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Perché scegliere il made in Italy?
Perché scegliere il made in Italy?
di [user #17844] - pubblicato il

Con l'oriente dietro l'angolo e prezzi sempre più bassi per prodotti tanto appetibili quanto di provenienza oscura, viene da chiedersi quali garanzie dovrebbero spingere un musicista a preferire uno strumento artigianale italiano. Lo abbiamo domandato a tre esperti del settore.
Con l'oriente dietro l'angolo e prezzi sempre più bassi per prodotti tanto appetibili quanto di provenienza oscura, viene da chiedersi quali garanzie dovrebbero spingere un musicista a preferire uno strumento artigianale italiano. Lo abbiamo domandato a tre esperti del settore.

Sono molteplici i campi in cui si tirano spesso in ballo il design italiano, il gusto, la passione di cui il popolo dello Stivale è capace. È inutile negarlo: il marchio made in Italy esercita ancora una forte attrattiva in molti Paesi, e spesso anche gli stessi italiani sono incapaci di resistere a un buon prodotto nazionale. Ma cos'è, in realtà, che dà una marcia in più al made in Italy?
Quando si tratta di gastronomia o abbigliamento, per esempio, la scelta del made in Italy spesso è dettata dalle norme vigenti, che garantirebbero (il condizionale è d'obbligo) prodotti di una certa qualità. Accade lo stesso per l'elettronica a indirizzo musicale? Quali caratteristiche di base possiamo essere certi di trovare in qualunque ampli o effetto italiano?
Abbiamo interpellato alcuni dei maggiori esponenti del made in Italy in campo musicale per conoscere la loro opinione sulla genuinità degli strumenti fabbricati in Italia, sulle garanzie di un circuito stampato in un prodotto italiano, e ora è tempo per il domandone finale.

Perché scegliere il made in Italy?

Risponde Costantino Amici di CostaLab: da noi esistono norme e regolamenti che portano il costruttore a rispettare una serie di obblighi. Tali obblighi riguardano la sicurezza anzitutto. In un qualsiasi apparato che va a elettricità, deve essere certo che l’utilizzatore finale non possa farsi male in modo accidentale. Come pure, a livello costruttivo, non devono esserci parti meccaniche dove è possibile ferirsi, pensiamo per esempio a uno spigolo metallico non arrotondato, o alla punta di una vite sporgente.
Si tratta di norme che rientrano poi nella marcatura CE, che dovrebbe garantirne l’applicazione nella specifica categoria di appartenenza.
Tali norme sfortunatamente non garantiscono però il livello qualitativo anche rispetto al gusto.
Cioè, un amplificatore realizzato rispettando scrupolosamente tutte le regole può comunque suonare molto bene o molto male a seconda di come è stato progettato.
Essendo Italiani abbiamo più o meno tutti un lato passionale molto forte.
Un prodotto Italiano viene sempre realizzato con passione, cura e attenzione perché, almeno per quello che mi riguarda, non si tratta soltanto di fare un lavoro, ma piuttosto si tratta di fare qualcosa che ti piace moltissimo e a cui tieni in maniera maniacale.
Non è una regola scritta e non si può certificare ma, dentro un prodotto fatto in Italia, la “marcia in più” secondo me è proprio questa.

Risponde Chicco Bellini di Gurus: Ti risponderò con una provocazione: non accetto lezioni da un settore come quello enogastronomico, dove si possono tranquillamente vendere ed esportare come "made in Italy" olii con scritto in bella vista che sono ottenuti miscelando olii provenienti da altri Paesi con una non meglio precisata quantità di olio italiano. Stesso dicasi per prosciutti, grano della pasta e Dio solo sa cos'altro!
Sul Made in Italy (con la M maiuscola) posso dirti come la penso io, e non si limita a certificare l'allocazione geografica delle attività. Ritengo che se continuiamo a dare per scontato l'apprezzamento del Made in Italy nel mondo, continuando così fra un po' vedremo scemato questo enorme vantaggio che ancora abbiamo, perché nel nostro settore stiamo lavorando davvero male.
Ti dirò cosa penso che sia per me il Made in Italy raccontandoti ciò che moltissimi nostri clienti esteri ci dicono che si aspettano sia, il che penso che sia la cosa migliore: design, innovazione, qualità.
Purtroppo ho spesso sentito questi miei clienti prendere in giro alcuni concorrenti o artigiani italiani che hanno provato a rivolgersi all'estero, specie in Paesi di riferimento per il settore degli ampli come USA o UK, lamentando che non capivano dove stava il made in Italy… perché ci si limitava a presentare amplificatori palesemente ispirati ad ampli storici di quei Paesi, senza nessun contenuto di innovazione nel design, nelle caratteristiche, dotazioni, prestazioni, costruzione, dove l'unica componente che "giustificava" il Made in Italy era il prezzo, spesso esorbitante.
Ecco, questo è un made in Italy cattivo, che danneggia l'immagine del nostro Paese nel mondo.
Noi possiamo dire di essere entusiasti degli apprezzamenti che riceviamo perché, forse data la crisi, con lo stesso entusiasmo abbiamo formato un team da cui è nata Gurus appena due anni fa, coinvolgendo persone con competenze davvero ai massimi livelli nei loro campi che purtroppo, sempre per via della crisi, avevano il tempo e la voglia di gettarsi in questa nuova avventura e collaborare con noi a questo progetto, portando davvero la loro professionalità per arrivare a un risultato ai massimi livelli.
Per me quindi made in Italy significa pensare un prodotto che esprima il saper fare italiano, che deve essere riconoscibile e quindi riconosciuto e apprezzato. Deve contenere innovazione, design, qualità. Innovare per me significa trasformare i problemi in soluzioni, e questo cerchiamo di fare tutti i giorni, stando vicini ai musicisti a tutti i livelli per carpirne i sogni, le necessità e provare a dare delle soluzioni.
Penso che questo approccio abbia portato al successo i grandi nomi dell'amplificazione, non il fatto se Jim Marshall usasse oppure no PCB o la tal marca di trasformatori all'interno delle sue creazioni, e nella nostra mission aziendale c'è appunto l'obiettivo di portare nel mondo il Made in Italy che nel nostro settore ha un po' latitato, Binson a parte.

Perché scegliere il made in Italy?

Risponde Guido Michetti di Vinteck: beh, le norme di produzione dei prodotti elettronici musicali sono esattamente le stesse degli altri prodotti non musicali.
Teniamo presente che il nostro campo è sempre il figlio di un dio minore, rispetto agli altri. Stiamo parlando di numeri e investimenti.
Pensiamo alla telefonia o ai televisori, per esempio.
La differenza dei prodotti made in Italy è data fondamentalmente dalla passione che i nostri costruttori infondono nel loro prodotti. La realizzazione di un semplice overdrive, come di un amplificatore, realizzati in piccole serie, lavorati e testati uno per uno che ti danno, o dovrebbero dare, la garanzia di un oggetto pensato e calzato a volte per il singolo cliente. Particolari che la grande produzione di massa perde per strada, dove avviene una standardizzazione e appiattimento generale. Ma questo è valido per qualsiasi artigiano, che lavori in Italia, in Germania, in Inghilterra o negli Stati Uniti.
E, ribadisco, alla qualità deve andare di pari passo il ferreo rispetto delle normative internazionali.

Perché scegliere il made in Italy?
costalab elettronica gurus interviste vinteck
Link utili
Fino a che punto è made in Italy
Cose da sapere sui PCB
CostaLab
Gurus
Vinteck
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abbiamo ottime cose in italia
di lbaccarini [user #14303]
commento del 06/12/2014 ore 13:58:40
ho ed ho avuto strumenti di queste marche e sono tutti eccellenti:

vinteck
blackbeard guitars
t-pedals
dreamaker
masotti blackbox
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Woahh...
di Salvog [user #26748]
commento del 06/12/2014 ore 15:58:24
Lombardi, DvMark, Dangelo, Brunetti, Cicognani........abbiamo un sacco di bella roba di eccellente spessore, c'è l'imbarazzo della scelta. Intanto ci fissiamo con i vecchi nome d'oltreoceano non più tanto fedeli ai loro vecchi fondamenti e che spostano la produzione in Paesi più accomodanti sotto certi punti di vista. E' sempre la stessa storia!!!!!
Rispondi
Ho una strato custom made ...
di coltrane [user #15328]
commento del 06/12/2014 ore 16:34:09
Ho una strato custom made realizzata da romano burini un noto artigiano della mia zona, realizzata sulle mie preferenze e sui suoi consigli di liutaio d' esperienza.

Come tutte le chitarre può piacere o non piacere, ma vi farei sentire come risuona da spenta e come è bello da vedere il body con uno strato sottilissimo di vernice alla nitro, in controluce vedi la porosità del legno.

Io da qualche anno se devo spendere una cifra alta, piuttosto che affidarmi a multinazionali faccio lavorare gli artigiani italiani, per principio e perchè devo dire che in generale puoi avere prodotti con caratteristiche che in commercio non esistono o che finirebbero per costare addirittura di più.

Rispondi
senza fare nomi ma con ...
di Deadwing utente non più registrato
commento del 06/12/2014 ore 16:35:03
senza fare nomi ma con 800/900 euro mi porto a casa un'ottima testata valvolare italiana da 18 w.
suono eccellente, heavy duty, riparabilissima, per qualsiasi problema basta una telefonata al produttore e per cambiare valvole non devo toccare il bias. ma sopratutto disponibile alla prova nella mia città.

oppure altro esempio: 300/400 euro mi ritrovo un ottimo ampli 50w per chitarra acustica italiano. per spendere la stessa cifra su un marshall (che qualitativamente parlando non arriva neanche ai livelli di quello italiano) preferisco aiutare un piccolo produttore.

se permettete, a questo punto il made in italy, da prodotto di lusso per pochi, si trasforma in qualcosa di molto conveniente.

qui mi rivolgo ai produttori: continuate così e fate rete il più possibile :)
Rispondi
Giusto, bisogna scegliere italiano. Se ...
di E! [user #6395]
commento del 06/12/2014 ore 16:44:23
Giusto, bisogna tenere in maggior considerazione i prodotti italiani.
Se facessimo così anche nella musica suonata, poi, non ci sarebbe questa crisi musicale e il nostro Paese sarebbe una nazione culturalmente migliore.

Rispondi
Beh, sono anch'io convinto che ...
di Cordarotta [user #21082]
commento del 06/12/2014 ore 17:08:08
Beh, sono anch'io convinto che a volte sarebbe meglio non assecondare la gas ed indirizzare meglio le nostre scelte ed i nostri soldi. Io in primis, a volte faccio acquisti non ben ponderati, magari piccole cifre, il cui scopo sicuramente è solo quello di "autopremiarsi" , così , come comprare un paio di scarpe...
Ed in un' occasione, sono anche stato scottato, dalla bassa qualità di un prodotto largamente diffuso in ambito effetti a pedale.

Per cui...meno fuffa e più roba di qualità italica!
Rispondi
.... rientro dopo più di un anno
di mehari [user #25169]
commento del 06/12/2014 ore 22:36:3
perchè dopo così tanto tempo ho trovato una discussione per cui valesse la pena di farlo.
Made in italy... la cosa mi riguarda.. sia come artigiano che come consumatore.
Si scrivono fiumi di parole su questo argomento ma secondo me il discorso è molto più ampio, ed esula dallo stretto ambito commerciale.
Come in tutti i settori dell'economia e del consumo sarebbe necessario agire a tutti i livelli...
i consumatori dovrebbero "svegliarsi" un po' e smettere di farsi abbagliare dai marchi, dall'esterofilia, dalle mode e riuscire a valutare più obiettivamente la qualità di un prodotto. E soprattutto decidere se vogliono veramente acquistare un prodotto per quello che è o gli basta che "sembri" quello che deve sembrare. Altrimenti viva i cinesi (che peraltro spesso sono bravi).
Le aziende dovrebbero vendersi per quello che sono : io faccio 20 chitarre l'anno... mi pongo al cliente come un piccolo produttore e dichiaro di occupare una nicchia. Se siamo piccoli, evitiamo di spacciarci per grandi imprenditori e spingiamo sui punti a favore che questo nostro essere piccoli comporta : la particolarità e la non riproducibilità del prodotto, il rapporto con il cliente, l'assistenza post-vendita.
Se sei una grossa azienda non spacciare i tuoi prodotti per artigianali. E di conseguenza mantieni il prezzo adeguato a una produzione industriale.
Lo stato.... alla fine c'entra sempre.
Soliti discorsi... le tasse vanno pagate, i servizi ci devono essere etc. etc. etc. E' vero... spesso lo stato e la burocrazia non aiutano. Io lavoro in un regime fiscale agevolato, detto dei minimi, beh.. quando terminerà vedremo se riuscirò a mantenere lo stesso livello di entrate... molti a quel punto chiudono, perchè l'aumento della pressione fiscale è troppo elevato e gli introiti rimangono sempre gli stessi... quindi : o lavori molto di più, o fai il nero... si dice... Ma alla fine è al cittadino che sta in mano il pallino... la possibilità di adeguarsi o di incazzarsi e muoversi contro, per cambiare qualcosa.
Secondo me è palese che tutto deve partire dal singolo. Il singolo artigiano, produttore, rivenditore, acquirente, consumatore, cittadino. A ognuno la sua parte.
E ancora prima deve partire dall'educazione dei nostri figli.
Sono loro il vero "Made in Italy" facciamo che lo siano per davvero, non svendiamoli così come ci siamo svenduti noialtri.
Altrimenti non si va da nessuna parte


Rispondi
Re: .... rientro dopo più di un anno
di MM [user #34535]
commento del 07/12/2014 ore 14:19:25
Non ti conosco amico, ma ti stringo la mano per quello che hai scritto.
Credo inoltre che il Made in Italy debba essere incentivato a poter proporsi a prezzi adeguati, non esagerati, alla qyalità che lo ha (quasi) sempre contraddistinto. E per quasto serve uno stato (è vero c'entra sempre) che ti metta in condizioni di farlo, un imprenditore onesto e serio, e un utente informato e intelligente.
So bene cosa significa fare impresa in italia. Il chiudere di tante aziende dopo l'esaurirsi del regime dei minimi, la dice lunga sulla situazione attuale,
Rispondi
Re: .... rientro dopo più di un anno
di mehari [user #25169]
commento del 07/12/2014 ore 15:06:36
non spammo qui in diretta.. ma se vai sul mio profilo trovi il link al sito
Rispondi
Re: .... rientro dopo più di un anno
di MM [user #34535]
commento del 07/12/2014 ore 16:56:25
Il tuo sito e i tuoi prodotti li conosco, anzi ne approfitto per farti i complimenti, le tue creazioni mi piacciono, intendevo che non ti conosco di persona :-)
Ad ogni modo io sono sempre per scegliere, se posso, e se ne vale la pena, il made in italy.
Attenzione, nelle automobili, l'ultima scelta che ho fatto, è una made in italy.... e non so se tornerò a fare quella scelta.
Rispondi
Re: .... rientro dopo più di un anno
di mehari [user #25169]
commento del 07/12/2014 ore 17:23:12
Innanzitutto grazie per i complimenti e son contento che mi conosci già... sai... per uno piccolo come me non è certo scontato.
Per quanto riguarda l'auto e tutto il resto... il concetto è di non SCARTARE A PRIORI il made in italy in questo settore e invece di guardarlo con attenzione.
Se vivessi a Los Angeles son sicuro che non scarterei a priori un pizzaiolo americano... assaggiamo la pizza prima
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Re: .... rientro dopo più di un anno
di Faus74 utente non più registrato
commento del 07/12/2014 ore 19:12:21
"Credo inoltre che il Made in Italy debba essere incentivato a poter proporsi a prezzi adeguati"

Ma infatti, secondo il mio modesto parere, quello che frega il Made in Italy sono spessissimo i prezzi, troppo alti rispetto alla concorrenza, e non sempre la concorrenza è di bassa qualità, purtroppo e per fortuna.
Rispondi
Re: .... rientro dopo più di un anno
di lbaccarini [user #14303]
commento del 07/12/2014 ore 16:07:38
bentornato! sto scrivendo con la blackbeard in braccio!!
Rispondi
Re: .... rientro dopo più di un anno
di mehari [user #25169]
commento del 07/12/2014 ore 17:20:2
molto bene... son soddisfazioni...
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Re: .... rientro dopo più di un anno
di paserot [user #21075]
commento del 07/12/2014 ore 17:36:40
ho sotto gli occhi una tele con p90 e battipenna arabescato che hai appena consegnato ad un amico
OSTREGA!!!

Rispondi
Scelta obbligata
di Dinamite bla [user #35249]
commento del 07/12/2014 ore 10:24:3
Come detto da molti, i produttori eccellenti italiani sono tanti..
Io ho affidato tutta la mia amplificazione ad un costruttore italiano già ben noto per i suoi ampli per basso famosi in tutto il mondo.. mai fatto scelta migliore!!
A parte l'indiscutibile qualità dei prodotti, ho potuto sperimentare la straordinaria efficienza del servizio clienti: per un problema alla mia testata l'ho spedita in fabbrica e dopo soli sei giorni mi è tornata come nuova...
Se avessi preso una cineseria o altro, chissà quando l'avrei più rivista..
Rispondi
Re: Scelta obbligata
di MM [user #34535]
commento del 07/12/2014 ore 16:58:48
Giusto, questa è eccellenza, e va salvaguardata a tutti i costi... in primis dal costruttore.
Rispondi
Secondo me tutto il mercato ...
di fenderpassion61 [user #13902]
commento del 08/12/2014 ore 08:23:54
Secondo me tutto il mercato degli strumenti musicali è un po' pilotato dal marketing. Se ci fate caso c'è sempre un qualcosa che ci attira ma, per essere perfetto, gli manca questa o quella caratteristica per piacerci. A me per esempio piacerebbe una multieffetto tipo il Nova System (che ho) ma con un pedale preset in più, il pedale di espressione la possibilità del metodo quattro cavi, switch relay e quattro (dico quattro) simulazioni di ampli ben fatte. Ebbene no, non lo faranno mai perchè toglierebbe mercato al G System che, anche lui, ha le sue magagne. E allora via di modifiche, aggiunte e ogni altra diavoleria per raggiungere il risultato. Lo stesso vale per gli ampli.
Ecco credo che qui per le ditte Italiane ci sarebbe qualcosa da dire, purtroppo vedo molti prodotti di nicchia che, a volte, sono anche proposti a prezzi inavvicinabili.
Nel campo degli strumenti musicali è già stato fatto praticamente tutto, anzi personalmente non sento il bisogno di grandi innovazioni perchè i suoni sono quelli e non si scappa. Mi faccessero un buon ampli valvolare monocanale con pochi fronzoli ad un prezzo abbordabile ne sarei felice. Lo stesso vale per gli effetti: Una pedalboard con 5/6 effetti analogico/digitali programmabili con encoder al posto dei potenziometri sarebbe una bella idea. Anche qui si guardano bene dal farla.
Poi credo che anche il bistrattato settore ricambi andrebbe un po' rivalutato. A volte si butta via roba per un potenziometro piuttosto che per un interruttore che non si trova. Ci sono negozi in Germania che ti vendono anche solo una vitina e campano tranquillamente.
Per quanto riguarda le chitarre, non me ne vogliano i liutai più o meno industriali ma i loro prodotti sono spesso inavvicinabili. Non tutti hanno cifre importanti da spendere. Credo che strumenti a costo medio nella fascia 1000/1500 sono in genere i più appetibili dai chitarristi un po' esigenti. Anche qui si vedono prodotti a volte un po' astrusi quando basterebbero quattro buoni legnotti e due o tre PU come si deve. No, ci vuole il carbonio, la ceramica o chissà cos'altro.
Cari artigiani...e non, siete sicuri di avere le idee chiare?
Rispondi
sempre meno esterofilo
di antonio54b [user #22883]
commento del 09/12/2014 ore 09:22:00
Dopo aver letto post ed interventi posso dire di avere privilegiato il made in Italy:
Ampli Brunetti MC 2;
Ampli per acustica Acus one forstring 8;
Chitarra acustica experia dell'ottimo Lukas Milani;
Chitarra acustica OM, ancora Lukas Milani.
Qualche Gibson ed un paio di fender.
Ma queste fanno parte della storia e non se ne può fare a meno, anche se l'idea di commissionare una tele all'altrettanto ottimo liutaio siciliano, Salvatore Mancuso, mi tenta sempre più.
Insomma viva le opere dell'ingegno italiano.
Rispondi
made in Italy? Cicognani.
di telecrok [user #37231]
commento del 11/12/2014 ore 11:49:52
pochi giorni fa ho inserito una richiesta di aiuto per avere informazioni e consigli in merito ad un ampli che dovrei comprare, un Cicognani Imperium C50, non si è fatto avanti nessuno, provo qui visto che più o meno siamo in tema, secondo voi com'è? Fa quello che promette?
A che livello di qualità/affidabilità siamo?
Grazie anche se non mi rispondete.
ciao a tutti.
Rispondi
Il vantaggio della lingua
di Claes [user #29011]
commento del 11/12/2014 ore 13:12:00
È facile contattare il Made in Italy :)
Rispondi
sicuramente...
di adsl36 utente non più registrato
commento del 12/12/2014 ore 11:17:43
...W il made in Italy ma abbassassero le tasse, ce ne sono troppe e i prezzi lievitano a dismisura rispetto al reale valore di ciò che compriamo...
Rispondi
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