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Un amplificatore per (ben) cominciare
Un amplificatore per (ben) cominciare
di [user #22654] - pubblicato il

Con la serie Cube, Roland ha dimostrato di sapersi rivolgere al mercato entry level come a quello dei musicisti anche più navigati offrendo caratteristiche interessanti per tutti. Un combo dall'approccio immediato e dai suoni convincenti può essere un'arma importante per il neofita e non solo.
Con la serie Cube, Roland ha dimostrato di sapersi rivolgere al mercato entry level come a quello dei musicisti anche più navigati offrendo caratteristiche interessanti per tutti. Un combo dall'approccio immediato e dai suoni convincenti può essere un'arma importante per il neofita e non solo.

Cosa serve per fare di un amplificatore un buon amplificatore? Che amplifichi il suono dello strumento in maniera quanto più fedele possibile a quel che si suona, che sia solido, che abbia un carattere definito ma non invadente o, almeno, che non ci faccia desiderare di lanciarlo fuori dalla finestra ogni volta che si prova a tirarci fuori dei suoni decenti.
Bene, e se chiedessimo queste cose a un ampli che sia anche economico, versatile e semplice da usare?
Molti diranno, senza dubitare un attimo, che è impossibile. Sono qui a smentirli. Dopo diversi anni spesi alla ricerca di questo amplificatore, credo di averlo trovato.

Alcune premesse sono doverose: ogni considerazione è da leggere tenendo conto della fascia del mercato in cui il prodotto si colloca, del pubblico a cui si rivolge, dell’uso per cui è stato studiato. Inutile confrontarlo con amplificatori di ben altra classe, inutile pretendere di confrontarlo con amplificatori diversi per filosofia e fini di utilizzo.

Un amplificatore per (ben) cominciare

Tutto è iniziato quasi per caso ormai quattro anni fa.
Ero alla ricerca di un amplificatore economico per sostituire il vecchio transistor che mi aveva accompagnato fino a quel momento. Dopo diverso tempo a spulciare cataloghi e recensioni mi ero deciso ad acquistare un Fender Mustang II, prima serie, appena uscito. Ordinato l’amplificatore in negozio attendevo il suo arrivo ormai da settimane quando mi decisi a fare un giro per altri negozi della zona ripromettendomi, qualora avessi trovato una valida alternativa, di disdire l’ordine.
Gli amplificatori proposti per la cifra (bassa) che ero disposto a spendere erano tutti, nessuno escluso, insoddisfacenti: si andava da vecchi transistoroni rigorosamente usati (Laney in testa), alle ultime serie di ampli ormai storici (Peavey, Fender), alle nuove proposte del mondo digitale. Nessuno di questi era capace di soddisfarmi. Stavo per uscire dal negozio quando il commesso mi disse che gli era appena arrivata la nuova serie Cube di Roland e che, se volevo, poteva aprire i pacchi in mia presenza per farmene provare uno. Accettai. La serie Cube di quell’anno era la neonata XL che andava a sostituire la gloriosa X, introducendo alcune feature interessanti come l’aggiornamento ai modelli COSM riveduti e corretti e il looper. Oggetto della prova era un Roland Cube 80XL che mi soddisfece a pieno. La mia scelta ricadde tuttavia sul fratello minore, il Cube 40XL, che presentava - oltre a dimensioni, peso e prezzo più contenuti - anche l'interessante Power Squeezer, un attenuatore di potenza capace di "castrare" l'ampli a soli 2W.

Devo ammettere che per i primi tempi sono stato convinto di aver buttato via i miei soldi, o meglio, ero convinto di poter ottenere di meglio con un modello più nuovo come i Fender Mustang o i Line 6. Nel giro di poco più di un anno, tuttavia, potei constatare quanto le mie preoccupazioni fossero assolutamente infondate. Il Roland Cube era diventato non solo un fido compagno ma anche il mio amplificatore principale, spodestando valvolari e transistor grazie ad alcune caratteristiche che, non prese in considerazione nei primi tempi, si erano rivelate molto, molto interessanti.


Prima di tutto la semplicità
A differenza di quasi tutti gli altri digitali provati, i Roland Cube propongono una interfaccia molto tradizionale e semplice da usare. Niente settaggi complicati e preset, niente computer per plasmare il suono. Tutto si regola in maniera molto simile a un classico amplificatore analogico: manopole (tante) e pulsantini (pochi).

Compatto vuol dire solido
Questo è un amplificatore compatto quanto basta per non essere d'ingombro, estremamente solido dall’assemblaggio al rivestimento, passando per la griglia metallica a proteggere il cono e allo chassis metallico che contiene il cuore di questo amplificatore. Tutto concorre a trasmettere tranquillità negli spostamenti, anche dovendo trattare l’ampli in maniera un po’ rude. Tra l’altro il peso contenuto (circa 10Kg) rende possibili anche spostamenti a mano non troppo faticosi.

Volume alto = buon suono?
Questi amplificatori smentiscono l’equazione. I suoni sono perfetti sin da volumi quasi impercettibili e il Power Squeezer permette una regolazione fine del volume a livelli da cameretta: davvero molto utile. Piuttosto, se avete intenzione di usarlo per live in locali senza microfonarlo vi consiglio vivamente di scegliere il fratellone da 80W: questi amplificatori non danno il meglio di sé tirati per il collo. Se per la sala prove o esibizioni ad auditorio ridotto il 40W può essere sfruttato, per situazioni più grandi è meglio avere una maggiore riserva di volume. L’ampli, superati i tre quarti di corsa della manopola del volume (parlando del pulito), comincia a sgranare il suono in maniera non sempre piacevole.

Un amplificatore per (ben) cominciare

Un buon pulito è la base per ogni relazione duratura...
... e questo ampli, se c’è una cosa che può vantare, è un pulito (il JC Clean) davvero favoloso. Ecco, credo che questo sia il vero punto di forza della serie Cube, soprattutto dei due esemplari di maggior potenza e maggiore larghezza del cono. Il pulito è caldo, ben bilanciato, malleabile, estremamente reattivo alle sollecitazioni che vengono dallo strumento. È sicuramente un motivo di vanto per un amplificatore che, da questo punto di vista, può tranquillamente competere con amplificatori di ben altro livello. Tra l'altro il JC Clean è l’unico canale su cui è possibile usare pedali effetti con una certa soddisfazione. Resta il fatto che questo ampli non è un mangia pedali.

Versatilità digitale, ma senza rinunciare alla reattività
Una delle cose che mi ha piacevolmente stupito di questo amplificatore e dei modelli COSM in generale è la reattività e sensibilità al tocco: lo si può apprezzare in maniera più evidente con chitarre di un certo livello, dotate di buoni pickup. Utilizzando una delle simulazioni (in particolare quelle stile Fender) si può passare da un pulito a un crunch spinto anche solo tramite un saggio utilizzo del potenziometro del volume dello strumento e del proprio tocco. La risposta dell’amplificatore è sempre pronta, realistica e gradevole. Una cosa apprezzabile è il fatto che, a differenza di altri amplificatori simili, a un tocco più leggero non corrisponde un pulito sporco e infangato, il suono rimane sempre abbastanza definito. Anche sul JC Clean si assiste a una gradevole variazione nella compressione del suono alle diverse sollecitazioni delle corde.

Un amplificatore per (ben) cominciare

A chi si rivolge questo amplificatore?
Sicuramente a chi cerca un amplificatore per studiare e divertirsi a casa con suoni sempre ottimi, ma anche a chi non disdegna suonate con amici in saletta o, volendo, live in piccoli locali con un auditorio ridotto (per situazioni più importanti meglio un wattaggio superiore). Si rivolge a chi ha bisogno di un amplificatore versatile, buono un po’ per tutto (eccelso nei puliti) e in ogni condizione, a chi, già avanti nell’esperienza sullo strumento, necessita di una macchina affidabile, gradevole e sfruttabile con soddisfazione tanto in occasioni informali (in cui magari l’ampli ufficiale sarebbe di intralcio per peso o dimensioni, o a rischio incolumità) quanto a casa (dove l’ampli ufficiale non riesce a dar soddisfazioni senza rompere vetri e finestre).
Sicuramente è un amplificatore capace di far crescere nel migliore dei modi un principiante permettendo di concentrarsi sullo strumento, di capirne le potenzialità e di conoscerne le sfumature: non appiattisce tutto fino a cancellare le differenze tra uno strumento di qualità e un pezzo di legna da ardere, questo è un suo grande pregio, fino a renderlo uno dei migliori - se non IL migliore - nella sua categoria categoria. E, perché no, anche quando si disporrà di strumentazione professionale resterà comunque un gradevolissimo practice-amp.

A chi non consiglio assolutamente questo ampli?
Non lo consiglio a chi intende usare molti pedali (entrano in conflitto con i modelli COSM, credetemi, non è piacevole), a chi intende microfonare spesso l’ampli sui suoni distorti (se i puliti escono benissimo anche microfonati, i distorti, che a livello ambientale sono anche piacevoli, possono risultare taglienti quando captati dal solito SM57 piazzato davanti al cono) e a chi si aspetta un amplificatore valvolare di prima scelta (e, lasciatemelo dire, se si ha questa speranza rivolgendosi a un ampli come questo si è quantomeno degli sprovveduti).


In conclusione, il Roland Cube (XL, non conosco le serie successive) è un amplificatore che, dopo quattro anni di onorata carriera, continua a darmi grandi soddisfazioni. È l'amplificatore con cui suono più spesso, non per altro per la sua immensa flessibilità, che permette di ottenere suoni convincenti anche a volumi a cui il valvolare e il transistor faticano a dare soddisfazioni.
Chiaramente è un tuttofare, inutile pretendere da lui qualcosa di più: è nato per essere una buona macchina da lavoro, non per brillare in un campo specifico. In questi anni l’ho usato davvero in ogni occasione, toccando con mano i suoi limiti e i suoi pregi e, nonostante i limiti precedentemente esposti, ancora oggi non lo cambierei con nessuno nella sua categoria.
Grazie al looper e agli effetti (simpatici ma non eccelsi, più che altro a causa delle regolazioni limitate offerte) è davvero piacevole da suonare in solitudine e, grazie al Power Squeezer, permette di improvvisare piacevoli ore di musica anche in una camera d’appartamento a orari improponibili. Sicuramente i suoi pregi principali sono un clean davvero di qualità elevata (in ambito jazz è molto apprezzato, anche da musicisti non proprio alle prime armi), una serie di simulazioni convincenti anche se non perfette, in ogni caso apprezzabili, una reattività al tocco invidiabile, un parco effetti interessante (soprattutto per riempire alcune situazioni ambientali), una costruzione robusta e un’interfaccia semplice e intelligente e, cosa di primaria importanza per quanto mi riguarda, la capacità di bucare qualunque mix (a patto di saper equalizzare a dovere e di non spingere il volume troppo in alto - oltre le ore 3 - dove tutto diviene più indefinito).
Usatelo in casa, in sala prove o portatelo alle jam session: non vi abbandonerà e non vi farà sfigurare davanti a nessuno. Se imparerete a conoscerlo riuscirete a tirarci fuori molto convincenti che non vi faranno rimpiangere ampli più blasonati, sempre restando nei contesti per cui questo ampli è stato studiato.

Ho scelto i video tra quelli che mi sembravano più rappresentativi e vicini a ciò che realmente si può tirar fuori dalla macchina in questione.

40xl amplificatori cube gli articoli dei lettori roland
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nel mio piccolo
di MojoKingBee [user #39456]
commento del 20/06/2015 ore 10:0
gli ho preferito il THR della yamaha. Il thr10 sicuramente compete (e secondo me è appunto preferibile) come ampli a basso wattaggio.

Le simulazioni sono ottime, e gli effetti del yamaha sono veramente ben fatti. se collegato al computer si possono regolare a puntino... sul 10 puoi anche salvare i preset direttamente sul ampli (il che mi fa pentire di avere preferito il 5).

Aggiungici che yamaha comprende la usb, registrare è di una comodità estrema. Ed è esteticamente più figo.

Rispondi
Re: nel mio piccolo
di aleck [user #22654]
commento del 20/06/2015 ore 10:21:07
Verissimo. THR di Yamaha è uno dei pochi digitali che mi convince. Fondamentalmente unisce la praticità tipica del Roland a dei suoni anche più convincenti e ad alcune feature interessanti. Sicuramente come ampli da cameretta è il top. Il Roland ha il vantaggio, dato dalla maggiore potenza, di suonare anche in altri contesti.. In ogni caso ottima scelta, condivido le tue opinooni.
Rispondi
Re: nel mio piccolo
di MojoKingBee [user #39456]
commento del 20/06/2015 ore 12:25:36
Grazie del feedback e complimenti per la recensione.
Fatta dopo anni di utilizzo assume ancora più valore.

Io sono un po' curioso di sentire qualcuno in merito alla serie ampliFi della line6, la stavo valutando come upgrade. Lo scrivo qui giusto perché si è parlato di digitali, ma magari è già stato recensito.
Rispondi
Re: nel mio piccolo
di aleck [user #22654]
commento del 20/06/2015 ore 15:37:47
Anche io aspetto di toccar con mano quel Line 6, sembra davvero un bell'amplifocatore, anche se non so quanto possa rivelarsi efficace in quanto a interfaccia. Mi spaventa la possibilità che sia troppo macchinoso da usare.
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Bella recensione. Un ottimo ampli, ...
di SuperAdrian utente non più registrato
commento del 20/06/2015 ore 10:04:17
Bella recensione.
Un ottimo ampli, lo ho avuto pure io ma poi lo abbandonai per passare ad un Microcube GX visto che oramai lo usavo solo a casa.
Mi permetto di dissentire sul fatto che non sia adatto a chi usa una pedaliera analogica, la simulazione del Jazz Chorus, oltre a suonare alla grande già di suo, io la ho trovata perfetta proprio come base per suonare con od distorsori ed altri effetti a pedale esterni.
In definitiva un ottimo ampli dal gran rapporto qualità prezzo, per chi cerca una soluzione adatta anche ad ogni situazione live consiglio però la versione da 80 watt.
Rispondi
Re: Bella recensione. Un ottimo ampli, ...
di aleck [user #22654]
commento del 20/06/2015 ore 10:26:4
Grazie!
Si, il bello della serie Roland Cube è una qualità costante dal Microcube fino all'80w: ce ne è davvero per tutte le esigenze.
"Tra l'altro il JC Clean è l’unico canale su cui è possibile usare pedali effetti con una certa soddisfazione." ti deve essere sfuggito :) si, il JC è un jolly anche in questo caso anche se, devo dire, altri ampli economici analogici si rivelano più performanti con pedaliera a seguito.
Riguardo la questione potenza/uso concordo con te, come citato nell'articolo. Meglio avere una risorsa di volume ben sfruttabile che tirare per il collo un ampli sottodimensionato.
Rispondi
mi ha parato il c.......
di henrysg [user #40175]
commento del 20/06/2015 ore 10:48:28
Io posseggo da circa cinque anni un cube x30, la serie precedente a quella recensita da aleck e posso confermare in toto quello da lui scritto. per combinazione sabato scorso suonavo con il mio gruppo in un locale e al momento del check il mio fidato laney lc 30 mi lascia. Che fare?
meno male che avevo dietro il roland. L'ho usato come pre e mi sono collegato con il line out direttamente nell'impianto. Risultato? i puliti decisamente buoni penso che sia grazie all'emulazione del JC come dice aleck. per i crunch mi sono settato sul tweed stile fender ed è venuto fuori un suono abbastanza decente anche se in proporzione meno del JC. Devo tenere conto che non avevo mai provato prima una cosa del genere e ho totalmente improvvisato. Magari provando un po di volte si tirerebbe fuori di meglio, per esempio non ho provato a microfonarlo, forse era meglio forse era peggio. in conclusione il piccolo roland mi ha salvato la serata tirando fuori un suono nel complesso decente e che comunque mi aspettavo sicuramente peggio. Non penso che rinuncerò al mio laney ma questo piccolo roland si è dimostrato un ottimo salvagente e non dimenticherò mai di portarlo con me. Effettivamente sei si suona in un contesto ristretto può comunque essere un'ottima soluzione senza doversi portare dietro pesanti e ingombranti valvolari.
Per chiudere due anni fa un mio amico ha regalato al padre ( che suona Jazz e dintorni ) il modello x80 e da quel momento è diventato il suo ampli di riferimento.
un saluto a tutti.
Rispondi
Re: mi ha parato il c.......
di aleck [user #22654]
commento del 20/06/2015 ore 11:00:3
Grazie per la testimonianza. La prossima volta prova a microfonare ma attento a non farti piazzare il microfono centrale e perpendicolare: il suono migliore l'ho ottenuto con l'sm57 con un angolo tra i 60 e i 45 gradi, posizionato a poco più della metà del raggio del cono. Il grosso problema è che spesso i fonici sono incapaci, un buon fonico ti crea un buon suono.
Rispondi
Re: mi ha parato il c.......
di henrysg [user #40175]
commento del 20/06/2015 ore 13:40:51
Grazie. Ne terrò conto se si ripresenta l'occasione. Un saluto
Rispondi
io ho avuto
di berzerk515 utente non più registrato
commento del 20/06/2015 ore 11:09:26
complimenti per la recensione..Io ho avuto per parecchi anni il cube 20 x vecchia versione e devo dire, che pur avendo provato altri amplificatori con amp modeling ed effetti, era un ottimo amplificatore sia per principianti che per studiare in casa, l'unico difetto che ho trovato nel mio era il deterioramento del suono all'aumentare del volume, però c'era da aspettarselo con soli 20 w e un cono da 8..
Rispondi
Re: io ho avuto
di aleck [user #22654]
commento del 20/06/2015 ore 11:32:26
Grazie! Purtroppo il cube 20x non è pienamente paragonabile agli altri Cube. Non vanta le belle simulazioni di ampli COSM dei fratelli maggiori, bensì delle più modeste simulazioni di pedalini Boss. Clean e effetti sono invece paragonabili. Chiaramente il 15 e il 20w si configurano come ampli da cameretta, non sono né carne né pesce e credo siano la parte forse meno riuscita del panorama Cube. In ogni caso permettono di divertirsi, con i limiti da te esposti.
Rispondi
Puntualissima recensione. è un ampli ...
di aghiasophia utente non più registrato
commento del 20/06/2015 ore 12:35:25
Puntualissima recensione. è un ampli che viene via per poco più di €200 e con il quale ci si può tranquillamente divertire.
Rispondi
Sono da qualche anno ...
di Braize [user #609]
commento del 20/06/2015 ore 14:18:46
Sono da qualche anno un felicissimo possessore di Street Cube. Lo adoro. In cameretta, per strada, come spia sul palco (collegato alla mandata monitor del mixer).. è il mio jolly! Mi ha salvato una serata quando, arrivato in Svizzera, non c'era una presa di corrente che andasse bene per tutto il resto dell'ambaradan. W le batterie! Robusto e leggero. Vale davvero la pena.
Rispondi
Re: Sono da qualche anno ...
di aleck [user #22654]
commento del 20/06/2015 ore 15:35:0
Lo steeet cube mi attira parecchio, è sicuramente un vero coltellino svizzero! Chissà, un giorno potrebbe aggiungersi alla collezione :)
Rispondi
ho cambiato il THR Yamaha ...
di MAXBAGNO [user #41883]
commento del 20/06/2015 ore 15:03:26
ho cambiato il THR Yamaha con Blackstar id core 20 di cui sono molto soddisfatto (cono più grande ed effettistica pazzesca per questi piccolini) il Cube suona senz'altro bene ma ha una estetica orribile .... secondo me
Rispondi
Re: ho cambiato il THR Yamaha ...
di aleck [user #22654]
commento del 20/06/2015 ore 15:31:3
Beh, quell'estetica fa parte della sua storia :) viene dritta dagli anni 80 e dalla prima serie di roland cube, semplici amplificatori a transistor, una serie abbastanza longeva. Comunque sia, de gustibus... L'estetica ha la sua importanza e per fortuna il mercato è ben variegato :)
Rispondi
Opinioni sulla serie GX?
di adriphoenix [user #11414]
commento del 22/06/2015 ore 11:05:36
Bella recensione, mi serviva proprio una panoramica su questo amplificatore, perché ultimamente sono interessato al suo successore della serie GX da 80w. Avendolo provato un paio di volte e soprattutto avendolo visto operare in situazioni live da insospettabili chitarristi professionisti della mia zona, mi è quasi venuta voglia di prenderne uno, magari usato da abbinare alla sua pedaliera GA-FC per sfruttarlo a dovere come 3 canali + effetti.
In particolare mi affascina la sua semplicità di utilizzo (davvero intuitivo a differenza di prodotti Line6 che ho avuto in passato), la compattezza/robustezza e la versatilità dei suoni, davvero credibili e di qualità. Nelle occasioni live in cui l'ho sentito suonare (microfonato) mi ha sbalordito la dinamica e la qualità. Subito ho guardato che pedali stesse usando il chitarrista e con mia sorpresa ho visto solo un pedale di espressione, nient`altro! Metteteci che il chitarrista in questione è veramente uno bravo (professionista) e farebbe suonare anche il mio tostapane, ma fatto sta che l'ampli è quello li, senza trucco, senza inganno.
Vorrei sapere se qualcuno ha provato la serie GX (da 80) e se sui distorti si può provare ad usare con parsimonia un boost per ingrossare il suono quando serve, visto che ha il canale "solo" programmabile a parte. Grazie per le vostre opinioni!
Rispondi
Re: Opinioni sulla serie GX?
di aleck [user #22654]
commento del 22/06/2015 ore 12:20:3
Ciao, innanzi tutto grazie. In generale un boost esterno funziona bene su tutti i suoni, meglio se abbastanza trasparente. Con l'ausilio dei footswitch dedicati potresti pensare anche di giocartela solo con i 4 suoni disponibili (io tengo pulito "morbidi", il solo per i puliti effettati, un suono crunch per gli accompagnamenti e un suono più carico per gli assolo). Riguardo la serie GX leggevo che sui primi modelli c'era qualcbe vibrazione indesiderata, comunque non li conosco abbastanza per parlarne. In ogni caso se ti serve un tuttofare pronto per ogni occasione non posso che consigliartelo. Il bello è che grazie alla sua semplicità puoo usarlo davvero plug and play visto che non hai preset da salvare o particolari suoni da programmare con cura.

Ps. Il canale "solo" non è unico, permette di salvare un suono forgiato sul canale in uso: hai un suono "solo" per i puliti e uno per la sezione simulazioni.
Rispondi
Re: Opinioni sulla serie GX?
di adriphoenix [user #11414]
commento del 22/06/2015 ore 12:59:03
Grazie per la precisazione tecnica, pensavo che il canale "solo" fosse unico, meglio così potrei veramente pensare di ridurre al minimo la pedaliera ed arrangiarmi solo col combo. La GAS si sta lentamente impossessando di me ;D
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Re: Opinioni sulla serie GX?
di aleck [user #22654]
commento del 22/06/2015 ore 13:58:00
Sempre meglio gas in questa fascia di prezzo che a livelli mesa boogie ;D ahahah
Rispondi
Micro Cube
di BBSlow [user #41324]
commento del 22/06/2015 ore 14:59:36
Io ho da un po' (un bel po') il Micro Cube, comprato per esercizio casalingo. Benchè abbia meno possibilità dei fratelli maggiori (sul mio, prima serie, addirittura manca il suono "tweed", ma usandolo appunto in casa mi arrangio col resto), non posso che parlarne bene. Le simulazioni sono ben fatte, la dinamica c'è, la pulizia pure... che vuoi di più, il caffé?
Tanto il caffè non lo bevo, quindi chissene.
Ho provato a fare qualche esperimento (sempre in situazioni casalinghe) utilizzandolo come pre, ma il ronzio di fondo era un po' troppo; non so se magari nelle serie successive le cose siano migliorate.
In ogni caso, credo che per un principiante, o per un dilettante come me, il Cube sia un'ottima soluzione. Suono di solito la Strato, ho anche una Epiphone Dot (oltre ad altra roba), e con tutte e due la risposta è ottima. Una cosa è certa: se non avessi già un paio di ampli più importanti, a comprare l'80 non ci penserei due volte.
La sola critica che mi sentirei di rivolgere (ma non so se nelle serie successive la cosa sia cambiata; dalle foto che vedo, sembrerebbe di no) è la mancanza di un'uscita mixer. Si, si può usare il jack cuffie, ma -a parte ogni considerazione tecnica- che senso ha, presumendo la circostanza di un utilizzo live, privarsi del suono del cono?
Rispondi
Re: Micro Cube
di aleck [user #22654]
commento del 22/06/2015 ore 15:47:03
Sono d'accordo con te su tutta la linea. Un line out sarebbe un valore aggiunto, soprattutto in questa categoria: semplificherebbe la vita a tutti e renderebbe l'ampli pronto davvero per ogni occasione.
Rispondi
Anche se non lo so ...
di Pearly Gates [user #12346]
commento del 22/06/2015 ore 16:36:52
Anche se non lo so più perchè ho il BOss GT001 ho ancora il microcube.

In questa mia canzone sia io che Oliver che fa gli assoli abbiamo usato il Roland Microcube per creare i suoni di chitarra.

vai al link
Rispondi
Re: Anche se non lo so ...
di aleck [user #22654]
commento del 22/06/2015 ore 18:04:2
Bellissimo vedere come questi practice amp possano rivelarsi ottimi "coltellini svizzeri" anche in registrazione. Come al solito la qualità dei tuoi lavori è sopra la media :)

Tu lo hai usato per parecchio il Microcube, giusto? Confermi le mie sensazioni riguardo pregi e difetti dei Cube?
Rispondi
Re: Anche se non lo so ...
di Pearly Gates [user #12346]
commento del 23/06/2015 ore 10:27:10
GRazie per il complimento.
L'ho usato parecchio fino a che non ho comprato il boss GT001.
Io ho sempre usato un preset solo: il brit combo.
A volte il jc clean se per caso ci mettevo un pedale ovedrive o fuzz.

Le risposta dinamica non è il top però come hai sentito in registrazione fa la sua porca figura (cioè oggi sono andati avanti con le simulazioni).

Per il prezzo che aveva al tempo quando è uscito era una figata, infatti ne hanno venduti tonnellate.
Ovviamente dopo sono usciti altri come il THR 10 e quindi è passato un po' in secondo piano.
Logicamente chi arriva dopo porta avanti il discorso ed è di sicuro un po' migliore.

Però è sempre un bell'oggetto.
Io non lo vendo.

P.S.
Ho anche un ampli a valvole, un Rivera Pubster 25.
Rispondi
Re: Anche se non lo so ...
di aleck [user #22654]
commento del 23/06/2015 ore 11:45:02
Grazie per il riscontro :) hai ragione, la tecnologia va avanti e propone suoni sempre più convincenti. Anche a me piace mplto il THR perché a suoni di ultima generazione unisce la semplicità che faceva grande il Cube rispetto ai suoi - troppo complessi - avversari.

Io al momento ho un valvolare (Geloso g1-1020a del 1960, tutto originale, sospetto che anche le valvole non siano mai state cambiate, l'ho ereditato e fatto modificare per uso chitarristico da Carmine Gravina) e un transistor (un ARIA di fine anni '80, molto bello, ricorda i Randall a lui contemporanei.. Purtroppo necessita di un po' di manutenzione). In passato ho avuto anche in comodato d'uno un Jazz Chorus 77, molto bello anche lui: un pulito cristallino e mangia pedali. Anche a lui avrebbe giovato un po' di manutenzione ma già nelle condozioni in cui era cantava che è una meraviglia :)

Complimenti per il Rivera, ne ho visti diversi in negozio e mi piacciono molto come estetica e costruzione. Devo dire che dalle prove in negozio però i miei pareri sono altalenanti: sarà che ho approfondito poco, ma a tratti mi sembravano dei bellissimi ampli, dai suoni ricchi e malleabili... Altre volte mi sono risultati secchi e taglienti. Ma vai a capire le cause, tra la miriade di variabili in campo.
Rispondi
di maxbri [user #36595]
commento del 22/06/2015 ore 19:13:57
Rispondi
grande
di Zakk Fuckin' Wylde [user #5690]
commento del 27/06/2015 ore 20:20:49
lo uso da 3 anni !!! uno degli ampli low cost migliori.
Rispondi
di globe81 [user #46701]
commento del 08/04/2017 ore 08:43:42
Anche io cerco un piccolo ampli per suonare a casa e perchè no da microfonare al momento giusto. Ho letto miriadi di post e visto tantissimi video, ma l'indecisione fa da sovrana. Diciamo che sto valutando questo roland cube, il fender mustang I, l'eko v35r ed il peavey vypyr. Voi quale mi consigliereste???
Rispondi
di aleck [user #22654]
commento del 08/04/2017 ore 09:45:14
Ora come ora, penso che i più interessanti siano Boss Katana e Blackstar ID Core. Stando sui transistor mi piace molto il Fender Champion 40 :-)
Rispondi
di globe81 [user #46701]
commento del 08/04/2017 ore 19:44:
Il Blackstar ID Core mi attira,....cosa ha in più od in meno a quelli che ho citato io??
Rispondi
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