di redazione [user #116] - pubblicato il 17 giugno 2015 ore 07:30
Facciamo un bel salto nel passato recente… siamo a cavallo tra il 2011 e il 2012 e Behringer, marchio ben noto per una produzione che spazia attraverso ogni settore della moderna Music Industry, si appresta ad annunciare la disponibilità di una console destinata a cambiare il mercato delle mixing desks digitali: X32.
Facciamo un bel salto nel passato recente… siamo a cavallo tra il 2011 e il 2012 e Behringer, marchio ben noto per una produzione che spazia attraverso ogni settore della moderna Music Industry, si appresta ad annunciare la disponibilità di una console destinata a cambiare il mercato delle mixing desks digitali: X32.
Con X32, Behringer ha reso possibile l’impiego di un banco digitale per la gestione di qualsiasi evento, razionalizzando un prodotto così complesso prima di tutto da un punto di vista hardware e, complice anche la produzione completamente demandata ai nuovi stabilimenti cinesi (sempre ben sottolineata da Behringer che ha fin dai propri esordi, rivendicato – nonostante le inziali difficoltà – il successo di aver trasferito nel paese del Sol Levante standard qualitativi assolutamente pari a quelli del mondo occidentale), offrendo la possibilità di acquistare tutto questo a un prezzo estremamente contenuto.
A Behringer va sicuramente il merito di aver prima “bucato” e poi consolidato un segmento di mercato che nei mesi a venire, ha visto l’ingresso di numerosi altri marchi fino ad allora principalmente legati all’analogico con modelli dalle caratteristiche più variegate.
Abbiamo quindi deciso spendere qualche parola sul Behringer X32 affrontando di volta in volta tematiche differenti. Nello specifico:
L’hardware (I/Os e pannello di controllo)
Il software, l’effettistica e il routing
I sistemi Powerplay dedicati al monitoring
Le Digital Snake
I sistemi di espansione e di interfaccia audio
Partiamo quindi dal descrivere X32 dal punto di vista dell’hardware. Mettiamo subito le nostre belle manine su questa macchina e cominciamo a descriverne l’aspetto.
Salta subito all’occhio, nonostante il design compatto, la disponibilità di ben 32 preamplificatori microfonici la cui progettazione, come è noto, è stata commissionata agli esperti ingegneri di MIDAS, azienda consorella di Behringer all’interno di Music Group e del quale fanno parte anche Bugera, TC Electronic e Turbosound, oltre ad altre varie aziende del mondo musicale, inclusa la famigerata Klark Teknik (storica azienda, nota per qualità del proprio hardware e che vedremo, è stata anch’essa coinvolta in maniera sostanziale nella realizzazione del progetto di X32).
Il sistema - come dicevamo - è molto compatto, ma nonostante questo, tra i punti di forza di X32 non possiamo non considerare l’enorme sforzo messo in atto dagli ingegneri di Behringer per trovare la migliore organizzazione per tutti i controlli disponibili. Tutte le funzioni principali sono immediatamente accessibili, mentre un’apposita sezione completamente customizzabile, permette all’operatore di programmarsi tutta una serie di controlli e switch in modo da averne sempre accesso immediato, indipendentemente da quanto in gestione al momento nelle sezioni principali.
Diamo quindi un’occhiata più nel dettaglio a X32 e partendo “come non di consueto” dal pannello posteriore.
Qui troviamo sul fronte degli ingressi, i 32 input ai pre Midas (ciascuno con led dedicato che indica l’accensione dell’alimentazione phantom operata dal pannello frontale) e ben 6 coppie di IN/OUT su connettori jack TRS (con i rispettivi ingressi/uscite numero 5 e 6 doppiati su RCA) che possono essere configurati individualmente, come INSERT oppure come AUX SEND/RETURN.
Sul fronte delle uscite, abbiamo a disposizione 16 output su XLR (liberamente assegnabili ai vari bus di X32, con 15 e 16 di default assegnati ai canali L e R del MAIN MIX), un’uscita MONITOR stereo (sia su XLR che su jack TRS/TS) e una gran quantità di connessioni digitali: una coppia di porte AES50 (la cui ingegnerizzazione è stata affidata allo staff di Klark Teknik) per la connessione tramite un normale cavo di rete di stage boxes digitali (Digital Snake), un’ulteriore porta ethernet per la connessione al sistema Behringer diedicato al Personal Monitoring, uscita digitale in formato AES/EBU, connettori DIN a 5 poli per MIDI IN/OUT (dedicati all’invio/ricezione di messaggi in formato MIDI), ingresso USB/ethernet per il controllo remoto da computer tramite l’applicazione dedicata, oltre ad uno slot per schede di espansione che di fabbrica, Behringer fornisce con un’utilissima interfaccia audio 32 IN x 32 OUT su connessione USB 2.0 o Firewire 400.
La superficie di controllo è suddivisa invece in una serie di aree ben distinte
Area dei Fader In quest’area troviamo un totale di 25 fader motorizzati da 100 mm, a loro volta suddivisa in tre zone:
Nella prima zona, 16 fader che controllano, su quattro diversi layer, gli input 1-16, 17-32, il terzo layer che controlla gli aux in 1-6, il playback da ingresso USB, gli fx returns 1L-4R e il quarto layer dedicato ai master dei 16 bus. Per ciascun canale sono disponibili pulsanti di MUTE e SOLO, un led meter per il controllo del livello di ingresso, indicatori di GATE e COMP, oltre al pulsante SELECT per evidenziare/selezionare il canale al momento visualizzato sulla channel strip. Utilissimo plus, ogni canale è corredato di un piccolo display LCD a colori, interamente customizzabile, che può riportare il numero del canale, il nome del canale assegnato dall’utente, oltre a un'eventuale icona (tra quelle disponibili) a indicare la tipologia di strumento collegata a quel canale (chitarra, voce, componente del drumkit, ecc.).
Otto fader per la seconda zona che controllano, anch’essi su quattro diversi layer (visualizzabili in maniera indipendente dai primi 16) che controllano gli otto DCA disponibili (Digitally Controlled Amplifier che, alla pari dei VCA – Voltage Controlled Amplifier – presenti sui banchi analogici, permettono di regolare tramite un solo fader il livello di uscita dei canali lui assegnati), i master dei 16 bus (suddivisi ovviamente in due layer, 1-8 e 9-16), mentre il quarto e ultimo layer fornisce l’accesso alle matrix 1-6 e al master del bus CENTER, se utilizzato.
Anche per queste strip abbiamo a disposizione un led-metering dedicato e sempre attivo. Da notare, quando sono attivi i DCA questi possono essere posti in modalità SOLO o MUTE (con effetto ovviamente su tutti i canali assegnati a ciscun DCA), ma per definizione non sono selezionabili (a loro non corrisponde una channel strip).
L'ultima zona prevede un master fader che regola il livello del master output, di default assegnato alle uscite XLR 15 e 16
Channel Strip La channel strip di X32, con l’ausilio di pulsanti retro-illuminati ed encoder rotativi, mette a disposizione dell’operatore i controlli principali (i restanti accessibili ovviamente via software) dei vari parametri di ciascun canale. Questa è suddivisa in una serie di aree “logiche”.
CONFIG/PREAMP, dove l’utente gestisce il guadagno applicato dai pre Midas, attiva/disattiva l’alimentazione Phantom (stato ON visibile anche da led che si illumina accanto a ciascun ingresso XLR sul retro) e l’inversione di polarità. Inoltre, un comodo meter a led permette di monitorare il livello di ingresso, accanto al quale trovano collocazione il pulsante di attivazione del filtro HPF e il rotary encoder per la selezione della frequenza.
GATE/DYNAMICS, i cui pulsanti retroilluminati inseriscono/disattivano indipendentemente i circuiti di gate e compressione. Ognuno di essi è posto al di sotto del controllo rotativo che permette di regolare la soglia di intervento (Threshold) del processore di dinamica. E’ inoltre presente un led meter che misura la quantità di compressione applicata al segnale, oltre a un indicatore aperto/chiuso per il noise gate.
EQUALIZER, anche questo attivabile/disattivabile tramite apposito pulsante retroilluminato, per la gestione totale delle quattro bande disponibili (tipo di filtro, frequenza di taglio, fattore di merito “Q” e quantità di gain/taglio)
BUS SENDS dove, per mezzo di quattro pulsanti, si attivano a gruppi di quattro, l’assegnazione dei rotary encoders ai 16 bus sends disponibili.
Nel MAIN BUS, il pulsante MONO BUS attiva l’invio, gestito dall’encoder LEVEL, al CENTER BUS. Il pulsante STEREO BUS attiva l’assegnazione del canale all’uscita principale, rendendo a sua volta attivo il controllo rotativo PAN/BAL per il posizionamento del canale (PAN nel caso di un canale mono, BALance nel caso di un canale stereo) nel panorama stereo.
Il display E’ sicuramente uno dei maggiori plus di Behringer X32:. Per questo motivo, al display TFT da 7” dedicheremo ampio spazio successivamente.
Scenes/Mute Groups/Assign Questa sezione è suddivisa in una serie di mini-aree:
L’area SCENES alla quale l’operatore accede per il salvataggio e recall di scene salvate nella memoria di X32, eventualmente anche importabili da memoria flash;
L’area MUTE GROUPS per l’inserimento/disattivazione di ben 6 gruppi di mute;
L’utilissima area ASSIGN dove, su tre livelli differenti, l’utente può liberamente assegnare, per l’accesso istantaneo alle funzioni più utilizzate, fino a 12 controlli rotativi (su tre layer di quattro knobs ciascuno) e 24 pulsanti (su tre layer da otto ciascuno).
Non ultimi per importanza, fanno capolino nelle varie sezioni e funzioni, una serie di tasti (di dimensioni ridotte rispetto agli standard di X32) etichettati come View che immediatamente attivano sul display principale la maschera con i controlli completi relativi alla zona dove il tasto View è stato premuto. Per esempio, premendo il pulsante View nella sezione DYNAMICS della Channel Strip, sul display TFT da 7" vengono visualizzati tutti i controlli che regolano il compressore messi a disposizione da X32.
Questo è - a grandi linee - X32 dal punto di vista dell’hardware.