di Lespo [user #18097] - pubblicato il 01 novembre 2015 ore 08:00
Nell'era di Internet è importante conservare il rapporto tra musicista, liutaio, tecnici e fornitori di legni. Costruire una chitarra "alla vecchia" offre più di un lato positivo oltre a un piccolo bonus economico, e a lavoro finito le soddisfazioni sono tante grazie a professionisti come il liutaio Ragghianti.
La mia grande passione per la musica purtroppo o per fortuna non è il mio lavoro, per portare a casa la pagnotta ho un piccolo albergo. Internet ha avuto un penetrazione totale sul mio lavoro e sulla mia passione. Grazie alla falsa idea di prezzi più convenienti oggi il 75% dei nostri clienti passa dai Booking. In realtà i furboni del web aumentano artificiosamente il prezzo per poi farti "l'offerta speciale". Se non mi credete fate una prova: consultate tutti i siti del modo e scegliete la sistemazione al minor prezzo, poi contattate direttamente la struttura e chiedetegli se facendo la prenotazione direttamente possono fare meno. Esiste un cartello più o meno dichiarato che chiede il 18% alle strutture alberghiere le quali lo rigirano puntualmente sul cliente. In pratica se voi pagate la camera 100 all'albergo ne vanno 82, se bypassate il booking in genere pagate 90. Ho voluto sperimentare la stessa cosa sulla chitarra.
Sono anni che ho in testa una stratoide con humbucker al manico e cercherò di realizzarla come lo avrebbe fatto mia madre alla mia età, come se internet non esistesse. Altra cosa che mi sono imposto è fare proprio come faceva mia madre, contrattare, chiedere lo sconto, cosa che in genere non faccio mai e anzi mi faceva vergognare tantissimo quando lo faceva lei.
Il Cavaliere ha una quantità e qualità di legno impressionante e nonostante la veneranda età continua a comprare, realizza tutti i tipi di strumenti a corda ma a giudicare da quello che ho visto la precisione ormai comincia a vacillare, da lui ho preso un bellissimo pezzo di mogano Sipo e dell'acero occhiolinato per il manico. Preso tutti i legni vado da Ragghianti, gli spiego cosa ho in mente e gli chiedo se posso partecipare alla realizzazione. Come al solito Fabio è molto gentile e acconsente.
Per la parte elettronica mi avevano parlato molto bene di un ragazzo delle Marche che lavora tutto a mano, tale Alberto Arcangeli di Dreamsong. Lo chiamo e trovo una partecipazione e un entusiasmo veramente inaspettato. Le mie richieste sono: configurazione SSH con humbucker al manco con un suono prettamente da jazz, senza compromessi, se possibile splittabile, e i restanti due single coil con il suono Strato. Contratto sul prezzo e tra le condizioni chiedo di metterci tanto tempo, di non avere fretta, credo nella lentezza.
Prese le decisioni più grosse andiamo sul fino. La forma è decisamente ispirata a una Pensa Suhr ma non ci siamo sentiti vincolati più di tanto, il ponte è fisso con corde passanti e, anche se non servivano, ho voluto le autobloccanti. Tutto l'hardware lo compriamo sui cataloghi di Ragghianti e per il manco decido una scala da 25,5, 21 tasti dunlop 6130 con un radius 14.
In men che non si dica Fabio dà forma al legno e fissa i tasti, a questo punto devo cominciare a carteggiare, parto da 120 fino alla lana d'acciaio quattro zeri, poi in un momento di follia porto tutto al mio amico carrozziere per per dargli una bella mano di trasparente. Disastro, non avevo dato il turapori al mogano che quindi ha fatto delle bolle grosse un centimetro e, a guardare bene, anche sull'acero l'effetto non era quello che mi aspettavo. Riparti con la carta vetrata, ma questa volta a lavoro finito porto tutto a Ragghianti dove decidiamo di fare uno specie di sunburst ambrato. L'effetto è sopra le aspettative di entrambi.
Arrivati i pickup, montiamo il tutto e la magia prende corpo. La cosa impressionate è la precisione e la dinamica con la quale ogni nota viene messa in risalto, è tutt'altro che ruffiana, anzi pare una suocera pronta a mettere in risalto ogni tua mancanza, ma se saputa suonare regala gioie inenarrabili.
Alla fine internet ne viene fuori ridimensionato ma non sconfitto. Tra spese di spedizione e commissioni, spesso la convenienza non c'è e in più si perde tutto il lato umano che in una roba come costruire uno strumento per produrre arte non è secondario. È anche vero però che non avrei potuto mai condividere con così tante persone, e che la prima volta che ho preso un aereo per Londra ho speso 700mila lire.