Con lo sconto di cui posso usufruire si arriva a poco più di 150 euro. Ci penso su un paio di giorni e decido di farmi un regalo di Natale un pelo anticipato.
Una volta arrivato il tutto a casa inizio i test sui vari software di emulazione che ci sono in giro, per l'esattezza:
- AmpliTube (che già ho sul PC)
- AmpliTube Fender
- JamUp.
I primi due non mi hanno convinto. Quando ho provato JamUp (l'emulazione della Plexi 50 è qualcosa di allucinante) sono rimasto talmente impressionato che ho acquistato la versione Pro al volo (8,99 euro sull'App Store, è stata la mia prima applicazione acquistata in assoluto).
A questo punto in testa mi balena un'idea malsana (neanche tanto originale, in realtà): e se sostituissi baracca e burattini con iPad + iRig + Blueboard + JamUp? Ma sì, perché no!
Detto, fatto: in pochi giorni imposto i preset che mi servono per i brani, utilizzando la pedaliera MIDI in modalita "switch effetti". In pratica, all'interno di un preset impostato con ampli e catena effetti, posso abilitare/disabilitare ogni determinato effetto.
Nuovo setup: chitarra (sempre Stratocaster American Standard e Squier Telecaster Classic Vibe), iPad (comandato dalla pedaliera wireless), pedale del volume, DI, impianto.
Dubbi, incertezze e perplessità
Dubbi sul setup ne avevo comunque a iosa:
1 - latenza audio
2 - durata batteria iPad (durante l'uso non può essere alimentato, poiché l'iRig occupa la porta principale)
3 - stabilità del sistema
4 - bontà dei suoni in un impianto mai testato (i suoni sono stati fatti con delle normali cuffie).
Ho avuto l'occasione per togliermi questi dubbi durante le ultime prove effettuate sabato scorso.
La prova del nove
Latenza audio: risolto.
Jamup mette a disposizione la modalità "Ultra low latency", che di contro impegna maggiormente la CPU e, di conseguenza, consuma più batteria.
Complice l'iPad Air, non ho percepito nessun ritardo nella risposta.
Durata batteria: no problem.
In tre ore e passa di prove, il consumo della batteria si è attestato intorno al 20%. Considerando che un live mediamente dura 2h 30 massimo e che non uso sempre l'elettrica, direi che è più che tranquillizzante (anche tenendo presente l'eventuale deperimento della batteria nel tempo).
Stabilità del sistema: roccia!
Nessun problema riscontrato, neanche con iOS 8.1 installato da poco.
Ho provato anche a mandare in standby l'iPad e riattivarlo più volte, con tanto di codice di sblocco: tutto sempre perfettamente funzionante.
Suoni: da migliorare, ma ci siamo.
Il problema maggiore è stato quello dello sbalzo di volumi tra puliti e distorti in alcuni preset, ma la responsabilità è solo mia poiché non ho avuto molto tempo per lavorarci: il pedale del volume e aggiustamenti al volo hanno risolto il problema.
Per il resto, i suoni mi hanno soddisfatto: migliorabili, ma la base è più che buona eanche gli altri membri della band si sono complimentati per i suoni. Nel mix generale sono stati comunque più che convincenti.
ConclusioniDopo anni, credo di essere arrivato al mio personale Nirvana.
Un setup del genere mi permette di:
- suonare in qualsiasi situazione con un ingombro al limite del minimale (il tutto risiede comodamente in una borsa del notebook)
- poter replicare la configurazione di JamUp da un sistema a un altro (per esempio se dovessi cambiare iPad o prenderne uno di backup) senza particolari problemi, poiché tutti preset possono essere salvati e ripristinati su/da Dropbox
- avere meno punti di passaggio del segnale sonoro, quindi un sistema meno complesso da controllare in caso di problemi
- usare in pratica gli stessi suoni in casa, durante le prove e nei live
- fare il geek ipertecnologico nei concerti!
In conclusione, con ampli ed effetti ho smesso, almeno per ora!
Se qualcuno dovesse scrivere "ma con valvolare e due pedali è un'altra cosa!" non si stupisca se la mia risposta sarà "È vero. Quindi?".