Fermo restando che portare la chitarra da un liutaio, una volta nella vita, non fa mai male, anzi, possono succedere dei miracoli e una chitarra che odiavate potrebbe diventare la vostra preferita dopo la regolazione di un esperto, riporto di seguito il solito pro-memoria per principianti e per chi, come me, si ostina a smanettare da solo (non c'è nulla di male):
SOSTITUZIONE CORDE Per la sostituzione delle corde su una chitarra o un basso è necessario usare alcune precauzioni che permetteranno di ottimizzare la resa delle corde stesse oltre che dello strumento. L'errore che frequentemente fanno i meno esperti è quello di montare le corde senza tagliarne i terminali con conseguente ammasso di avvolgimenti nei perni delle meccaniche, e corde che accecano i bambini circostanti, cosa assolutamente da evitare. Il consiglio è quello di far fare alla corda non più di due giri sull'alberino delle meccaniche, questo per non creare del "lasco" tra le spire e quindi potere assestare prima la corda che andrà accordata e "tirata".Tirata intendo proprio con le dita, con delicatezza ma convinzione, quasi a volere tendere un arco... Questa sarà un'operazione da ripetere più volte per permettere alla corda di stabilizzare la tensione. Una volta accordata e tirata la corda scenderà di accordatura fino a quando, ripetendo questa piccola operazione più volte non la sentiremo più scendere di intonazione, a quel punto la corda si è assestata e manterrà la sua accordatura in maniera più stabile specialmente in presenza di ponti vibrato.
CONFIGURAZIONE DEGLI EFFETTI I pedali si dividono sostanzialmente in quattro categorie:
1 - Effetti di preamplificazione (preamplificatori, distorsori, equalizzatori, overdrive, booster) 2 - Effetti dinamici (compressori, noise gate, enhancer, processori di dinamica) 3 - Effetti di modulazione (chorus, flanger, phaser, wha wha, synth, tremolo, vibrato) 4 - Effetti di ambiente (delay, reverbero)
Nel caso dell'assemblaggio di pedaliere composte da pedali singoli la sequenza dei pedali dovrebbe rispettare l'ordine sopracitato ma per ottimizzare ancora di più il set up si consiglia di fare in modo che lo strumento entri nel/i pedali di preamplificazione, (preamplificatori in testa seguiti da distorsori ed equalizzatori)successivamente il segnale d'uscita inserirlo nei pedali dinamici (compressori/enhancer/noise gate) l'uscita dei quali si dovrebbe connettere direttamente all'input dell'amplificatore, questo affinchè il suono sia più pulito e definito quindi non enfatizzato dal preamp dell'amplificatore stesso. Per gli altri effetti bisogna sfruttare il send/return dell'amplificatore se c'è (leggi questo articolo) proprio per non perdere segnale e mantenere dinamico il suono, in quanto solitamente il send è posizionato subito dopo lo stadio di gain quindi non influenzato dall'equalizzazione dell'ampli, per un corretto cablaggio consigliamo di inserire il send nelle modulazioni in catena e successivamente negli effetti di ambiente, il segnale così filtrato in uscita sarà collegato al return del loop effetti. E' ovvio che qualunque configurazione se soddisfa il gusto personale può essere realizzata ma seguendo queste indicazioni potrete avere un ottimo risultato. Provare per credere.
REGOLAZIONE DELL'INTONAZIONE Sarà capitato a chiunque di avere uno strumento, chitarra o basso, tecnicamente perfetto ma completamente stonato alle ottave, questo succede perchè al 99% gli strumenti nuovi non hanno mai una buona taratura di serie in quanto essendo prodotti di grande produzione non possono essere messi a punto dalle case per via dei tempi e dei costi (tranne la mia Swedie!) Quello che si consiglia solitamente è di portare da un buon liutaio lo strumento per una messa a punto generale per renderlo ancora più suonabile e affidabile, ma se volete cimentarvi nella regolazione dell'intonazione ecco qualche consiglio utile per il ''fai da te''. Si intende per intonazione la capacità di riprodurre alle varie ottave la stessa nota senza alterazioni tonali, quindi con l'ausilio di un accordatore (meglio se cromatico) accordate lo strumento e poi controllate premendo al 12° tasto se la nota è la stessa della stessa corda suonata a vuoto, se dovesse risultare più alta dovete indietreggiare la selletta del ponte corrispondente alla corda tramite la vite posteriore della selletta stessa (deve esserci la stessa distanza dal capotasto al 12° tasto e dal 12° tasto al ponte) quindi riaccordate e ricontrollate sempre premendo al 12° tasto, se la nota prodotta ha la stessa intonazione della corda a vuoto, bene, se no ripetete l'operazione fino a quando vi corrisponderà la stessa intonazione sia a corda vuota che al 12° tasto. E' logico che se la nota al 12° tasto dovesse risultare più bassa procederete in modo inverso, ovvero avvicinando la selletta verso il manico.
REGOLAZIONE DELL'ACTION La regolazione dell'action è fondamentale per rendere comoda e morbida la suonabilità di una tastiera, anche se si devono tenere a mente alcuni fattori: più sarà alta la corda e più suono e volume produrrà avendo tutto lo spazio per potere vibrare senza smorzamenti dei tasti ma risulterà più dura al tocco, più sarà bassa e più ci saranno rischi di ''frustaggio'' delle corde sui tasti e quindi anche se lo strumento risulterà più morbido e sensibile si dovrà adottare un tocco più leggero e delicato. Per intenderci, Steve Ray Vaughan usava sulla sua strato corde 0,13 e un'action di un centimetro tra corda e tastiera, Steve Vai usa scalatura 0,09 e le corde praticamente ''disegnate'' sulla tastiera, quindi stili differenti e regolazioni differenti. Fermo restando che abbiate regolato a puntino l'intonazione ovvero quando siete certi che l'intonazione è corretta (a corde vuote è uguale al 12° tasto), potete procedere con la regolazione dell'action, ovvero l'altezza delle corde dalla tastiera che sarà ovviamente soggettiva, ma ricordate alcune cose fondamentali, le corde devono seguire il raggio di curvatura della tastiera, ad esempio le stratocaster e le Fender in genere hanno una curvatura piuttosto pronunciata e per questo motivo non possono e non devono avere le corde a ''pelo'', causa lo smorzamento delle note con i bending, a differenza di chitarre tipo Ibanez o ESP (di taglio metal) che avendo una tastiera più piatta permetteranno regolazioni più basse. Procedete regolando le brugole in testa alle sellette del ponte in modo che la corda si avvicini o si allontani dalla tastiera (avvitando alziamo, svitando abbassiamo) mantenendo sempre in orizzontale la selletta bilanciando le due brugole, dando dei ''mezzi giri'' per volta possiamo controllare lo stato della nostra action fino a quando ci si rende conto che anche a vuoto le corde frustano sui tasti (ma non deve succedere), questo significa che abbiamo raggiunto il limite della tastiera. Ricordiamoci anche che una buona action dipende da due altri fattori fondamentali: la linearità del manico e il calibro delle corde che più saranno grosse e più avremo la possibilità di tenere bassa l'azione delle corde.
REGOLAZIONE DEL PONTE Quante volte vi è capitato di dovere sostituire le corde nel vostro strumento e ritrovarvi con il ponte completamente sollevato o completamente abbassato? Questo accade nei sistemi di tremolo/vibrato quando la misura delle corde che dobbiamo montare è diversa da quelle vecchie con conseguente variazione della trazione in chili che le corde esercitano sulla paletta e di conseguenza su ponte e manico, infatti per esempio, la differenza tra una scalatura 0,09/0,42 e una 0,10/0,46 è già di c.ca 15/18 Kg. Questo accade maggiormente su quei ponti di tipo "floyd rose" (sui ponti tipo Fender un po meno)che risultano essere più sensibili e più soggetti a scompensazioni, per risolvere il problema bisognerà agire sulle molle che posteriormente tengono in trazione il ponte, queste sono ancorate con una piastra avvitata al body tramite le due viti di fissaggio che potranno essere regolate opportunamente. Se montando le corde e accordando la chitarra il ponte risulterà sollevato in avanti, svitate la mascherina posteriore e avvitate le viti che tengono la piastra attacca/molle (mezzo giro per volta), dopo di che riaccordate e verificate se il ponte è andato a posto, se no continuate l'operazione fino a quando vi accorgerete che la base del ponte stesso è perfettamente parallela con il piano armonico; se il ponte invece risulterà tirato all'indietro operate al contrario, ovvero, svitando e allentando la piastra attacca/molle (sempre mezzo giro per volta)sino a quando il ponte tornerà allineato. E' buona norma inoltre ricordarsi quali corde si montano per le quali abbiamo tarato il nostro strumento (stessa marca e scalatura) infatti tra marche diverse, possono esserci delle differenze relative alla trazione esercitata, anche se di stessa scalatura, questo dovuto al tipo di materiali usati e dalle diverse tipologie costruttive.
(nelle prossime puntate: Truss-rod-regolazione curvatura del manico, trapianto di mano).
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