Gianni Rojatti: Paul Gilbert, Sergio Baracco e Maurizia Paradiso in una VHS...
di Gianni Rojatti [user #17404] - pubblicato il 13 gennaio 2015 ore 20:00
Negli anni novanta ci fu il boom dei video didattici. Avere "Rock Chops" di Richie Kotzen o "Intense Rock" di Paul Gilbert poteva cambiarti la vita.
Siccome costavano un occhio della testa, cominciò a proliferare tra i chitarristi un traffico fittissimo di copie piratate e logorate in prossimità dei passaggi più pirotecnici; quelli visti e rivisti - avanti, indietro e rallentati - centinaia di volte. Io ricevetti una copia di "Intense Rock II" di Paul Gilbert che era letteralmente massacrata.
Era stata copiata su una VHS, utilizzata in precedenza almeno una decina di volte.
Per gli adolescenti, gli anni '90 però, non furono solo quelli dell'esplosione dello shred in VHS. Impazzavano anche i programmi piccanti passati a tarda notte sulle TV private: da Colpo Grosso a Rosso di Sera, fino a Magic America, lo show di Maurizia Paradiso. Il ragazzo che mi passò il video di Paul Gilbert, ne era un grande estimatore.
Allora però era giovanissimo, andava a scuola, viveva con i suoi e non poteva permettersi di stare in piedi la notte per guardarli.
Così, si era organizzato e li registrava tutti, programmando il videoregistratore con il timer.
Una sera, per un maledetto cambio di programma, anziché l’attesissimo show peccaminoso della Paradiso, l’emittente trasmise una letale televendita fiume. Protagonista una ditta di gioielli di Valenza con un presentatore furibondo, tale Sergio Baracco, allora famosissimo.
Il mio amico si trovò la televendita registrata per intero e decise di servirsi di quella videocassetta per copiarci sopra il metodo di Paul Gilbert che gli avevo chiesto.
Tant’è, che per anni ho studiato su un metodo in cui, nei punti particolarmente rovinati, riaffioravano frammenti dei deliri di questo Sergio Baracco.
Ho cercato di ricreare in questo video tutta l’atmosfera anni novanta, di quella VHS shred massacrata.
Due note sul brano. Il pezzo è "Cafè Indiano" traccia che apre il disco dei Racer Cafè.
La chitarra è una sette corde Ibanez, Premium, la RG827Z-BK con un paio di DiMarzio Blaze ed elettronica e setting curati da Fago Cable Pro e Guitar Mi Gi. Come anche nel disco dei Racer Cafè, non uso amplificatori ma entro in diretta in uno Zoom G3 che passa per un preamplificatore API e finisce, dritto, nella scheda audio. Qui, trovi i suoni utilizzati in questo video.