Giacomo Castellano: hybrid picking, arpeggi e tante sestine
di redazione [user #116] - pubblicato il 29 aprile 2015 ore 13:00
Affrontiamo un fraseggio solista moderno e molto impegnativo. Mescoliamo, in un'esplosione di sestine, svisate rock blues e arpeggi sospesi snocciolati a plettro e dita. Un piccolo gioiello di efficienza tecnica, gusto e gran suono. In cattedra Giacomo Castellano.
Il fraseggio che affrontiamo è interamente costruito con l’hybrid picking. Questa tecnica che prevede l’utilizzo combinato di plettro e medio della destra, agevola la creazione di pattern difficilmente eseguibili con altri approcci. Servendosi di altre tecniche, fraseggi come questo risultano complicati da suonare mantenendo gli stessi accenti e la stessa efficacia.
L'intero fraseggio è costruito in sestine di sedicesimi e si muove attraverso tre diteggiature di arpeggi a quattro note, strutturate sul set più alto di corde: G, B e E cantino. Ogni diteggiatura prevede una nota sulla corda di E, due sul B e di nuovo una sola nota sul G.
Siamo in tonalità di Dm e mescoleremo tra di loro arpeggi derivanti dall’armonizzazione della scala Eolia di D (D, E, F, G, A Bb, C) e la pentatonica minore Blues (D, F, G, Ab, A, C)
Gli arpeggi in gioco sono tre. Analizziamoli.
Il primo è estrapolato dalla diteggiatura più conosciuta della pentatonica. Sostanzialmente è una pentatonica di Dm privata della sua b3, il F. Suonandola partendo dalla quarta, il G, abbiamo G, A, C, D che sintetizziamo come un Gsus2add4.
Il secondo arpeggio è costruito sul Bb, quarto grado della scala di D Eolio. Si tratta sempre di un arpeggio di Sus 2 con l’addizione della quarta. In questo caso però, la quarta è eccedente come caratteristico di ogni accordo costruito sul quarto grado di una tonalità maggiore.
Le note in gioco sono Bb, C, F, E e formano un Bbsus2add#4.
Il terzo arpeggio è costruito sul C ed è identico al primo analizzato, quindi un Csus2add4. In questo caso però, è arricchito da una piccola variazione melodica. Sul E cantino alterniamo l’esecuzione della quinta giusta G con l'ottava C. Questo passaggio melodico richiederà un arduo lavoro del mignolo.
Ora analizziamo la meccanica della pennata. Fatta eccezione per la nota iniziale del lick suonata in upstroke, l'apertura di ogni pattern è suonata con una pennata verso il basso. Quindi, le due note sulla corda di B, sono suonate interamente in legato e questo è il particolare tecnico più impegnativo dello studio: serviranno una buona tecnica di hammer on e una scansione ritmica decisa. Infine, la nota più bassa - quella disposta singolarmente sulla corda di G - è suonata di nuovo con una pennata verso il basso. Ora, quando inizia la parte ascendente del lick e si ritorna sulle due note suonate sul B, ricorriamo all’utilizzo del dito medio che strappa la prima nota.
La parte finale del fraseggio è affidata a una energica svisata pentatonica. Bisogna stare attentissimi a mantenere rigorosa la pronuncia ritmica che non deve interrompere e snaturare il flusso ritmico delle sestine. Abbiamo isolato i due frammenti pentatonici utilizzati evidenziando anche la, b5, nota blues.
Ecco la trascrizione del lick completo.
Per agevolarne l'apprendimento, nel video si è eseguito il lick a tre diverse velocità: normale, dimezzata e molto lenta senza base. In questo modo, ci si potrà concentrare nota per nota, sulla diteggiatura utilizzata. Buon lavoro.