Da poco più di un mese la leggenda della chitarra rock & blues ha compiuto settant'anni, e per festeggiare il suo compleanno ha regalato a tutti un nuovo album. Stiamo parlando di Eric Clapton, uno dei più importanti chitarristi al mondo. Il suo ultimo lavoro, o meglio raccolta di lavori, è un'antologia che ripercorre i suoi trent'anni di carriera, ovviamente limitandosi a quella solista. Il titolo è Forever Man, e merita senz'altro un ascolto, quanto meno per ripercorrere una carriera sicuramente interessante.
Ma in realtà, come già detto, questa antologia non riesce a contenere tutta la carriera di questo grande musicista, che in un modo o nell'altro ha scritto la storia del blues moderno. Infatti non possiamo non ricordare la sua militanza in band storiche come gli Yardbirds, insieme a Jeff Beck e Jimmy Page, i Cream, con Jack Bruce e Ginger Baker, i Blind Faith con il grande Steve Winwood, John Mayall and the Bluesbreakers o i Derek and the Dominos con Duane Allman. Insomma una grandissima carriera piena di collaborazioni davvero degne di nota. Di fatto Clapton, oltre ad esser apprezzato dal grande pubblico, era seguito anche dagli stessi addetti ai lavori, che per lui hanno sempre avuto qualche complimento da elargire. Il re della chitarra rock 'n roll, Chuck Berry, lo definiva “the man of the blues”, ovvero l'uomo del blues, mentre durante gli anni della militanza con i Cream non era difficile trovare in giro sui muri di Londra la famosissima frase “Clapton is God”. Quindi nessun dubbio della sua influenza e del suo apprezzamento come musicista, prima che come chitarrista.
Dopo le varie esperienze in band iniziò dunque la sua carriera solista, e in qualche modo così si consacrò come uno dei più longevi performer al mondo. Purtroppo una delle cose di cui non si parla quasi mai è del suo rapporto con i Beatles e soprattutto con Harrison. Ricordiamo infatti che il guitar solo di While my guitar gently weeps fu registrato proprio da Clapton su richiesta dello stesso Harrison, ma la cosa più interessante è che a lui fu proposto di prendere il posto di quest'ultimo quando decise di lasciare la band. Rifiutò per l'amicizia che aveva con George, anche se qualche tempo dopo si ritrovò a suonare nella band che incise il primo album della Plastic Ono Band.
Ed ecco che con poche parole abbiamo stilato il profilo di uno dei più grandi artisti al mondo, passato tra mille circostanze ed esperienze negative, che in ogni caso hanno in qualche modo fornito l'ispirazione per il suo stesso successo. Ma il tempo passa anche per Clapton, che più o meno un anno fa ha dichiarato di aver perso la voglia di girare per il mondo iniziando a sognare fortemente la pensione. Quindi la speranza è quella che tale decisione non sia definitiva, anche se giusto il 4 maggio si trovava sul palco a New York insieme a tanti altri artisti, come John Mayer e Derek Trucks, proprio per festeggiare in un solo colpo il suo compleanno e l'uscita di Forever Man. Speriamo dunque faccia lo stesso anche in Italia.
Carlo Romano Grillandini