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Sting live a Pistoia
Sting live a Pistoia
di [user #33493] - pubblicato il

Sting ha concluso la rassegna Pistoia Blues con un concentrato di quarant'anni di musica. Protagonista indiscusso al fianco del cantautore britannico, il batterista Vinnie Colaiuta: il Bruce Lee dei tamburi.
Chi è pratico di eventi dal vivo sa che recandosi a un concerto si possono vivere esperienze di diversa natura, dal semplice divertimento fino all’estasi mistica. Senza volersi abbandonare a lunghi panegirici celebrativi, l’esibizione di Sting dello scorso 24 luglio a Pistoia è uno di quegli episodi musicali al cospetto dei quali ci si sente davvero onorati di presenziare.

Nella serata conclusiva della trentaseiesima edizione del Pistoia Blues che, tra i numerosi altri artisti, ha ospitato Dream Theater e Santana, preceduto da un breve show solistico di James Walsh (frontman degli Starsailor), Sting ha portato in Piazza Duomo tanta di quella storia della musica da far sembrare un’ora e quaranta di concerto un viaggio lungo un mese.

Sting live a Pistoia

Portato a conclusione "On Stage Together", tour che lo ha visto dividere il palco con Paul Simon (un'unica data italiana al Mediolanum Forum lo scorso 30 marzo), non avendo un disco fresco di stampa da promuovere, per il suo Summer Tour 2015 Sting ha scelto di regalare ai fans una scaletta di brani tratti sia dal repertorio dei Police sia dai suoi lavori solistici. Una ventina di hit mozzafiato attinte da una gloriosa carriera pluridecennale, distribuite in un set principale e due bis, che hanno più che evidentemente risvegliato meravigliosi ricordi nella folla immensa, che ha risposto in modo composto ma entusiasta. Un viaggio a ritroso che, lasciando fuori la sua passione per i madrigali e per le sperimentazioni sinfoniche, ha ripercorso tutte le tappe salienti dell’evoluzione artistica di Sting: dagli albori dei Police con le più ruvide “Roxanne”, “Next to you” e “So lonely” alle immancabili e più elaborate “Walking on the moon” e “Message in a bottle”, passando per il raffinato pop di “Every little thing she does is magic” e “De do do do, de da da da” fino alle perle “Driven to tears”, “When the world is running down” e l’intramontabile “Every breath you take”. Il repertorio da solista di Sting avrebbe decisamente potuto lasciare più spazio a brani degli anni ’80: a parte “Englishman in New York” e “Fragile”, la setlist ha privilegiato, infatti, la produzione degli anni ‘90, con numerosi brani dall’album Ten Summoner’s Tales (“If I ever lose my faith in you”, “Heavy cloud no rain”, “Shape of my heart” e “Fields of gold”), “The Hounds of winter” e “Desert rose”.

Con una formazione ridotta all’indispensabile, un look minimal per tutti sul palco (e alle soglie del trasandato per lo stesso Sting, che si è presentato con una folta barba da asceta) e una scenografia praticamente inesistente, lo spettacolo aveva un impatto visivo decisamente sobrio, quasi a voler controbilanciare la maestosa eccezionalità del contenuto sonoro. Anche sul frangente esecutivo, “less is more” sembrava essere il concetto chiave: la lineup ridotta a sei elementi e gli arrangiamenti privi di orpelli hanno, se possibile, messo ulteriormente in evidenza la bellezza intrinseca delle composizioni. Ad accompagnare Sting in questo tour, l’immancabile Dominic Miller alla chitarra, David Sancious alle tastiere, Jo Lawry ai cori, Peter Tickell al violino e l’incredibile Vinnie Colaiuta alla batteria. Un ottimo insieme, perfettamente equilibrato. La compostezza e la linearità dell’esecuzione hanno fatto storcere il naso a molti addetti ai lavori in occasione di questo ultimo tour, ma a mio avviso non l’hanno affatto resa meno “perforante”, anzi.

Sting live a Pistoia

Sting è in una perfetta forma vocale, fisica e, si direbbe, spirituale. Con un carisma raro, una buona interazione col pubblico, sempre sorridente, evidentemente di ottimo umore, a Pistoia ha regalato una performance a dir poco eccezionale sotto tutti i punti di vista. Mentre i brani si succedevano (e pensando, oltre tutto, ai tanti capolavori lasciati fuori dalla scaletta), difficile non domandarsi come sia possibile che tanto genio e talento alberghino dentro un unico essere umano.

Oltre al bardo di Wallsend, il protagonista indiscusso della serata è stato uno, gigante e di pertinenza aliena: Vincenzo Pietro Massimiliano (Vinnie) Colaiuta. Un senso del tempo e un groove impeccabili, un suono eccezionale, un gusto irraggiungibile, una tecnica disumana sempre al servizio della musica e del bello. Mai freddo, mai meccanico, un fuori classe insuperato e insuperabile (“Il miglior batterista del mondo, secondo me”, come ha detto lo stesso Sting alla folla e non gli si può dare torto), semplicemente di un’altra dimensione. Rispettosissimo dello stile di Stewart Copeland (benché rivisto e corretto) nell’esecuzione dei brani dei Police, totalmente libero nei brani di Sting, Colaiuta è a suo agio in qualsiasi contesto e non si può negare che il suo estro interpretativo lo renda in assoluto il batterista più congeniale al raffinatissimo repertorio dell’artista inglese. Nell’entusiasmo post-concerto, parlando telefonicamente della performance, mio fratello mi ha detto “Non esiste niente al di sopra di Vinnie Colaiuta e Bruce Lee”. Al di là della battuta, c’è molto senso, a mio avviso, nell’accostamento dei due: con un controllo che tradisce una perfetta conoscenza della sua realtà psicofisica, con un’eleganza nei movimenti e un’apparente assenza di fatica anche nei frangenti più estremi evidentemente dovute all’abilità di ottimizzare lo sforzo fisico e, dunque, con la sua “marzializzazione” - nella più nobile delle accezioni - della tecnica batteristica, a mio avviso Colaiuta è il Bruce Lee della batteria. Non è un caso, credo, che abbia dedicato a Lee un brano del suo disco solista del ’94. Benché abbia apprezzato il minimalismo del palco, forse la presenza di un paio di megaschermi avrebbe permesso a tutti di gioire appieno della raffinatezza di questo maestro in azione.

Il concerto di Pistoia, dunque, è stata un’occasione notevole non solo perché ha consentito a tanti di ascoltare alcune delle più belle canzoni degli ultimi 40 anni, ma perché, come nella tradizione degli anni in cui Sting ha esordito, i live di certi colossi rimangono indiscutibilmente la miglior scuola per ogni amante della musica e un imprescindibile completamento dell’esperienza di fruizione della loro opera.

Un onore presenziare e un onore poterne parlare.

Sting live a Pistoia

Scaletta

01. If I ever lose my faith in you
02. Every little thing she does is magic (The Police)
03. Englishman in New York
04. So lonely (The Police)
05. When the world is running down, you make the best of what’s still around (The Police)
06. Fields of gold
07. Driven to tears (The Police)
08. Walking on the moon (The Police)
09. Heavy cloud no rain
10. Message in a bottle (The Police)
11. Shape of my heart
12. The hounds of winter
13. De do do do, de da da da (The Police)

14. Interludio strumentale + solo Vinnie Colaiuta
15. Medley Roxanne (The Police) + Ain’t no sunshine (cover di Bill Withers)

Bis 1
16. Desert rose
17. Every breath you take (The Police)

Bis 2
18. Next to you (The Police)
19. Fragile
concerti sting vinnie colaiuta
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di Guycho [user #2802]
commento del 26/07/2015 ore 17:03:1
Insomma Bruce Lee è il Colaiuta del kung-fu!
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di LaPudva [user #33493]
commento del 26/07/2015 ore 21:39:31
Esattamente.
Praticamente, è meglio non farlo arrabbiare!
Rispondi
di Claes [user #29011]
commento del 26/07/2015 ore 17:55:03
WOW!!! Non c'ero a quel fortissimo concerto ma un commento ce l'ho! Sono pochi i bassisti che cantano - c'era al massimo Jack Bruce che si alternava a Eric Clapton nel corso dei pezzi coi Cream. È ovviamente più facile cantare suonando la chitarra. Per un bassista serve una perfetta sincronia con la batteria, pur cantando qualcosa di relaxed che non c'entra col metronomo del groove! Magari ci fosse una ripresa audio/video... manda link se la scovi.
Basso Telecaster senza battipenna? È cmq da vintage assolutamente relic!
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di LaPudva [user #33493]
commento del 26/07/2015 ore 21:41:27
Esatto, Claes... Grande indipendenza. Anche perché a livello vocale quel che fa non è per nulla semplice. Insomma, portentoso sul serio. Vorrei poter tornare indietro nel tempo e rivederlo una decina di volte. Su Youtube cominciano a fioccare i video: vai al link
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di sdan [user #208]
commento del 30/07/2015 ore 15:06:22
...un tal Paul McCartney...e da noi Max Gazzè
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di Claes [user #29011]
commento del 30/07/2015 ore 16:11:51
Caso di totale amnesia... come ho potuto dimenticare Paul McCartney??? Andrò su YouTube per Gazzè :)
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di MM [user #34535]
commento del 26/07/2015 ore 21:35:06
Anch'io mi sono sempre chiesto "come faccia tanto genio e telento (e per le donne anche aspetto fisico) ad albergare in codesto essere umano, a volte mi fa quasi rabbia, :-) in senso buono. Indiscutibilmente molto bravo, leggendo il libro/biografia di Copeland scopri anche che sa bene di esserlo, ma come negarlo. Colaiuta è vermente il migliore al mondo, senza dubbio.
Rispondi
di LaPudva [user #33493]
commento del 26/07/2015 ore 21:44:53
(Confermo l'appunto sull'aspetto fisico: anche conciato in quella maniera, ha un fascino incredibile).
Io credo che un genio simile non possa che associarsi a un'autoconsapevolezza estrema. Sa di esserlo, come dici tu. Però si comporta in modo molto civile con gli umani! ;P
Colaiuta alieno.
Rispondi
di Matteovici [user #41721]
commento del 27/07/2015 ore 00:21:58
Purtroppo me lo sono perso.....non immaginavo sarebbe stata una serata formidabile.
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di Matteovici [user #41721]
commento del 27/07/2015 ore 00:28:46
Ovviamente la recensione è stata, come al solito, in grado di trasmetter passione ed emozioni. Complimenti.
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di LaPudva [user #33493]
commento del 27/07/2015 ore 00:30:25
Grazie mille Matteo
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di Matteovici [user #41721]
commento del 27/07/2015 ore 01:04:02
Prego Federica...come stai?
Rispondi
di LaPudva [user #33493]
commento del 27/07/2015 ore 09:57:01
Tutto bene, grazie. E tu?
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di yasodanandana [user #699]
commento del 27/07/2015 ore 09:23:57
c'è andata mia moglie.. entusiastissima .. dai video già presenti su youtube ho capito che ha fatto qualcosa di più "rock" di altri tour melensissimi con orchestre e orchestrine ... e quindi bravo..... ( anche se, per me, dopo i police poteva pure smettere ) ...
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di LaPudva [user #33493]
commento del 27/07/2015 ore 09:58:01
Concordo pienamente sulla scelta del repertorio per il live, ma meno sulla carriera post-Police, che per me è altrettanto sorprendente!
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di MM [user #34535]
commento del 27/07/2015 ore 10:12:27
Anch'io credo che Sting da solo rimanga sorprendente, ma credo anche che non arrivi mai (anche se non bisognerebbe dire mai) ai Police insieme.
Comunque hai ragione, si permette una barba da scaricatore di porto (col massimo ripetto per i portuali), e una maglia con la quale ci ha appena dormito, e lo donne sbavano lo stesso... :-)
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di LaPudva [user #33493]
commento del 27/07/2015 ore 11:33:47
Obiettivamente, il magnetismo di quest'uomo è qualcosa di impressionante...
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di yasodanandana [user #699]
commento del 27/07/2015 ore 11:13:27
chiarisco volentieri che esprimo solo il mio gusto.. se a qualcuno, invece, sting piace, bravissimo :-)
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di LaPudva [user #33493]
commento del 28/07/2015 ore 10:39:03
Ça va sans dire! :D
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di yasodanandana [user #699]
commento del 28/07/2015 ore 10:42:15
je suis catherine deneuve
Rispondi
di LaPudva [user #33493]
commento del 28/07/2015 ore 12:27:4
AHAHAHAHAHAH!!!
Rispondi
di SuperAdrian utente non più registrato
commento del 27/07/2015 ore 10:22:29
Quest'uomo è proprio un figo...c'è poco da aggiungere!
Riguardo alla music mi è piaciuta molto la prima parte della sua carriera solista, anche se il livello espresso coi Police è ineguagliabile.
Lo gradirei più rock e meno pop, ma sono gusti personali... comunque un grandissimo.
Rispondi
di LaPudva [user #33493]
commento del 27/07/2015 ore 11:25:17
Concordo, anche se credo che sia uno dei casi più gloriosi di "sopravvivenza" a una band storica. Anche da solo, ha scrito cose incredibili. Uno dei miei idoli di sempre.
Rispondi
di Matteovici [user #41721]
commento del 27/07/2015 ore 10:35:52
Abbastanza bene. Che fai?
Rispondi
di dale [user #2255]
commento del 27/07/2015 ore 18:46:16
Sting è una pietra miliare della musica, un grandissimo dotato di grande sensibilità e gusto fuori dal comune.
Ma a sto festival è ora di cambiargli nome, oramai col blues ha poco o niente da spartire.....si vede che non tira più come genere, o che non ci sono più interpreti all'altezza del passato e questo è triste!!
Rispondi
di LaPudva [user #33493]
commento del 28/07/2015 ore 10:36:45
Hai ragione, in effetti ormai è un megacontenitore...
Rispondi
di Guycho [user #2802]
commento del 28/07/2015 ore 14:12:39

Un po' come Umbria Jazz
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