Kiko Loureiro spiega il music business ai tempi di internet
di redazione [user #116] - pubblicato il 26 febbraio 2015 ore 07:30
Quella della band scoperta da un'etichetta discografica tra club e contest è solo una favola? Quali sono i mezzi per lavorare in musica al giorno d'oggi? Lo abbiamo chiesto a Kiko Loureiro, che ha qualche idea da approfondire per proporsi come artisti grazie al web.
Quella della band scoperta da un'etichetta discografica tra club e contest è solo una favola? Quali sono i mezzi per lavorare in musica al giorno d'oggi? Lo abbiamo chiesto a Kiko Loureiro, che ha qualche idea da approfondire per proporsi come artisti grazie al web.
Chitarrista degli Angra, didatta e solista prolifico, Kiko Loureiro ha da poco concluso il suo ultimo clinic tour italiano. Alcuni giorni fa è stato al Centro Chitarre di Napoli per incontrare i fan e presentare la sua nuova signature, frutto della collaborazione con Ibanez. In quell'occasione lo abbiamo incontrato e abbiamo fatto una lunga chiacchierata sulla sua carriera e sul nuovo strumento che si è fatto realizzare su misura, ma non sono mancati gli spunti per ragionare su altri temi. L'attuale situazione musicale e le possibilità che si hanno oggi di emergere è stato uno di questi.
Oggi si parla sempre più di social, new media. In musica nascono figure professionali nuove, mentre altre tendono a scomparire. Di recente, durante una lunga intervista allo Smithsonian, Eddie Van Halen è stato interrogato a riguardo e ha assicurato che, oggi come "ai suoi tempi", la scelta migliore è uscire in strada e suonare fino a essere riconosciuti e seguiti dal pubblico, o notati da un addetto ai lavori. Non tutti la pensano allo stesso modo, e abbiamo deciso di girare la domanda anche al chitarrista brasiliano.
In attività dai primi anni '90, Loureiro appartiene a un'altra generazione di musicisti e proviene da una realtà musicale decisamente diversa da quella con cui si confrontano oggi gli aspiranti professionisti. Tuttavia, ha saputo reinventarsi e tenersi costantemente al passo coi tempi lavorando sullo stile, sviluppando una propria carriera solista parallela alla band storica, curando i rapporti con aziende e produttori di strumenti.
Se un tempo si partiva dai club sognando di finire un giorno su uno schermo, secondo Kiko oggi il processo può essere esattamente opposto. "Puoi fare video didattici, registrare della bella musica o unica in qualche modo, scrivere online di strumenti, musica, concerti..." spiega il chitarrista, che continua "puoi portare tutto questo su un livello tale che, quando andrai a suonare dal vivo, a fare una clinic o una dimostrazione, le persone che ti seguivano su internet verranno a vederti nella vita reale". Internet diventerebbe quindi il primo strumento per proporsi sul mercato, non solo pubblicando la propria musica ma anche e soprattutto sfruttando tutte le possibilità di crescita e visibilità collaterali che offre. "Un tempo avevi bisogno che qualche azienda 'ti facesse uscire', ora queste persone sono internet". Ciò che emerge è che il musicista oggi deve essere manager di se stesso a 360 gradi, e che il successo non arriva solo promuovendo con caparbietà la propria musica. Potrebbe apparire una riflessione banale, ma scommettiamo che non avevate mai pensato che il trampolino di lancio per pubblicare il primo disco della vostra band potesse passare per una recensione dell'ultimo stompbox inserito in pedaliera.