Per chi ama le linee della Telecaster ma storce il naso quando sente quel twang caratteristico, la Blacktop rappresenta un'opzione che strizza l'occhio alla concorrenza. Se poi il suono è troppo spinto e qualche particolare non convince, bastano alcune modifiche ai punti cruciali.
Vi presento la mia Fender Telecaster Blacktop. Premetto di aver sempre amato il design della Telecaster, ma ne ho sempre odiato il suono. Quello che molti chitarristi chiamano "twang" è un suono che non mi è mai piaciuto e forse dopo questa frase molti puristi mi sbraneranno, ma è una questione puramente soggettiva. Mi hanno sempre affascinato i suoni potenti e cupi tipici delle Gibson.
Nel 2012, appena ho visto che Fender aveva cominciato a produrre questa chitarra, me ne sono innamorato subito. Guardando su YouTube, l'unica pecca sembrava stare nel suono eccessivamente spinto: colpa dei suoi humbucker Hot Vintage alnico 5, tra l'altro rivelati essere cinesi quando li ho rimossi dalla chitarra.
Ho acquistato la mia usata per 400 euro. Per un tipo come me, che non si fida delle società di spedizioni e corrieri, è stato meglio averla presa di persona direttamente a Salerno da un bravissimo ragazzo che l'ha tenuta in perfetto stato (neanche un graffio), l'aveva acquistata da un anno e ne era rimasto deluso poiché lui era un amante del suono twangoso tipico delle Telecaster. In effetti questa chitarra non twanga per niente.
Ritornato nella mia città a Bari (o come diciamo noi baresi "a Beeeri"), l'ho provata subito al mio box dove suono col mio gruppo. Effettivamente il suono non mi soddisfaceva per niente, me lo aspettavo dopo tutti i video che ho visto in rete, troppo aggressivi quei pickup e la chitarra non suonava bensì "urlava". Però che manico! La prima cosa che si fa sentire subito al tatto è quella favolosa tastiera in acero, una scorrevolezza unica. Abituato al radius più alto della mia semiacustica Ibanez, i bending sulla Telecaster sono un po' più faticosi, ma ci ho messo poco ad abituarmi.
Stranamente, su questo modello Fender ha montato i controlli al contrario mettendo degli odiosi pomelli dei potenziometri con dei numeretti. Ho quindi cominciato a ricercare i vari pezzi da Internet prendendo tutto rigorosamente usato. Ho subito ordinato delle sellette nere e dei pomelli di tipo classico stile Telecaster, però neri. Ho poi invertito la placca dei controlli come sulle Telecaster americane (questa Fender è messicana) e poi ho ordinato i pickup. Ebbene sì, qui ho dovuto davvero dannarmi su quale pickup montare. L'indecisione era tanta, troppa.
All'inizio ero indeciso tra i Gibson Burstbucker Pro oppure l'accoppiata geniale 1 e 2. Poi pensavo di mettere la coppia di Gibson Classic '57, ma io comunque cercavo qualcosa in perfetto stile PAF Gibson. Mi era stato parlato molto bene degli ottimi I-Spira, ma poi alla fine la mia scelta è stata su due Seymour Duncan Seth Lover SH55 (anche questi rigorosamente usati). Direi che è stata una scelta azzeccatissima. Il montaggio mi ha fatto penare, ho dovuto aumentare la profondità degli scassi nel body per poter far alloggiare perfettamente i nuovi pickup.
Appena saldati, montati e richiusa la baracca, ho provato subito la chitarra al box. Finalmente, la chitarra suona come si deve! Un tono medioso e mai troppo zanzaroso come le classiche Telecaster, sembra di suonare una Gibson SG ma con il corpo della Telecaster e la tastiera in acero che rende tutto più strepitoso che mai.
I pickup rispondono molto bene. Essendo alnico 2, finalmente la chitarra è meno aggressiva (io suono rock, non metal) anche se stranamente ho notato che il suono presenta un po' di twang che non notavo con i vecchi pickup, sicuramente è dovuto ai due Seymour Duncan. La cosa assurda è che, nonostante sia una Messicana, non ho notato molta differenza di suono e di rifiniture con le normali Americane provate in vari negozi.
Montate le corde nuove, il setup l'ho fatto io riuscendo a ottenere un'action estremamente bassa.
Comunque le modifiche non sono finite, in futuro prevedo di montargli sellette e capotasto in grafite e poi delle meccaniche Schaller autobloccanti nere (questa modifica è incerta, sia perché la chitarra mantiene perfettamente l'accordatura e sia perché mi è stato riferito che le meccaniche autobloccanti influiscono sul sustain, devo verificare).
Voi forse mi direte "rimane pur sempre una Messicana", ma vi assicuro che suonarla è un qualcosa di favoloso e quei pickup hanno reso il suono molto più docile pur rimanendo presente, d'impatto e con parecchio sustain. La chitarra si sposa perfettamente con il mio Tubescreamer TS9 e il mio Chorus Ensemble. Alla fine ho deciso di chiamare la chitarra "Desirèe", facendomi stampare un adesivo con questo nome che ho applicato dietro alla paletta. Ho scelto questo nome poiché dal francese significa "desiderata". Non potevo scegliere un nome migliore... o forse sì?