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Quaini on stage (o quasi) Ep.2: Le fasi di un tour
Quaini on stage (o quasi) Ep.2: Le fasi di un tour
di [user #16167] - pubblicato il

Si sente spesso parlare del chitarrista di professione, ma quasi mai si sviscera a fondo quello che si nasconde dietro le luci, le chitarre e i palchi. Un lavoro enorme e variegato. Con Michele abbiamo proprio parlato delle fasi di un tour dalla telefonata dell’agenzia fino alla data zero.
Si sente spesso parlare del chitarrista di professione, ma quasi mai si sviscera a fondo quello che si nasconde dietro le luci, le chitarre e i palchi. Un lavoro enorme e variegato. Con Michele abbiamo proprio parlato delle fasi di un tour dalla telefonata dell’agenzia fino alla data zero.

Michele Quaini: Prendendo come spunto il discorso sulle luci e gli inconvenienti legati ai momenti di buio e di accecamento, riepilogo le fasi di lavoro per lo start di un tour per rendere ancora più chiaro il racconto fatto nel video.

Lo studio (a casa) dei brani: a seconda dei tour é possibile trovarsi in una delle seguente situazioni, elencate in ordine di difficoltà.

Può succedere che una volta ricevuta la lista brani, bisogna poi trascrivere ad orecchio le parti del nuovo disco e fare un balance provvisorio delle sonorità. Quando due o più chitarre sono suonate contemporaneamente (praticamente sempre) é meglio trascrivere tutte le parti udibili e lasciare alla fase delle prove la scelta di quale eseguire. Bisogna poi trascrivere le strutture e le armonie dei brani antecedenti all'ultimo disco scelti per il tour. Spesso questi vengono riarrangiati, come detto nell'articolo precedente.

Nel secondo caso Insieme alla lista brani ricevete un hard disk contenente tutte le tracce che riguardano il vostro strumento. Per intenderci, aprite la cartella di un brano e trovate: un bounce basso-batteria, un bounce keyboards, un bounce voce e cori e, per ipotesi, 12 tracce di chitarra. Importate il tutto in una song di Logic, Protools o ciò che utilizzate ed ecco che potete ascoltare ogni singola chitarra, suono ed effetto utilizzato nel disco.

A volte vi incontrate con il produttore e fate il lavoro sopradescritto insieme a lui, riarrangiando in tempo reale le parti che vanno rivestite a nuovo per il live.

Quaini on stage (o quasi) Ep.2: Le fasi di un tour

Di solito queste ultime due opzioni sono quelle che mettono nella miglior condizione per lavorare. Ovvio che trascriver e tirar giù le parti di fronte ad una persona che hai conosciuto qualche minuto prima e che magari è un top producer può non esser un'operazione così semplice ed immediata. Preparazione, esperienza e velocità mentale sono indispensabili in questi contesti.

Una volta trascritti i brani si entra nella seconda fase: le Prove Musicali. Di solito vengono fatte in sale grandi (40/60 mq) perché si passa molto tempo in sala e l'attrezzatura utilizzata e' abbastanza ingombrante. Immaginate di stare 10/12 ore al giorno per una,due o tre settimane in una salettina 4x5 mt schiacciati in un angolo, sarebbe un incubo!

A scelta del direttore musicale e della produzione le prove possono esser fatte con gli ascolti in cuffia. In questa modalità la produzione porta in loco il mixer e il fonico di palco e si fanno già in sala gli ascolti brano per brano. Si può fare anche alla vecchia, con spie potenti che buttano fuori un po di tutto, click compreso.
Questa è la fase più produttiva e delicata di tutte. Si scelgono i suoni, si fissano le parti, si discutono nuovi arrangiamenti e tutto ciò che servirà allo show.

Quaini on stage (o quasi) Ep.2: Le fasi di un tour

Finite le prove viene lasciato giusto qualche giorno per ricaricare le batterie e poi si entra in allestimento, la terza fase.
L allestimento avviene in un luogo idoneo alla struttura che verrà portata in tour. Qui si montano il palco, le luci e tutto il resto. Vengono decisi i punti luce e vengono fatti i suoni, canzone per canzone.. Sia per la sala (pubblico) sia in cuffia per i musicisti. Il top delle situazioni è avere un paio di settimane per l’allestimento. Una per tutti i dettagli sopra elencati e l’altra per provare la scaletta, due volte al giorno. Provar la scaletta significa provar lo show, con i cambi strumento, le luci, le pause, i parlati, i bis, il set acustico (se previsto) etc. Un concerto alla mattina ed uno al pomeriggio. Ecco che dopo una settimana e 14/15 scalette provate da cima a fondo lo show dovrebbe scorrere senza intoppi. 


E ora un po' di curiosità globali. La trascrizione delle parti non è assolutamente indispensabile e diversi musicisti ne fanno a meno. Per me è fondamentale e vi dico anche i perché. Nel momento in cui trascrivi una parte su carta anche il cervello la fotografa e la memorizza. Inoltre hai la possibilità durante le prove di fare micro-correzioni, cambi di struttura o quant’altro sia necessario senza affidarti per forza alla sola memoria.
Nella prima fase di lavoro indico il tipo di suono (od, fuzz, tremolo etc) e il numero del preset del delay o rev che ho programmato. Successivamente quando costruisco la patch intera e la assegno sulla mia Vinteck TB10 segno il numero della patch sulla partitura, proprio nel punto in cui devo premere quel pulsante. Scrivo il numero bello in grande e lo cerchio di rosso.
Infine in caso di sostituzioni e' comodissimo poter fornire ad un proprio collega le parti precise trascritte con strutture, chart accordi, obbligati e dettagli sui suoni
Tutto sommato la partitura resta sempre un bel ricordo da tener nel proprio cassetto.

Quaini on stage (o quasi) Ep.2: Le fasi di un tour

Nel 80% dei casi riesco sempre ad imparare il repertorio a memoria prima della data zero, ma quando ciò non avviene per motivi di tempi ridotti o repertori molto impegnativi trasformo le partiture in pdf e li carico sul mio fedele ipad. Mr Facchinetti ha un repertorio di oltre tre ore, per esempio. Un'asta nana e un pedalino per il cambio pagina dell’ipad sono sufficienti a rendermi autonomo senza dar nell’occhio con leggii ingombranti e/o problemi di illuminazione o svolazzamento delle partiture.

Alcune volte mi sono trovato in situazioni particolari che non rientravano nei canoni già citati. inutile dirvi che in questi casi la preparazione e l'esperienza ( l’ho gia' detto lo so) sono davvero indispensabili per non incappare in una figuraccia o peggio in un esaurimento nervoso!

Quaini on stage (o quasi) Ep.2: Le fasi di un tour
concerti interviste michele quaini musica e lavoro palchi e strumentazione quaini on stage
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Parliamo del pedalino per il ...
di Foglio [user #19480]
commento del 29/08/2014 ore 08:34:45
Parliamo del pedalino per il cambio pagina dell’ipad, come si chiama??? Costo???
Che app usi per leggere/scrivere le partiture???
Rispondi
Re: Parliamo del pedalino per il ...
di Jakilandi [user #31257]
commento del 29/08/2014 ore 10:00:16
Ahahahahah infatti! Probabilmente è stato il momento di più grande invidia di tutto l'articolo!!! :D
Rispondi
Re: Parliamo del pedalino per il ...
di Matteo67 [user #36804]
commento del 29/08/2014 ore 13:41:28
Eccoti il link con le info...

vai al link
Rispondi
Re: Parliamo del pedalino per il ...
di Foglio [user #19480]
commento del 29/08/2014 ore 14:07:15
Grazie... ;)
Rispondi
Re: Parliamo del pedalino per il ...
di Michele Quaini [user #14336]
commento del 29/08/2014 ore 15:37:37
Io uso l' AIR TURN...Costa circa 120€... La app si chiama FOR SCORE
Rispondi
Re: Parliamo del pedalino per il ...
di Foglio [user #19480]
commento del 29/08/2014 ore 15:57:5
For Score sembra molto bello... Permette anche di scrivere le partiture... Grazie... ;)
Rispondi
Grazie
di alef [user #38053]
commento del 29/08/2014 ore 10:05:37
E' molto bello sapere come prepara un tour un vero professionista.
Anche perché ci sono molti aspetti, tecniche e stratagemmi che possono essere applicati anche in contesti amatoriali.
Rispondi
Thanks.
di dariosicily [user #40626]
commento del 29/08/2014 ore 10:14:18
Articolo fantastico che sottolinea la serietà necessaria quando si suona, sempre ma soprattutto quando si parla di certi livelli. Oggi si scrivono un sacco di cavolate ma per suonar bene è fondamentale tanto, tanto impegno, ed è bello sbirciare nelle preoccupazioni di un professionista e sul come li risolve. Certo poi và detto che alla fine del lavoro... c'è la musica, le emozioni di suonare, e di farlo magari su un grande palco con suoni che danno i brividi e accanto a professionisti con cui sarà un immenso piacere suonare.
Rispondi
Nel mio piccolo mi trovo ...
di francescoRELIVE [user #13581]
commento del 29/08/2014 ore 11:12:43
Nel mio piccolo mi trovo perfettamente in linea con quello che è descritto sopra:

- nella parte di studio tiro fuori tutto quello che serve e butto giù delle note indicative su cambi accordi particolari o passaggi (delle mini-tab per sapere dove partire con un assolo ecc.)
allo stesso tempo decido i suoni da usare e me li appunto.

- durante le prove si corregge e si definisce il tutto, anche con il confronto di altri musicisti

- l'allestimento di solito lo si lascia sempre al soundcheck: grave errore.
ho la fortuna di utilizzare un mixer digitale e la comodità di avere in linea di massima già preimpostato tutto prima del soundcheck è una cosa miracolosa.

Per il discorso partiture, ho preso anch'io un tablet per aver sotto mano tutto quello che mi serviva in modo comodo ed elegante: niente più fogli ma soprattutto niente più vuoti di memoria.
Con un colpo d'occhio si ha la visuale della canzone che si deve suonare (il grosso del lavoro è organizzare il documento con la scaletta in ordine), la tonalità, l'eventuale capotasto da posizionare, il preset da utilizzare, i cambi e le tablature "promemoria".
Non ho un pedale cambia pagina ma ho impostato che con un tocco passo alla pagina successiva.
Io utilizzo un supporto da asta (eh si, ogni tanto canto) fatto con un supporto tablet per auto ovviamente adattato.

Bella l'idea di avere una striscia fluo che illumina i pedali! Neon o lampadine da fuori potrebbero infastidire.

Mi piacerebbe sapere i tempi che passano dallo studio all'allestimento, giusto per capire quanto di vuole per tirare su uno show del genere.

Inoltre son curioso di sentire da Michele quale -secondo la sua esperienza - è stato il tour più difficile a livello tecnico-organizzativo.

Complimenti ;)
Rispondi
Re: Nel mio piccolo mi trovo ...
di Michele Quaini [user #14336]
commento del 29/08/2014 ore 13:38:47
Tempi studio-allestimento...sono molto variabili
Puoi avere i brani 1 mese prima, come 3 giorni...dipende dalle situazioni.
I Tour piu' particolari e difficili sono stati quello che con Chiara perche' sono stato chiamato quando le prove erano giá cominciate...sono arrivato in studio al mattino, abbiamo aperto le tracce con il producer e ho iniziato a trascrivere senza sosta (e senza aver mai sentito la maggior parte dei brani)...Chitarre elettriche, acustiche, classiche e ukulele. Finivo alle 22, tornavo a casa con l hard disk e ritrascrivevo fino alle 4/5 del mattino....cosi per tre giorni interi in cui ho dormito 3 h a notte ;( il quarto giorno era ormai l'ultimo di prove e abbiam fatto un giro dei brani per veder che tutto fosse in ordine...da li 4 giorni di breack in cui, a casa mia, ho programmato tutte le patch e suonato i brani un po' di volte...e poi abbiam fatto 5 giorni di allestimento. Tutto e' filato liscio ;-)
Un'altra situazione che mi ha messo alla prova e' stata la sostituzione di Luca Colombo (big Luke) con Marco Mengoni. Le buone notizie erano che avrei avuto 40 giorni di tempo per fare tutto il lavoro (che non e' poco); 'le brutte' erano che non avrei potuto fare nemmeno una prova prima di salire sul palco con band e artista.
Luca era direttore musicale di quella tourne', quindi potete immaginare la quantita' e la raffinatezza di parti e suoni di chitarra. E' stata una delle esperienze piú belle di sempre.
Luca mi ha consegnato files delle prove e chart degli accordi per tutti i brani, dopodiche' sono andato a sentire il concerto agli Arcimboldi a Milano e in quell'occasione ho chiesto al fonico di palco di registrarmi gli ascolti in cuffia di Luca(cosi avrei avuto un balance decisamente guitar oriented). Ho lavorato ancora un paio di settimane affinando parti e suoni e poi Luca é passato a casa mia a sentire brano per brano come andavano le cose. Devo dire che di quasi 70 preset ne abbiamo ritoccati solo un paio e sulle parti tutto era a posto....qualche prezioso consiglio di Luca alla fine di ogni brano e abbiam fatto la scaletta in neanche tre ore. All'interno della lista brani ce n'erano anche 3/4 che non suonavano da tempo... Ma giustamente Luca mi ha chiesto di tirarli giu' per non mettere in difficolta' l'artista nel caso avesse voluto suonarne qualcuno. Manco a dirlo la seconda sera ha chiesto se potevamo fare uno di questi brani. Provato una volta al soundceck e tutto e' filato liscio.
Salire sul palco senza neanche una prova davanti a 2/3mila fan in delirio in un teatro pieno, con uno degli artisti piu' in luce del momento non é proprio una passeggiata... Ci vuole del tempo per assimilare brani, parti, cambi strumento etc.
Devo dire che nell'ultima settimana prima del primo show ho fatto un miniallestimento privato e personale in cui suonavo tutta la scaletta in piedi, con i tempi dello show, i cambi strumento etc per due volte al giorno. Sono arrivato molto preparato anche grazie alla professionalita' di Luca che si e' sempre reso disponibile qualsiasi dubbio avessi. E' stato davvero un onore ricalcare le sue parti per un intero show..ho apprezzato ancorpiu' il suo modo di suonare e di gestire suoni e dinamiche.
C'erano anche diverse parti soliste nella scaletta....alcune le ho suonate uguali a quelle di Luca, altre le ho inventate e scritte, altre ancora ho dovuto improvvisarle perche' erano davvero lunghe e non c'era il tempo per inventare ed imparare tutto quanto.
Vi linko un estrattino che mi restera' come ricordo di una bellissima esperienza:

vai al link
Rispondi
Re: Nel mio piccolo mi trovo ...
di Repsol [user #30201]
commento del 29/08/2014 ore 18:49:36
Il video è strepitoso...un saggio di chitarra!!
Bellissimo
Rispondi
Re: Nel mio piccolo mi trovo ...
di gibsonmaniac [user #21617]
commento del 30/08/2014 ore 15:49:19
Molto interessante...come vengono gestite dalla produzione queste sostituzioni? sono già previste perchè il titolare al momento dell'ingaggio fa presente che x date non potrà farle?
Rispondi
Re: Nel mio piccolo mi trovo ...
di Michele Quaini [user #14336]
commento del 30/08/2014 ore 18:26:41
Nulla di tutto cio' ;-) o meglio...e' molto raro trovare una produzione che accetti a priori un possibile sostituto. In questo caso hanno fatto uno strappo... Sia perche' l'agenzia mi conosceva gia', sia perche' Luca essendo direttore musicale aveva sicuramente piú voce in capitolo. E comunque non sono mai ben viste le sostituzioni, anche se devo ammettere che io mi sono trovato benissimo sia con la band che con lo staff.
Rispondi
Re: Nel mio piccolo mi trovo ...
di gibsonmaniac [user #21617]
commento del 30/08/2014 ore 23:0
"E comunque non sono mai ben viste le sostituzioni"....e ci credo, a me è capitato di sostituire il datore luci durante il tour di una nota cantante ed a lei non hanno voluto dire nulla....questo per un datore luci....figuriamoci per il chitarrista.
Ti ringrazio per la risposta, gentilissimo.
Rispondi
C'è anche da dire che ...
di Faus74 utente non più registrato
commento del 29/08/2014 ore 11:43:06
C'è anche da dire che la simpatia spontanea di Michele è spettacolare :-D
Rispondi
Bellissimo articolo, una miniera di ...
di Aquarius utente non più registrato
commento del 29/08/2014 ore 14:29:56
Bellissimo articolo, una miniera di informazioni che con semplicità e grande efficacia trasmette un contatto con il mondo professionistico di qualità.
Grazie.
Rispondi
Penso che "Quaini on stage" ...
di The_Boss190188 [user #9604]
commento del 29/08/2014 ore 19:16:42
Penso che "Quaini on stage" sia la serie di articoli più interessante che abbia mai letto qui sopra..e seguo Accordo dal lontano 2006!
Rispondi
Interessantissimi questi articoli, è molto ...
di dantrooper [user #24557]
commento del 29/08/2014 ore 20:03:20
Interessantissimi questi articoli, è molto bello scoprire il mondo della chitarra dal punto di vista dei professionisti: credo possa anche aiutare anche noi a cercare di comportarci con professionalità come loro (ovviamente nei limiti!).
Michele sempre simpaticissimo, esaustivo e grande performance nel video da lui linkato.
Rispondi
Un'ulteriore dimostrazione di come a ...
di gibsonmaniac [user #21617]
commento del 30/08/2014 ore 15:53:57
Un'ulteriore dimostrazione di come a certi livelli nulla è lasciato al caso, l'improvvisazione è limitata al minimo, si va sul palco dove tutti, non solo i musicisti, hanno già bene in testa quello che devono fare e tutto è già pianificato, concordato e preparato....è anche per quello che il livello di certi show lascia sempre noi amatori a bocca aperta indipendentemente dai nostri gusti musicali.
Rispondi
Una curiosità
di distorto [user #28299]
commento del 30/08/2014 ore 23:38:25
Quanto vieni pagato per un lavoro del genere?
Rispondi
Re: Una curiosità
di Michele Quaini [user #14336]
commento del 31/08/2014 ore 09:23:37
Ahahahahah.... Be queste sono informazioni riservate ;-)
Rispondi
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