- Corpo in ontano verniciato alla nitrocellulosa con colore Sonic Blue
- manico in acero con tastiera in palissandro radius 9,5 e verniciato alla nitrocellulosa con tonalità vintage
- 21 tasti
- capotasto d'osso
- battipenna mint green
- configurazione pickup SSS
- al manico e centro acquistati per l’occasione
- al ponte che avevo disponibile
- elettronica standard, con selettore a cinque posizioni, un volume e due toni, la sola variazione è un treble-bleed al potenziometro del volume
- ponte e sempre stile vintage .
Ho voluto parlare di realizzazione/assemblaggio perché non si può parlare di pura realizzazione, visto che ho acquistato da un rivenditore (italiano) corpo e manico non verniciati, ma non è nemmeno un assemblaggio, visto che sia il corpo sia il manico non sono mai pronti per essere verniciati, devi rifinirli. Inoltre i tasti devono essere rettificati e rifiniti sui bordi, devi eseguire i fori sul manico per l’attacco al corpo e, in ultimo, devi verniciare possibilmente a regola d’arte.
Poi cominciano l’assemblaggio e la parte elettronica.
Inutile dire che la verniciatura è sempre un'operazione non semplice. Ho optato per applicare meno vernice possibile, questo però comporta una maggiore attenzione nelle varie carteggiature, onde evitare di pelare il colore e scoprire il fondo. Ho steso un paio di mani di fondo bianco, poi il giusto apporto di colore e il trasparente, infine il ciclo di carte abrasive finali e la classica lucidatura con ruota di cotone e pasta.
Ho deciso di fare la schermatura dei vani con la vernice conduttrice, molto pratica, e devo dire che la chitarra è silenziosissima.
Anche nel manico ho usato meno vernice possibile, veramente poche mani, sempre nitrocellulosa trasparente tinta con gli appositi coloranti (giallo e arancio), fino a ottenere un bell'ambrato vintage non troppo scuro. La paletta l’ho lasciata lucida, mentre il retro del manico l’ho satinato fine.
Per l’occasione, visto che non mi piacciono le palette anonime, mi sono disegnato il mio logo, l’ho stampato su apposita pellicola per decal all’acqua e, con un pizzico d’immodestia, l’ho applicato.
È seguito come di rito tutto il setup dello strumento, che non mi ha dato grossi problemi, anzi tutto è filato liscio. Truss rod leggermente messo in tiro, leggermente perché per la giusta curvatura del manico il suo intervento quasi non serviva, regolazione delle molle del ponte, piccola azione sulle sellette per altezza e intonazione. Non mi piace l’action bassa, ma nemmeno altissima.
Sono anche un po' fissato sulla comodità del manico, e questa si ottiene lavorando di fino sul bordo della tastiera e sul terminale dei tasti, perché il piacere di suonare uno strumento passa molto, secondo me, attraverso questi particolari.
La chitarra alla prova del suono mostra un bel carattere, anche da spenta.
I due I-Spira producono un ottimo timbro vintage, quello che cercavo, veramente dei gran pickup, mentre l’SSL-5 spinge a dovere le frequenze medie e risulta avere una voce più grossa, validissima in tutti contesti, sia clean sia con abbondante gain. Abbinato al centrale, mantiene perfettamente il tipico timbro clean dei due pickup in parallelo, per me assolutamente imprescindibile. Nulla risulta impastato.
Posso affermare di avere ottenuto un certa versatilità da questa chitarra, e non mi dispiace.
Rimane la consapevolezza che per il famigerato "mercato" rimane uno strumento quasi privo di valore, è solo una semplice copia di uno strumento iconico (forse la più iconica in assoluto, ), ma per me vale tanto, lo sento ogni volta che mi vibra sotto le mani ed emette il suo inconfondibile suono.