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Scale modali, che cruccio
Scale modali, che cruccio
di [user #116] - pubblicato il

Oggi vogliamo lasciarvi la parola. Lo spunto ci arriva da un lettore, nel dramma con lo studio e la comprensione dei modi. Ci piacerebbe leggere i vostri spunti, suggerimenti, ascolti e metodi consigliati. Uniti a qualche dritta efficace su come esercitarsi e fare pratica. A voi, la cattedra di Didattica.
 
Ci scrive Eric89:
 
"Parliamo di modi delle scale…che cruccio.
Come si apprendono i modi? Non parlo di mero studio della teoria, quella l’ho già assimilata; sulla scala di Do ho il modo maggiore ionico, su quella di Re ho il modo minore Dorico, su quella di Mi ho il modo minore Frigio ecc, ecc, ecc. poi si fanno le armonizzazioni per quarte ecc, ecc.
Ma poi? Una volta che tutte queste nozioni sono entrate nel cervello come fanno a passare alle orecchie? La prima domanda in cui uno si imbatte improvvisando su una scala di note naturali è: “ma cosa determina se io sto suonando su un Do ionico o su un Fa Lidio essendo le note le stesse?”.
Provo a spiegarmi meglio: uno si studia la scala pentatonica, si informa è scopre che quella scala è usata tipicamente nel blues, si compra dei dischi di blues e in quei dischi ci trova quello che ha studiato e tanti nuovi spunti per le improvvisazioni. Tutto ciò dove lo trovo per le scale modali? Chi mi sa consigliare degli esercizi da fare per poterli avere in mente? Svelatemi gli arcani! Grazie a tutti!" 
 
Scale modali, che cruccio
lettori in cattedra
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dipende dagli accordi...
di fabio77 [user #259]
commento del 21/02/2015 ore 10:56:19
Semplificando: armonizza la scala maggiore di do ad esempio: Do RE- MI- FA Sol7...
Se il tuo giro di accordi sarà ad esempio: RE- e Sol7, non pui suonare la scala minore naturale di re, perchè sul sol7 hai bisogno della sesta maggiore di re, cioè il "si". Suonerai in modo dorico che si forma a partire dal secondo grado. Tu infatti stai suonando sul II (RE-) e V (sol7) grado della scala.
In pratica (anche se secondo me è sbagliato pensarla così) se suoni sugli accordi di RE- e sol7, improvisserai usando la scala minore naturale di LA, o maggiore di DO che in questo casa diventano re dorico. Stessa cosa per gli altri modi, devi guardare gli accordi.
Ciao
Rispondi
La risposta alla domanda è: NULLA!
di coltrane [user #15328]
commento del 21/02/2015 ore 11:25:16
E' un po' più complicato del semplice studio sulle pentatoniche.
Do ionico e Fa lidio hanno, come dici tu, le stesse note, le sequenze intervallari sono ovviamente diverrse in quanto una scala parte da do e una da fa, fin qui ci siamo.

In un contesto prettamente improvvisativo però questa conoscenza teorica non basta, dovrai costruirti un accesso esclusivo alle scale modali, ed in generale un po' a tutti i tipi di scale, ossia dovresti esercitarti su delle cadenze armoniche, imparando piano piano dove, nel momento armonico, si possano inserire scelte scalari diversi dalla tonalità di impianto.

Un esempio sul classico DoMaj7 - Rem7 - Sol7 : Prova a suonare do ionio. Dopo qualche giro inserisci note prese da altre scale, ad esempio sul do metti la quarta eccedente , cioè Fa#, ed avrai il modo lidio, sul re puoi inserire il Sib, magari come nota di passaggio, sull' accordo di settima la cosa si complica perchè si apre un mondo, ma devi imparare prima ad orientarti.

All' inizio potrebbero venirti fuori delle cose che fanno accapponare la pelle! Sappi che è normale, imparando ad assaporare le asprezze, nel tempo, arriverai, se studi a lungo e con costanza a padroneggiare persino le peggio dissonanze!

A questo proposito esistono zilioni di metodi su cui potrai studiare, non saprei consigliartene uno, prova a dare un occhiata dal tuo negozio di strumenti musicali.

Rispondi
Ci sono due approcci ai ...
di marcomo utente non più registrato
commento del 21/02/2015 ore 12:16:08
Ci sono due approcci ai modi...uno è quello seriale che personalmente non mi piace molto l'altro è quello parallelo..La teoria non so se l'hai assimilata tutta perchè sembra una sciocchezza ma ti posso assicurare che è molto complessa...
L'approccio seriale non mi piace perchè ti lascia in testa secondo me prevalentemente la sonorità della scala maggiore...
Ti suggeriso quindi l'approccio parallelo basato sullo studio dei gradi e intervalli che ti prepara allo studio di altre scale diverse da quella maggiore..
Ovvero
C Maggiore 1-2-3-4-5-6-7
C Dorico 1-2-3b-4-5-6-7b
C Frigio 1-2b-3b-4-5-6b-7b

trovali tu gli altri...

Fatto questo armonizzati TUTTE le scale scritte sopra generandoti tutti gli accordi ma sopratutto quello sulla tonica es C dorico 1-3b-5-7b va da se che è un Cmin7, poi studiati tutti gli arpeggi e le posizioni degli accordi con i rivolti che trovi...
cercati i pattern modali sulla tastiera con il metodo CAGED...
Se hai una loop station dai un po di groove al Cm7 e inizia a suonare prima gli arpeggi poche note alla volta poi le scale che hai trovato e cerca di trovare quelle che ci stanno meglio imparando a giocare con le tensioni che generano sull'accordo.

Un buon metodo potrebbe essere la chitarra solista vol 2 che ti insegna a costruire una linea melodica su un accordo o su una progressione...

Credo che sia il metodo migliore per farti rimanere in testa le sonorità dei vari modi...

E una volta che l'hai fatto hai fatto solo una piccola parte del lavoro dato che comunque tutto questo è stato generato solo dalla scala maggiore...

Ma, come forse saprai ci sono le minori...minore melodica minore armonica e anche qui ci sono dei modi molto interessanti..

M.
Rispondi
Pentatonic & Modal Tricks
di danbit82 [user #38623]
commento del 21/02/2015 ore 12:17:38
Ti consiglio questo metodo per l'improvvisazione (di Begotti e Cordaro), è immediato e divertente perchè contiene una quarantina di basi già pronte per improvvisare utilizzando i modi, (ci sono anche gli esempi audio già suonati).

Il principio del libro è quello di utilizzare le pentatoniche che già conosciamo per poi aggiungere le due note (o meglio i due intervalli) che caratterizzano i vari modi:
ad esempio se alla penta minore aggiungiamo il 2°grado maggiore e il 6° grado maggiore otteniamo la scala dorica....

PS non per far pubblicità ma è fatto davvero bene e di facile comprensione.
Rispondi
Devi pensare ad ogni modo ...
di George S.L.A [user #10210]
commento del 21/02/2015 ore 12:52:14
Devi pensare ad ogni modo come una tonalità a se stante, piuttosto che come una scala, In pratica è la sequenza degli accordi a decidere poi che modo usare...
Ad esempio il Misolidio è come una scala maggiore ma con la 7ma bemolle, quindi sfrutterai questa tonalità quando gli accordi al di sotto di essa la suggeriranno.
Ovviamente il G misolidio ha le stesse note della scala maggiore di C, ma poiche stiamo "pensando"
al G7 come primo accordo(non al C) abbiamo una feeling competamente diverso.
Prova a passare dal G7 al Cmaj7 usando il G misolidio, poi prova dal Cmaj7 al G7 usando il Cmaggiore vedrai o meglio sentirai la differenza... in quanto quello che cambia è l'accordo di partenza, o il centro tonale..


Rispondi
Se mastichi l'inglese ti consiglio ...
di joerocker [user #11075]
commento del 21/02/2015 ore 14:04:59
Se mastichi l'inglese ti consiglio il metodo di Frank Gambale, Modes: no more mysteries.
PEr rispondere alla tua domanda, per quanto le note siano le stesse sulle 7 scale modali, la differenza la fa il movimento armonico, cioè, il giro di accordi, verso quale accordo va a ricadere? Qual è la tonica? Spesso la risposta è data semplicemente dall'enfasi posta su un accordo piuttosto che un altro. Prendi Communication Breakdown dei Led Zeppelin: il riff è Mi-Re-La-Re, ma il martellante basso di Mi lo rende la tonica, e quindi la tonalità è Mi Dorico. Se invece tu provassi a suonare questi accordi con uno strumming, enfatizzando con durate diverse o cambiando la disposizione degli accordi, potresti ottenere un Re Lidio, oppure semplicemente un La Ionico.
Il consiglio migliore che ti posso dare è di studiare i modi su una stessa tonalità: registra o trovati una base in cui è suonato solo il basso della tonica, per esempio solo una nota di Do (oppure, sulla chitarra lascia risuonare il Mi o La libero e improvvisaci sopra), e sopra a questa nota, suona i diversi modi: Do Ionico, poi Do Dorico, poi Do Frigio, ecc...Così senti la differenza del suono di ogni modo, piuttosto che confonderti suonando i 7 modi in tonalità diverse, ma con le stesse note, che il tuo orecchio continua a ricondurre alla tonalità originale perchè ancora non ha l'abitudine.
In sostanza, la costruzione armonica ti serve solo per identificare le note che appartengono a quel modo (cioè: se vuoi suonare Fa Lidio, la teoria ti dice che le note sono quelle di Do Maggiore), ma a parte questo puoi considerare i modi come scale a sè stanti, studiare il Misolidio non è diverso da studiare la scala minore armonica, sono scale indipendenti che puoi costruire su ogni accordo, e sulle quali puoi costruire progressioni di accordi a tuo piacere (anche se vedrai che ogni modo ha degli accordi che suonano più stabili e chiari mentre altri che sono instabili).
Qualche esempio di canzoni in cui vengono usate scale e progressioni modali:
Ionico: beh, tutto!
Dorico: a livello solistico nel rock DOVUNQUE, una canzone dove si senta proprio la caratteristica triade maggiore sul quarto grado è Communication Breakdown dei Led Zep come ti dicevo, e credo anche Let it Roll degli Ufo sulla strofa.
Frigio: Chamaleon, Billy Sheehan; The Killing Road, Megadeth.
Lidio: Flying in A Blue Dream, Joe Satriani
Misolidio: anche qui, nel rock a palate, su 2 piedi Running with the Devil dei Van Halen, Tie your mother down dei Queen, ma chi più ne ha più ne metta.
Eolio: anche questo diffusissimo, il finale di Stairway to Heaven è un tipico esempio.
Locrio: praticamente impossibile costruire una progressione col primo grado che ha la quinta bemolle e tende a risolvere verso qualcos'altro, ogni tanto è usato a livello improvvisativo ma è raro. Un riff che si rifà a questa sonorità, seppure non è strettamente Locrio nell'armonizzazione, è Cyclops di Bruce Dickinson.
Spero di esserti d'aiuto! Se avessi bisogno di chiarimenti scrivimi! Non so se gli esempi sono di tuo gradimento, ma non avendo tempo di cercare mi sono limitato al campo rock-metal perchè è quello che conosco meglio. Buono studio!
Rispondi
Separare il modale dal tonale
di Anjiiv [user #9413]
commento del 21/02/2015 ore 15:00:20
Ciao, bella domanda, che penso all'inizio ( e per un po'), tenga impegnati
quasi tutti coloro che approcciano lo studio dei modi.
Dato che hai memorizzato ormai scale , intervalli e nomi, la prima parte del lavoro è bella e fatta,
resta da imparare ad applicare queste conoscenze.
Fino a che suoni tutte queste scale su un giro armonico "tonale" , per dire la- / mi- / fa maj7 /
sol 7 , effettivamente tu usi le varie scale MODALI in un ambito TONALE.
Ottimo per impratichirsi delle posizioni e diteggiature , ma non è quello l'obbiettivo.
Per "assaporare" le differenze tra i modi , devi suonare un pezzo modale , ovvero sganciato da una tonalità certa.
Inizia a prendere una base costruita su un solo accordo, diciamo mi-.
Puoi suonarci una dorica di mi ( ), una frigia di mi () , una eolia di mi ()
Non mescolarle, suona usando in ogni sessione di studio la stessa scala.
Questo ti permetterà anche di capire quale dei modi si confà ai tuoi gusti.
Dopo di che puoi provare con brani modali di due accordi , per dire la- re- , cercando di non pensare a questi due accordi come appartenenti ad una tonalità ( in fondo sono entrambi compresi nella tonalità di la minore ) ma cercando di separarli proprio dal contesto tonale che sottendono.
Sul sito di Massimo Varini, se non dovevo dirlo tiratemi le orecchie e farò ammenda, trovi le basi per esercitarti su questi ed altri giri modali, il che poi ci porta al suggerimento più utile di cui abbiamo tutti bisogno : pratica , pratica pratica !
Spero possa servire , buon studio :) !
Rispondi
dipende
di phunkabbestia [user #42918]
commento del 21/02/2015 ore 17:29:14
...io mi sono scornato sull'argomento per anni, perfino Fabio Mariani, autore del trattato di chitarra jazz, ha impiegato decenni a chiarire il concetto dal suo punto di vista, l'argomento è talmente teorico e complesso che si potrebbe dire di tutto. Io lo semplifico in questo modo: lo studio modale è funzione del tipo di musica che si intende suonare, almeno per iniziare... se suoni rock/blues oppure jazz ti confronti con armonie e complessità differenti, per questo non mi va di vedere la musica modale come un'unico argomento. Il blues è modale di suo, per tutti e senza che nessuno se ne accorga, puoi sempre suonare sull'accordo una scala maggiore o minore, molti chitarristi fanno dell'alternanza tra i due modi un tratto importante del proprio stile... se diciamo maggiore o minore non sembra chiaro e allora possiamo dire ionico e eolio, o quello che vi pare.
Le scale modali sono una divisione, più che concettuale, prettamente grafica, il modo è nella testa, è solo lì. Se sditeggi su e giù usando una diteggiatura locria o dorica, può darsi che non ci si renda conto per nulla di quale modo tu stia suonando, questo perchè nella maniera più assoluta il modo non è la diteggiatura! Spesso le diteggiature più comuni non sono il mezzo più immediato di rendere modo, magari la sesta che caratterizza il modo dorico non è messa lì dove senza accorgertene potrebbe dare un senso alla frase...
Il mio consiglio è questo, trova il modo che rappresenta maggiormente e più facilmente il tuo pensiero cercando di distinguerlo dalla maggiore naturale e dalla relativa minore, nel senso di individuare gli ntervalli e i gradi che anche a orecchio ti aiutano a trovare le differenze tra la scala maggiore o minore e il modo scelto, e dacci dentro. Applicati a un solo modo e lascia stare il resto, questo argomento è praticamente infinito ed esistono libri che trattano di un solo modo per volta, diciamo il dorico: è minore, vai un po' a vedere cosa lo distingue dalla minore naturale... un solo grado, la sesta... facci bene l'orecchio, suonaci cercando di far venire fuori questa sesta, con o senza una base sotto.
Come applicare? Nulla di più personale, lascia stare le migliaia di pippe mentali sparse per il web, almeno per iniziare, mettila ovunque, mettila dove ti pare, fatti una scala dorica tua;)))) a volte andrà bene altre no, man mano andrà sempre meglio e farai sempre più considerazioni e sarai più curioso di capire cosa succede sotto, nell'armonia... allora potrai fare nuovi passi avanti. non importa se la userai come secondo grado o come tonica o come ti pare, quello che è fondamentale è che suoni come una scala dorica, che dia quel senso tipico e unico del modo dorico... e questo deve partire ben bene dalla tua testa, cioè devi avere quel tipo di fraseggio un po' dentro di te. perdi un po' di tempo all'inizio per capire quale può essere il tuo modo principale, tieni conto che molti grandi chitarristi approfondiscono uno o due modi... solo mostri marziani e sessionman obbligati a sepere di tutto un po' vanno oltre. Ciaz
Rispondi
Per comprendere la vera natura ...
di nopairbaby [user #40212]
commento del 21/02/2015 ore 18:54:16
Per comprendere la vera natura dei modi e la loro reale indipendenza e autonomia in quanto scale a sé stanti consiglio di prendere un mi come nota pedale e da li far partire tutti i modi che si conoscono. C' è una bellissima lezione di Satriani che dimostra la sua grande conoscenza delle scale proprio attraverso questa metodologia.
Rispondi
L'approccio linerare che fa partire ...
di Perseven [user #18696]
commento del 21/02/2015 ore 19:26:18
L'approccio linerare che fa partire da una scala maggiore (per esempio) e da quella fa costruire sui suoi vari gradi tutti i modi, secondo me, è utile solo per comprendere la natura della succesione degli intervalli che caratterizza ogni singolo modo.
Una volta che si è compreso ed interiorizzato quali sono gli intervalli caratteristici di ogni singolo modo è bene passare alla teoria del "pitch axis" e studiare i vari modi suonandoli a partire da una tonica costante (ad esempio Mi ionico, Mi dorico, Mi frigio, Mi lidio ecc...) che va tenuta in qualche modo come sottofondo. Solo in questo modo ci si può veramente rendere conto della sonorità unica di ogni singolo modo e soprattutto si può comprendere che quella sonorità particolare sia data da poche note, spesso e volentieri una sola. Sono pertanto le note "colore", che danno la sfumatura del modo, che andranno enfatizzate in un tema melodico per poter ottenere la sonorità di quel modo stesso.
Più sarà semplice la tessitura armonica della sezione ritmica più potremo spaziare tra i modi e colorare la nostra linea melodica: se per esempio la sezione ritmica è semplicemente un Mi (prendo una nota a caso) tenuto costante, su quel Mi posso suonare qualsiasi cosa, a patto che si consideri il Mi come la tonica, dato che non vi sono altre note a specificare la natura del contesto armonico; se invece cominciamo a complicare le cose e a quel Mi aggiungiamo altre note (come possono essere quelle della sua triade minore, per esempio) allora la mia scelta sarà limitata a tutti quei modi che contengono le tre note dell'accordo in sottofondo (fermandoci ai modi della scala maggiore quindi potrò usare il modo Dorico, Frigio, Eolio); se poi dalla triade si passa alla tetrade o a versioni estese della tetrade andrò sempre più a limitare la scelta dei modi che posso usare, ad esempio su un Mi maj7 #11, che per me è composto dalle note Mi Sol# Si Re# Fa# La#, non c'è molta scelta se non la scala di Mi lidio dato che l'accordo contiene tutte le note di quella scala meno il Do#.
In sostanza, è l'analisi armonica di quello che sta dietro la linea melodica che spesso ci dice cosa possiamo e cosa "non possiamo" suonare. Più l'armonia è rarefatta più si ha scelta (e qui si ricade nel gusto personale, più si avrà dimestichezza con le sfumature di determinati suoni più si potrà arricchire quello che si sta facendo con diverse soluzioni) più l'armonia è complessa più questa ci guiderà verso la soluzione inevitabilmente, a meno di non voler suonare "outside", ma questo è tutt'un altro paio di maniche.
Rispondi
Tre quarti del mondo ...
di eugenio01 [user #39191]
commento del 22/02/2015 ore 12:08:51

Tre quarti del mondo suonano modale.
Noi occidentali pure lo facevano sino a che non siamo
riusciti a formalizzare il nostro sistema armonico che si basa (da Bach agli Yellow Jackets)
sul passaggio dal quinto al primo grado con svolazzi assortiti (maggiori o minori)
sugli altri gradi. Il sistema si presta a vaste possibilità di permutazioni
e sostituzioni e sopratutto i jazzisti ci sono andati con la mano pesante al punto
che era ed è normale suonare interi chorus al ritmo di due accordi a battuta se non di più.
La natura dell'improvvisazione era quella di incastrarsi sulla base armonica e al signor
Miles Davis un giorno tutto questo gli venne a noia e decise di suonare "modale".
La base armonica non sosteneva più un andamento diatonico ma "colorava" una singola nota,considerata tonica
per un certo numero di battute, in maniera stabilita prima o durante (loro sanno farlo si..)
l'esecuzione. La nota di riferimento quando cambiava lo faceva arbitrariamente mezzo tono sopra o sotto o qualsiasi
altra cosa avessero deciso. Tutto era nella testa del solista che aveva come riferimento la "tonica"
e gli spunti ritmici del gruppo con cui suonava.
La complicazione dei "modi" deriva dal fatto che noi vogliamo inserirli sui nostri giri diatonici che
è proprio il contrario per cui i "modi" sono sempre esistiti.
Tutte le volte che compare una griglia armonica diatonica qualsiasi discorso sui modi diventa una
forzatura teorica ed un ottima maniera per capire zero dei modi..sempre che ci sia qualcosa da capire beninteso.
Le prime cose che un "sano" chitarista suona sono squisitamente modali--->giro di blues.
Son tre accordi di settima che cambiano a capocchia e tante volte (spesso le migliori) l'accordo è uno solo.
E non a caso il Jazz|blues viene farcito di 2-5-1 per addomesticarlo un pochino.
L'esempio che qualcuno ha fatto prima è perfetto. Il blues è modale sino al midollo solo che non
sempre ce ne rendiamo conto.
Per quanto riguarda le diteggiature se conosci la maggiore su tutto il manico conosci
già tutte le scale modali del mondo e se leggi che sul sol7 che porta a do funziona bene il re dorico
farai benissimo a pensare che sempre di scala di c maggiore si tratta e la vita ti sorriderà.
Ovvio che esiste una specifica diteggiatura di re dorico ma questa ti serve se vuoi sparare la scala
o il "pattern su scala" a 180 di metronomo su quella battuta precisa che secondo me non è l'approccio giusto
al suonare "modale".
Il punto "vero" della questione pero' è questo--->Ma poi? Una volta che tutte queste nozioni sono entrate nel cervello come

fanno a passare alle orecchie?
Questo è il motivo per cui tutti i praticanti che si applicano con sangue e sudore riescono a suonare per un minutino
sul 2-5-1 senza che chi li circonda inizi a sputargli..un paio di appoggiature due sequenze imparate (arpeggi) una nota lunga sugli accordi

di quinta,il mio compitino l'ho fatto e tocca un altro. Ma se devo suonare modale
allora sono guai seri perchè non c'è nessuna sequenza accordale che mi regga il solo..c'è solo
la sezione ritmica e queste sequenze accordali d'atmosfera e tutto deve uscire dalla mia vena melodica..didastro epocale

quindi. Dato che non so suonare modale perchè tutto quel che ne vien fuori è una melassa inascoltabile non so darti
consigli su come imparare a suonare modale ma penso che i consigli che hai letto sinora riguardo al pedale siano
i migliori oltre a cercarti delle buone basi suyoutube anche se quelle ti danno un accordo fisso e non è che lo coloriscano poi tanto o sono io che non le ho cercate abbastanza. Suonare sui dischi rimarrebbe la cosa migliore se riesci
a reggere il confronto e a non cacciare la chitarra su ebay..una nota per volta..tanto sconforto..mi sa che non ci
sia altra strada :-)
Rispondi
Nessuna regola
di marco17121980 [user #38361]
commento del 22/02/2015 ore 12:26:03
Ciao, l'unico consiglio che posso darti (non sono un maestro quindi non prendere tutto come 'oro colato') è quello di sperimentare lo studio delle scale suonando su basi e analizzando i gradi delle stesse. Fai delle analogie e scopri che cos'è che le caratterizza in modo tale da avere sempre maggior padronanza dello strumento.
Rispondi
utilizza le scala maggiore e minore come punti di partenza e...
di theedge [user #1079]
commento del 22/02/2015 ore 14:32:20
utilizza le scala maggiore e minore come punti di partenza e da sperimenta con lo spostamento di un solo intervallo le sonorità che si generano.

parti dal presupposto che la scala maggiore di riferimento sia do ionico composta da:

do - re - mi - fa - sol - la - si (1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 6 - 7)

da qui sperimenta le altre due scale maggiori che hai disposizione ragionando in modale ovvero:

scala lidia: do - re -mi - fa# - sol - la - si (1 - 2 - 3 - 4aug - 5 - 6 - 7)
scala mixolidia: do - re -mi - fa - sol - la - sib (1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 6 - 7min)

metti una base che suoni solo l'accordo di DO maggiore e sperimenta le tre scale memorizzando la posizione della nota caratteristica che caratterizza la scala (sorry per il gioco di parole) e la differenza dalla scala ionica che abbiamo come riferimento

stessa procedura con le scale minori
la scala eolia è diventata col tempo quello che noi consideriamo la scala minore naturale

la - si - do - re - mi - fa - sol (1 - 2 - 3m - 4 - 5 - 6m - 7m)

da qui sperimenta le altre due scale minori che hai disposizione ragionando in modale ovvero:

scala dorica: la - si - do - re - mi - fa# - sol (1 - 2 - 3m - 4 - 5 - 6 - 7m)
scala frigia: la - sib - do - re - mi - fa - sol (1 - 2m - 3m - 4 - 5 - 6m - 7m)

metti una base che suoni solo l'accordo di LA minore e sperimenta le tre scale. stesso discorso fatto sopra....
mancherebbe la scala locria ma credo sia più utile concentrarsi su quelle sopra indicate.

puoi anche relazionare le scale come fai fra scala maggiore e minore naturale:
quindi se la eolio è minore relativo di do ionico

allora puoi anche considerare che:
la dorico è minore relativo di do lidio
la frigio è minore relativo di do misolidio

In ogni caso che su un giro di DO non puoi pretendere di suonare in modale perchè un tipo di approccio come quello è squisitamente tonale....a meno che la durata degli accordi sia cosi lunga da consentirti di giocare con le diverse scale...ma io non diventerei paranoico a suonare in modale sulla canzone del sole...
Rispondi
Un altro approccio che ha ...
di waterdog [user #12638]
commento del 23/02/2015 ore 16:04:08
Un altro approccio che ha introdotto Jim Hall, e poi è stato ripreso da molti altri tra cui John Scofield è usare cellule melodiche che vanno avanti da sole indipendentemente dall'armonia che c'è sotto (Frisell ha fatto anche l'opposto, usando accordi outside per armonizzare una linea melodica): la melodia la fa da padrona e non rispetta le regole canoniche ma ha una sua logica intrinseca. Si generano varie dissonanze e outside a profusione, ma ciò che tiene unito il tutto è il senso della melodia, dove va a parare.

Suonare così non è facile, ma ti svincola dall'armonia diatonica degli standard non modali con frequenti cambi di accordi consentendo di non annoiare, con continue invenzioni che sorprendono l'ascoltatore riprendendo il tema e portandolo a diversi livelli.

Non conta cosa fa la sezione ritmico-armonica (che deve essere granitica pur ascoltando cosa fa il solista e regolarsi di conseguenza per non ostacolarlo dando luogo a quello che si chiama interplay).

In un certo senso è l'approccio opposto a quello di Miles e rappresenta dunque un'innovazione e un ulteriore sviluppo.

Insomma te ne freghi dell'armonia (si fa per dire) e suoni quello che hai in testa melodicamente, è liberatorio e ti consente di esprimerti senza pensare continuamente a cosa devi suonare armonicamente. L'altro lato della medaglia è che se non sei Hall rischi di fare un casino e di perderti per strada.
Rispondi
Link qui su Accordo
di oscar1965 [user #19484]
commento del 24/02/2015 ore 20:26:44
vai al link
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Rispondi
I link sono utilissimi...fosse solo ...
di eugenio01 [user #39191]
commento del 25/02/2015 ore 16:37:29
I link sono utilissimi...fosse solo per ricordarci della funzione cerca.
Se eric89 fosse stata una persona reale si sarebbe potuto raccomandarglielo :P
Rispondi
Prova questo
di ch174rr4 [user #27449]
commento del 27/02/2015 ore 08:51:03
Sito vecchio ed incompleto.Ma può fornire qualche spunto...

vai al link

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