare che abbia un TONE fenomenale, e che sappia perfettamente ciò che fa. Il video che segue è l’estratto di un’intervista/lezione che Joe ha rilasciato a Guitarist, nota rivista inglese. Secondo me è da ascoltare con molta attenzione: l’inglese di Bonamassa mi sembra di facile comprensione, ma anche senza una traduzione completa i concetti mi sembrano molto chiari. E importanti. Poi, come dice in chiusura, potrete anche andare a comprarvi il prossimo pedalino. Oppure no :)
Concordo. Prima mi sono messo in piedi, poi in ginocchio. Io credo che la qualità della chitarra e dell'ampli siano molto importanti, e comunque qua ci troviamo davanti a uno veramente capace di
produrre, con le sue mani, suoni eccezionali; davvero bravo. Ottimo insegnamento, che belli i vari suoni prodotti da una chitarra e da un valvolare, e null'altro.
giustissimo...infatti preferisco di gran lunga il plug & play: ho acquistato solo un pedale, un distorsore mxr, per evitare di infastidire il vicinato con i volumi dell'ampli, per il resto me la gioco
di tone, volume e equalizzazione dell'ampli :) comunque bonamassa ha un tocco straordinario...ho avuto la fortuna di assistere a un suo concerto, e ragazzi, che suono fenomenale...
Eh sì, grande insegnamento : una cosa però mi incuriosisce . Come sopperire,quando si va a ripulire il suono sporco semplicemente riducendo il gain della chitarra, all'inevitabile calo di volume in
termini proprio di decibel ? Plettrando più forte ? Forse se si decide di eliminare tutto, magari servirà solo un buon booster per avere i livelli di uscita simili ... Comunque, Joe non ha
realizzato un gran spot per i produttore di pedali e multieffetti, direi !
quel tipo di approccio si basa sull'assunto "tradizionale" per il quale pulito = accompagnamento, distorto = solista .. per cui se quando ripulisci ti si abbassa, ovviamente, il volume, in quel modo
di suonare va benissimo .. anche se un ampli imballato, tirato ad alto volume, tende a comprimere e quindi a sparare forte anche quando diminuisci l'uscita della chitarra
Una cosa che generalmente si omette di riportare, in questi casi, è che la qualità della chitarra e dell'ampli ha la sua importanza :) In primo luogo i controlli della chitarra devono funzionare
a dovere, e non sempre succede. Poi l'amplificatore deve fare la sua parte: quando si comporta "bene", si può individuare uno sweet spot in cui il suono cambia carattere al solo variare della
pennata o, come negli esempi, al variare delle regolazioni di volume. La differenza di volume tra il suono "ripulito" e il crunch è spesso molto minore di quello che si potrebbe pensare. D'altra
parte, se compenssassimo la riduzione di volume sulla chitarra plettrando più forte o con l'aggiunta di un boost, torneremmo alla situazione di partenza e il suono non si pulirebbe (a meno che il
boost non sia inserito nell'efx loop).
Esatto... A volte queste cose vengono dette con una supponenza un po' irritante, come se chiunque potesse permettersi strumentazioni da svariate migliaia di euro. (A me joe piace
moltissimo)
Io suono da 20 anni e in tutto questo tempo non ho speso la cifra che serve per comprare il setup che usa in questo video. Spesso si dimentica che per molti i pedali servono
proprio per coprire le mancanze dei setup economici...
In realtà non è necessario avere strumenti boutique, bisogna trovare quelli giusti e, se serve, saperli ottimizzare, anche con spese molto limitate (ad esempio sostituendo dei potenziometri
scadenti). Ormai si trovano strumenti molto validi anche nelle fasce di prezzo medio-basse.
Sul fatto dell'ottimizzazione sono d'accordo, provando a costruire pedali mi sono reso conto che spesso il limite in questi casi è più dovuto all'eccesso di pigrizia che alla carenza di conoscenze
tecniche o finanze. Per il resto bisogna anche un'attimo contestualizzare, quei giochini riescono anche a me - a casa - poi con la band è tutto un'altro paio di maniche,per esempio, ci sono delle
posizioni di switch della mi fender messicana che devo evitare completamente altrimenti scompaio dal mix, hai voglia cambiare potenziometri, li c'è da investire sui PU. Ma aldilà di questo, è
il modo di comunicare questo tipo di messaggio che da un po' fastidio, il fatto di farti sentire lo sprovveduto o il boccalone di turno, poi ci sta benissimo che io non mi sia preso la briga di
conoscere fino in fondo la mi strumentazione (anche se ne dubito, ho un solid state) o che mi faccia sedurre dalle soluzioni apparentemente facili.
In realtà a me quel giochino riusciva benissimo con una comunissima Strat American Standard, versione 2008, quindi niente pu Custom Shop, o una Les Paul Traditional ed un Vox AC-15 cinese da poco
più di 500€, così come ora, stesse chitarre, con un JCM800 combo due canali dell'82, pagato usato 500€...Nulla a cehe vedere quindi con le Strat e le Les Paul vintage o Custom Shop o con gli
ampli boutique del buon Joe...
Penso che con una qualsiasi buona chitarra ed un buon valvolare si possano ottenere risultati simili, non è necessaria un CC ed un tweed d'annata. Le mani sono fondamentali, la mente aperta e la
voglia di esplorare
Sinceramente, se prendo un Mp3 lo pompo in guadagno con qualsiasi programma audio la mia scheda audio distorce. Se poi lo riabbasso torno a sentirlo pulito. Lo fanno tutti gli amplificatori,
mica c'è bisogno delle valvole.
Va benissimo. :-) Personalmente ho valvole, transistor e digitale. Li uso tutti con soddisfazione, e con tutti riesco a regolare la quantità di saturazione sia col potenziometro della
chitarra sia suonando più leggero con la destra. Invece leggendo in rete pare che sia possibile farlo solo con valvolari da centinaia di migliaia di euro. Era solo questo il senso del mio
intervento.
Ho capito...ho avuto un solo transistor e l'ho avuto per diversi anni, un Peavey bandit 112: non so se non ero capace io o che altro ma la gestione del crunch/clean solo con la manopola del volume
era decisamente problematica, quando ho avuto il mio primo valvolare mi è sembrato di cambiare pianeta.
magari ci arriverò anch'io fra 15/20 anni :D indubbiamente è una verità, quella che lui ci espone: tuttavia, ripenso alla buonanima di SRV...non aveva granchè, a parte un paio di
tubescreamer....però il suo suono veniva anche da lì! quindi come la mettiamo!? chi ha ragione!? intanto, io mi metto a suonare un po' la mia decina di pedali :D
Il buonanima Stevie aveva un suono riconoscibile anche con l'acustica :) In ogni caso Bonamassa non dice che i pedali non servono. Li usa anche lui, del resto. Semplicemente dice che PRIMA di
ricorrere ai pedali bisognerebbe imparare a capire come sfruttare tutte le potenzialità del proprio strumento.
Oh Dio, Strat d'annata, Strat di liuteria, Tokai di quelle buone, ampli Fender di quelli buoni buoni e talvolta JCM800...A me non sembra che suonasse con robaccia...
Certo che no. Nessuno sceglie di suonare con strumenti scadenti, quando può averne di migliori (Ry Cooder a parte, hehe). Ma sbagliamo a pensare che il mojo sia nella Strat #1, o in Blackie, o nella
Plexi, etc. C'è almeno un video dove SRV suona una Epiphone Casino (mi pare), ma se ascolti senza guardare, oltre a riconoscerlo all'istante dai per scontato che stia suonando una delle sue strat...
Assolutamente d'accordo, rispondevo all'amico che si era espresso con quel "granchè" in riferimento alla strumentazione di SRV...Io non sono un fan del vintage, anzi, ma non credo che suonasse
propriamente con robetta da niente...
Vedo sempre più chitarristi, soprattutto giovincelli, che hanno un solo potenziometro su una chitarra a due pick up. Va bene se sei Billy Gibbons o Angus Young ma non ha senso avere 3 od/dist e una
tale configurazione. Io col gruppo uso molti pedali (ma anche i potenziometri) mentre, se mi esercito a casa, uso molto il selettore e tutti e quattro i pot della mia SG. Le sfumature sono infinite e
mi sento a disagio ad utilizzare chitarre con un solo volume condiviso.
Il più delle volte è una questione di pigrizia, ma in certi casi dipende anche da qualche carenza dello strumento. Molte volte capita che i potenziometri funzionino male, con una corsa poco lineare,
o modificando il tono. E così alla fine li si lascia a 10 e non se ne parla più. In altri casi è proprio lo strumento in sè che manca di articolazione: certe chitarre (ho in mente una
tipologia abbastanza precisa ma non vorrei offendere nessuno) sono molto meno espressive di altre. Quando trovo uno strumento che "ha l'anima", mi accende una lampadina nel cervello. Ad esempio,
posso suonare con una LesPaul Junior dimenticandomi completamente che ha un solo pickup: usando solamente le mani e il volume (addirittura nemmeno il tono) se ne possono tirare fuori mille sfumature.
Io sulla flying V che ho personalizzato ho fatto montare dei logaritmici ai volumi. E' vero che la corsa non è lineare ma il passaggio da crunch a pulito è molto più semplice e gestibile. E
poi, utilizzando il selettore posso passare da un pulito cristallino al manico ad un crunch spinto al ponte, il che, per me, è ancora più immediato che utilizzare il mio OD.
Questo video l'avevo visto poco tempo fa, prendendolo proprio dalla pagina di Bonamassa, ed ha secondo me, un grandissimo potenziale didattico. Troppo spesso sottovalutiamo le grandissime
possibilità che offrono quelle due (o quattro, o più ;)) belle manopoline chiamate "volume" e "tono"!
Condivido tutto quanto, a me nn piace lo stile chitarristico di Bonamassa ma sì, il suo TONE è pazzesco!
Anche io in "cameretta" sperimento e uso solamente la mia strato sul canale distorti
di un frontman e passo tutti i suoni che mi servono in quel momento però la vera difficoltà è saper utilizzare live questi suoni! Spesso mi è capitato di scomparire dal mix solamente selezionando
un pickup rispetto ad un altro e questo mi porta ad utilizzare sempre lo stesso e sopperire con cambi canale della testata e mi dispiace molto dover ricorrere a questo sotterfugio!
Adoro tutto di Joe. Non c'è una cosa che non sappia suonare...anche io utilizzo i toni ed i volumi, però più su delle gibson. Sulla mia stratocaster (sarà che è una classic vibe e la qualità non
si può paragonare a sorelle più blasonate) le risposte sono inferiori, ma comunque si possono sempre usare questi trucchetti. Tra l'altro ultimamente sto usando sempre di più il pollice alla victor
wooten ed il suono che ne esce è particolare anche se perdo in velocità (per quella c'è sempre il plettro)...
Video interessante e didatticamente valido, non c'é dubbio. Certo, passato l'hard rock questo discorso diventa molto meno applicabile... Io uso molto il selettore ma meno il pot del volume (in genere
preferisco un pedale volume) anche se sto cercando di abituarmi a usarlo di più. Il problema è quando si devono fare cambi repentini pulito-distorto e, come già notato da altri utenti, un
potenziometro dalla risposta non ottimale...
Guitarist lo compro spesso,ho letto anch'io l'articolo in questione,e Bonamassa mi piace da sempre, però anche lui "ondivaga" spesso,adesso dice questo,prima usava di tutto di più,la prossima
volta tornerà ai santi vecchi,nell'articolo parla anche della "riscoperta" della strato,ma io con la Strato l'ho visto fare concerti interi,ed aveva lo stesso sound della Les Paul,io direi che
questi qua,dovrebbero suonare e basta,perchè ogni volta che parlano ( non tutti ma moltissimi) si "banalizzano" di brutto. Il filosofeggiare a tutti i costi sul tutto e sul niente è
inutile....suona Joe,finchè hai il "fuoco sacro" che brucia,lascia perdere le cattedre ;-) I pedali? Si possono usare oppure no,ma tutti,proprio tutti,da Jimi in poi,li usano e li hanno usati,e si
sente,per altre cose musicali se ne può fare anche a meno,per certe altre no.
In realtà non dice che i pedali non servono (infatti li ha sempre usati), ma che è fondamentale imparare prima cosa la chitarra può fare. Di fatto, quando suona live corregge continuamente il
proprio suono agendo sulla chitarra, e spessissimo fa esattamente quello che illustra qui, passando da ritmiche a solo senza sfiorare alcun pedale (e anche senza l'aiuto del fonico,
sembrerebbe). Riguardo al suo suono, anche per lui vale la regola generale: non importa quale chitarra usa, il suo approccio, il suo fraseggio e le sue impostazioni dei controlli portano sempre
allo stesso risultato: la sua "voce". E' quello che succede all'ormai celebre Greg Hilden, che prova decine di strumenti magnifici ma viene accusato di farli sembrare tutti uguali: è lui che suona
sempre allo stesso modo, e la sua personalità prevale sullo strumento. Lo stesso si può dire di Phil X (altro che usa molto i controlli sulla chitarra): quelle splendide chitarre suonano così...
solo in mano a lui :)
Vero,ma questo è un approccio credo "normale",quando impari ad andare in bici,prima di arrivare a quella in carbonio e superleggera,passi da tutto quello che c'è prima,è la logica di tutte le
cose,altrimenti non avrai idea di cosa hai in mano e come sfruttarlo ad hoc,riguardo Hilden io l'ho conosciuto anche personalmente,anni fa in Svizzera,dopo aver comprato da lui i suoi CD (l'avevo
scoperto sulla rete appunto mentre provava gli strumenti) è un grande professionista,ed una bella persona,peccato che i circuiti musicali "buoni" siano tutti oltralpe.... :-(
Per me Bonamassa ha ragione: bisogna imparare a conoscere il proprio strumento, comprendere e saper utilizzare le sue sfumature e poi aggiungere con i pedali; parlo io proprio che, è vero che sono un
pedalomane, ma che spesso mi esercito con la chitarra diretta nell'ampli e che, quando ho iniziato e non capivo una mazza di chitarre elettriche, ampli ecc (dei pedali non conoscevo neanche
l'esistenza!) ho usato la chitarra in un canta-tu (comprendetemi: ero un bambino di circa 10 anni), ritrovandomi a scoprire (nel vero senso della parola per me in quegli anni) pulito e distorto (se
così si poteva chiamare quella specie di clipping di quel povero canta-tu hahahaha) con selettore, tono e volume!
che se fossi stato io gli avrei lasciato i mobili e pignorato le chitarre, se i primi erano tutti come la poltrona verde che si vede nel video, tra l'altro scomodissima per suonare a causa dei
braccioli.
Bell'articolo e bel video. Bisogna avere una bella chitarra nel senso che piace e funzioni bene a prescindere dal costo. Io ho trovato la Squier Tele CV per me è un ottima
chitarra. Secondo un buon amplificatore che si sposi bene con la chitarra e quando tiri giù il volume il suono si pulisca e suoni bene lo stesso. Anche come regolare bene l'amplificatore è
un bel capitolo da trattare.
Il resto è un di più e cmq io sono sempre per pochi ma buoni, cioè pochi pedali ma scelti con grande cura, a prescindere al costo che esaltino il suono della
chitarra e non lo coprano.
In ogni caso meno distorsione possibile.
Cercare di risolvere un brutto suono con i pedalini e come cercare di coprire una pietanza che fa schifo con una
tonnellata di spezie. Non serve.
Guarda a me, dopo 20 anni che suono e che andavo ad orecchio a seconda delle chitarre che usavo, mi hanno dato un buon trucco per regolare gli ampli... o almeno me lo hanno detto, io l'ho provato ed i
fonici mi hanno garantito che funziona... ma già io con quel modo non metto più l'ampli in spia perché lo sento bilanciato, tutto quello che ti serve è uno di quei pennarelli che trovi nel negozio
di musica o su web per segnare i livelli dei pedalini o qualsiasi cosa che poi vada via con un panno. Prendi un ampli come Marshall con Volume, Master, Gain, Alti, medi, bassi e presence; metti
tutto a 5 o flat, poi suonando un bicordo con la destra (io scordo il MI basso a RE così insieme al LA ho un intervallo di quinta ed una mano libera) con la sinistra torna allo zero del comando su
cui vuoi agire (bassi per esempio) ed inizia lentamente a salire; ad un certo punto sentirai che ci sono, per ogni comando, dei punti in cui il suono si apre e si definisce; appena ne trovi uno
segnalo col pennarello perché non sempre corrisponde preciso ad una tacca stampata sullo chassis per regolare i volumi a volte per esempio è: fra 3 e 4, ma spostato più verso il 4... comunque te lo
dice l'orecchio :) e non ce ne è uno per ogni comando, ma almeno 2, 3 o più, tu segnali tutti anche per il gain e la presence... poi se sei in sala prove provali anche sui volumi... io ho trovato
col JCM 900 SL-X il punto di master in cui suona bene ed è fra 7 ed 8... sotto quella zona s'intuba parecchio e meno male che è un 50W e posso mandarlo anche a 25 sennò ad 8 di master copro tutto.
Appena li hai trovati e segnati guarda in che punti la tua chitarra ed il tuo orecchio ti dicono che per te il suono è giusto... e poi correggi, spostandoti fra i diversi punti segnati in
precedenza. Io ho risolto così viaggiando fra i vari sweet point. Questo almeno è il mio metodo. Prova e semmai fammi sapere. Ciao.
ciao, grazie per il consiglio, gentilissimo; io normalmente cerco di mantenere il mio suono adattandolo all'ambiente in cui mi trovo e a quello che voglio fare: normalmente lascio un solo settaggio di
eq che è la base del mio suono e poi lavoro su master-volume e presence e resonance. Proverò anche il tuo metodo, grazie.
OK. Sono d'accordo... Se hai una Collector Choice con quel suono e quella dinamica è pure giusto non snaturarne la qualità del suono con molteplici pedalini... Ma non è che tutte le Les Paul
suonino come quella del video... Poi non tutti hanno le mani di Joe Bonamassa... Diciamo che il linea di massima "prima" si suonava così... Ma se suoni cover il sabato sera in un pub a volte ti serve
qualcosina per passare rapidamente da un suono all'altro... Ripeto... Secondo me per avere dei suoni credibili bisogna avere il tempo di smanettare tra un suono e l'altro ed avere una buona chitarra
ed un buon ampli... Non tutte le chitarre poi sono in grado di imballare un valvolare come fa la Les Paul...
Ma no, non era questo il messaggio. Non significa che si deve suonare senza pedali, ma che se non si impara a sfruttare tutte le potenzialità dello strumento si perde una buona fetta
dell'espressività e dei diversi suoni che si possono avere a disposizione. Poi gli effetti si usano, li usa anche lui. E se poi si suonano covers, non se ne può davvero fare a meno, non c'è dubbio.
L'avevo capito il messaggio... Io sogno di avere un giorno la possibilità di suonare in un ampli monocanale con al massimo un booster o un overdrive tra chitarra ed almpli... E sfruttare al massimo
la chitarra e tutte le sue possibilità... Dico solo che per fare ciò ci vuole tanta dinamica nella chitarra, nell'ampli e nelle mani... Ossia ci vuole qualità degli strumenti e qualità del
musicista... Più si invecchia e più si riduce la strumentazione a poco ma buono... E non è solo una questione di dolori di schiena...
Son d'accordo con te ma onestamente non credo che le reliccature, le sverniciature e gli altri orpelli da collezionisti influenzino il segnale in uscita dalla chitarra quanto dei buoni (2,50€
cadauno sono un ottimo prezzo) potenziometri e due discreti humbucker dall'output non troppo spinto...Secondo me è più che altro l'ampli che deve essere buono al punto da trattare adeguatamente il
segnale in ingresso...Infatti a me quel giochino lì riesce sia con la Gibson che con la Gherson, che monta anonimi pu e i pots di fabbrica, che non ho idea di che marca siano ma son tutti e 4
logaritmici e da 480Kohm spaccati alla misurazione.
Non sono le reliccature e le sverniciature a far suonare meglio una Collector Choice ma la qualità del legno e la cura costruttiva... Roba che pickup e potenziometri non possono replicare... L'abisso
che c'è tra una gibson usa ed una gibson custom shop è imbarazzante... Tanto da avermi portato a credere che chi acquista ancora una Les Paul standard o traditional non abbia alcuna idea di cosa
stia realmente cercando... Io 2000 euro per una traditional non li spenderei mai oggi...
Con il mio commento intendevo solo dire che per ripulire un crunch non servono 5000€ di Les Paul, ne basta anche una da 600€ se monta un certo tipo di elettronica, tutto qui. Chi ti ascolta
percepisce solo il suono che viene fuori dal tuo setup e dubito altamente che sia in grado di comprendere se si tratti di una Gibson, una Tokai, una ESP e quant'altro, al più potrà percepire una
minore o maggiore presenza di armoniche e qualcosina in temini di sustain. In ogni caso io ho una Traditional e come ti ho detto tante altre volte in altri articoli/diari una Custom Shop non pootevo
permettermela e ma con gli upgrade (con i quali sono ancora distante come importo totale dai 2000€ da te citati) ho esattamente ciò che cercavo e la mia chitarra non la scambierei nè con una R8
nè con una R9 nè con una qualsiasi CC, anzi in quanto a Les Paul sto a posto a vita.
Sono completamente d'accordo con quello che dice Joe. Poi per il fatto che spiega bene questa cosa mica è detto che non usi più i pedali !!! Certo che The Edge non può usare questo
sistema !! Si parla di rock blues, e volendo ridurre al minimo la pedalanza sono arrivato a farmi una Tele di liuteria semihollow con 2 Humbucker anche splittabili.. in questo modo ho una marea di
suoni a disposizione. Un consiglio però, tutto questo viene molto ma molto meglio con gli Humbucker, mentre coi Single Coil le possibilità sono inferiori. Mia opinione.
I controlli di tono e volume sono essenziali per certi generi musicali, per le dinamiche e l'espressività. Ci sono chitarristi che hanno basato parte del loro stile proprio su
quello.
Poi, naturalmente, il mondo è bello perchè è vario e c'è chi non ne sente particolare bisogno.
I potenziometri logaritmici sono una manna dal cielo in certe
situazioni...
In effetti fa un po' specie che un invito al "back to basics" venga da un chitarrista che per fare musica (anche non particolarmente avventurosa a mio giudizio) si porta dietro
pedaliere e schiere di ampli notevoli. Ma il consiglio è comunque valido e Bonamassa dimostra di sapere ciò di cui sta parlando.
Ragazzi gli effetti si usano da quando esistono, è facile fare riferimento a west montgomery ecc.. All'epoca si e no avevano l'ampli ed il jack! Oggi non esiste chitarrista che non abbia un minimo di
pedali. Anche nel blues!! Io passo ore a guardare rig rundown e scopro che anche chitarristi con una piccola pedaliera hanno dietro rack che fanno paura! La morale della favola è che ogni cosa a suo
tempo, inutile comprare un boost per aumentare il volume negli assoli se prima non sei in grado di fare un assolo decente!
Che per far funzionare bene questo ottimo insegnamento è neccessario regolare l'ampli sulla soglia del crunch. Ma funziona bene se siamo su una monocanale sulla soglia del crunch. In questo caso
davvero si ha un grande risultato. Con un ampli master-volume funziona ugualmente ma il suono si pulisce diversamente, rimane comunque sporco. Il problema è che mettere sulla soglia del crunch
un monocanale anche di soli 20 watt a volte non è possibile, perchè i volumi in questione sono notevoli. Quindi se la necessità è quella di suonare con un volume moderato (casa, pub, ore
notturne etc..) questo sistema funziona poco. In ogni caso è da conoscere... I pedali ti aiutano a bilanciare il volume...
Ha e usa una marea di pedali. Dal POG al tube screamer! Non capisco le critiche,alla fine il senso di questo video è: CONOSCI LA TUA CHITARRA. Poi compratevi guitarist perchè le lezioni di bonamassa
sono eccezionali. Io non suono altro da un paio di giorni
penso che dovremmo tornare al contenuto del discorso più che guardare cosa e come suona bonamassa. io trovo che il ragionamento sia pienamente sensato anche se a farmelo è qualcuno che usa svariati
ampli e moltitudini di effetti.. a livello personale è quello che ho fatto, suono solo con 3 canali di ampli e crybaby, è molto stimolante e ti permette di stare "focused" sulla chitarra più
che sui suoni.. per me era un problema
ma scusa perchè un chitarrista NON DOVREBBE USARE EFFETTI solo perchè sfrutta tutte le tonaliità dello strumento? Questo è un discorso che non capisco.
dove ho scritto che usare effetti non va bene? quand'è che bonamassa dice che gli effetti non vanno bene? sto dicendo che meno pezzi ci sono in una catena, più efficiente questa è. in altre
parole se hai poco cerchi di arrangiarti con poco, sviluppando una serie di altri aspetti che sono messi in penombra dall'effettistica. non è questione di giusto o sbagliato. è chiaro che il
discorso vale solo per certi generi ed è chiaro che se il tuo tocco è sopraffino questo discorso perde un po' di significato (vedi proprio bonamassa), ma la cognizione di causa in quello che si fa
è un requisito fondamentale :)
serve scriverlo? vabbè dai: poi ognuno suona come e quello che gli pare
No è che non capisco i vari "vabbè ma ha troppi pedali,fa l'endorser...." Non capisco manco perchè tirare in ballo il fatto che le gibson fanno schifo o the edge.... tutto qua :D
gente, qua si parla di dinamica, non di effettistica! c'è chi sopra a tirato in ballo the edge o il suonare da pub... e non ne capisco il motivo: non si parla di delay, modulazioni, riverberi,
etc... si parla di distorsione, compressione ed equalizzazione.
Tutti avete scritto cose interessantissime, certe le condivido altre un po' meno. Io penso che alla base di tutto ci sia il fatto che uno quando sa suonare e quando conosce le possibilità che il
suo strumento e il suo ampli può dargli, è già un ottimo punto di partenza. Io non sono contro il pedalame. sarei contro l'abuso di questo, da cui scaturisce la fottusissma GAS, anche perché i
pedali servono a dare quei colori in più che uno ha in testa; colori che si possono ottenere appunto avendo il pieno controllo di chitarra ampli e pedali e non il contrario come succede a
tanti. Un saluto!
Io sono cresicuto con i preconcetti di questo video e come me immagino tanti altri, nulla di nuovo, il fatto è che le mani non si comprano mentrei pedali sì! Inoltre c'è da dire che non ho mai
sentito un asino suonare bene, qualunque pedale avesse... però se non sei un gran manico gli attrezzi ti regalano sfumature, pur senza mai trovare un grandissimo suono, che da solo non troveresti e
allora perchè rinunciarci, quanti devono diventare bravi come Joe? D'altro canto, se uno produce un buon sound, che lo faccia con un zero o cento pedali che importa? Insomma, dato che non ci ha
stupito con effetti speciali, nel 2014 il tema poteva essere espresso in modo più maturo e meno spocchioso...
Hmmm, come molti altri hai leggermente frainteso il messaggio: Bonamassa non dice affatto che i pedali non servono. Dice semplicemente che se ci si concentra solo su quelli per fare il proprio suono,
senza conoscere tutto quello che la chitarra è in grado di offrire anche "da sola", ci si perde una buona fetta di possibilità. Si può benissimo avere un buon suono (ma dipende molto dal tipo di
suono) anche solamente spippolando coi pedali, ma se sai ANCHE sfruttare bene il potenziale di espressività che chitarra e ampli offrono, quel buon suono può diventare ottimo. Quanto agli
effetti speciali, sentire una LesPaul con un suono da rockabilly, da jazz, da blues e da rock (e tutti di classe) senza modificare l'amplificatore e senza pestare nessuna scatoletta, non mi sembra
proprio una cosa di tutti i giorni, e sinceramente non vedo dove sia la spocchia. La stragrande maggioranza pensa che la LesPaul abbia un suono solo, grosso e ingombrante. E la stragrande
maggioranza di noi un controllo dello strumento come quello che, con estrema naturalezza, dimostra Bonamassa, se lo sogna soltanto.
1) la spocchia la vedo soprattutto nella chiusura dove dicendo: ...allora, prima di prendere qualunque pedale... cioè una lezione, non un consiglio, non un'opinione, praticamente un'ordine dal dio
della chitarra... e soprattutto il tono con cui snocciola nomi di amplificatori (uno vale l'altro!???!!), in particolare il nome di ritchie blackmore usato come la quintessenza dell'inutile. Non
è il primo che parla di chitarre e di suono ma è il primo che sento a questo livello che si esprima non in termini di esigenze/opportunità personali quanto invece in termini assoluti. Capisco
che le sue intenzioni erano buone e benevole... però ti pagano un sacco di soldi...
2) Quello che dice e quello che dimostra è scontato, è l'ABC della chitarra elettrica... farlo e farlo
bene come lui è tutto un altro discorso... c'è gente che non intona un vibrato dopo anni di pratica!
3) Non dico che fa quello che fa perchè ha una chitarra da 5000Dollari, però una Les
Paul di quel livello è lo strumento versatile per eccellenza... ci sarà differenza tra quella e una B.C. Rich a forma di scarafaggio da 200 Euro con gli EMG attivi?
4) Spesso la differenza
tra un suono buono e un suono ottimo è tanto sottile quanto incolmabile, chi ha un suono nella testa arriva ad usare tutto quello che ha per ottenerlo e come ci arriva poco importa, ma chi il suono
nella testa non ce l'ha? Secondo me è giusto che si diverta con mille giocattoli che parlano e suggeriscono per lui. Chitarra, cavo e ampli possono essere un ambiente sterile e frustrante per un
sacco di gente.
5) Ci tengo a dire che difendo quello che non sono, a me piace il suono di chitarra e ampli e allungo la catena più per comodità (spesso ignoranza) che altro... anche se
alle volte un suono pulito come il suo nel video io non ce l'ho nemmeno dal canale pulito dell'ampli!))
Ti rispondo per punti: 1) Se la prendi in questo senso, TUTTI quelli che fanno un video didattico, compresi quelli pubblicati qui su Accordo, sono degli spocchiosi che parlano da un piedistallo.
In realtà fanno proprio questo: dall'alto della loro esperienza (indiscutibile e riconosciuta), spiegano a chi ne ha di meno (almeno il 95% di chi guarda il video) quali possono essere gli
accorgimenti per suonare meglio. Se il docente è simpatico, è saggezza, se non lo è, è spocchia. Bomanassa non si distingue per simpatia, ma ciò non sminuisce certamente le sue capacità o ciò
che dice, a mio parere. Personalmente condivido in toto l'importanza di quanto sostiene: a molti sembreranno cose superflue (perchè probabilmente ci sono già arrivati), ma da quello che vedo e
sento sono "banalità" che sfuggono completamente alla maggior parte dei chitarristi.
2) Appunto. L'ABC che tutti saltano a piè pari, inseguendo il tone di qualche idolo ("che effetti usa
Tizio? Quale amplificatore per suonare come Caio?") e le prestazioni agonistiche. Anche chi insegna lo strumento -ne parlo per conoscenza diretta- salta completamente l'argomento. "Farlo bene"
come Bonamassa è un'altra questione. Personaggi come lui e come ogni nostro beniamino ne nascono uno ogni... 10.000? 100.000? Ma questo non significa che se non sei così, allora devi per forza
suonare mediocremente, senza cercare di trarre la maggior gratificazione dalle tue possibilità (e da quelle della tua attrezzatura).
3) Faccio più o meno le stesse cose (non come lui,
ahimè) anche con una LesPaul Junior da 400 euro e il canale crunch di un Fender FM212 (150 euro, usato), senza pedali. Se poi mi compro una B.C. Rich con i pickups attivi, evidentemente non cerco
quel tipo di suoni perchè faccio altra musica, direi.
4) Questo è un malinteso nel quale sono caduti in molti. Nessuno sostiene che gli effetti non servono e se ne può fare a meno! La
conoscenza dello strumento è un presupposto che ci può aiutare a suonare meglio, non un punto di arrivo oltre il quale non ci si deve muovere. Tutti usano i pedali. Magari, imparando a sfruttare
meglio ciò che la chitarra offre, oltre a guadagnarci in espressività e controllo della dinamica, possiamo comprarci un overdrive in meno, ad esempio. Che poi è solo di questo che si parla: effetti
che agiscono sul gain e sulla dinamica. Mica ritardi, modulazioni... Suonando dal vivo, è difficilissimo poter applicare i consigli esposti nel video: velocità e precisione nei cambi, rapporti
di volume con gli altri strumenti, esigenze particolari dei brani... salvo casi molto particolari gli effetti sono irrinunciabili. Figuriamoci, il più delle volte risulta ingestibile perfino l'uso
dei diversi canali di un amplificatore, tanto che la maggior parte dei chitarristi usa un canale solo e ci mette davanti i pedali...
5) Condivido perfettamente, purtroppo. E' anche il mio
sogno, ma per ora non posso permettermelo :)
AMEN! Vorrei solo dire che ... forse la sola critica è che Joe afferma solo quello che chiunque abbia avuto lezioni private prima o poi avrà sentito dire dal proprio maestro.
Certo,non è niente di nuovo,ma sentirselo dire da un chitarrista cosi bravo che fa sold out ovunque (qui a roma,a marzo sono certo di non avere mai visto il palatlantico cosi zeppo)
dovrebbe farci pensare...o no?
Io credo che ciò che maggiormente debba caratterizzare lo strumento moderno rispetto al classico sia la possibilità/necessità di un approccio libero, altrimenti tutto è codificato, definito e
vincolato a percorrere una e un'unica strada lungo la quale tanta gente va avanti e molti altri sono fermi a grattarsi la testa. Mi spiego meglio: le nozioni di base, sono di base e non ci piove,
quindi, cosa fare con tono e volume di una chitarra devono saperlo tutti altrimenti nemmeno si può considerare che abbiano iniziato..., ma porre un percorso di conoscenza di tipo gerarchico, prima
questo e dopo questo, secondo me è sbagliato e nocivo per l'ambiente (io voglio che tanti e sempre di più suonino). Se il concetto è che non faccio una cosa perchè non ne so fare un'altra che
viene prima allora forse mi blocco, lascio stare e chi ci ha guadagnato? "Prima di comprare i pedali impara a usare i pots della chitarra", è una nozione che Ok devo conoscere ma se voglio la metto
da parte, la so e me ne frego, so a cosa servono le manopole della chitarra ma forse non le so usare, e compro i pedali se mi va. Nella evoluzione del sound di un chitarrista elettrico le variabili in
gioco sono infinite e quasi tutte sono legate ad aspetti di cultura chitarristica più che di tecnica, intesa come abilità, e teoria musicale. Molti ragazzi iniziano a suonare avendo all'attivo degli
esempi di chitarra, suono di chitarra, e chitarristi, davvero poveri per poter dare il senso che merita all'uso talebano di chitarra, cavo e ampli. E allora che facciamo, gli parliamo da alieni, di
cose che non possono e non potranno capire finchè la loro "enciclopedia del rock" non sarà cresciuta abbastanza e nel mentre avranno mandato tutti a quel paese perchè volevano solo divertirsi e
glielo abbiamo proibito? Si parla spesso di versatilità dello strumento e di trasparenza di ampli e pedali, credo che la vera base della cultura del sound, il contesto di partenza, sia qui ma
quanto è complicato? Il suono della chitarra, o il suono dell'ampli? Il suono dell'ampli o il suono del pedale? E le mani? I vari gears ti regalano facilmente colori tra i quali scegliere e ai
quali man mano arrivare anche diversamente secondo altre mille e mille vie... ad un certo punto, se uno è bravo e fortunato, ci si rende conto da soli di aver bisogno di più dinamica e la si va a
cercare...
Comunque in confronto a Joe anche Yngwie è modesto..!!!)))
"le nozioni di base, sono di base e non ci piove, quindi, cosa fare con tono e volume di una chitarra devono saperlo tutti altrimenti nemmeno si può considerare che abbiano
iniziato..."
Verissimo. Tanto che solitamente si dà per scontato. Solo che mi sembra che, siccome è scontato, si sottovaluti parecchio. Tutti sanno che i controlli della chitarra modificano
il suono, ma sono certo che moltissimi, guardando questo video, abbiano pensato "Apperò, senti che roba"... Detto questo, ognuno è assolutamente libero di fare come crede, ci mancherebbe altro.
Io non ci vedo un aut-aut, ma un suggerimento per ampliare o completare il proprio bagaglio. E a volte anche rinfrescare la memoria su cose risapute ma un po' arrugginite, fa bene ;)
...secondo me si sottovaluta perchè è una nozione tanto scontata quanto difficile da praticare, almeno in modo così radicale da pulito a distorto e da chiaro a scuro. Poi non riesco a vederne un
vero utilizzo pratico, perchè dovrei suonare con un deficit se posso avere tutto? A fare l'esibisizione di Bonamassa, con le dovute differenze, siam capaci in molti, ma alla fine sta cosa cos'è? E'
un consiglio per quale situazione? Per esercitarsi, per suonare bene anche in caso di fine di mondo o che? A prescindere dalla stima e dall'antipatia, credo che personaggi di questo livello
debbano fornire soluzioni ed esperienze personali pratiche, banali o meno è sempre interessante sbirciare dietro le quinte (tipo che ci fai con un line6 in mezzo a tutto quel ben di dio????), oppure
ci raccontino qualcosa di prezioso... Qua ci ha parlato di una cosa che non usa lui, non usa nessuno ma sappiamo tutti, se ci presentava una ricetta di biscotti al cioccolato era uguale!
Dissento solamente sul fatto che lui non la usi: se osservi una sua performance dal vivo, usa pochissimo i piedi, e moltissimo le mani. Non è solo un esercizio di stile, lui suona proprio
così. Poi è ovvio che se ha bisogno di un suono con fuzz... usa un fuzz. Il suo, ovviamente. E usa addirittura quattro diverse testate per sfumature di suono che, per sua stessa ammissione,
probabilmente riesce a percepire solamente lui (ma tanto ha i roadies, hehe).
Lo vedo anche io che li usa, ma quando resta da solo che si abbassano i volumi anche degli altri e passeggiando per palco si allontana dalla nave madre (la sua abnorme pedaliera tripla)))... se hai
qualche momento particolare da segnalare però ti ringrazio! (ovviamente parliamo di cambi di suono, eh! Non delle mille regolazioni al volo che facciamo tutti... tanto per non
equivocare:))
Qua c'è uno che lo fa davvero, però... però... però... vai al link
Se posso permettermi di aggiungere una cosetta che mi sembra passata inosservata, dopo essere stato ad un suo concerto e avere a casa in dvd e blueray tutti i suoi live, c'è da dire che personalmente
riconosco Bonamassa dai suoi fraseggi, dai suoi bending e dai suoi vibrato ma è un musicista attentissimo all'utilizzare in ciascun brano il tipo di chitarra più adatta ed il suo playin' varia
sensibilmente in relazione al fatto che stia utilizzando una Stratocaster, piuttosto che una Telecaster o una Les Paul. La cosa è evidentissima nel concerto a d Amsterdam con Beth Hart. Credo che in
questo più che in ogni altro discorso sugli spippolamenti sui pots della chitarra sia evidente la profonda conoscenza che ha sviluppato dei suoi strumenti. E lasciatemi aggiungere che dal vivo io
l'ho visto pestare pochissimo i pedali, quanto meno molto meno rispetto al numero di volte in cui ha agito sui volumi e sui toni delle chitarre che usava. Chi lo ha visto ultimamente sa anche delle
prima ora in acustico; ammetto che quando ho contato quelle 10 o 11 acustiche delle quali molte erano J-45 mi sono chiesto se tutta quella abbondanza non fosse solo marketing per la Gibson, ma in
realtà quanda le cambiava in sequenza si sentivano le differenze tra uno strumento e l'altro, anche a parità di modello. Sull'elettrica stesso discorso, tant'è vero che posso indicarvi anche la mia
preferita nel corso del concerto, ovvero quella che riporta il suo nome su tutta la tastiera. A molti starà antipatico e forse non ispirerà arte (molto probabilmente perchè si discosta da
quell'immagine dannata che pare debba per forza accompagnare i mostri sacri della chitarra, tra eccessi e donne a volontà, anche se personalmente sono contento di poter seguire un chitarrista che non
rischia di lasciarci le penne un giorno si e l'altro pure) ma sono certo che la materia che tratta la conosce bene, anzi benissimo.
Ci mancherebbe, è un signor chitarrista, dio lo mantenga e voglio bene a tutti quelli che portano la chitarra in trionfo e in evidenza come fa lui... è uno strepitoso perfomer appassionato di blues,
ma purtroppo per lui, a quei livelli, i confronti sono inevitabili e spietati, non è un guitar hero, non è sto fenomeno, non è Gary Moore (tanto per fare un nome...), si può confrontare con roba
tipo Samatha Fish (che è figa di suo, canta meglio, ha più tiro ma non suona altrettanto bene)...
quando ha rifatto midnight blues spaccava almeno quando il buon gary. Perchè ste critiche??? Dite piuttosto che non vi piace,ma non che non è forte come chitarrista :D
Bonamassa è talemente bravo che a proposito di Gary ti darebbe torto lui stesso, come fa a non piacere? E' bravo, è molto bravo, ma non è di "quelli lì"... anche se ce lo hanno buttato in mezzo
fin da bambino.
non ho capito.. questo insegna che anche senza pedali, gestendo solo il volume e il tono della chitarra, si fanno tanti suoni differenti.. e la gente protesta?
Ottimo, Joe ha un suono ed un tocco divino, anche se non mi comprerei mai un suo cd. Una lezione per tutti. Di solito , nelle band semi amatoriali che mi capita di vedere, il talento e il
cuore del chitarrista sono inversamente proporzionali alla lunghezza e complessità della sua pedalboard!
PS Non ho letto nemmeno un commento, magari lo hanno già detto tutti, ma fa lo
stesso.
Vorrei sapere che ne pensa Mr. David Gilmour a riguardo.... Quello che c'è tra la chitarra ed il mio ampli è la storia della mia grande passione nella ricerca del suono, nonché la
caratterizzazione timbrica che ho raggiunto. Che piaccia o no! ;-)
. . .sarà la crisi economica, sarà che non si suona granché.... non so, ma a me pare che ci sia in giro una gran voglia di far polemica! Il contenuto (interessante, importante e direi
totalmente condivisibile) del video di Bonamassa è chiaro, più che ampiamente sottolineato e spiegato nell'ottimo testo che lo precede e presenta.
Certo non è un insegnamento
particolarmente apprezzabile da chi infila il jack nell'ampli con la filosofia del "tutto a manetta" (del resto, a parte la legittimità di tutti i gusti e generi, cosa sia apprezzabile realmente da
chi suona in questo modo me lo chiedo spesso), ma volenti o nolenti parla di una grande verità. Chi ritiene la propria chitarra poco versatile o chi (la maggior parte) pare ignorare le
possibilità timbriche offerte da un uso sapiente di tono e volume ne è la dimostrrazione lampante. E queste indicazioni, in questo caso tagliate su misura per la Les Paul, si applicano a qualunque
strumento di tal tipo, sia esso una economica versione Epiphone o una lussuosa Custom Shop, così come a strumenti di tipo diverso.
Le caratteristiche del segnale che generiamo ed inviamo a
qualsiasi pedale o amplificatore che si trovi a valle dello strumento determinano più di ogni altra cosa la resa ed il suono che avremo ed esse dipendono dalla consapevolezza che possediamo (spesso,
per quel che mi capita di vedere, assai approssimativa) delle funzionalità dello strumento, delle sue potenzialità timbriche e dinamiche (ciò di cui Bonamassa parla in questa occasione) e delle
tecniche di pronuncia ed esecuzione delle note (il tanto spesso sottostimato tocco, il "suono delle mani", che a Bonamassa non manca di certo).
Ignorare questi concetti è legittimo, ma
metterne in dubbio la validità adducendo ragioni più o meno pretestuose rappresenta a mio parere una sorta di poco furbo autogoal nel percorso di crescita di qualunque chitarrista.
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