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Kiko Loureiro spiega il music business ai tempi di internet
Kiko Loureiro spiega il music business ai tempi di internet
di [user #116] - pubblicato il

Quella della band scoperta da un'etichetta discografica tra club e contest è solo una favola? Quali sono i mezzi per lavorare in musica al giorno d'oggi? Lo abbiamo chiesto a Kiko Loureiro, che ha qualche idea da approfondire per proporsi come artisti grazie al web.
Quella della band scoperta da un'etichetta discografica tra club e contest è solo una favola? Quali sono i mezzi per lavorare in musica al giorno d'oggi? Lo abbiamo chiesto a Kiko Loureiro, che ha qualche idea da approfondire per proporsi come artisti grazie al web.

Chitarrista degli Angra, didatta e solista prolifico, Kiko Loureiro ha da poco concluso il suo ultimo clinic tour italiano. Alcuni giorni fa è stato al Centro Chitarre di Napoli per incontrare i fan e presentare la sua nuova signature, frutto della collaborazione con Ibanez. In quell'occasione lo abbiamo incontrato e abbiamo fatto una lunga chiacchierata sulla sua carriera e sul nuovo strumento che si è fatto realizzare su misura, ma non sono mancati gli spunti per ragionare su altri temi. L'attuale situazione musicale e le possibilità che si hanno oggi di emergere è stato uno di questi.

Oggi si parla sempre più di social, new media. In musica nascono figure professionali nuove, mentre altre tendono a scomparire. Di recente, durante una lunga intervista allo Smithsonian, Eddie Van Halen è stato interrogato a riguardo e ha assicurato che, oggi come "ai suoi tempi", la scelta migliore è uscire in strada e suonare fino a essere riconosciuti e seguiti dal pubblico, o notati da un addetto ai lavori. Non tutti la pensano allo stesso modo, e abbiamo deciso di girare la domanda anche al chitarrista brasiliano.

In attività dai primi anni '90, Loureiro appartiene a un'altra generazione di musicisti e proviene da una realtà musicale decisamente diversa da quella con cui si confrontano oggi gli aspiranti professionisti. Tuttavia, ha saputo reinventarsi e tenersi costantemente al passo coi tempi lavorando sullo stile, sviluppando una propria carriera solista parallela alla band storica, curando i rapporti con aziende e produttori di strumenti.


Se un tempo si partiva dai club sognando di finire un giorno su uno schermo, secondo Kiko oggi il processo può essere esattamente opposto.
"Puoi fare video didattici, registrare della bella musica o unica in qualche modo, scrivere online di strumenti, musica, concerti..." spiega il chitarrista, che continua "puoi portare tutto questo su un livello tale che, quando andrai a suonare dal vivo, a fare una clinic o una dimostrazione, le persone che ti seguivano su internet verranno a vederti nella vita reale".
Internet diventerebbe quindi il primo strumento per proporsi sul mercato, non solo pubblicando la propria musica ma anche e soprattutto sfruttando tutte le possibilità di crescita e visibilità collaterali che offre. "Un tempo avevi bisogno che qualche azienda 'ti facesse uscire', ora queste persone sono internet".
Ciò che emerge è che il musicista oggi deve essere manager di se stesso a 360 gradi, e che il successo non arriva solo promuovendo con caparbietà la propria musica. Potrebbe apparire una riflessione banale, ma scommettiamo che non avevate mai pensato che il trampolino di lancio per pubblicare il primo disco della vostra band potesse passare per una recensione dell'ultimo stompbox inserito in pedaliera.

interviste kiko loureiro musica e lavoro
Link utili
Eddie Van Halen allo Smithsonian
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Ma cos'è tutto quel chiacchierare ...
di MM [user #34535]
commento del 26/02/2015 ore 08:40:35
Ma cos'è tutto quel chiacchierare (che non mi sembra il traduttore) in sottofondo mentre lui sta parlando? Veramente brutto, e maleducato.
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Ma io penso che anche ...
di richie1982 [user #13247]
commento del 26/02/2015 ore 11:34:0
Ma io penso che anche questo scritto nella articolo sia una favola..... Oggi come oggi per quello che ho potuto appurare di persona è che il mondo della musica a partire dal turnista per finire alla band o alla artista è un circolo chiuso quasi massonico. Il giro di persone è sempre lo stesso e molti di loro ci sono dentro non per merito ma perché conoscono quello giusto. Detto questo puoi proporti online per una vita e pur essendo più valido di molti rimarrai nei tuoi video nelle tue tracce registrate a basso costo. Io scrivo alla redazione dei pedali che uso.... Hanno una redazione?...mah.... I migliori pedali sono quelli che costano una certa cifra e spesse volto sono piccoli laboratori boutique che li producono. Cosa potrebbe darmi in termini musicali se non quello che vendono? Lo stesso discorso lo si può trasportare a tutti i livelli anche i più bassi per esempio le seratine nei locali. Anche li devi essere amico cliente lecchino per suonare in un buco per pochi euro. Se 80locali su 100 non leggono nemmeno i messaggi su FB che è il social maggiore figuriamoci i grandi marchi o i giri grossi. Questo non toglie a noi lo spirito di provarci di andare avanti per il semplice fatto che io pur rimanendo un mister nessuno suonerò sempre e comunque.
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Re: Ma io penso che anche ...
di robertodipaola [user #32754]
commento del 27/02/2015 ore 21:04:10
Condivido molto quello che dici.L'estate scorsa ho girato diversi locali a chiedere di suonare.Avevo la chitarra sulla spalla (nel fodero) e il wavedrum mini come supporto.non mi hanno nemmeno chiesto di suonare un solo pezzo di 2 minuti per sentire un pò che potevo fare! Solo discorsi "politici". Addirittura in un posto volevano girare la mia richiesta in una partecipazione a una specie di concorso-competizione. Che schifo!!! Mi sa che la vera dimensione della musica è sul marciapiede. Musicista da strada.Ciao
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Mi sembrano solo favolette d ...
di Vivaildigitale [user #42342]
commento del 27/02/2015 ore 07:16:14
Mi sembrano solo favolette da dare in pasto a giovani aspiranti tanto per alimentare tutto un mercato dove si sfruttano i sogni della gente
Successo lo hai o se conosci le persone giuste o se sei figlio di.... stop non c'è spazio per il talento
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Ambiente di lavoro
di Loz [user #10863]
commento del 27/02/2015 ore 10:05:59
Lasciando perdere il solito discorso sulla "meritocrazia" (parola ormai abusata e citata molto dai politici per fare bella figura) una volta un dirigente dell'ambito del software industriale, mi raccontava che solitamente gli americani non hanno problemi a dare fiducia agli sconosciuti, se reputano che hanno qualcosa di buono da proporre. Il rovescio della medaglia è che al primo sgarro sei fuori senza se e senza ma.
In Italia invece prima di farti ricevere da chi conta, devi avere un sacco di conoscenze e di agganci, poi però quando sei dentro puoi anche fare qualche vaccata che rimani comunque nel giro.

Probabilmente il mondo della musica, che in fin dei conti è un ambiente di lavoro come gli altri, segue le stesse regole.
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Re: Ambiente di lavoro
di Claes [user #29011]
commento del 27/02/2015 ore 15:57:09
- il mondo della musica, che in fin dei conti è un ambiente di lavoro come gli altri, segue le stesse regole -

Tra quelle regole del music business c'è l'importanza di scovare nuovi talenti - i giovani sono quelli preferiti. Sono facili da controllare: fai questo e quell'altro alla mercé di managers e case discografiche. Tutto questo dura poco - presto saranno sostituiti Le varie boy bands sono un buon esempio. In ogni caso andranno live solo dopo aver conseguito un hit o due.

Un'altro ambiente di lavoro è quello da session man. Bisogna essere poliedrici, capaci di suonare un pò di tutto, e poi... è il producer che comanda da dittatore! A questo tipo di lavoro si arriva per caso. Qualcuno dice a qualcuno che dice a qualcuno che sei bravo. E questo parte da una reputazione live - cose da Garage Band non contano. Si parte dal live e in seguito magari diventare session man.

Concordo appieno con quello che dice Loz!

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Cari ragazzi invece di pensare ...
di qualunquemente1967 [user #39296]
commento del 28/02/2015 ore 01:31:51
Cari ragazzi invece di pensare sempre al successo alla fama al business proviamo ogni tanto a pensare che la musica puo' soprattutto essere un meraviglioso hobby !!! Lo fai quando ne hai voglia ! Ma veramente pensate di voler fare i musicisti professionisti ? Io ve lo sconsiglio fermamente ! Adesso poi nelle condizioni in cui siamo in Italia dove volete andare ? Trovatevi una buona occupazione che gia' e' dura e suonate per divertirvi e basta ciao
Rispondi
Re: Cari ragazzi invece di pensare ...
di Vivaildigitale [user #42342]
commento del 28/02/2015 ore 04:03:37
beh si ma questo non ci deve fermare dal raccontare come stanno le cose, a me dispiace che molti giovani vivino nell'illusione pensando che per meritocrazia possano ottenere qualcosa, e magari si mettono a studiare investendo tempo erisorse non sapendo che chi studia fin dall'inizio e poi ha successo lo ha fatto perche sapeva fin dall'inizio di avere la conoscenza giusta, questo porta anche al fatto che nel mondo della musica non ci trovi gente che ha scelto questo mestiere per passione per una forte passione ma solo perche aveva la strada facile
Concordo e do il consiglio a tutti di lasciar perdere, questo non ci deve far smettere di suonare alla fine si suona per piacere per provare quelle sensazioni che difficilmente provi nella vita e che la musica riesce a farti provare, suonare sperimentare studiare e faticare anche ma senza perdere ils enso della realta, trovarsi un lavoro che magari lasci un po di tempo libero e dopo di che sfogarsi in questo magnifico mondo fato di note
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Mah...leggevo sull'Espresso un articolo su ...
di sdl [user #5004]
commento del 28/02/2015 ore 09:39:24
Mah...leggevo sull'Espresso un articolo su come i blogger di YouTube (mondo a me piuttosto ignoto), quando iniziano a superare un certo numero di visualizzazioni e google ha l'interesse di mettere quindi uno spazio pubblicitario prima del video, guadagnano un bel po a singola visualizzazione (un bel po relazionato al fatto che le visualizzazioni siano, che so, due o tre milioni). Fra gli italiani che fanno sta cosa, ad esempio, citavano i Pantellas...
Inoltre molti blogger sono acclamati come delle star.
Ciò detto, mi e' spesso capitato vedere recensioni che hanno superato certe cifre di visualizzazioni o anche chitarristi super bravi che fanno video "in serie" su YouTube, visti da milioni di utenti: spesso mi son chiesto "ma chitarristi di sto livello che ci fanno a perder tempo su YouTube a suonare sigle di videogiochi (che e' un classico di quel tipo di video)?" Dopo aver letto il suddetto articolo dell'Espresso, mi son dato una risposta....
Rispondi
i miei due cent sull'argomento ...
di Brutusback800 [user #34016]
commento del 02/03/2015 ore 10:57:31
i miei due cent sull'argomento
Ma voi quando avete bisogno di un avvocato, un commercialista, un idraulico o un elettricista, non chiedete in giro ad amici e parenti di indicarvene uno bravo oppure organizzate dei tornei in cui far duellare quanta più gente possibile in modo che possiate scegliere il più bravo?
Quando dovete far operare vostro/a figlio/a di appendicite, oppure far fare un'otturazione dal dentista, come fate?
Scusate la franchezza, io di mestiere NON faccio il musicista, ma sono un libero professionista e posso dirvi che anche in ambienti che NON siano la musica, il lavoro (intendo quello che ti fa campare e fatturare) non arriva da favole tipo Cenerentola, ma da conoscenze e network. E' necessario essere bravi ma non basta. Condizione necessaria ma non sufficiente, si direbbe in matematica. E non sto parlando di raccomandazioni, almeno non nella triste accezione italiana.
Secondo me chiunque voglia provare a fare musica per professione deve innanzitutto crearsi le premesse per poter fare qualcosa (studia, studia, studia.. ma cum grano salis, non da cammello-spara-nota-a-caso), e poi bisogna sapersi gestire, e bisogna anche cercare di conoscere e farsi conoscere da quanta più gente possibile, utilizzando qualunque strumento a disposizione
Il successo, stima del pubblico e la fama sono cose che poi secondo me vanno al di là ti tutto e non conosco nessuno che abbia tutti e tre e non meriti il posto che ha.
E per esemplificare: Loureiro potrà essere anche raccomandato, un "figlio di ...", ecc. ecc. ma io per intanto le sogno di notte di saper suonare le cose che fa, come le fa lui, e di aver scritto alcuni suoi pezzi. Punto.
E ho fatto questo esempio, perché citare Ola Englund sarebbe stato come fare gol a porta vuota.
Peace & love! ;D
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Re: i miei due cent sull'argomento ...
di Vivaildigitale [user #42342]
commento del 05/03/2015 ore 12:04:1
non paragonare la realta di un idraulico o di un professionista nella realta vera, con internet che è un mondo pieno dimagagne.
Louriero dice di usare internet farsi conoscere, ma da quanti ti puoi fare conoscere? 10 persone che parlano bene di te e visitano spesso il tuo canale youtube? che poi se ti va bene diventano 100? Ragazzi smettiamola di illuderci e fantasticare io conosco alcune persone cohe nel proprio canale youtube ci hanno speso la vita sperando di sfondare e il massimo che riescono ottenere sono 500 visualizzazioni, davvero pensate che quei sconosciuti che fanno milioni di visualizazioni li facciano perche il prodotto è innovativo e col passaparola della gente si è ottenuto tutto cio? E' tutto truccato e siamo sempre li il popolo non conta un cazzo contano le lobby al potere che decidono chi sfonda e chi no sono loro che decidono se fai il booom e tiri fuori 20 milioni di visualizzazioni su youtube, quindi cosa dire al caro lettore pieno di buoni propositi e speranze? mettiti sotto mettici anima e corpo oppure svegliati e lascia perdere?
Io non mela sento di illudere le persone eprche guardate che di persone che credono che a questo mondo le cose accadono per caso ce ne stanno tante e a volte spendono tanti soldi per mantenere uno stile di vita che gli permetta di avere tempo da dedicare a questo sogno con il risultato che poi si ritrovano a una certa eta senza saper fare un lavoro senza avere un titolo di studio e sanno solo suonare e magari hanno appena scoperto che senza essere un figlio di non vai da nessuna parte, bella scoperta immaginate come si dovrebbe sentire uno che ha investito tutto nella musica perche ingenuamente ci credeva e poi scopre la verita?
RAGAZZI LASCIATE PERDERE IL PROFESSIONISMO CHE QUI IN ITALIA SPECIALMENTE E' UNO SCHIFO
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Re: i miei due cent sull'argomento ...
di Brutusback800 [user #34016]
commento del 05/03/2015 ore 12:23:20
Rispetto la tua posizione, ma è evidente che parte da un forte preconcetto soggettivo.
Cioè: sembra che c'hai provato e te la sei prese into the back. Più o meno come me e come millemila altri. :)
Ma io anche se avessi dietro tutta la Massoneria unita e unanime, come Loureiro (e altri) non saprei suonare. Tu e i tuoi amici invece sì?

Lasciando da parte il sarcasmo, nella vita ci va un pizzico di realismo, ovviamente, ma non di disfattismo fine a se stesso.

Pace e bene! :)
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Re: i miei due cent sull'argomento ...
di Brutusback800 [user #34016]
commento del 05/03/2015 ore 12:28:25
Ah e aggiungo solo una postilla, per meglio esprimermi: non sono convinto che se sei bravo, ce la fai. Non dico quello.
Dico solo che SECONDO ME se SEI UNICO e TI SAI GESTIRE, al 99% ce la fai.
Se sei solo bravo-bravissimo, te la giochi come puoi e con i mezzi che hai e sai usare, con tutti gli altri bravo-bravissimo del pianeta.
Rispondi
no io sono una pippa ...
di Vivaildigitale [user #42342]
commento del 05/03/2015 ore 12:47:34
no io sono una pippa non ho dove andare ma conosco gente che è partita per le grandi citta a studiare ha investito tempo e soldi e una alla fine è dovuta tornare perche non ce la faceva nemmeno a pagre l'affitto della casa, ritrovandosi senza una laura e sfacciandosi per trovare un lavoro umile per sopravvivere, bella roba eh? ti sei fatto il culo per cosa?
Sul fatto che se sei unico sfondi e balbla rispetto la tua visione io ho la mia e dico che se non conosci qualcuno non vai da nessuna parte, non faccio nomi ma il panorama italiano è pieno di chitarristi bravi semisconosciuti e chitarristi mediocri molto famosi e rinomati e ho detto tutto
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"musicista" vuol dire "famoso"? No
di Giuseppe95 [user #36747]
commento del 03/04/2015 ore 18:42:01
Tutti quelli con cui ho parlato che non fossero musicisti o che lo fossero ma non volevano farlo per mestiere, sono convinti che fare il musicista professionista significhi diventare famosi.Di conseguenza dicono (e dite) tutti la stessa cosa: beh, ma vedi, devi conoscere le persone giuste. Sbagliato. Fare il musicista professionista significa PORTARE LA PAGNOTTA A CASA. Che poi tu suoni in mondovisione, suoni sui i grandi palchi, fai l'insegnante al conservatorio o alla percento musica, fai il turnista o porti il tuo progetto originale avanti, poco cambia, sempre il musicista fai, che tu sia famoso o no. Basta che sei professionale, colto e umile e puoi camparci. Farci i soldi è un'altra cosa e non implica necessariamente che tu conosca Pippo Baudo
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