Piccola recensione sul libro che sto leggendo in questi giorni. Non sono un fan sfegatato degli AC/DC ma adoro Back in black ed ho consumato la videocassetta del live at Donington ( adesso mi sono evoluto ed ho preso il dvd + il cd) Francamente dopo questi due dischi non ho mai approfondito molto la discografia dei nostri, i pochi dischi che ho preso, Powerage, For those about to rock e qualcun altro che ho sentito, gli ho trovati sempre meno belli di Back in black e alla fine mi sono fermato li’ senza andare oltre. Qualche tempo fa il batterista mi chiede di mettere giu’ highway to hell ( la prova che mi sono sbagliato a fermarmi li’) poi l’ultimo chitarre che riporta un bell’articolo sullo schaffer replica di solodallas, l’album nuovo appena uscito e da qualche mese la notizia di Malcolm… insomma, mi son detto, è ora di conoscere meglio questo gruppo. Il libro è molto carino, è pieno zeppo di foto ( belle, piacerebbero ad Oliver) e ogni disco ha un paio di paginette con la descrizione delle canzoni, commenti, critiche. Nonostante l’autore sia dichiaratamente un fan dei nostri eroi è capace di attribuire ragioni tecniche agli album che hanno venduto meno e riesce a mantenere uno spirito abbastanza critico nel raccontare le canzoni. Il libro contiene qualche chicca interessante, per chi, come me, non è proprio informatissimo. La scarsa igiene del giovane Angus, il cappello di Brian, le circostanze della morte di Bon, l’importanza di Malcolm non solo come riff creator ma anche come pilastro del gruppo e in particolare di Angus, la sua fedeltà verso la sua Gretsch firebird, le foto delle SG di Angus dove sembra che i PU siano tenuti su con il nastro adesivo, i rapporti con i produttori e con la stampa, e chissa’ cos’altro (sono solo a metà libro). Bello ancora il fatto che vengano citate spesso le fonti delle informazioni, le interviste e gli articoli da cui l’autore prende a piene mani. Mi sarebbe piaciuto avere qualche notizia in piu’ sui testi delle canzoni e sul panorama musicale in relazione agli anni in cui sono usciti gli album, giusto per capire meglio il contesto, ma nel libro, escluso il primo periodo dove il discorso punk è chiaro, non se ne parla molto. Inoltre i protagonisti risultano sempre un po’ lontani, nonostante si discuta dei vizi e dei problemi avuti negli anni. Comunque un bel libro, belle foto, consigliato.
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