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Ciò che resta di un Festival che fu della musica
Ciò che resta di un Festival che fu della musica
di [user #33493] - pubblicato il

Con la musica sempre di più rapida fruizione e un pubblico ogni giorno più vorace di intrattenimento, un evento come il Festival di Sanremo si trasforma in un varietà dove la musica è solo una parte dello show, a volte una parte sovrastata da altri aspetti anche per proprio demerito.
Sono una delle più grandi detrattrici del festival di Sanremo dagli anni ’80, cioè da quando ho smesso, in contemporanea, di credere a Babbo Natale e alle hit parade, ma una brutta influenza mi ha costretta a letto in questi ultimi giorni e, considerata la tradizionale desertificazione dei palinsesti nel periodo festivaliero, ho deciso di farmi coraggio e di sottopormi al trattamento.

La prima cosa che mi è saltata agli occhi, tra una botta di sonno e l’altra, è stata la notevole quantità di mise oltre la soglia del digeribile. Il palco del festival presta sempre il fianco alle sperimentazioni stilistiche degli artisti, nel tentativo disperato di attirare l’attenzione e qualche voto in più. Mentre gli uomini sono stati tendenzialmente più decenti (perlomeno quelli che non mi hanno fatto addormentare), le donne non si sono fatte mancare nulla: dal completino da scolaretto chic di Chiara Dello Iacovo alla salopette da "Casa nella prateria" della quasi vincitrice Francesca Michielin, dalla maglia smessa dal fratello maggiore di Arisa al tappeto da safarista di Madalina Ghenea (la quale, rammentiamolo, solo qualche anno fa dichiarava solennemente a GQ «Bisogna far sognare. Vedere le tette in mostra mi deprime. Se siamo tutti nudi il mistero si perde», salvo poi garantire una vista sul balcone in quasi tutte le serate, che infatti sono state tutt’altro che da sogno...). Anche Virginia Raffaele – alla quale si devono i momenti più divertenti del festival, con le caricature di una burina Ferilli, di un’inedita Fracci violenta, di una fatiscente Donatella Versace e di una molleggiatissima Belen - ha visto bene di trincerarsi dietro a uno stacco di coscia di sicurezza che le avrebbe garantito gradimenti anche in caso di flop sul versante comico! Gabriel Garko, nonostante le gaffe e il perenne impasto buccale (a causa del quale ha elargito pronunce alternative ai nomi di quasi tutti), checché se ne dica, rimane un gran bel vedere e ha finito per polverizzare la sua immagine di fatalone glaciale. Infine, il carbonizzato Carlo Conti ha optato per un dress code piuttosto classico e sobrio, esattamente come il suo stile di conduzione dal sapore rétro, che però ha sempre quella piccola pecca (il voler dimostrare che alla fine ci si è messo davvero a studiare un po’ l’inglese,  salvo poi riciclare sempre le stesse tre parole con gli ospiti stranieri, con esiti quasi sempre imbarazzanti. Gli riconosco lo sforzo di aver approfondito la pronuncia dei titoli, ma con “HHHelton JohNNNN” ha fatto filotto ed è ripartito dal via).

Ciò che resta di un Festival che fu della musica

La seconda cosa che mi è saltata agli occhi è la musica. No, non ho sbagliato a scrivere, è che forse c’era più da guardare che da ascoltare, in questa edizione.
Con l’indubbio aiuto della scenografia di Riccardo Bocchini (e dei lavori in policarbonato artistico di Davide Dall’Osso), le luci di Marco Lucarelli e la regia di Maurizio Pagnussat, è stato piacevole persino ascoltare brani dimenticabilissimi. Nella sostanza, a spartirsi il bel palcoscenico sono stati prodotti di talent show e vecchie glorie (con una netta superiorità di queste ultime sui primi), tra manierismi un po’ sterili, incursioni fallimentari nel patetismo più economico, probabili riverenze all’alta discografia e a chissà chi. Come sempre, menzione speciale per Elio e le Storie Tese, che hanno presentato un brano allucinante composto di soli ritornelli (con trovate sceniche dal finto ritocco chirurgico al travestimento da KISS) che però li ha portati solo al 12esimo posto. A mio avviso, poca buona musica, a un punto tale da farmi quasi commuovere durante le retrospettive che hanno celebrato le carriere di ospiti come Laura Pausini, Eros Ramazzotti, i Pooh (con il rientro di Riccardo Fogli, sempre gagliardissimo) e Renato Zero. In tutta onestà, non ho mai gradito in modo particolare alcuni di loro, ma nel riascoltare i loro medley mi sono resa conto che sono riusciti a scrivere brani che tutti ricordiamo a distanza di decenni, rendendo indimenticabili anche tanti festival passati. Persino Cristina D’Avena ha messo d’accordo la maggior parte del pubblico in sala e a casa. Non è forse musica italiana anche quella? Ai suoi concerti registra il tutto esaurito.

Ciò che resta di un Festival che fu della musica

Calerei un velo pietoso sugli ospiti musicali stranieri, di cui ho già dimenticato il nome, fatta eccezione per quello di Elton John, che non era sicuramente al massimo della sua forma vocale, ma che ci ha ricordato di aver scritto quelle due o tre pagine della storia della musica mondiale. Per quanto riguarda gli altri, se è troppo doloroso ricordare che quel palco è stato calcato da musicisti del calibro dei Queen, Whitney Houston, i Toto, Peter Gabriel, David Bowie, Madonna e infiniti altri, mi basta anche solo potermi rivolgere a tutte quelle persone che mi prendevano in giro quando nel 1985 sono andata in visibilio per i Duran Duran ospiti al festival: un megapernacchione meritatissimo a tutti voi. Quelli hanno fatto letteralmente epoca, questi domani saranno dimenticati.
Ah, Nicole Kidman. Simpaticissima e di grande classe, ma per 300mila euro chi non lo sarebbe? Grande Bolle, ma serve dirlo? Bravi e professionali Beppe Fiorello, Frassica e Gassman. Un po’ ripetitivi Aldo, Giovanni e Giacomo. Non mi hanno lasciato un grande ricordo gli altri ospiti.

Si è fatto un gran parlare dell’intervento del Maestro Ezio Bosso ma – opinione del tutto personale –  neanche quella ha salvato del tutto il festival dalla banalità e dal luogo comune. Quanto mi sarebbe piaciuto che a esser celebrata fosse la sua musica (che piaccia o meno) e la sua dedizione alla musica, anziché a la sventura che vive, che alla fine è stata la vera protagonista. Bosso è un umano immenso, ma la sua grandezza non sta nelle banali frasi che vedo postare nelle bacheche, che sono forse il suo prodotto meno fortunato.  
Ah, dimenticavo: bouquet meravigliosi, uno più geniale dell’altro, ma non se l’è filati NESSUNO.

Ciò che resta di un Festival che fu della musica

Devo dire che le due vittorie, tutto considerato, non sono ingiuste e vanno a premiare anni di lavoro incessante. Tra i giovani, Francesco Gabbani (prima eliminato per un errore nel conteggio dei voti, poi riammesso e infine doppiamente premiato), carrarese dalla lunghissima gavetta, ha presentato un pezzo leggero che oltre a essere orecchiabile e gradevole ha un testo ironico e che fa pensare. Gli Stadio sono una colonna portante della musica italiana che ha presentato un pezzo con dei contenuti, ben arrangiato ed eseguito con emozione autentica, come le lacrime di Curreri nel ricevere il meritato premio. Una menzione particolare per l'incredibile orchestra della RAI, impeccabile come sempre.

Manco a dirlo, record di ascolti. Facendo due conti (scus. il gioc. d. parol.): due cosce lunghe (una bella e modesta, l’altra simpatica e peperina), un figo e uno con la parlantina più tanti figli di talent per i più piccini e vecchie glorie per mamma e papà = la ricetta del successo. Sarà... Io, undicenne, ho smesso di credere a Sanremo nell'87 e ancora oggi approvo il messaggio veicolato dalla canzone vincente: si può dare di più.
lifestyle sanremo
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di giltubes [user #37227]
commento del 14/02/2016 ore 16:38:11
Ciao firmo tutto!!!!Sono perfettamente in "accordo" con il tuo articolo.
Gilberto da Jesi
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di TidalRace [user #16055]
commento del 14/02/2016 ore 18:59:03
Ciao Gilberto, ma allora semo forti muntobè!
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di LaPudva [user #33493]
commento del 14/02/2016 ore 19:01:09
Ahahah! Bella questa, Gilberto!
Rispondi
di 0dBm [user #13012]
commento del 14/02/2016 ore 17:20:34
Personalmente opterei per l'eutanasia, quantomeno come festival della musica, la musica si fa altrove!
Rispondi
di LaPudva [user #33493]
commento del 14/02/2016 ore 19:01:47
Il problema è che anche loro hanno optato per l'eutanasia...
Concordo con te.
Rispondi
di mz2250 utente non più registrato
commento del 14/02/2016 ore 17:26:26
Mi trovi in disaccordo , il seguito che ha avuto sicuramente è stato spinto dalla parte social che come è giusto ha la tendenza allo scherzo e alla ricerca dell'attimo da "meme perfetto" che tra garko e patti pravo hanno regalato ore di materiale, quindi non erano i valletti o i figli dei talent a tirare sanremo da soli anzi, sinceramente a me è sembrato meno ampolloso e più leggero, in stile varietà d'archivio rai, rispetto a molte edizioni degli anni passati e della saga Baudo o lo spot alla politica di Fazio, inoltre le nuove leve dei dei talent sicuramente sono stati i più scarsi ma bisogna ricordare che sia noemi che annalisa son uscite da talent e ora nonostante non sia il mio genere non si può dire che facciano performance canore di basso livello , anzi su quel livello purtroppo sono un bel po di spanne sopra rispetto a tante band alternative dal "questo paese non mi capisce" facile, inoltre quasi tutti i pezzi , con alcune ovvie eccezioni come quella degli Elii (anche se su deejay passerà sicuramente),sono molto radiofonici e orecchiabili e molti se ascoltati senza pregiudizi sanremesi sono pezzi sia ben fatti a livello musicale sia a livello di testo , pur non essendo io un fruitore di musica pop li ho apprezzati.
Francamente il discorso " io non guardo sanremo/ mi fa schifo/ non è musica quella" che tante volte si sente dire è una solfa trita e ritrita da radical chic attempato ormai, Sanremo è così da almeno 20 anni, ci sono gli artisti che si vedono solo a sanremo (fornaciari and co.) chi ci va per divertirsi (EELST) e chi ci va per rimettersi un po sotto l occhio di bue perchè ormai prossimi al dimenticatoio, è il festival della canzone italiana e da che mondo è mondo la canzone italiana è esattamente quella che si è sentita in questo festival.
Rispondi
di mz2250 utente non più registrato
commento del 14/02/2016 ore 17:31:0
Ovviamente era una valutazione generale dei commenti letti in giro sul web non era una critica rivolta a te personalmente.
Rispondi
di LaPudva [user #33493]
commento del 14/02/2016 ore 20:08:39
Certo, lo avevo capito. Era una critica garbatissima, tra l'altro.
Ma grazie per averlo sottolineato! :)
Rispondi
di LaPudva [user #33493]
commento del 14/02/2016 ore 20:07:57
Che sia stato più "leggero" e meno noioso di altri festival siamo d'accordo. Il fatto è che è stato un festival dimenticabilissimo e noioso, e in questo risulta infinitamente inferiore a molte edizioni passate, checché ne dicano quelli che sbandierano i dati sugli ascolti. Attenzione, io non ho detto che i figli dei talent siano incapaci (a me Noemi piace e il pezzo che ha portato è uno dei pochi che mi è rimasto in testa); ho detto che c'è una concentrazione di prodotti dei talent show che da sola prova la poca serietà dei criteri di ammissione (possibile che con tutti gli artisti che ci sono in Italia vadano a pescarli tutti lì? Non viene proprio a nessuno un dubbietto, dico io?). Non solo, ma vorrei rammentare che questo è (dovrebbe essere) un festival della canzone italiana, non una gara canora in senso tecnico, pertanto la tecnicità della performance mi pare l'ultimo dei criteri di cui tener conto.
Personalmente non rientro nella casistica che citi (non dico che una cosa mi fa schifo a prescindere ma solo se lo penso), e credo che il fatto che Sanremo sia così da 20 anni non sia un buon motivo per abbassare i criteri di valutazione delle canzoni in gara: se un pezzo è banale non si può dire "va be', ma è Sanremo". Bisogna spegnere la tv e ascoltare dell'altro. Se la musica in italia è sempre più pietosa, è responsabile anche il pubblico, che ha ridotto infinitamente il suo orizzonte di attesa.
Rispondi
di mz2250 utente non più registrato
commento del 14/02/2016 ore 20:24:56
Beh bisogna contare anche una cosa le canzoni sono selezionate dalla direzione artistica ma solo ed esclusivamente quelle presentate dagli artisti stessi con le case produttrici, non vengono chiamati per partecipare, sono loro stessi a candidarsi, questo spiega il perché della presenza di ragazzi provenienti dai talent che verranno sempre proposti dalle proprie case produttrici, che ovviamente sono major quindi hanno la tendenza nella stragrande maggioranza dei casi a portare l artista che può trarre giovamento dalla partecipazione e che gli assicurerà la rendita migliore una volta finita la settimana sanremese, un altra casa che si presenta spesso con i propri artisti e in quantità è la Mescal (vincitrice tralaltro del premio per migliro team di promozione di sanremo 2016 con ermal meta tra i giovani)che generalmente ha sotto contrarto artisti considerati più "alternativi" rispetto ai canoni del pop italiano , modena city ramblers subsonica afterhours, solo per citarne alcuni, ma la stessa natura di competizione porta a presentare artisti che stanno emergendo (Categoria giovani) o che sono in declino mediatico come i Bluvertigo (intesi come gruppo non contando la carriera televisiva di morgan) e non artisti che magari vengono considerati musicalmente più validi.
Altro esempio la Pausini, che sicuramente fa un genere nazional popolare e che può non piacere come non piace a me personalmente, non presenterà mai un brano in gara a questo punto della sua carriera , come probabilmente non verrebbe mai accettato, perché falserebbe la gara per il fatto che letteralmente polverizzerebbe qualsiasi altro concorrente per l impatto che ha sul pubblico, o antonacci o vasco o tiziano ferro, solo per stare nell ambito Pop allo stato puro.
Sarebbe materia di discussione sicuramente molto più interessante la lista dei brani esclusi, per capire realmente chi si presenta a sanremo.
Rispondi
di LaPudva [user #33493]
commento del 14/02/2016 ore 21:10:08
Scherzi? Certo che bisogna contarlo: è proprio ciò che rende marcio (oltre che poco attendibile come fotografia dello stato della musica italiana) il Festival. Se non hai un'etichetta forte tu al festival non ci arrivi e, in ultima analisi, non esisti. Ci sono logiche e interessi più grandi di ogni interesse per la Musica in ballo, purtroppo...
Rispondi
di mz2250 utente non più registrato
commento del 14/02/2016 ore 21:15:37
beh ni , nel senso un etichetta grande nella magior parte dei casi significa professionalità , non parlo dei cantanti sia chiaro , parlo dell'etichetta stessa , esempio la sony bmg o la universal garantiscono professionalità e risorse adatte ad una produzione così mastodontica che spesso le indipententi non hanno , a meno che non crescano fino a raggiungere il livello di major ( vedi mescal)
Rispondi
di LaPudva [user #33493]
commento del 15/02/2016 ore 11:42:29
Certamente. Non garantisce, però, la buona musica, come si può ben vedere.
Rispondi
di mz2250 utente non più registrato
commento del 14/02/2016 ore 20:48:3
in merito all educazione musicale del pubblico è una questione più complessa, bisogna partire dal presupposto che sanremo non è mai stato il rilfesso perfetto della situazione musicale del paese, questo già negli anni 70, a sanremo cantava albano non gli area per dire , mentre a livello di situazione, c'è la certezza, e questo è un discorso staccato dal festival, che vi siano artisti così validi oggi? ovviamente qualcuno ci sarà si , perforza , ma a livello generale qual è la situazione? L educazione all ascolto del pubblico è importante quanto la cultura del gusto e dell'originalità dei musicisti , perché escludendo le cover band per la loro stessa natura, moltissimi artisti che suonano e che comunque fanno della musica la loro professione spesso sono un rimpasto di idee e intuizioni di 20 anni fa, che incarnano lo stereotipo delle band alternative degli anni 90 (marlene afterhours e via dicendo) che la facrvano da padrone all epoca, o che sono il prodotto del pop più semplice, una miriade di gruppi chitarra acustica cajon e voce e varianti, o tanto rap che ormai ha esaurito il ciclo. Ovviamente parlando di generi popolari, i generi di nicchia da sempre nel nostro paese ( jazz blues e via dicendo) vanno trattati con un discorso a parte.
La situazione musicale è sempre il prodotto del pubblico , ma anche il gusto del pubblico è il prodotto del lavoro dei musicisti , e il giudizio della maggioranza è insindacabile purtroppo o per fortuna .
Rispondi
di LaPudva [user #33493]
commento del 14/02/2016 ore 21:14:58
Be', un attimo: è vero che negli anni '70 al festival cantava Al Bano e non gli Area, ma Al Bano rappresentava di gran lunga più fedelmente i gusti della maggior parte degli italiani rispetto agli Area che, per quanto popolari, rimanevano di nicchia. Non sto sostenendo che ci sia un numero esorbitante di geni nascosti, ma al contempo mi rifiuto di pensare che non esistano artisti in grado di competere con Rocco Hunt o Clementino, per intenderci.
Rispondi
di mz2250 utente non più registrato
commento del 14/02/2016 ore 21:18:02
stiamo facendo un gran casino scrivendoci in più commenti ahah , si infatti e quello che ho detto sicuramente ci sono, ma era un invito a guardarsi intorno prima di poter dire questo paese fa schifo , che su tante cose fa schifo ovviamente , ma un po di autocritica per i musicisti non guasterebbe , e come prima è sempre un discorso generale e non personalmente rivolto a te. .anzi
Rispondi
di jdessi [user #27382]
commento del 19/02/2016 ore 10:28:27
A me radical chic non me l'ha mai detto nessuno ... Di tutti quelli che conosco, gli unici che hanno guardato Sanremo sono stati quelli con tendenze radical chic. E' vero, l'hanno guardato per poterne parlare male, ma l'hanno guardato ...
Io ho smesso di guardare Sanremo quando ho iniziato ad avere gusti musicali (12 anni circa), ma non pretendo che Sanremo diventi quello che non potrà mai essere. Per questo non lo guarderò mai.
Rispondi
di JFP73 utente non più registrato
commento del 14/02/2016 ore 17:38:39
Per quel che prometteva d'essere è stato un buon festival condotto con garbo. Se cerco altro vado a Pistoia o ad Arezzo. Se poi non piace la tipologia .... Amen
Rispondi
di LaPudva [user #33493]
commento del 14/02/2016 ore 18:59:10
Perché, che prometteva di essere? (Io non contavo di vederlo quindi non sapevo assolutamente nulla in merito).
Mi rendo conto di essere meno snob di molti, tutto sommato: considerata l'entità della produzione, io immaginavo di sentire della musica italiana di qualità e dell'intrattenimento di livello. Dici che era troppo?
Rispondi
di JFP73 utente non più registrato
commento del 14/02/2016 ore 19:19:09
Io l'ho visto perché la mia figlia grande voleva vederlo insieme.
La stragrande maggioranza dei brani non era il mio genere ma, visto lo stato della musica leggera italiana degli ultimi vent'anni, non mi aspettavo molto.
Il pezzo degli stadio non mi dispiace soprattutto dal punto di vista chitarristico.
Noemi ha portato un bel brano, magari poco radiofonico; dolcenera ha cantato bene.
Mi sono piaciuti i pezzi dei giovani, soprattutto quello vincente.
Da un punto di vista organizzativo non posso non applaudire la scelta di presentare i giovani alle 21 invece che alle 1.
Ciò posto oggi mi sono rmesso su alice in chains e foo fighters
Rispondi
di Oliver [user #910]
commento del 14/02/2016 ore 22:33:25
puntualizzo: è stato condotto con garko.
;)
Rispondi
di ciullio [user #23157]
commento del 14/02/2016 ore 17:40:26
Ciao, ho letto il tuo articolo. Molte delle cose che scrivi sono condivisibili. Anche io ero anni che non guardavo il festival e quest'anno ho deciso di guardarlo perchè mi ha incuriosito la prima puntata. Non dovevo uscire queste sere e ho deciso che avrei ascoltato un pò di musica italiana. Premetto che non guardo abitualmente la tv e non ascolto le radio commerciali quindi ho provato a guardare il festival spassionatamente senza impegno... (spero di essermi spiegato...).
Ho concentrato l'attenzione sulla musica e i testi, alcuni dei quali mi son sembrati veramente all'altezza. Ho trovato apprezzabile la conduzione, i comici e il resto, nel senso che ti permettevano di spezzare un pò con l'attenzione e allegerire l'ascolto.
Personalmente ho trovato il festival gradevole.
Saluti
Rispondi
di LaPudva [user #33493]
commento del 14/02/2016 ore 20:12:30
Ciao ciullio, quel che dici mi fa immensamente piacere, perché significa che se non altro per qualcuno vale la pena pagare il canone (e non è esattamente una cosa trascurabile).
Per quanto riguarda me, sono sincera, trovo incredibile che un evento - e una produzione - di quella portata dia esiti così scialbi, prima di tutto in termini artistici, ma anche di spettacolo. Troppe risorse per qualcosa che dà tutto sommato pochino a chi lo riceve e tantissimo a chi ci lavora.
Un salutone a te!
Rispondi
di ciullio [user #23157]
commento del 15/02/2016 ore 12:08:18
Scusa ma io ho scritto che il festival per me è stato gradevole non volevo certo dire che per questo, valga la pena di pagare il canone. Forse hai capito male.
Se poi vogliamo spostare la discussione sull'evento e sui suoi costi/benefici per il pubblico, gli utenti tv, la musica italiana ecc vedrai che, come ho scritto sopra, molte delle cose che hai detto e molte delle cose che sono state scritte da altri utenti mi troveranno sicuramente "d'accordo".
Mi spiego meglio.
Non ascolto la radio e la tv tutti i giorni, cerco di non "intossicarmi". Penso però che una volta ogni tanto valga la pena guardare qualcosa, ascoltare e informarsi tramite questi mezzi quindi, accendo la tv "a campione" e valuto se è utile investire il mio tempo in ciò che ti propinano. Il mio ascolto spassionato era inteso in questo senso.
Detto questo ritengo anche che la musica italiana sia in evoluzione come sempre e che questo non sia certo un periodo fiorente. Nonostante ciò vedo qualcuno, tra i vecchi e i nuovi, che propone qualcosa di buono e mi pare valga la pena stare a sentire cosa sta dicendo e suonando. Non credo che Sanremo sia un'istituzione, è semplicemente una manifestazione canora che nel tempo ha acquistato notorietà e forse gli si è attribuita più importanza di quella che ha e tant'è che si hanno grandi aspettative sul festival; Per me è un luogo in cui molti cantanti propongono le loro idee musicali e in cui si sentono dei bei arrangiamenti.
Io cerco di andare alla sostanza. Non mi faccio certo prendere in giro da canzoni mediocri o scaltrezza dei discografici nel velocizzare la promozione con tutti i mezzi, Sanremo compreso. Sono ormai anni che tanti di noi lo hanno capito.
Alcune edizioni del passato sono state sicuramente più all'altezza della musica italiana in toto. E mi rendo conto che il mezzo televisivo sia un pò troppo contorto... per usare un eufemismo, ma non troppo distante da altri tipi di business; e con questo infatti lungi da me giustificare compensi eccessivi e presenze improbabili.
Tuttavia ho apprezzato l'orchestrazione ed alcuni dei brani in gara, la scenografia e un clima apparentemente distensivo che mi hanno reso piacevole questa mia "incursione" nel Sanremo 2016.
Saluti
Rispondi
di LaPudva [user #33493]
commento del 15/02/2016 ore 13:01:00
Scusa, devo aver capito male. Ho pensato che se non vale la pena pagare il canone per programmi che si apprezzano, per cosa varrebbe la pena alla fine?
La penso come te: io sento tutt'altra musica, ma ho pensato che tutto sommato non mi avrebbe fatto male una finestra sulla canzone italiana. Dissento, invece, sul concetto di Sanremo come istituzione: Sanremo E' un'istituzione e non una semplice gara canora come tante. Lo era già 30 anni fa ed era ben noto anche all'estero. Oggi non è che una vetrina deluxe per le ultime proposte delle major, ma un tempo aveva ben altro valore. Se c'è stata questa involuzione è proprio per una pessima gestione che ha penalizzato il versante artistico in favore di ben altri interessi, cosa a mio avviso emblematica dello stato di salute della musica italiana, per tanti aspetti. Ammesso che ne abbia mai avuto uno, il pubblico italiano ha totalmente perso ogni senso critico e si limita a ingurgitare tutto quello che gli viene propinato. Ed ecco il record di ascolti per un'edizione che di memorabile ha proprio poco, in termini di qualità.
Ripeto, mi fa molto piacere se qualcuno ha gradito il festival. Però era una tramissione televisiva di varietà e non il festival della canzone italiana.
Rispondi
di ciullio [user #23157]
commento del 15/02/2016 ore 16:29:16
Capisco quello che dici. Penso che forse in passato Sanremo sia stato un'istituzione, ma che i tempi cambiano e oggi non lo sia più o perlomeno, è qualche anno che non rispecchia le aspettative e cerco di spiegare perchè:
- Sanremo è in crisi da anni come altre manifestazioni ;
- la conduzione televisiva odierna si attesta ( e forse si appiattisce...) su certi standard perciò mette il festival in competizione con altri programmi tv;
- come diceva qualcuno nei commenti qui sotto anche la fruizione della musica è cambiata;
- per alcuni artisti il festival non è rappresentativo e non hanno mai partecipato; ad altri il festival è sempre stato precluso per cui a lungo andare si è perso quel valore aggiunto dato da una moltitudine di artisti che poteva dare una marcia in più.
Mi sembra un pò lo stato dell'arte ma ovviamente sono opinioni personali.
Non tutto è perduto e come dicevi tu ci sono state delle belle edizioni. Sicuramente il momento alto è stato quello in cui il festival ha rappresentato in qualche modo la nostra cultura nel mondo. La canzone italiana ha contribuito a descrivere la nostra vita di tutti i giorni, ciò è entrato nell'immaginario collettivo e ci ha definitivamente fatto prendere coscienza della nostra identità di italiani presentandoci al mondo anche attraverso questo festival nel bene e nel male. In questo concordo con te quando lo definisci un istituzione.
Ciò che lo ha danneggiato invece secondo me, è stato l'eccessivo conformismo televisivo che lo ha "declassato" ( ...passami il termine...) a manifestazione canora alla stregua delle altre. Rifacendosi troppo alle regole dell'intrattenimento e del varietà ha perso quel valore in più ma ha acquistato share. Quello stesso share che rende alcuni programmi televisivi più appetibili di altri e che non ti fà cambiare canale. Insomma, si è appiattito. Perciò a lungo andare perchè dovrei ancora considerarlo un istituzione? Ha certo mantenuto una sua rilevanza mediatica ma non è più quello di cui parlavamo prima.
Per concludere la mia impressione è stata non negativa... ho apprezzato la crescita di alcuni cantanti e come sono stati trattati alcuni temi. Noto che del festival se ne sta parlando, molte più persone lo hanno guardato in tv e molti si sono espressi in favore e contrari quindi qualcosa ha prodotto anche solo in termine di popolarità dell'edizione 2016. Ciò non vuol dire che questa sia stata migliore di altre edizioni e ne tantomeno un'edizione memorabile ma che forse quest'anno è rimasta a standard diversi e non è riuscita a varcare il confine televisivo... ma tutto sommato... un buon livello televisivo.

p.s. forse abbiamo opinioni diverse ma mi hai dato degli ottimi spunti di riflessione. Saluti
Rispondi
di Cukoo [user #17731]
commento del 14/02/2016 ore 17:41:4
Mi sa che vuoi prendere il posto di Aldo Grasso.
Rispondi
di LaPudva [user #33493]
commento del 14/02/2016 ore 18:53:52
Veramente io speravo in quello di Carlo Conti...
Rispondi
di Maxxi [user #13304]
commento del 14/02/2016 ore 17:43:10
Io invece la penso diversamente.
Non ci sono più i cantanti/musicisti di una volta? Può essere. E allora che si fa? Si chiude lo spettacolo? E' certamente una possibilità ... intanto però anche chi lo critica è sempre lì a guardarlo ogni anno.
I figli dei talent non lì considero per forza degli appestati. Alcuni hanno doti tecniche enormi (vedi Noemi), altri sono autori e validi musicisti (vedi Michielin). Altri si sono dimostrati veri big, Vedi Mengoni, che può piacere o meno ma è ormai tra i grandi della canzone italiana. E ce ne sono altri. Hanno solo sfruttato quello che la società mette oggi a loro disposizione. E' forse una colpa? Io avrei fatto lo stesso se da giovane avessi avuto le stesse opportunità.
Quelli che non valgono alla fine scompaiono, c'è poco da fare.
Le edizioni che alcuni rimpiangono non mi sembra siano state tutte indimenticabili e piene di talenti e cantanti dalle doti inarrivabili. Sul quel palco sono salite anche vere e proprie pippe. E' successo in passato e succede oggi.
Lo spettacolo TV è lo specchio della società di oggi. Dove ti giri e ti volti ci sono tette, gambe e culi. Vuoi che Sanremo ne sia esente?
I mille vestiti sfoggiati fanno parte del gioco. Ancora una volta le passate edizioni non mi sembra fossero tutte con donne i tailleur e uomini in smoking. Ci siamo forse dimenticati gli abiti della Oxa, la finta pancia della Bertè, Albano e Romina e i loro lucidissimi abiti? E quanti me ne dimentico.
Oggi, complice YouTube, la musica si ascolta e si vede. Se qualcuno posta un file audio per far ascoltare un proprio lavoro, sia esso cover o inedito, non se lo fila quasi nessuno. Se invece fai un video allora il discorso cambia. E qui si apre un mondo.
E' inutile camminare con lo sguardo volto all'indietro. Meglio cercare di capire la società di oggi e cercare di prenderne gli aspetti positivi o addirittura di rendere positivi aspetti che possono sembrare negativi, solo perché diversi da quelli del passato. Oggi non basta solo saper suonare. Bisogna anche saper apparire. Nelle serate nei locali il pubblico non si accontenta di vedere un ragazzotto con pantaloni e magliettina anonima. Anche nel locale di provincia il pubblico vuole vedere uno "spettacolo" e ti apprezza di più se anche il look e la presentazione dei brani e curata. Poi ovvio che se non sai mettere due note di seguito, puoi anche farti fare gli abiti da Luca Tomassini (tanto per restare in tema talent) ma sempre pomodori ti beccherai.
Trovo Sanremo uno spettacolo con della buona musica. E' pur sempre uno show televisivo che deve sottostare ad alcune regole. Già solo ascoltare l'orchestra suonare per me vale lo spettacolo. Se uno ci tiene alla musica magari i brani se li scolta con un buon sistema audio o con le cuffie ... e allora quello che magari dalle casse della TV può apparire una ciofeca si scopre che poi tanto ciofeca non è.
Rispondi
di LaPudva [user #33493]
commento del 14/02/2016 ore 20:31:47
"intanto però anche chi lo critica è sempre lì a guardarlo ogni anno."
---> Mah, io l'ho visto quest'anno dopo 3 anni, cioè quando Accordo fece la diretta in chat nel 2013, prima della quale non lo vedevo da una decina di anni, quindi non rientro decisamente nella casistica che citi, ma ricorderei che anche coloro i quali non lo vorrebbero vedere o sentire sono costretti a farlo, essendo bombardati dai pezzi Sanremesi in radio e tv e dagli spezzoni di video trasmessi ogni santo giorno su tutti i canali.
Attenzione, io non ho detto che i figli dei talent sono degli appestati, ma semplicemente che sia quanto meno bizzarro (sono ironica) che con tutti gli artisti che ci sono in Italia ci sia una concentrazione così alta di prodotti di talent show dentro un singolo festival. La "colpa" non è certamente loro ma del meccanismo che sta alla base della selezione, che non ha nulla a che vedere con l'arte e tutto con il business, e che è a dir poco ridicolo (ma per fortuna la gente non fa certe riflessioni, perché non è interessata alla qualità di ciò che passa in tv, ma lascia che le venga somministrato senza batter ciglio). Non penso sicuramente che tutte le edizioni passate siano state gloriose, ma non stiamo neanche a fare dei paragoni perché scadremmo nel ridicolo.
Pesco a caso dal passato: vai al link
Meglio tacere, che mi sale la malinconia...

"Ci siamo forse dimenticati gli abiti della Oxa, la finta pancia della Bertè, Albano e Romina e i loro lucidissimi abiti? E quanti me ne dimentico." ---> E non ce ne siamo dimenticati no. Quelli, se mai, sono proprio esempi che sostanziano ciò che sostengo: l'abito in quei casi era soltanto un valore aggiunto a un talento indubbio. Ora c'è solo l'abito. Come dire, "sotto il vestito niente". E i risultati di vedono...

Io, al contrario di ciò che dici, penso che dovremmo proprio guardare al passato e interrogarci sul perché all'epoca ci fossero dei Sanremo destinati a essere indimenticabili e oggi non più. C'è molto da imparare dal passato, più di quanto si pensi, anche se tutto è cambiato intorno a noi.

Rispondi
di Maxxi [user #13304]
commento del 14/02/2016 ore 21:29:20
A furia di guardare indietro però si rischia di andare a sbattere ... hihihihih :-D
In ogni epoca si è portati a dire "ai miei tempi", ma se tutti avessero ragionato in questo modo non ci sarebbe stata innovazione. Ti immagini Hendrix che guardava al passato oppure Modugno ... non avrebbe mai scritto Volare.
L'innovazione oggi non so per quale canale passerà e che forma prenderà ... e se fosse proprio un giovanissimo di un talent? Chi lo può sapere.
Ora la mia non vuole essere una santificazione dei talent, per carità. Cerco solo di capire e comprendere, ritenendo evidentemente inutile rifiutare il cambio di epoca rassegnandosi a guardare solo indietro.
Sul fatto di essere bombardati da Sanremo ... può essere. Però se uno veramente non vuole saperne, non sente e non guarda ;-)
Non sono un fan di Saremo. Ho visto spezzoni di serate perché lo spettacolo in generale non mi dispiace e mi piace ascoltare musica. Però poi quando volevo mi ritiravo e quindi che senso ha dire: "l'ho subisci per forza?". E' questo atteggiamento generale di superiorità che non condivido. Non ce l'ho con te ovviamente. E' giusto per chiacchierare :-D
Rispondi
di LaPudva [user #33493]
commento del 14/02/2016 ore 21:36:39
Eh sì, ma mi pare che guardando avanti non si ottengano grandissimi risultati...
Jimi Hendrix ha rivoluzionato il modo di suonare e di comporre. Non mi pare che nessuno si sia sognato di dirgli di cambiare rotta... Qui siamo alla desolazione più sconcertante.
Finora non mi è giunta notizia di elemento uscito dai talent che abbia fatto qualcosa di rivoluzionario, anche perché chi esce dai talent è totalmente plasmato a immagine e somiglianza del trend del momento.
Nessuno ha mai detto di rifiutare il cambio d'epoca, al contrario: C'E' DA CAMBIARE. I talent non hanno proprosto una cosa nuova neanche a pagarla oro. E' tutto un rimestare nel vecchio, cambiando confezione.
Io non ho un atteggiamento di superiorità, è che se una cosa mi fa pietà non vedo molto senso nell'asserire il contrario. Il festival è tremendo da tanti anni... Ed è falsissimo dire che se uno non vuole saperne non sente e non guarda: è qualcosa che puoi fare esclusivamente quando sei SOLO. In tv, in radio, nei supermercati ti viene somministrato ciò che non vuoi ascoltare... E c'è poco da fare, mi sa.
Rispondi
di Guycho [user #2802]
commento del 16/02/2016 ore 01:41:19
La desolazione che dici la abbiamo a causa della caduta del mercato discografico. Non si vendono i dischi, di conseguenza i dischi fanno pena. In sostanza, è colpa del pubblico che non "caccia più i soldi".
Rispondi
di massisv [user #8196]
commento del 15/02/2016 ore 09:04:16
...o farti fare le coreografie da roberto cavalli...
Rispondi
di rickyfigoli [user #36535]
commento del 14/02/2016 ore 18:03:54
Come hai fatto a smettere di credere in Sanremo nell'87, potevi aspettare un anno, Perdere l'amore, 1988!!!! :-)))
Rispondi
di LaPudva [user #33493]
commento del 14/02/2016 ore 18:13:18
Un'edizione a dir poco meravigliosa in realtà (pure i Toto, tra la vagonata di superospiti) ma esattamente quell'anno mi raccontarono tante cose sulle etichette, la discografia e il festivalone. Effetto Babbo Natale!
Rispondi
di rickyfigoli [user #36535]
commento del 14/02/2016 ore 19:30:12
Ma infatti il festival è come babbo natale, o come il wrestling, bisogna crederci. Io lo adoVo, purtroppo quest'anno una sera ero a suonare e una sera a vedere gli Aristocrats, me lo sono gustato poco... Non vedo l'ora che arrivi il 2017.....
Rispondi
di LaPudva [user #33493]
commento del 14/02/2016 ore 20:32:19
Sei proprio un tenerone tradizionalista, Figoli! Ahahah ;P
Rispondi
di rickyfigoli [user #36535]
commento del 14/02/2016 ore 21:16:47
Quando dico che adoVo Sanremo la gente non mi crede... Con la reunion peraltro falso storico dei Pooh tra un po svengo....vedi che credo in Babbo Natale???
Rispondi
di LaPudva [user #33493]
commento del 18/02/2016 ore 12:46:36
Il ritorno di Riccardino Fogli nei Pooh ha fatto emozionare un po' anche me.
Anche per via del fatto che è l'unico coi capelli grigi e l'impatto visivo è stato grandioso!
Rispondi
di Skadex [user #27312]
commento del 14/02/2016 ore 18:16:12
Personalmente sono d'accordo con il tuo commento per il festival e completamente in disaccordo per il tuo commento sul Festival...
No, non ho bevuto (forse) ma andiamo con ordine.
Quello di quest'anno è stato davvero un festival in tono minore, concordo su quasi tutto anche se: Carlo Conti è uno regolare, si sa sempre bene cosa aspettarsi dai suoi programmi e su come andranno. Fa bene il suo lavoro senza però eccellere. Non prende rischi e non c'era neppure Cirilli purtroppo ad aiutarlo.
Concordo su Garko, concordo sulla Raffaele e da buon maschietto ti dico che ha fatto bene anche a mostrare un bello stacco di coscia oltre alle sue ottime doti di "imitatrice" (è davvero brava) visto che è anche bella e non volgare. Nessuno la considera male per questo e viene rispettata da tutti perchè è un'artista seria indipendentemente da come si presenta. Perchè la sua carriera è basata sul suo talento.
Poi a costo di sembrare un becero maschilista sulla Ghenea concordo poco: non credo sia famosa per le sue doti di teorica delle onde gravitazionali quanto piuttosto per mettere in mostra le sue grazie che potrebbero benissimo generarle (ok, battuta davvero infelice); stare lì senza mostrare nulla è stato utile quanto darsi una martellata sul ginocchio. Il suo non mostrare (ed è vero) ha reso la sua presenza inutile, si sceglie di fare carriera in un modo bisogna essere coerenti, cavoli suoi se si sentisse offesa!
Insomma non ha mostrato niente, che ci è andata a fare?
Bene, la prima provocazione è andata.
Passiamo al lato più musicale ed iniziamo dalle nuove proposte.
Benchè un paio di loro abbiano avuto delle canzoni interessanti (a proposito per la Dello Iacovo citerei anche la pellicola per il forno avvolta e l'avrei volentieri infilata nel forno dopo... anche se trovavo bella la canzone) noto con molta tristezza che TUTTI i giovani presenti erano riconducibili a nomi della discografia piuttosto noti e questo non è un bel segnale: davvero la musica deve essere una caserma dove comandano i soliti noti? Davvero non emerge nessuno dall'esterno senza conoscenze?
Seconda provocazione andata.
Questo ci collega al percorso successivo: i talent. Imperversano ed uccidono uno ad uno i loro partecipanti. A fronte di un successo di facciata immediato, a distanza di tempo diventano burattini di quegli stessi programmi che li hanno lanciati. E la cosa grave è che chi c'è dietro forza tutto l'ambiente per giustificare un presunto talento che si fa davvero fatica a scorgere nella totalità dei partecipanti: cito Scanu vincitore con l'orchestra che gli sbatte gli spartiti per terra (io mi scaverei la fossa....), Mengoni che disperatamente cerca una strada dopo aver cambiato mille personaggi pur di farsi vedere, i vari Chiara-Annalisa-Lucia-Maria Grazia-Disperazione Mia- che di diverso hanno solo il nome e nient'altro. Sono troppo duro? Forse, ma se lo meritano: come si pretende di fare musica sul serio senza avere uno straccio di idea propria o di personalità? Avete la fortuna di by-passare tutti i problemi che normalmente chi vuole fare musica ha per farsi conoscere, sfruttatelo a vostro vantaggio dopo facendo un qualcosa di davvero vostro. Non posso credere che sia davvero quela la musica che volete produrre.
Io metterei una bella regola: niente Sanremo se non passano prima 5 anni dalla partecipazione al talent (e quindi la schiera di bambini social urlanti solo perchè uno è figo mano a mano sparisce).
Terza provocazione pure mollata.
Big: davvero poco quest'anno. Non che siano state particolarmente brutte le canzoni ma neanche niente che mi abbia spinto a risentirle con piacere. Ahimè Elio compreso (ma i suoi travestimenti valgono il prezzo del biglietto!). E' gente che sa fare il proprio mestiere senza dubbio ma a questo giro non hanno prodotto nulla di "wow".
Insomma un festival alla Carlo Conti: tutto liscio e ordinato, senza bollicine, sottotono e compassato.
Segnalerei anche che la continua sparizione di verde e fiori dal palco è un'altra brutta cosa.
Sempre più convinti che ho bevuto? Può darsi, per dimenticare, però... però... non concordo con il giudizio di fondo con il Festival!
Che sia una manifestazione discutibile per vari aspetti è innegabile ma che abbia prodotto nel corso degli anni buona musica è altrettanto innegabile pertanto io non mi pongo tra quelli che cancellano le serate dalla lista degli impegni ogni anno, piuttosto sono sempre lì (almeno) le prime due serate a sentire cosa si propone. Ogni anno.
A volte va bene, quest'anno è andata male... (per la cronaca dopo la prima serata mi sono dovuto sparare un'endovena di Alice in Chains, Nirvana e Malmsteen per ritirarmi su e ho detto tutto!).

Ps: il commento è evidentemente un filo provocatorio, spero non altamente offensivo... ma spero sia chiaro.
Hic.
Rispondi
di LaPudva [user #33493]
commento del 14/02/2016 ore 20:42:56
Ahahah! No, non è offensivo, ma non credo tu abbia compreso il mio commento "sul" festival. Io non ho detto che il festival non abbia prodotto musica degna, ma di fatto negli ultimi anni è qualitativamente sprofondato, sotto ogni possibile punto di vista tranne quello degli ascolti (dato che trovo AGGHIACCIANTE e che mi preoccupa).
Ti dirò di più, se ho "perso tempo" (passami il termine, naturalmente) a scrivere un pezzo su un evento che ha perso la mia fiducia da anni è perché in realtà trovo che un tempo avesse un valore e un ruolo davvero importanti e mi sembra pazzesco che alla base di molti dei commenti a favore del festival ci sia la premessa "va be', ma è il festival, non si può pretendere..."
E' il festival, il principale evento sulla musica italiana che abbiamo, che si dà il caso sia anche un evento mediatico con una produzione galattica e che - non per esser pidocchiosi... - ci ritroviamo nella tv nazionale da noi sovvenzionata. Ergo, il festival DEVE essere all'altezza. Come ho detto sopra, non siamo noi a doverci adattare al livello del festival, ma, al contrario, il festival dovrebbe venire incontro alle nostre aspettative. Il problema è che abbiamo delle aspettative basse e ormai ci facciamo dire cosa dobbiamo gradire...
Rispondi
di DANGA-INTOTHEFIRE [user #44696]
commento del 14/02/2016 ore 18:53:42
la cosa piu' evidente di questo festival..con mio gran piacere..e' stata la sconfitta dei talent show!
Sottoscrivo che i talent non aiutano il talento, anzi danneggianoi che potrebbe anche averne.
Se si va indietro con gl'anni, anche i cantanti mediocri..hanno fatto almeno agli inizi della carriera canzoni degne di ricordo,,,invece sfido qualcuno a indicare un titolo di un brano composto dai pseudo-artisti usciti dai talent che ha segnato la storia della musica.
E poi, ci sono le case discografiche... la tomba del talento!

quindi ben vengano le vittorie di Gabbani e gli Stadio..che hanno fatto tanta gavetta.
Un applauso speciale agli Elio e le storie Tese ..che con la loro tecnica e competenza musicale..si possono permette di fare qualsiasi cosa sul palco.
Daniele
Rispondi
di LaPudva [user #33493]
commento del 14/02/2016 ore 20:44:56
Daniele, ma sei proprio sicuro che sia una vera sconfitta dei talent? Non trovi sconcertante l'elevatissimo numero di artisti usciti proprio dai talent inclusi nella rosa dei partecipanti al festival? Quella, già di per sé, è una vittoria pazzesca di un sistema ammazza-arte, secondo me.
Rispondi
di DANGA-INTOTHEFIRE [user #44696]
commento del 15/02/2016 ore 01:21:2
piu' che altro mi piacerebbe.. ma ormai sono rassegnato!!
L'unica magra consolazione e' che i vincitori vengono da sana gavetta.
Per il resto sono pessimista..non credo ci possa essere un cambio di tendenza...la gente ama i talent!! e le principali emittenti radiofoniche continueranno a passare musica scadente..



Rispondi
di LaPudva [user #33493]
commento del 18/02/2016 ore 12:49:29
Concordo pienamente.
Essendo idealista, però, sogno un popolo che sputazza in faccia al sistema bacato e diserta.
Un flop apocalittico sarebbe una cosa tanto strepitosa da non poter essere ignorata...
Ma naturalmente non penso accadrà mai.
Rispondi
di eugenio01 [user #39191]
commento del 18/02/2016 ore 13:19:33
------->sogno un popolo che sputazza in faccia al sistema bacato e diserta.
Mi consenta :-P
... non è un sogno..è un delirio.
Il popolo ha sempre sputazzato e sghignazzato sull'arte e non sul sistema ;si potrebbe dire che sia sempre stata l'unica sua occupazione artistica.




Rispondi
di LaPudva [user #33493]
commento del 18/02/2016 ore 13:25:28
Quale "popolo"?
Rispondi
di eugenio01 [user #39191]
commento del 18/02/2016 ore 13:36:02
Chiunque non abbia mai letto artaud...vuoi metterla così ? Ovviamente no...

Il popolo è quello che hai di fianco all'autobus nel supermercato negli uffici di collocamento alla stadio ( meglio i distinti che la curva...il popolo di curva è ancora meno gestibile...) in coda..ovunque ci sia gente...il popolo è quello che fa i numeri e lo share..questo popolo..io tu noi tutti.
Rispondi
di LaPudva [user #33493]
commento del 18/02/2016 ore 13:46:00
Chiedevo se parlassi del popolo italiano o se facessi un discorso più generico (sul quale avrei dissentito).
Ho anticipato che credo che una cosa del genere non possa accadere... Ed è solo colpa nostra. Quello italiano è un popolo che pensa poco e che conosce sempre di meno. Dopo aver visto Sanremo dopo tanto tempo, sentir parlare di "edizione riuscita" o "molto ben organizzata" (qui e altrove) mi ha fatto venire i brividi. Non perché io sia una snob, ma perché a me era parso palese che fosse indecente. Evidentemente così non è per il nostro paese, che però rimane una piccola provincia del mondo (e ci sarà un perché).
Rispondi
di eugenio01 [user #39191]
commento del 18/02/2016 ore 14:05:32
Il discorso era più che generico ..praticamente mondiale.
Posso lasciarti fuori i soliti 2\3 paesi nordici (ed il solito paesino baltico impronunciabile...) dove io possa immaginare ci sia un "popolo" un po più pensante e conoscente (uso le tue categorie per velocità di post..ma anche li non è che siamo d'accordo sui termini..ed anche popolo è una categoria secondo me "passata"..ora siamo massa..non siamo più popolo..) ma per il resto del mondo mi sembra proprio che non siamo peggio.
Rispondi
di LaPudva [user #33493]
commento del 18/02/2016 ore 19:11:13
Non ho usato "categorie" in questo caso, perché la mia non era un'indagine sociologica ma una semplice riflessione. Non so come definisci chi accetta indistintamente tutto ciò che gli viene somministrato senza alcun tipo di analisi critica e che non ha cultura di una materia. Chiamalo come preferisci. Un popolo che premia un Sanremo come questo con un record di ascolti probabilmente non sa cosa sia la buona musica (e forse neanche l'intrattenimento) e non è probabilmente in grado di valutarla.
Se tutto in tutto il mondo il popolo abbia sempre sputazzato e sghignazzato sull'arte e non sul sistema non saprei...
Rispondi
di Guycho [user #2802]
commento del 18/02/2016 ore 20:35:04
Francamente, mi sembra un po la solita solfa: "italiani ignoranti etc." . Non la condivido per niente. Potrei dirti che in nordeuropa sono propbabilmente più istruiti e avanti di noi, ma musicalmente ci fanno un baffo. Siamo comunque uno dei paesi europei più artistici e soprattutto musicali. Forse è proprio l'esterofilia che ci sta rovinando, il preferire musica anglofona anche di livello scarso rispetto alla nostra musica melodica, alle nostre radici. Salvo poi scoprire che quello che magari su accordo viene bollato come "musicaccia italiana" all'estero viene apprezzato. Sono cose su cui rifletto molto, e ti rimando al link più in basso per farti una idea di cosa voglio dire.
Rispondi
di LaPudva [user #33493]
commento del 18/02/2016 ore 20:49:16
Scusa Guycho ma, se siamo uno dei paesi europei più artistici, perché qui trionfano i talent e viene premiata la rumenta mentre la musica d'autore (per fare un esempio) languisce in provincia, atomizzata in tutto un paese in cui i professionisti non riescono a campare del proprio lavoro?
Nel nostro paese di musica italiana se ne sente a vagonate e occupa tantissimo spazio in tv. Peccato che sia quella di più basso valore in assoluto. E, mi permetto di dire, se gli italiani non fossero ignoranti se ne accorgerebbero.
Esci di casa e va a parlare di musica con tutta la gente che incontri, poi torna e dimmi quanti dimostrano di avere cultura (anche in senso lato) in questo ramo. Sarà che me ne sono occupata per anni, ma purtroppo a questa mestissima conclusione sono arrivata ormai da tempo: siamo profondamente ignoranti, e sono persuasa che sia anche per questo che ai musicisti non viene riconosciuto il loro status nel nostro paese.
Rispondi
di Guycho [user #2802]
commento del 20/02/2016 ore 08:53:15
Nella mia, pur piccola e personale, esperienza, non ho trovato che nel resto d'Europa (ed anche in USA) la gente comune sia così "acculturata" musicalmente, almeno non più degli italiani. Non dimentichiamoci che talent e reality non li abbiamo inventati noi.

Il pubblico italiano la musica la capisce benissimo, solo quello che deve capire, ovviamente.

Non per niente, i nomi considerati "big" dal pubblico italiano, sono incontestabili al 100%: Mina, Battisti, Dalla, Pooh, Pino Daniele etc fino ai recenti Ferro, Jovanotti, Cremonini etc.... ovviamente il livello generale è sceso, ma non è colpa del pubblico, perdipiù questo scadimento lo troviamo anche all'estero (ed è il punto sul quale insisto su vari commenti). Spero di non dover specificare che quando parlo di musica italiana, parlo della nostra musica, non di scimmiottamenti anglofoni o simili.

Non so attualmente a che livello stia la canzone d'autore (non mi sembra così straordinaria), ma se viene scansata dalle case è per il motivo che ho già detto: i soldi. Non è che 30 anni fa i discografici fossero tutti mecenati innamorati dell'arte, è che siccome guadagnavano molto dalle vendite, potevano permettersi di investire su nomi nuovi e interessanti.
Nel 2016, produrre un nuovo artista (fuori dagli schemi di mercato consolidati) è rischiosissimo economicamente. Una volta l'artista veniva supportato fino anche al terzo disco, in attesa dello sfondamento. Un tempo si trovava qualcuno dalla voce interessante o dalle buone idee e subito gli si metteva a fianco il fior fiore dell'ambiente musicale: scrittori, arrangiatori, strumentisti, tutti di alto livello. Ma questo costa un sacco. Vai a vedere i "credits" sui dischi degli anni 80 e prova a pensare se una operazione del genere sia, economicamente, fattibile oggi. Adesso l'artista viene, tutt'al più, promosso, e il cd se lo deve fare da solo.... e come fa? Si sobbarca di debiti, va a risparmio, si arrangia e suona da solo con qualche amico, si scrive da solo...e alla fine l'idea buona diventa una schifezza.

A pochi passi da casa mia, c'era la RCA (via Tiburtina): sai cosa è stato quel palazzo per la musica italiana? Il talento si respirava a pieni polmoni, i soldi c'erano e le cose si facevano, tante e belle. Al suo posto ora c'è un ingrosso di abbigliamento. Almeno potevano farci un museo.
Rispondi
di LaPudva [user #33493]
commento del 18/02/2016 ore 21:00:49
Scusa, mi ero pescata il link. Lomax era un etnomusicologo e forse era interessato all'aspetto più folkloristico della musica popolare. Io credo che l'Italia nel corso degli anni abbia avuto una sua tradizione che è passata anche da Sanremo e che non è stata poi così sconvolta dall'influsso anglofono. Ma è interessante, perché penso che questo suo pensiero quando è stato formulato fosse un'esagerazione, che però a lungo termine ha trovato realizzazione: oggi Sanremo di fatto ha un forte influsso sulla musica italiana (basti pensare al potere persuasivo che ha sui telespettatori) e in effetti è morta.
Rispondi
di eugenio01 [user #39191]
commento del 18/02/2016 ore 23:24:20
Lomax ??
..è come ascoltare i canti dei pigmei della foresta equatoriale...la musica "veramente" popolare è la cosa meno vendibile che possa esserci al mondo e meno ascoltabile che al di fuori dei suoi 50 km quadrati fa schifo a chiunque non sia nato in quei 50
Rispondi
di Guycho [user #2802]
commento del 20/02/2016 ore 08:23:14
Si parla di evoluzione. Pure il blues delle piantagioni sarebbe palloso, adesso.
Rispondi
di eugenio01 [user #39191]
commento del 20/02/2016 ore 12:03:29
Il blues delle piantagioni non è palloso..diciamo che è leggermente palloso :-)
Comunque il blues delle piantagioni è la radice di quello che è venuto dopo e quindi mantiene una sua vitalità
. Non fosse la radice di quello che piace presumibilmente alla maggior parte di noi (rock-jazz) sarebbe equiparabile alle nostre espressioni musicali tradizionali di una volta (non folkloristike..tradizionali..il folklore è la danza del sole che fanno gli sioux adesso..tradizione era quando la facevano davvero..) ed ora folklorizzate..la nostra musica popolare è morta e sepolta e non ha portato nessuna evoluzione di cui si possa parlare oggi (musica napoletana a parte...).
Quindi si il blues delle piantagioni ha subito l'evoluzione che conosciamo ma la nostra musica tradizionale è lettera morta.
Rispondi
di Guycho [user #2802]
commento del 20/02/2016 ore 14:14:3
"la nostra musica popolare è morta e sepolta (*) e non ha portato nessuna evoluzione "

Ecco, chiediamoci perché.

* magari solo moribonda.
Rispondi
di pickuppato utente non più registrato
commento del 14/02/2016 ore 18:54:4
Ok, vado controcorrente, tanto c'è libertà di parola, quindi anche di corbellerie ;)
Premetto che vedo da sempre Sanremo, nel '51 poco e niente capivo, nel '55 con la TV sbirciavo, ma nel giro di un paio d'anni mi canticchiavo le canzonette la domenica mattina post-festival insieme ai miei.
C'è voluto solo qualche annetto (pochi) e l'uscita dall'adolescenza per guardarmelo più come un fatto di costume che per quel che voleva dire in musica.
L'attuale è come sempre il peggiore, ormai la discesa è a ruota libera, e siccome al peggio non c'è mai fine il prossimo sarà "spettacolare", presumo.
I vincitori... ormai il ruffianesimo del testo è andato avanti anni luce rispetto al "Chi non lavora non fa l'amore" di terrificante memoria, che potrebbe sembrare in controfase ma è maledettamente in linea con l'oggi.
L'ospite poi non fa e non deve fare storia in una manifestazione simile, se qualcuno meritatamente la fece in passato quelli odierni ci riportano a tarallucci e vino... il velo pietoso tra l'altro lo stenderei proprio su Elton John... rigirarsi sulla tastiera del piano per 40 anni con lo stesso riff è roba da chiodi!
Poi c'è il lato MEGALOMANIA d'accatto, lì Elton se l'è cavata giusto con i gioielli che incoronavano la sua mise con stemmi e iniziali e una sorta di beatificazione della famiglia, anche perché c'è chi l'ha superato di gran lunga: il momento più terribile che possa generare un palcoscenico è l'assistere a un pubblico che vede rivolgere verso se stesso il microfono della superstar che con fare da condottiero becero invoca il richiamo a testi "de paura", contenuti veramente orripilanti, e tocca il settimo cielo.
E nessuno s'è salvato, i big ne hanno concesse a profusione di certe boiate.
Gran dispiacere, quello sì, per Elio... enormi capacità e genio come sempre, potrebbero stendere tutti gli altri, ma che stanno a fare lì dentro a fare quelle robe di sola facciata???
Rispondi
di LaPudva [user #33493]
commento del 14/02/2016 ore 20:51:20
A me rivedere Sanremo dopo tanto tempo ha dato un'incredibile sensazione di "vorrei ma non posso", ovvero di un tentativo pazzesco di confezionare al meglio un prodotto scadente, forti di un budget che è dichiaratamente ridotto rispetto agli anni scorsi, ma sempre troppo elevato per quello che alla fine ci viene somministrato. E' tutto rammendato, nonostante lo sfavillio delle luci, insomma. Ma il record di ascolti sembrerebbe testimoniare che gli italiani sono soddisfatti. E allora, così sia!
Rispondi
di coldshot [user #15902]
commento del 14/02/2016 ore 19:04:58
Gli Elio hanno mi hanno un pò stufato però sinceramente, ormai sono scontati anche loro nella loro "diversità" nell'ambito sanremese.
Rispondi
di LaPudva [user #33493]
commento del 14/02/2016 ore 19:08:00
Quest'anno secondo me sono andati oltre quello che il pubblico sanremese poteva accettare e/o decifrare, e non sono "arrivati".
Rispondi
di coldshot [user #15902]
commento del 14/02/2016 ore 19:20:56
Non saprei dire se sono arrivati o meno però a me non fa impazzire la canzone, non sono mai stato un suo grande fan, dopo poco mi annoiano, negli anni comunque hanno tirato fuori delle chicche di canzoni ma non mi sembra il caso di quest'ultima.
Rispondi
di TidalRace [user #16055]
commento del 14/02/2016 ore 19:06:00
Abbastanza d'accordo su tutto con quello che hai scritto, ma probabilmente non sai che ormai da tanti anni ci sono poche canzoni decenti al Festival di Sanremo, perché gli autori scrivono per piacere a quel pubblico, piuttosto che comporre canzoni valide per qualsiasi contesto.
Io l'ho ascoltato mentre leggevo alcuni giornali, ho visto soprattutto la bravissima Virginia Raffaele che già conoscevo.
Una curiosità per i tastieristi: qualcuno sì è accorto che il tastierista di un'ospite straniera, di cui non ricordo il nome, suonava gli accordi con un MiniMoog, noto synth monofonico?
Rispondi
di LaPudva [user #33493]
commento del 14/02/2016 ore 20:52:57
Sì, anche se non lo vedevo da tanto, ho ascoltato in radio le perle delle edizioni precedenti e devo dire che mi fa molta tristezza...
Concordo con te: la Raffaele è eccezionale. Una forza della natura!
Rispondi
di RedRaven [user #20706]
commento del 14/02/2016 ore 19:16:23
Ma davvero leggo di Sanremo su Accordo? Suvvia, è SANREMO, porsi problemi di buon gusto o buona musica è come parlare di natura incontaminata allo zoo. E' offtopic in partenza. E' una manifestazione creata ad hoc per fare credere a milioni di persone che per 360 giorni l'anno consumano cose come Biagio Antonacci di capire qualcosa di musica, e di averne dunque diritto di discussione (cosa che puntualmente fanno inondando i social),scambiando vestiti, zinne, gag e altro per "musica" e "il suo mondo". Please..
Rispondi
di RedRaven [user #20706]
commento del 14/02/2016 ore 19:26:49
In questo preciso istante mio cognato che non distingue Frank Zappa da Freddie Mercury sta facendo scorrere fiumi di inchiostro virtuale sperticandosi in giudizi e dissertazioni, lo prendo in giro e manco se ne accorge. E vai di scontatezze come "le major che ci sono dietro" e "il televoto è pilotabile"..madonna incoronata..
Rispondi
di tylerdurden385 [user #30720]
commento del 14/02/2016 ore 19:56:13
Massima libertà di pensiero, ma non è che il diritto di discussione derivi dal fatto di capirci qualcosa oppure no...D'altro canto è musica leggera di massa, mica ricerca scientifica con grandi implicazioni ed in ogni caso meglio così che non il contrario...
Rispondi
di RedRaven [user #20706]
commento del 14/02/2016 ore 21:32:0
Guarda, in linea di massima hai ragione ovviamente, ma qui siamo fuori scala: è come quando durante i mondiali di calcio diventano tutti allenatori professionisti, o quando vince la ferrari, ingegneri di pista. Diciamo che il risultato si fa patetico, siamo oltre il semplice diritto di replica, ci addentriamo (meglio: si addentrano) in quel mix di saccenteria, luoghi comuni e sproloqui tipici da bar sport che io sinceramente non sopporto. E non sto dicendo che non è titolato a parlare chi non sappia cos'è il modo misolidio, ci mancherebbe. Basterebbe dar prova di essersi interessanti a qualcosa che sia musica tra un Sanremo e l'altro.
Rispondi
di tylerdurden385 [user #30720]
commento del 14/02/2016 ore 22:04:25
In questo senso hai perfettamente ragione, ma d'altronde che vuoi farci, è così che va...Certo, se magari ci si interasse di più di musica per davvero probabilmente si sarebbe molto più felici di andare in giro a vedere i gruppi che fanno musica propria e la scena italiana migliorerebbe di certo, ma purtroppo il panorama attuale è questo e dobbiamo viverci dentro. Poi sarei ovviamente più contento pure io se a Sanremo, anche se in generi più lontani dai miei preferiti, ci fossero artisti che propongono canzoni più impegnate o meno basate su quello che è il trend monolitico imposto da decenni, però 5 serate all'anno meglio il festival che non le 2000 partite spalmate di una giornata di serie A o sto cacchio di Segreto che trovo ogni volta che accendo la TV, cosa che non succede neanche poi troppo spesso! :))
Rispondi
di RedRaven [user #20706]
commento del 15/02/2016 ore 08:38:11
Beh è anche meglio di un ascesso a un dente, ma la TV si può pure spegnere, o ci si può mettere live at pompeii in DVD, o rock and roll circus o quel che ti pare. Il dire "poteva andare peggio" non è mai una vittoria. E poi ripeto a me danno fastidio queste persone che di punto in bianco "ne sanno", magari solo loro poi.
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di LaPudva [user #33493]
commento del 14/02/2016 ore 20:58:18
Caro RedRaven, come puoi vedere dai commenti, non solo molti accordiani seguono il festival, ma diversi lo apprezzano.
Sono sicuramente d'accordo con te, come avrai letto, ma non penso Sanremo sia sempre stato così. Io ricordo di edizioni in cui, anche se mi attaccavo alla tv principalmente per vedere gli ospiti stranieri (e non parliamo di ma di George Harrison, Paul McCartney, Joe Cocker, Bryan Ferry, Sting, Depeche Mode...), finito il festival ricordavo canzoni per mesi...
Mi sono semplicemente chiesta perché bisogna necessariamente dire "E' Sanremo, non ci può essere buona musica" anziché pretendere che pagare il canone possa servire a qualcosa.
Rispondi
di RedRaven [user #20706]
commento del 15/02/2016 ore 08:42:35
guarda questa cosa degli ospiti l'ho sempre trovata un pò becera, un pò perchè dal loro punto di vista deve essere una cosa allucinante trovarsi davanti un pubblico stile casinò di Las Vegas ancora più provinciale, un pò per il confronto imbarazzante con i personaggi in gara (ma te li immagini i Depeche Mode che sbirciano fuori?). A certi festival "seri" vanno si per soldi ma anche per piacere, a Sanremo è 110% denaro e promozione. E sanno anche di essere lì a "nobilitare" qualcosa che è di conseguenza in senso di inferiorità (perchè siamo ovviamente anche esterofili nel modo errato).
Rispondi
di Oblio utente non più registrato
commento del 14/02/2016 ore 19:25:25
ll festival di San Remo e' come l'elezione di miss Italia ! E se confrontiamo le due cose come sono cambiate da un ventennio a questa parte ti accorgi che li adesso vincono le racchie e qui' gli ultimi ,( gli Stadio furono ultimi in una vecchia edizione ) solo che negli 80 gli ultimi poi riempivano gli stadi appunto, oggi equivale a non esistere !!
Per quanto riguarda le presenze femminili ad esempio devo dire che la Ghenea merita anche se e la sua presenza e' riuscita invano a tenermi sveglio , insomma Fede che ci vuoi fare .....una volta era il festival dei fiori e invece oggi quello dei balconi !!
Rispondi
di LaPudva [user #33493]
commento del 14/02/2016 ore 21:17:32
AHAHAHAH!!! "una volta era il festival dei fiori e invece oggi quello dei balconi" è GGGGENIAAALLEEEEE!!!
Rispondi
di alexus77 [user #3871]
commento del 14/02/2016 ore 19:29:2
Il festival ormai e' un cluster culturale fine a se stesso. Non genera nuovi veri talenti, non innova stili musicali, non produce canzoni che abbiano reale sostanza musicale. Invita solo al conformismo, come tutti gli altri concorsoni del resto.
Rispondi
di LaPudva [user #33493]
commento del 14/02/2016 ore 21:25:37
Ma cosa è cambiato rispetto agli anni '80 (per citare solo un decennio)?
Perché allora, nonostante non fosse che il festival della canzone popolare, c'erano pezzi che ricordiamo ancora oggi mentre domani non ricorderemo le canzoni sentite sabato?
Rispondi
di tylerdurden385 [user #30720]
commento del 14/02/2016 ore 22:13:0
Scusami se mi intrometto ma al di là dei mutamenti culturali e sociali in genere, secondo il mio modesto parere, è cambiato il modo di fruire della musica. Prima anche chi non era appassionato comunque dava ad un disco un certo senso di sacralità, perché reperire uno per copiarselo non era proprio una cosa immediata, persino fare la copia era un'operazione che richiedeva tempo, e l'acquisto dell'originale aveva un certo peso. Gli MP3 e i video su YouTube hanno ucciso la musica, tutta, in un modo o nell'altro. È come con la politica no? Ci si lamenta tanto dei rappresentanti, ma vogliamo parlare della totale ignoranza, soprattutto politica, dei votanti? Un pubblico più esigente richiederebbe cantanti di maggior spessore. Ora però l'ora è tarda ed è troppo complesso il discorso per poter spiegare bene il discorso in poche righe da forum. Inoltre la sintesi maxima non rientra tra i miei talenti! ;)
Rispondi
di LaPudva [user #33493]
commento del 14/02/2016 ore 22:17:49
È esattamente ciò che sostengo sopra, quando parlo dell'orizzonte di attesa del pubblico.
Eppure neanche all'epoca c'era una grandissima cultura musicale. Però quando la gente faceva pena la fischiavano o lanciavano le uova...
Siamo cambiati nel profondo.
Rispondi
di tylerdurden385 [user #30720]
commento del 14/02/2016 ore 22:28:52
Certo, ma ora siamo figli di più di vent'anni di opera di distrazione di massa generale...La politica è controllata dai poteri economici, non si fanno più grandi battaglie sociali, alla gente erodono continuamente diritti acquisiti con il sangue e non vedo grossi moti, stiamo ancora a parlare di diritti alle coppie di fatto e sindachiamo i comportamenti sessuali nel chiuso delle camere da letto, i giovani esprimono dei livelli di ignoranza, o forse inconsapevolezza, allucinanti, in coda a pagare il ticket in ospedale spuntano sempre più dal nulla discorsi contro gli immigrati, anche se non c'entrano nulla, è chiaro che la musica, che è comunque espressione del contesto in cui si sviluppa, non goda certo di buona salute. La cosa ha dell'incredibile pensando da un lato alla facilità d'accesso alle informazioni che si ha oggi e dall'altro al numero di persone che imbracciano uno strumento e magari pure bene. Io credo che comunque l'andamento sia ondulatorio, perciò, a meno di non aver ancora altri punti di minimo da toccare, tra un po' una ripresa dovrebbe iniziare...Se così non fosse allora avremo ben altri problemi di cui doverci preoccupare!
Rispondi
di alexus77 [user #3871]
commento del 15/02/2016 ore 06:32:59
Secondo me per una combinazione di fattori. Intanto c'e' il bias, il fattore nostalgia, per cui ricordiamo come storiche canzoni alle quali siamo legati, ma se le ascoltassimo oggi per la prima volta magari storceremmo il naso. E non parliamo del playback di quei tempi...
Poi un tempo eventi come Sanremo erano quasi l'unico modo per raggiungere un vasto pubblico. Oggi c'e' meno monopolio, non servono piu' le grandi case discografiche, non servono i festival, a volte basta YouTube (nel bene e nel male), quindi la musica di qualita' si diffonde attraverso altri canali.
E poi c'e' il fattore brand, per cui Sanremo alla fine protegge un'immagine, e con questo, come tutti i brand che non si evolvono, e' finito con l'autodistruggersi in una autocelebrazione patetica. Se non avessero riportato l'orchestra dal vivo, a mio avviso l'unico fattore degno di nota, il festival sarebbe gia' morto da tempo.
Infine c'e' il fattore "overcrowding". Una volta c'era poco di tutto: poche stelle del cinema, pochi riferimenti nel mondo della musica, pochi artisti per le arti visive... la produzione era limitata, ogni uscita era un evento. Oggi c'e' tanto di tutto, c'e' ancora tanta qualita', anzi per me piu' che un tempo, ma proporzionalmente anche tanta piu' monnezza. Sanremo e' diventato un ricettacolo nazipop (nazional-popolare) esclusivo di quest'ultima.
Rispondi
di tylerdurden385 [user #30720]
commento del 14/02/2016 ore 20:12:23
Dite quello che vi pare, ma io il festival l'ho guardato e continuerò a guardarlo, anzi, ho addirittura obbligato il proprietario dell'unico pub del paese a seguirlo insieme lì da lui. La prima sera eravamo in quattro, la secondo in sette e le successive invece l'intera comitiva più altri amici si è ritrovata lì. E' stato piuttosto divertente, anche perchè solitamente ci si vede per le partite e visto che sono milanista durante la settimana al momento ho ben poco da seguire...Però continuerò a guardarlo perchè l'ho sempre visto fino ai 15 anni con mia nonna, saggia donna; poi assunsi l'aria un po' snob di quello che la sa più lunga di tutti perchè ascoltavo gruppi di cui eravamo a conoscenza solo io e le ragazze dei tipi che suonavano e quindi niente festival e in generale musica in tv e alla radio per anni...Stronzate, ho ripreso e continuerò a seguirlo perchè anche nella sua rassicurante mediocrità è una roba tutta italiana e mi riporta indietro di vent'anni ad un'età ormai andata, perchè Cocilovo e Colombo ci sono sempre, perchè anche se l'orchestrazione secondo me appiattisce un po' le differenze tra canzonette a me piace, perchè qualche ospitata di livello viene fuori e perchè mi garba la gnocca, si, pure quella, anzi toglierei il pure e inserirei un soprattutto. Spero che le signore vorranno perdonare i miei francesismi, è giusto per colorare un po' il commento. Per tutto il resto posso sempre metter su un buon disco.

Nota particolare per Bossio, lui ha parlato di musica e dell'importanza di ascoltare, se poi la maggior parte della gente, contravvenendo proprio in toto ai suoi "dettami", si concentra sulla fragilità della malattia pazienza, io dal canto mio ho visto solo un musicista esibirsi e parlare della sua arte. Ed in ogni caso, anche se solo per ragioni di facciata, è bene che si parli pure della SLA, visto che la politica e le case farmaceutiche se ne fregano altamente.
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di LaPudva [user #33493]
commento del 14/02/2016 ore 21:04:40
"anche nella sua rassicurante mediocrità è una roba tutta italiana e mi riporta indietro di vent'anni" ---> Su questo ti do ragione! Io ero malata e per coccolarmi ho scelto Sanremo come quando ero piccola. Ma non ha funzionato... Un abisso, tra questa conduzione e le edizioni storiche. Nella professionalità, nei contenuti, nelle modalità, nella musica e pure negli spettatori.

"io dal canto mio ho visto solo un musicista esibirsi e parlare della sua arte" ---> Io no, anzi. Sarà che lo conoscevo da diverso tempo, ma non l'ho visto valorizzato come mi sarebbe piaciuto. Ma sicuramente mi ha fatto più piacere che ci fosse lui all'Ariston che l'ennesimo fenomeno musicale del momento.
Rispondi
di Claes [user #29011]
commento del 14/02/2016 ore 20:12:37
GRANDE articolo!!! Sei giornalista e avresti potuto documentare una storia di Sanremo divertente che data dall'età della pietra. Fausto Leali con "La bandiera di sole". Servivano coristi cappelloni per fare scena! Il tutto era in playback dato che il coro c'era già e dovevamo far finta... ma eravamo hippies D.O.C. Insomma, a Sanremo con tutto pagato e fare proprio quello che ci si richiedeva era una vacanza divertente. Il bello è che solo musicisti che MAI andrebbero a Sanremo erano del team! C'era un pò di tutto nella lista e non saremmo mai potuti essere una band. È stato divertente vedere superstars in ansia e noialtri del tutto rilassati...
Rispondi
di LaPudva [user #33493]
commento del 14/02/2016 ore 20:59:55
Coooosaaa?! Questo è un aneddoto EPICO! Ma esistono dei filmati dell'evento in giro per il web?!
Rispondi
di Claes [user #29011]
commento del 15/02/2016 ore 12:47:35
Video: sono andato a cercare ma il video di Sanremo 1973 non c'è... Ho visto una foto dove ci si vede tutti bene allineati ma pure questa non mi è riuscito a trovare. Massimo Villa ha reclutato la maggior parte dei coristi a Milano e io una piccola delegazione veneziana. C'erano Eugenio Finardi, Alberto Camerini (chitarra/ Il Pacco) e suo fratello Mario (grafico psichedelico) e questi due avevano look identico con capelli lunghissimi. Poi Donatella Bardi (cantautrice alla Joni Mitchell) e Picchio (chitarrista). Da Venezia le 2 sorelle Ferro (cantanti, Venezian Power) e mia sorella Linda (assolutamente non cantante ma con look da fotomodella scandinava! Molto corteggiata...). Oltre a Massimo e me stesso, un paio di musicisti di cui non mi ricordo il nome in questo momento. Si era una specie di nouvelle vague e l'opposto del tipico da Sanremo! In finale siamo arrivati a metà strada. Dato che eravamo dietro il palco non abbiamo visto gli altri partecipanti - poco male!
Rispondi
di LaPudva [user #33493]
commento del 15/02/2016 ore 13:52:20
Ma scherziamo?! Questa è una cosa GALATTICA! Tra l'altro sono una fan di Alberto Camerini, sia in fase catautorale che elettronica! E' un racconto meraviglioso di qualcosa di cui non avevo conoscenza... Sarebbe splendido recuperare documentazione in merito.
Intanto complimenti e grazie per aver condiviso questo ricordo incredibile!
Rispondi
di Claes [user #29011]
commento del 15/02/2016 ore 15:30:13
Documentazione: proverò Massimo + Eugenio. In rete c'è per adesso solo l'audio del disco e un video di Fausto a Canzonissima. Camerini: tanto vale una storiella che con Sanremo non c'entra... Ero a quel punto coproprietario del Suono Recording Studio. Arriva Il Pacco per il demo del loro primo album. Passa Eugenio in visita e in un momento di pausa incita a una jam Blues estraendo la sua armonica a bocca. Camerini esce e dice "odio le 12 battute"! Abbiamo cmq registrato 3 pezzi Blues.
Rispondi
di alexus77 [user #3871]
commento del 15/02/2016 ore 18:56:37
Claes, non finisci mai di stupirmi con i tuoi aneddoti. Grande storia :)
Mi sono appena andato ad ascoltare la canzone... beh, arrivo' sesto Leali, mica male, e che canzuncella da fricchettoni ;)
Rispondi
di Claes [user #29011]
commento del 15/02/2016 ore 21:21:31
A quei tempi erano ancora di moda quelli del Flower Power da "Give Peace A Chance"! Casa discografica, autore,+ edizioni musicali, produttore, arrangiatore e manager decidono cosa presentare a Sanremo anche in questo caso.
Rispondi
di eugenio01 [user #39191]
commento del 14/02/2016 ore 20:22:55
Spiace solo che devo aspettare un anno intero per rivederlo
Rispondi
di LaPudva [user #33493]
commento del 14/02/2016 ore 21:00:24
Puoi guardare le repliche su Rai Replay
Rispondi
di eugenio01 [user #39191]
commento del 14/02/2016 ore 21:12:29
Eh ma le repliche non hanno la freschezza e la novità che il festival ci regala di anno in anno..ancora 12 mesi purtroppo
Rispondi
di LaPudva [user #33493]
commento del 14/02/2016 ore 21:20:27
Per farmi guardare un'altra edizione del festival ci vuole un'altra influenza...
Rispondi
di catoblepa utente non più registrato
commento del 14/02/2016 ore 21:31:58
beh ... io il festival della musica l'ho visto il 7 febbraio a Montichiari
... perchè non era quello?! :-)
amen

LaPudva ... stavolta non ne hai parlato :)
Rispondi
di LaPudva [user #33493]
commento del 14/02/2016 ore 21:43:34
No, perché stavolta li ho bidonati! ;P
Rispondi
di dale [user #2255]
commento del 15/02/2016 ore 00:00:14
Articolo divertente, ben scritto e tutto il resto, ma.......perché continuare ad accostare Sanremo alla parola "musica"?
:-)
Rispondi
di LaPudva [user #33493]
commento del 18/02/2016 ore 19:30:50
Eh lo so, hai ragione pure tu... Ci credi che in tanti paesi la gente guarda ancora il festival pensando che sia il nostro meglio? Se ci penso mi vengono i brividi.
Rispondi
di saketman2 [user #18572]
commento del 15/02/2016 ore 01:11:14
Ciao, ottimo spunto di riflessione.
Questa influenza ha bloccato in casa anche a me e pare che, forse, abbia anche fatto alzare ,così, lo share :(
Si anch'io condivido come te e molti altri quel senso, ormai di noia che ha contagiato moltissimi ma mi preoccupa il fatto che a fare alzare lo share di questo Sanscemo 2016 sia stato un pubblico di particolarmente giovani.
Ragazzi la cui età arriva, al massimo, ai 25 anni...
E questo è davvero preoccupante.
C'è poi da aggiungere che oggi le selezioni le fanno i Talent Show nei quali conta , forse, meno il "Talent" e più lo "Show" essendo ormai tutti pervasi da molti improvvisati "artisti".

Critica massima in negativo al conduttore lampadato che ritengo essere forse quasi più rigido di Super Pippo.
Rigido, e visibilmente spaventato su qualsiasi discussione non frivola e quindi anche dall'attuale dibattito sulle unioni civili, si è ben guardato dall'intervistare sul palco, dopo la sua esibizione, il Musicista e compositore irlandese ospite Hozier che portava in scena, con la sua canzone pluripremiata dalle forti vendite ed ascolti, un tema abbastanza scabroso e che, per fortuna, è stato in parte sviscerato nella rassegna Stampa con i Giornalisti.
Ma tutto questo, il "Grosso Pubblico" forse non lo ha nemmeno saputo con la gioia dell'allampadato super conduttore che ha potuto, così, togliersi di dosso il fatto di aprire una seppur minima constatazione e riflessione sulle violenze verso gli omosessulai e le altrettante violenze tra le mure domestiche lasciando al "palco" solo il "problema" delle "treccine colorate" che pare abbia causato "grandi discussioni"...
Hozier, per chi non lo sapesse sta promuovendo l'uscita di un suo nuovo singolo del cui l'intero ricavato andrà ad un fondo contro i maltrattamenti e le violenze fra le "mura domestiche"...
E pensare che anche l'anno prossimo sarà lui a ricondurre Sanscemo...
E lo share è salito....
Ed a farlo salire, forse sono stati i "giovani" entro i 25 anni....
Ma davvero gli sarà piaciuto oppure è stato solo un tamtam di curiosità che li ha pervasi e li ha resi nuovi ascoltatori?

Preoccupante davvero questa salita di uno Share giovane....
Rispondi
di integraldream [user #39799]
commento del 15/02/2016 ore 08:26:20
E' stato il festival dello stepchild adoption, della propaganda che sta andando di moda in questi ultimi tempi, delle sfilate di moda con abiti inguardabili, praticamente il solito festival all'italiana!
Inoltre, secondo me, quest'anno è stato peggiore degl'altri anni, ma per il semplice motivo che il canone Rai cominceremo a pagarlo a luglio in bolletta mentre fino all'anno scorso la scadenza era fine gennaio quindi, a febbraio avevano già il contante prontoe potevano permettersi di meglio......forse!!!!
La tristezza della musica italiana
Rispondi
di LaPudva [user #33493]
commento del 18/02/2016 ore 19:32:16
Anche secondo me è stato sensibilmente peggiore... Per questo mi ha sconvolto il record di ascolti! Trovo tutto incredibilmente sproporzionato. Ma in fondo è così anche fuori Sanremo...
Rispondi
di esseneto [user #12492]
commento del 15/02/2016 ore 08:43:06
Essendo cresciuto con John lee hooker , BB king , Muddy Waters , Buddy Guy , Freddie King , Albert King , SRV , Cream , J Hendrix e Led Zeppelin non ho mai sentito l'esigenza di guardare il festival della musica italiana , mi sono perso qualcosa ?
Rispondi
di integraldream [user #39799]
commento del 15/02/2016 ore 11:14:0
direi di no, anzi, ci hai guadagnato nel buon ascolto di ottima musica!!!!
Rispondi
di LaPudva [user #33493]
commento del 15/02/2016 ore 11:30:15
Ti sei perso il festival della canzone italiana, appunto.
Rispondi
di SuperAdrian utente non più registrato
commento del 15/02/2016 ore 08:56:57
Non lo vedo dal 96, quando Elio avrebbe dovuto stratrionfare eppoi, stranamente, vinse Ron. Classiche cose italiche.
Come da copione, anche quest'anno non ho visto un secondo né ascoltato una sola canzone.
Tuttavia dopo aver letto il tuo pezzo mi sorge una riflessione.
Ex glorie anni 70/80 miste a prodotti preconfezionati tirati fuori dai tanti talent.
Ma in mezzo c'è qualcosa? forse solo un immenso nulla.
Rispondi
di BBSlow [user #41324]
commento del 15/02/2016 ore 10:09:53
Secondo me, però, è sbagliato l'approccio. Ancorché si chiami "Festival della canzone italiana" (anzi, "festivàl", come lo pronunciava Mike Bongiorno, quindi si dice così e basta) non è uno spettacolo musicale, ma uno spettacolo televisivo che sfrutta la musica. Conduttori, scaletta, ospiti, tutto è costruito in funzione delle esigenze televisive, non dell'aspetto musicale.
Da questo punto di vista, Carlo Conti è il conduttore perfetto (molto più del finto-monello Fazio), l'erede ideale di Pippo Baudo; e il Festivàl macina ascolti, tritando -ormai da decenni- qualsiasi forma di opposizione. Così che -come accade con tutti i fenomeni televisivi- è il resto della società mediatica a DOVERSI occupare di Sanremo, per non restare esclusa dal cono di luce che il festivàl auto-genera, evento auto-promovente e auto-indotto.
La musica (può sembrare un paradosso, ma è così) vive di luce riflessa, grazie all'attenzione generale che il festivàl si garantisce. E per i produttori e le case discografiche è l'occasione di portare davanti a milioni di spettatori TV pezzi costruiti per piacere, secondo quello stile banal-popolare che non passerà mai di moda. A sua volta, la TV si garantisce mettendo in "gara" cantanti che possano soddisfare le diverse potenziali fasce di pubblico.
Per quello che riguarda quest'anno, io il festivàl l'ho visto a tratti (giovedì c'era la Lazio, venerdì avevo una cena, e così via), posso solo dire che mi è sembrato (al di là del continuato megaspottone arcobaleno, anche questo dovrebbe far riflettere sul lavoro di omologazione che il festivàl comunque svolge secondo i desideri del padrone) che si siano esibiti degli ottimi cantanti (anche tra i frutti di talent), ma che a latitare pesantemente siano gli autori. Patty Pravo aveva una bella canzone, offuscata però dalle stranezze della stramba e mummificata Strambelli. Non male anche altre composizioni, ma in generale si avverte che a Sanremo si va con un pezzo "sicuro", di quelli che non rischiano niente e che resteranno solo nei repertori degli esecutori (con cosa le faranno le cover, tra vent'anni?). Come è già stato detto, l'utilizzo dell'orchestra, poi, già in fase di selezione delle canzoni restringe parecchio il range delle canzoni presentabili, e in fase di esecuzione le "appiattisce" un po' tutte..
Del resto, anche a sentire i superospiti (italiani), la sensazione era la stessa: la Pausini, considerata una grandissima della canzone italiana, ha un repertorio imbarazzante, Sua Adenoidità Erose pure, al confronto i Pooh (di cui qualche giorno fa si discuteva qui su Accordo) sembrano Debussy (e se l'alternativa sono gli svuotati e sfiatati Bluvertigo, se il futuro è Rocco Hunt, beh, viene da sperare che i Pooh vadano avanti altri 50 anni...).
Crisi di autori, quindi? Forse non è neanche giusto così, perchè canzoni belle se ne scrivono tante, idee ce ne sono. E' che le major non le mandano a Sanremo, perchè a Sanremo non ci vanno le canzoni "belle", ma quelle che puoi tranquillamente sentire (senza ascoltare...) alla TV in un fine settimana di febbraio, nel quale la RAI si guadagna il pane (il companatico ce lo mettiamo noi con il canone...) vendendo gli spot di tutto l'anno. Noi ne parliamo, le radio passano i pezzi, i cantanti gongolano, i critici criticano... e tutti vissero felici, sanremati e contenti.
Rispondi
di Claudio80 [user #27043]
commento del 15/02/2016 ore 10:29:
Sarò schietto e sincero. A me fa cagare.
Rispondi
di LaPudva [user #33493]
commento del 18/02/2016 ore 19:33:06
Sintetico, onesto, chiarissimo! AHAHAHAH
Rispondi
di francesco72 [user #31226]
commento del 15/02/2016 ore 10:45:57
Mah. Ho letto tutto (articolo e commenti) e non concordo con la critica negativa: il Festival di Sanremo è sempre se stesso, che cambi il modo di vederlo o sentirlo è solo perchè cambia la percezione dello spettatore, ma esso rappresenta più o meno sempre un prodotto appetibile per una parte del pubblico. Era così ai tempi di Nilla Pizzi, della Zanicchi e di Toto Cotugno, è così oggi. D'altra parte non è mai stato foriero di successi imperituri, a parte Nel blu dipinto di blu. E' un festival di musica leggera.
Rispetto al glamour che lo circonda direi che il volano della televisione lo ha portato ad ingigantirsi, ma non è così per il calcio o per la fiction o i cartoni animati o per i reality? Immagino che anche il Porretta soul festival potrebbe diventare un carrozzone se adeguatamente sponsorizzato.
Rispetto al tema delle case discografiche, è chiaro che esse hanno un peso e vogliono far soldi (non sono mica istituti di beneficenza) ma credo che sia sbagliato lamentarsi di cosa succede al vertice della piramide. Il primo problema da affrontare è alla base: sinceramente mancano le strutture e le opportunità per il musicista alle prime armi e non è colpa delle major se la festa della birra di tal dei tali fa suonare una cover band degli Ac/Dc a 750 euro anzichè un gruppo locale che si accontenterebbe di piadina e birra pur di suonare su un palco decente. Lì il guaio siamo noi musicisti che dopo qualche anno di porte in faccia (o anche prima) ci rifugiamo nel pianobar o, da cover band, ci atteggiamo a divinità del rock e non possiamo dividere il palco con "gruppetti minori". Dopodichè metteteci tutto quel che volete: amministrazioni che pongono un milione di vincoli per fare un concertino in strada, proprietari di locali che non vogliono spendere e la nuvola di fantozzi; resta il fatto che maggiore solidarietà tra musicisti potrebbe essere una leva per moltiplicare le occasioni di suonare dal vivo, a mio parere il primo imprescindibile passo per ovviare alle lacune dei talent.
ciao
ciao
Rispondi
di LaPudva [user #33493]
commento del 15/02/2016 ore 11:21:14
Be', no, non direi che il festival sia sempre lo stesso. Attenzione, non sto dicendo che Sanremo in passato fosse un festival della canzone d'autore, ma ci sono state edizioni storiche sotto ogni punto di vista, dalle canzoni, agli ospiti alla conduzione. Magari potranno non piacerci, ma persino pezzi come "L'italiano" di Toto Cutugno, "Gianna" di Rino Gaetano, "Storie di tutti i giorni" di Riccardo Fogli e "Vita spericolata" di Vasco Rossi forse forse hanno attecchito un po' di più di quelle degli ultimi festival. Persino "Felicità" di Al Bano e Romina e "Sarà perché ti amo" dei Ricchi e Poveri lo stracciano.
Non entro nel merito di brani come "4/3/1943" di Dalla, "Almeno tu nell'universo" di Mia Martini, "Vacanze romane" dei Matia Bazar (i primi tre che mi sono venuti in mente, ma la lista di brani stupendi sarebbe lunga) perché è troppo doloroso.
Non parliamo di confezionamento, perché allora c'è da star male: da lì, oltre ai summenzionati, sono passati, tra collegamenti e ospitate sul palco, Dire Straits, Van Halen, Smiths, U2, Bruce Springsteen, Paul Simon, Bon Jovi, Rod Stewart, REM, Tina Turner, Annie Lennox, Blur, ecc.
Il festival NON è assolutamente sempre lo stesso e il confronto è schiacciante. E' il vuoto cosmico sotto ogni punto di vista, a un punto tale che ci sono artisti stranieri che rifiutano l'invito a partecipare.
Che poi il pubblico sia stato gradualmente addestrato a mangiare ogni cosa che viene loro somministrata, è un altro discorso. Ma qualitativamente non c'è paragone col passato, imho.
Rispondi
di francesco72 [user #31226]
commento del 15/02/2016 ore 13:44:35
Il problema è che tu paragoni l'ultimo Sanremo con tutte le edizioni precedenti. E' ovvio che potendo scegliere in sessant'anni di canzoni ed ospiti puoi fare una lista di 100 cose migliori, ma se analizzi la storia del singolo evento, ti accorgerai che il tenore (musicale e generale) è sempre lo stesso. A riprova, tu stessa citi un brano dei Matia Bazar molto più famoso di quello che ha vinto l'edizione del 1978 (...e dirsi ciao) e anche gli altri sono presi un po' qui ed un po' là. Se scorri la storia anche dei Festival recenti vedrai che ci sono passate canzoni che poi hanno fatto presa quanto quelle da te richiamate: Laura non c'è, papa nero, la tua ragazza sempre, non dirgli mai, tutti i miei sbagli, salirò, la paranza, sincerità e mi limito a quelle che mi vengono in mente. Ospiti, poi, direi che ce ne sono sempre stati di buoni anche dopo il 1990 e sino ad oggi, limitandoci ai musicisti: Jamiroquai, lionel ritchie, david bowie, madonna ed i Rem ,Liza MInnelli, Depeche Mode. Negli ultimi 5 anni: Jennifer Lopez, Bob Sinclair, David Garret, Caetano Veloso, Renzo Arbore e l'orchestra italiana, Paolo Nutini. E anche l'anno scorso, tra gli altri, possiamo certo ricordare Giovanni Allevi e la PFM che non è che siccome sono italiani valgono meno, a mio parere. Faccio poi notare che vi sono altrettanti nomi di ospiti non musicali ma comunque di rilievo e che occore anche decidere cosa fare, perchè quando si spendeva tanto, era troppo, oggi che si spende meno, è troppo poco (anche se, come hai visto, non è così).
ciao
Rispondi
di LaPudva [user #33493]
commento del 15/02/2016 ore 16:10:25
Quando alludo al successo di un'edizione non parlo di Sanremo esclusivamente in termini di brani vincenti, ma in termini molto più generali. Non c'è singolo brano, comunque, tra quelli che citi che sia anche solo paragonabile al valore di "Vacanze romane". Alcuni neanche li ricordo... E parliamo sicuramente delle ultime edizioni (il che è tutto dire). Non confondiamo il bombardamento mediatico dei pezzi sanremesi con la qualità, perché quello può confondere il telespettatore medio ma non dovrebbe confondere un appassionato di musica. Già citandomi gli ospiti degli ultimi 5 anni (con qualche eccezione) segnali un declino spaventoso...
Trincerarsi dietro un "quando spendeva tanto, era troppo, oggi che si spende meno, è troppo poco" a mio avviso è abbastanza inutile, perché tutti sappiamo benissimo che si tratta semplicemente di spendere MEGLIO e, soprattutto, di far fare certe scelte a chi è in grado di farle. Sentendo parlare di musica Carlo Conti - che, rammentiamolo, non è solo conduttore ma anche DIRETTORE ARTISTICO - ci si rende conto che nonostante anni di gavetta in radio ha una cultura musicale abbastanza prossima allo zero (non il cantante, purtroppo) e tutta orientata alle superhit. Questo è mortificante. Ma davvero w Pippo Baudo e Aragozzini, visti i risultati!
Un Sanremo dimenticabilissimo, come i precedenti.
Rispondi
di massisv [user #8196]
commento del 16/02/2016 ore 15:15:1
ma su che basi dici che pezzi come "laura non c'è" o "tutti i miei sbagli" non sono paragonabili al valore di "vacanze romane"?
cos'è il "valore" di un brano? come lo definisci?
vendite? introiti da pianobar via siae?
veramente, senza polemica...posso capire se mi dicono che max biaggi non è paragonabile a valentino rossi ma con "l'arte" non lo capisco.
Rispondi
di LaPudva [user #33493]
commento del 16/02/2016 ore 15:31:13
Non so, tu su che basi distingui un testo di De André da uno degli 883?
Oppure su che basi distingui l'arrangiamento di un pezzo di Peter Gabriel da uno di Gigi D'Alessio?
Diciamo che ci sono dei criteri formali e contenutistici riconosciuti da un gruppo sufficientemente ampio di persone da poter stabilire degli standard di stile in un dato periodo storico.
"Vacanze romane" è un pezzo che presenta sonorità originali, un testo splendido, un arrangiamento interessantissimo e innovativo e un'interpretazione strepitosa. Per tutti questi motivi ha superato il test del tempo, oltre che quello del gusto. Si può dire lo stesso per "La solitudine" secondo te?
Perché i Pink Floyd hanno avuto più successo dei Dik Dik, a tuo avviso?
Capisco che l'arte sia qualcosa di ineffabile mentre i risultati del motogp no, ma, insomma, ci si può ragionare.
Rispondi
di yasodanandana [user #699]
commento del 16/02/2016 ore 15:59:40
====ci sono dei criteri formali e contenutistici riconosciuti da un gruppo sufficientemente ampio di persone da poter stabilire degli standard di stile in un dato periodo storico====
mi è venuta l'orticaria ..
Rispondi
di LaPudva [user #33493]
commento del 16/02/2016 ore 16:00:58
Ci sono delle ottime pomate.

Rispondi
di eugenio01 [user #39191]
commento del 16/02/2016 ore 16:14:51
che bella questione filosofica sarebbe se non ci fosse di mezzo povia...ma come dimenticarlo...eppure nella lista manca...la storia è importante
Rispondi
di LaPudva [user #33493]
commento del 16/02/2016 ore 16:16:36
Ha vinto grazie ai piccioni, che mettono d'accordo tutti.
Rispondi
di eugenio01 [user #39191]
commento del 16/02/2016 ore 16:17:49
ah..tu dici un po come le mosche...che da millenni ci insegnano che i gusti son gusti ?
Rispondi
di LaPudva [user #33493]
commento del 16/02/2016 ore 16:22:0
Esatto. Quelle ci volano sopra, gli altri ce la elargiscono, ma sempre quella rimane.
Rispondi
di eugenio01 [user #39191]
commento del 16/02/2016 ore 16:27:41
e quindi tra mosche e piccioni che sanremo sustanzia se stesso..così sia
Rispondi
di LaPudva [user #33493]
commento del 16/02/2016 ore 16:46:46
AMEN! :D :D :D
Rispondi
di yasodanandana [user #699]
commento del 16/02/2016 ore 16:50:1
non sono abbastanza efficaci .. :-)

in ogni caso non ce l'ho con te, è vero che quell'oscenità lì esiste, semplicemente trovo che non si debba tenerne conto ..
Rispondi
di LaPudva [user #33493]
commento del 16/02/2016 ore 16:52:46
In che senso, Yaso? Intendi che non si dovrebbe guardare il festival e bona lì?
Rispondi
di yasodanandana [user #699]
commento del 16/02/2016 ore 16:58:11
no .. questa è l'oscenità : "ci sono dei criteri formali e contenutistici riconosciuti da un gruppo sufficientemente ampio di persone da poter stabilire degli standard di stile in un dato periodo storico"
Rispondi
di LaPudva [user #33493]
commento del 17/02/2016 ore 17:54:54
E quella sarebbe l'oscenità? A me non pare osceno dire che la produzione dei Pink Floyd ha un valore artistico superiore a quello della produzione dei Pooh. Mi pare sensato. E non lo trovo neanche offensivo nei confronti dei Pooh.
Io scrivo poesie ma riconosco che T.S. Eliot era un po' più bravo. Se non riconosciamo una scala di valore, tutto si disgrega e non saremo più in grado di riconoscere il reale...
Rispondi
di yasodanandana [user #699]
commento del 17/02/2016 ore 19:27:34
già sarebbe osceno accettare per se stessi dei parametri estetici fissati da altri, figuriamoci se tali parametri li utilizziamo per valere o prevalere su altri ancora .. ok per la scala di valori, ma assumiamone, se ce ne sono (scale), di reali, non di artificiali. Il rispetto di una scala di valori artificiali, assunta solo perchè qualcuno o molti l'hanno proposta come assoluta, non porta al reale.. mille bugiardi sono mille bugiardi, non la verità
Rispondi
di LaPudva [user #33493]
commento del 17/02/2016 ore 19:59:3
Guarda che non è una scala prescrittiva. Se mai è descrittiva... Sono bugiarda io a dire che l'operato dei Pink Floyd ha un valore artistico superiore rispetto a quello dei Pooh o lo saresti tu se dicessi il contrario? Bisogna per forza trovare l'assurda scusa che utilizziamo dei parametri artificiali per dire che gli scarabocchi di un bambino sono diversi dalle sperimentazioni di Picasso o riusciamo a essere tanto obiettivi da ammettere che anche l'arte ammette degli universali, benché con riserva? Perché dal negarlo a dire che i campi di concentramento non sono mai esistiti, alla fine, il passo è breve, tutto sommato.
E' molto semplice: i gusti personali sono per definizione individuali. Il gusto che definisce un'epoca, invece, è necessariamente collettivo. Non c'è un'imposizione, né c'è necessariamente un'accettazione di quei parametri. Dunque non si tratta di oscenità: si tratta, semplicemente, di buon senso.
Rispondi
di yasodanandana [user #699]
commento del 17/02/2016 ore 22:33:51
in amicizia e con tutta la stima possibile, a mio parere nemmeno stai sostenendo il tuo punto.. :-)

sei riuscita solo a dirmi che un'epoca può essere descritta in base al gusto che ha prevalso nell'epoca stessa … è vero, ma non ci vedo niente di "collettivo" e nemmeno mi sembra che sia sensato considerare ciò un parametro di giudizio da tenere obbligatoriamente in considerazione ..
Rispondi
di LaPudva [user #33493]
commento del 18/02/2016 ore 13:14:01
Ahahah! Guarda, con tutta la simpatia, mi sa che hai capito ben poco di quel che ti ho detto. ;-)
Ti ho detto che esistono un gusto individuale e dei parametri che vengono riconosciuti da un numero talmente elevato di persone nel mondo da poter essere definiti gusto collettivo. In base al primo, ti dico che gli scarabocchi della mia vicina di casa seienne sono la cosa più bella mai vista al mondo; in base ai secondi, però, al posto dei suoi scarabocchi, sui libri d'arte ci trovi Picasso.
Un disco degli Steely Dan è arrangiato meglio di un qualsiasi disco dei Beehive. Questo rimarrebbe vero anche se io apprezzassi maggiormente gli arrangiamenti dei secondi. Tu puoi non tenere obbligatoriamente in considerazione questa "valutazione", ma non cambia nulla: collettivamente ciò che sostieni è insensato, perché alle nostre spalle abbiamo una copiosa storia della discografia che ha definito degli standard con cui confrontare queste produzioni e, in base ad essi, gli arrangiamenti degli Steely Dan sono di magior pregio rispetto ai secondi.
E' "collettivo" perché è qualcosa che viene riconosciuto da un numero talmente alto di persone nel mondo da poter essere definto tale (attenzione: non si parla di universalismo, ma di parametri riconosciuti in modo sufficientemente ampio da stabilire degli standard di riferimento). Quello che ho esposto non è, però, un concetto prescrittivo (perché nessuno vieterà mai a te o a chicchessia di arrangiare i tuoi dischi ispirandoti a quelli dei Beehive, a quelli di altri artisti o in modo totalmente nuovo e sganciato dalla tradizione) ma descrittivo, per cui non c'è nulla di osceno. Di osceno, se mai, c'è il rifiutare questi concetti e il difendere un relativismo che è totalmente insensato, oltre che un po' ridicolo, perché significa negare una realtà piuttosto tangibile...
Rispondi
di yasodanandana [user #699]
commento del 18/02/2016 ore 22:31:51
ho capito benissimo: ciò che hai detto("esistono un gusto individuale e dei parametri che vengono riconosciuti da un numero talmente elevato di persone nel mondo da poter essere definiti gusto collettivo") è identico nel significato alla mia descrizione della tua posizione

E non è sostenere il tuo punto perchè è semplicemente ribadirlo, ripeterlo.

Continua quindi a valere la mia obiezione precedente per la quale è del tutto arbitrario assumere ciò come parametro obbligatorio di giudizio..

allo stesso modo non spieghi perchè è insensato non tenere conto della storia della discografia che, dici, ha stabilito degli standard.. semplicemente lo affermi.

e la cosa non è sorprendente: quando si cerca di standardizzare il gusto non c'è alcun modo di dimostrare che sia giusto farlo :-)

e grazie della bella conversazione, alla prossima ! (e grazie per i tuoi articoli ed interventi)
Rispondi
di massisv [user #8196]
commento del 16/02/2016 ore 16:25:42
"Tutti i miei sbagli" è un pezzo che presenta sonorità originali, un testo splendido, un arrangiamento interessantissimo e innovativo e un'interpretazione strepitosa...e se vuoi ci aggiungo anche un "secondo me", come hai fatto tu mi sembra...
no, forse mi sbaglio :-)

comunque, cosa c'entra de andrè con gli 883? gigi d'alessio e peter gabriel?
infatti ti ho chiesto delucidazioni, quindi ragioniamoci.
Rispondi
di LaPudva [user #33493]
commento del 16/02/2016 ore 16:44:37
Infatti sbagli: non ho scritto "secondo me" perché non ho neanche lontanamente parlato dei miei gusti personali, a differenza di quel che hai fatto tu. Un conto sono le preferenze individuali e un conto sono i criteri di cui ti ho parlato sopra, che sono un po' più ampi. A me piace il rock anglofono dei tardi anni '60; se dovessi valutare i brani di Sanremo in base alle mie preferenze sarebbero tutti fuori alla prima serata.

Mi hai chiesto in base a cosa stabilisco che il valore di un brano sia superiore a un altro e, molto semplicemente, te l'ho spiegato. Indipendentemente dalle mie preferenze (che non contano NULLA nel contesto di una valutazione dei brani in gara al festival della canzone italiana), adopero dei parametri sufficientemente ampi da poter essere applicati a tutte le canzoni. Si può valutare se un arrangiamento è più curato o originale di un altro in base al periodo storico in cui è uscito? Si può valutare se un testo ha un valore musical-letterario superiore a un altro testo? Si può valutare la qualità dell'esecuzione di un brano? La risposta è sì. Lo si può fare in modo obiettivo? La risposta è sì, nei limiti di una materia che non è scientifica. Ci sono brani diversissimi e di grande valore, ma ci sono casi in cui la differenza in termini qualitativi è abissale e basta. Io parlavo di quelli.
Se vuoi un esempio più specifico, "Vacanze romane" dei Matia Bazar non ha vinto il festival di Sanremo, mentre "Vorrei il becco" di Povia sì, ma tra le due non c'è proprio paragone e la prima è senza ombra di dubbio qualitativamente migliore della seconda.
E non te lo scrivo "secondo me" perché è una verità assoluta e indiscutibile. Che poi a qualcuno possa piacere più la seconda è tutto un altro discorso.
Rispondi
di massisv [user #8196]
commento del 16/02/2016 ore 17:01:52
tu dici: Ci sono brani diversissimi e di grande valore, ma ci sono casi in cui la differenza in termini qualitativi è abissale e basta. Io parlavo di quelli.

sono d'accordo.
non sono d'accordo nel considerare una canzone come, ad esempio, tutti i miei sbagli, un brani di "quelli"
secondo me siamo nei gusti personali in questo esempio specifico.
nel caso di povia, ok, hai ragionissima
Rispondi
di LaPudva [user #33493]
commento del 16/02/2016 ore 17:16:15
Io non parlavo nello specifico di quel brano, che a me personalmente piace e che, al di là di questo, credo sia obiettivamente interessante.
"Laura non c'è" è già diverso. A me personalmente sembra un brano pop davvero molto gradevole, Nek lo canta benissimo ma non posso dire che sia un pezzo da superpremio. In termini di confronto, rispetto al succitato brano di Povia è 10 spanne più in alto (anche perché ha un arrangiamento decisamente più accattivante) ma rispetto a "Vacanze romane" è più scontato e ha anche un testo meno interessante. Sono confronti che si devono fare nel quadro di una gara. Allo stesso modo, si possono fare delle considerazioni di insieme sul festival e confrontare delle edizioni facendo un discorso generale. Per me quella di quest'anno non si avvicina neanche lontanamente al Sanremo '97 (di "Laura non c'è" ma anche di "... E dimmi che non vuoi morire" di Patty Pravo, di "Papa Nero" dei Pitura Freska e persino di "Fiumi di parole" dei Jalisse!).
Rispondi
di eugenio01 [user #39191]
commento del 15/02/2016 ore 14:02:45
giovanni allevi anche su accordo ...questa proprio è gustosissima oltre ogni limite...
siccome uto ughi è di una noiosità mortale andiamo con bollani và...

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Rispondi
di Cym utente non più registrato
commento del 15/02/2016 ore 11:03:10
Sanremo non è mai stato in cima alle mie priorità televisive ma, ovviamente, è difficile prescindere dal vederene qualche spezzone in TV perchè è regolarmente riportato e commentato nei vari tg, radio e talk show vari, oltretutto un'occhiata durante la serata la si da sempre, magari durante la pubblicità del film. Anche questa è musica, che non mi piace, ma tant'è. La curiosità c'è sempre, magari non per i nuovi pezzi proposti ma per gli ospiti, i comici, le vallette, un po' meno per i valletti :). Non do giudizi sui concorrenti, non saprei cosa dire, non è il genere di musica che mi piace. Sul contorno però posso dire che, come ha gia detto qualcuno, l'orchestra ha appiattito sicuramente alcuni pezzi che magari nell'arrangiamento originale avrebbero reso al meglio, gli ospiti come da tradizione non mi hanno deluso, perlomeno Elisa e Elton che ho visto. La ragazza che ha fatto le imitazioni mi ha fatto spisciare dal ridere quando faceva Belen :)))). Che altro dire, anche questo Sanremo è archiviato, avanti il prossimo!
Rispondi
di yasodanandana [user #699]
commento del 15/02/2016 ore 11:30:29
sanremo non mi piace e mi interessa quasi zero.. in casa qualcuno lo guarda e ho ascoltato o letto qualche notizia. Mi sembra che quest'anno, rispetto ai precedenti, la musica abbia contato un pò di più.. e ciò mi sembra positivo
Rispondi
di Sparklelight [user #41788]
commento del 15/02/2016 ore 11:50:0
Sul fronte italiano le proposte di oggi o di 30-40 anni fa non è che siano molto diverse, probabilmente inferiore la presenza straniera (probabilmente giravano parcchi soldi .... ma del resto è il Festival italiano o no?), notevole nei primi anni '80 la presenza di Artisti come Vah Halen, Stray Cats, Gloria Gaynor, Bee Gees, America, Village People, KISS (si si), Scorpions, Peter Gabriel, Dire Straits, Saxon, Barry White, Queen, Sting, Joe Cocker, Paul McCartney, Bryan Ferry, Def Leppard, Bon Jovi, George Harrison, Ray Charles ... tanta roba.
Rispondi
di Guycho [user #2802]
commento del 16/02/2016 ore 01:56:47
Oggi si trovano star internazionali di quel livello?
Rispondi
di Sparklelight [user #41788]
commento del 16/02/2016 ore 07:59:40
Basta pagare e le cosiddette star arrivano a frotte, anche di questo livello (e ci sono) :-D
Non è un problema portare Beyonce, gli U2, Radiohead, Aerosmith, ZZTop, Rihanna, Madonna, McCartney, ecc. .... con il giusto budget porti pure i Rolling Stones ;-P
In un noto palazzo veneziano qualche anno fa un ricco petroliere portò Sting a cantare al compleanno della figlia (o qualche altro avvenimento del genere).
E poi saremmo tutti a criticare che si spende troppo :-O
Rispondi
di Guycho [user #2802]
commento del 16/02/2016 ore 08:58:26
Hai detto, praticamente, gli stessi che ci stavano negli anni 80, a parte un paio. E comunque portare certi che hai detto non basta il budget intero di sanremo.
Rispondi
di Sparklelight [user #41788]
commento del 16/02/2016 ore 12:24:10
Mica tanto, Beyonce, Rihanna, Radiohead manco erano nati :-) ho sparato i primi che mi giravano in testa, volendo ce ne sono tanti, Dream Theatre, Muse, Foo Fighters, RHCP, Lady Gaga, Shakira, Adele, Linkin Park, Bonamassa, Wilco, Sigur ros, ecc., non sono i nomi sono i soldi che mancano!
Rispondi
di Guycho [user #2802]
commento del 16/02/2016 ore 20:54:53
"Mica tanto, Beyonce, Rihanna, Radiohead manco erano nati " e infatti ho detto "a parte un paio" perchè pure i Radio è da un po che girano.
Rispondi
di Sparklelight [user #41788]
commento del 17/02/2016 ore 07:54:09
i Radiohead nei primi anni 80?
Rispondi
di Guycho [user #2802]
commento del 17/02/2016 ore 16:48:32
certo che no. Ma saranno già 25 anni che girano, non so proprio freschi.
Rispondi
di LaPudva [user #33493]
commento del 16/02/2016 ore 13:59:31
Be', se vogliamo parlare dell'aspetto "confezionamento" (cioè tutto quello che supporta la kermesse canora vera e propria), direi che se avessero tolto qualche centinaio di migliaia di euro al conduttore e mi avessero portato un ospite musicale straniero decente, forse qualche punto in più l'evento musicale lo avrebbe avuto.
Come dicevo prima, la ripartizione dei compensi è determinante. Non è vero che questo è stato un festival low cost, come dicono tutti: per quel che c'è stato, è stato fin troppo costoso.
Rispondi
di Sparklelight [user #41788]
commento del 16/02/2016 ore 15:43:45
Probabilmente i dati dei compensi che hai riportato saranno quelli veri, però giusto facendo un paio di googolate le cifre sembrano essere piuttosto diverse per gli ospiti.
Rispondi
di LaPudva [user #33493]
commento del 16/02/2016 ore 15:54:44
Ho appena letto le smentite (uscite dopo il mio post).
Attendo la puntualizzazione sulle cifre.
Rispondi
di eugenio01 [user #39191]
commento del 15/02/2016 ore 13:29:49
e di arisa che mi dite ?
Rispondi
di pickuppato utente non più registrato
commento del 15/02/2016 ore 13:30:56
Ho notato che sovente si giudica Sanremo dal livello degli ospiti o dei conduttori etc... ma se si mastica un po' di comunicazione ci si rende subito conto che queste star e questi conduttori, comici e intrattenitori stanno sempre lì in TV, dalle pomeridiane feriali e domenicali ai talk show, dai format d'intrattenimento alla domenica sportiva, quindi non si capisce quale ulteriore meraviglia/interesse dovrebbero destare.
Purtroppo stessa sorte tocca ai partecipanti, se ne lodano soltanto le doti tecniche (vorrei vedere che dopo anni che fai la stessa cosa me la sbagli pure!) ma soprattutto per l'orchestra, sinceramente assistere alla scena che puntualmente ci si presenta del chitarrista che immacabilmente si alza in piedi con la sua Les Paul o Strato e ti propina lo stesso assolo per tutti i pezzi, lo stesso da quarant'anni almeno, è stancante oltre che stucchevole.
Salvare Sanremo giustificando il suo essere sempre uguale a se stesso ("perché Sanremo è Sanremo") allora diventa il primo pessimo servizio che si può fa alla musica e ciò che gira intorno, deleterio forgnirli quest'alibi..
Tenerla ferma a 50 anni fa, mentre tutto il panorama mondiale in questi decenni ha sfornato fior fiore d'innovazione nel campo, significa alimentare ignoranza musicale.
E poco c'entra l'ormai endemica gara al chi arriva primo (dalla canzonetta alla cucina ormai è un bagno di sangue) facendo anche del cagare una questione di competizione, è mera arma di distrazione di massa.
Sanremo con la sua maschera "nazional popolare" è un perenne freno a mano tirato, per la musica e per i musicisti.
Rispondi
di francesco72 [user #31226]
commento del 15/02/2016 ore 14:48:44
Ecco, questo è un tipico commento che parte dal "sentito dire" per sfociare nel qualunquismo: in primo luogo tra i soliti chitarristi sempre uguali stai comprendendo anche il povero Luca Colombo che può non piacere ma di certo è un ottimo musicista del nostro panorama. Il fatto che il festival sia uguale a se stesso significa solamente che è un festival della canzone italiana, non che sia fermo a 50 anni fa. L'anno scorso c'erano i marta sui tubi, dieci anni fa i pitura freska, prima ancora gli statuto e ci sono passati pure subsonica e negroamaro. Se poi non piace il genere è altro discorso, però se vuoi un festival metal vai al monster of rock, se vuoi il blues vai a pistoia, se vuoi la lirica a Verona.; non puoi pretendere che Sanremo diventi il festival del prog o della musica per sitar e ukulele. Che poi sia un cattivo servizio alla musica direi di no dato che, negli anni, ci sono artisti che sono nati passando da Sanremo (Giorgia), altri che sono rinati (Morandi) ed altri ancora che sono morti (Jalisse, MInetti). Ribadisco che il freno a mano per i musicisti sono i musicisti stessi ela carenza di alternative a Sanremo, non il Festival in se'.
Rispondi
di pickuppato utente non più registrato
commento del 15/02/2016 ore 15:46:56
Francamente non capisco quest'aria polemica che sfocia nei personalismi, tipo "tipico commento" o "sentito dire" o "qualunquismo".
"se ne lodano soltanto le doti tecniche" l'ho scritto io, e dovrebbe bastare per far capire che non metto in discussione le capacità dei chiamati in causa, a cominciare da Luca Colombo. Ho fatto esempi di una standardizzazione che non permette rivoluzioni... e credo ce ne sia bisogno coi tempi che corrono.
Parlavo di una kermesse che nacque come manifestazione canora e divenne in breve tempo un mero fatto di costume. Il genere non c'entra niente, anche se preferisco ciò che manco hai citato non è detto non sia interessato o attratto da altro, inoltre la scenografia che oscura la sostanza non fa bene alla musica leggera (perché di questo stiamo parlando: leggera) uno stadio o un teatro per metà occupati dal palco dove può atterrare un elicottero non mi dà nessuna fiducia, sempre per la musica leggera e non l'opera, ovvio!
Detto in soldoni, non vado a pagare uno sproposito per Pausini, Vasco, Subsonica, Morandi etc... con pochi € mi ciuccio Stern o Scofield o Bollani a pochi metri, e non cito i passati all'aldilà.
Non pretendo niente e nemmeno le preferenze c'entrano niente, dico soltanto che di nuovo sotto il sole non c'è nulla, tranne i nati rispetto ai morti.
Rispondi
di Claes [user #29011]
commento del 15/02/2016 ore 13:34:32
Ieri c'è stato il festival eurovisivo per scegliere chi va in Svezia per la finale europea - non ho badato a guardare la trasmissione ma stamattina i TV c'era una intervista coi vincitori (trio Boy Band) e un breve stralcio del loro pezzo ora pure su YouTube. Nothing to write home about!!!
Ma com'ê questa faccenda di partecipare a quel concorso internazionale in Italia? Come prima? Insomma, è il vincitore a Sanremo che andrà a Eurovision Song Contest rappresentando l'Italia musicale???
Rispondi
di eugenio01 [user #39191]
commento del 15/02/2016 ore 13:39:02
fuga di cervelli....
è un male che affligge l'italia.
Si vede che la boy band aveva raccolto più grant che il vincitore di sanremo ed ora queste cose contano.
Rispondi
di LaConchiglia [user #37892]
commento del 15/02/2016 ore 14:23:55
Cara SisPud, come sempre precisa e puntuale.
Quest'anno sono andato controcorrente rispetto Ai miei ideali antifestival e l'ho visto. Non tutto, non avrei retto, per esempio venerdì sera ho optato per il concerto romano dei "The Winery Dogs", mooolto meglio. Mi trovi d'accordo su tutti gli argomenti che hai trattato, compresa la meritata vittoria degli Stadio. Ritengo che la loro carriera, pur tra alti e bassi, sia una delle più coerenti e pulite dell'intera musica italiana. Non mi dilungo oltre, hai detto e scritto tutto tu in maniera più che esaustiva, ma mi preme ricordare che passano gli anni ed il festival rimane un carrozzone mediatico/economico (per loro) che mostra molta TV e poca musica (per noi).
Mi chiedo quanto ancora potrà andare avanti questo strapagare super ospiti solo per guadagnare tempo da togliere alla musica. Hai Ragione tu, i Pooh, Renato Zero, Ramazzotti e la Pausini, piacciano o meno, hanno fatto la storia della musica italiana. Non è da sottovalutare.
Ultima menzione a Rocco Hunt: no vabbè, meglio tralasciare.
Wake up guagliù!
Che amarezza.
Rispondi
di LaPudva [user #33493]
commento del 15/02/2016 ore 14:41:24
Ooooh, caro Ale, tocchi un tasto che io ho menzionato solo marginalmente ma che credo valga la pena di esser premuto: i compensi.
Quest'anno tutti hanno lodato il festival perché low cost rispetto a quello degli anni precedenti. Low cost si fa per dire... I compensi riportati da molti siti sarebbero i seguenti (ma la Pausini ha smentito, quindi da prendere con le pinze):

CARLO CONTI: 550mila (ne ha chiesti 50mila in più rispetto all'anno scorso perché ha cambiato la lavastoviglie)
MADALINA GHENEA: 15mila euro
GABRIEL GARKO: 42mila euro
VIRGINIA RAFFAELE: 42mila euro
LAURA PAUSINI: 250mila euro
RAMAZZOTTI: 200mila euro
POOH: 200mila euro
ELTON JOHN: 300mila euro
NICOLE KIDMAN: 300mila euro


A parte la tenerezza ch emi ha fatto il cachet della Ghenea, pensavo... Una distribuzione diversa dei cachet, intanto, non potrebbe garantire un confezionamento migliore, per cominciare? Perché quest'anno neanche le ospitate hanno tirato su la trasmissione... Anzi!
Rispondi
di francesco72 [user #31226]
commento del 15/02/2016 ore 15:01:4
Perdonami, ma hai pestato una mina, anzi due. Primo, il festival non è costato tanto come in passato e, comunque, ha portato un guadagno di sei milioni di euro (stando ai giornali che penso siano la stessa fonte da cui hai tratto i cachet). Chiunque fa impresa ti potrà spiegare che il volume del fatturato è una cosa, ma il ricavo è la sostanza. Secondo, gli ascolti hanno costantemente sfiorato il 49% di share e non hann patito particolari flessioni neppure durante il big match di calcio Napoli-Juventus, non mi pare che si potesse far molto meglio o, per lo meno, tutti questi geni che potrebbero trasformare lo sterco in oro, io non li ho ancora visti all'opera. Infine non capisco cosa c'entri la distribuzione dei compensi con un miglioramento. Da che mondo è mondo le cose migliori o più richieste si pagano di più e pagare di meno significa (spesso) avere meno. Magari Ramazzotti non piace e sarebbe meglio invitare i Cold Play, ma siamo sicuri che verrebbero per meno del povero Eros? Chi ci va ad invitare i Pink Floyd e dire: "siccome dobbiamo perequare i compensi, prenderete metà di quanto abbiamo pagato i pooh". Ma dai.
Rispondi
di LaPudva [user #33493]
commento del 15/02/2016 ore 15:13:52
Perdonami tu, ma ho specificato chiaramente che il festival è stato definito low cost. In realtà non è affatto low cost, ma costosissimo, considerando il basso numero di ospiti, scelti in base a criteri a dir poco folli. La mina quale sarebbe?
Altra domanda: ha portato un guadagno di sei milioni di euro A CHI?
Forse non hai letto il mio articolo o i miei commenti, ma ho parlato in modo cristallino: non ho messo in dubbio il risultato in termini di share. Al contrario, mi sono chiesta come sia possibile che gli italiani premino in ascolti un festival così carente sotto ogni possibile punto di vista, primo fra tutti quello artistico.
Mi fai una domanda che mi fa sorridere: secondo te pagare un conduttore 100mila euro e destinare il resto (QUATTROCENTOCINQUANTAMILAEURO) a interventi che possono andare dall'ampliamento della rosa degli artisti in gara (coi costi che ne derivano) a una scelta più dignitosa degli ospiti di rilievo da invitare non cambierebbe potenzialmente la qualità del festival? Perché io invece la penso così.
Rispondi
di BBSlow [user #41324]
commento del 15/02/2016 ore 15:26:10
Beh, quello dei costi / ricavi / fatturati è un conto complesso. Nel quale deve entrare giocoforza anche la considerazione che gli ascolti di Sanremo pesano tantissimo nel giochetto auditel (o come si chiama) che poi regola la vendita degli spot pubblicitari di tutto l'anno. E poi Conti non fa solo il presentatore, ma anche il "direttore artistico", e oggettivamente non è un lavoro da poco.
Certo, potrebbe tranquillamente valere la considerazione che c'è un sacco di gente (=artisti, cantanti, sedicenti o presunti tali) che a Sanremo ci andrebbe gratis. Ma il pericolo che quella stessa gente non faccia fare a Sanremo il 50% di share (con quel che ne segue) è troppo alto per rischiare.
Rispondi
di eugenio01 [user #39191]
commento del 15/02/2016 ore 15:41:24
--------->Al contrario, mi sono chiesta come sia possibile che gli italiani premino in ascolti un festival così carente sotto ogni possibile punto di vista, primo fra tutti quello artistico.

benvenuta nel club :-)
Le verrà fornito insieme alla tessera un kit di sopravvivenza in caso di futura indisposizione durante il festival con il quale potrà ovviare alla deprimente programmazione televisiva senza offendere il suo gusto musicale e senza aggiungere il suo contributo al 48 %.
:-P
Rispondi
di Guycho [user #2802]
commento del 16/02/2016 ore 12:25:2
Federica, non credo che la RAI si diverta a buttare soldi, o magari non così allegramente. Il compenso di Conti viene valutato in base ai ricavi: facile che lo sponsor pretenda di avere Conti, e quindi devi farci i "conti" :)

L'auditel è importante, perchè permette al festival di sopravvivere con tutto il suo indotto, quindi la musica viene al secondo posto. E' sempre stato così eh...
Rispondi
di LaPudva [user #33493]
commento del 16/02/2016 ore 13:24:31
La RAI ha tagliato programmi a costo zero che avevano un buon seguito, quindi il discorso soldi non mi pare la sua priorità. Parlerei di politiche più complesse... Resta un dato di fatto che una diversa distribuzione dei compensi consentirebbe di organizzare un diverso festival, senza sacrificare l'intrattenimento.

Che sia sempre stato così, come ho detto sopra, è falso: non c'è mai stato un festival così seguito e così scadente sinora. Siamo sicuri che sia "sopravvissuto"? Secondo me è morto. Perché, mi duole ricordarlo, ma dovrebbe essere un festival della canzone e non una trasmissione televisiva.
Rispondi
di Guycho [user #2802]
commento del 16/02/2016 ore 21:00:4
Quali sono i programmi a costo zero che dici?

"non c'è mai stato un festival così seguito e così scadente sinora." Non sono d'accordo. Il Festival mi è sembrato ben organizzato, casomai è il livello musicale attuale, e generale, che è basso...sanremo mica scrive canzoni :)

E' lo specchio di quello che c'è in giro, come ad esempio l'introduzione recente delle cover: non sono quelle che si ascoltano nei localetti del paese? Non dimenticare che abbiamo i talent...io preferisco sanremo.
Rispondi
di LaPudva [user #33493]
commento del 16/02/2016 ore 21:36:5
Programmi come Ghiaccio Bollente, la cui sospensione ha creato un vero caso, per dirne uno.

"Il Festival mi è sembrato ben organizzato, casomai è il livello musicale attuale, e generale, che è basso...sanremo mica scrive canzoni :)" --- Io fatico a definire ben organizzato un festival del genere, totalmente carente nell'architettura delle singole serate, con ospiti discutibili e con conduttori la cui scelta rimane un mistero. Forse questa edizione era "ben organizzata": vai al link

Detto questo, mi piacerebbe poterti dire che è lo specchio di ciò che c'è in giro. Il fatto è che non lo so, perché Conti ha stabilito che sia lo specchio di ciò che c'è in TV: Sanremo raccatta di tutto dai talent, ma l'orizzonte non finisce mica lì.

E' davvero un peccato che gli italiani premino queste schifezze. Ancora ricordo l'edizione in cui affidarono la conduzione e la direzione artistica a Panariello (PANARIELLO) per un milione di euro (se la memoria non mi inganna). Solo in Italia possono succedere queste cose, perché siamo dei trogloditi.
Rispondi
di Guycho [user #2802]
commento del 16/02/2016 ore 22:40:54
Su Ghiaccio Bollente, ancora non si sa bene cosa è successo, ne abbiamo già parlato. Tra l'altro altra rete, altro pubblico e altro share (risibile), siamo proprio su altro pianeta.

L'esempio di Panariello mi sembra azzeccato; quelll'edizione faceva veramente pena, l'ultima è una spanna sopra.
Ma non puoi fare un confronto col Sanremo del 1988! ...Dai Federica, quell'epoca è talmente distante, pensa che i dischi si vendevano a milioni!
Rispondi
di LaPudva [user #33493]
commento del 17/02/2016 ore 18:00:41
No, su Ghiaccio Bollente si sa benissimo cosa sia successo. Ne ho parlato con Massarini stesso, che può fornire tutte le prove del caso.
Ho parlato di RAI, non di Rai1 e paghiamo un canone unico.

Il confronto lo faccio eccome: la gestione dell'evento è pessima e artisticamente siamo anni luce da quei tempi. Sono state sperperate risorse immense in compensi fuori dal mondo a persone che non hanno competenze. Facciamoci due domande, magari, sul perché con meno soldi si organizzavano festival vincenti su tutti i fronti invece che applaudire la mediocrità.
Rispondi
di Guycho [user #2802]
commento del 17/02/2016 ore 20:25:08
A me sembra che tu non tieni in considerazione la differenza tra il mercato discografico di quegli anni e quello di adesso. Magari sbaglio.
Rispondi
di LaPudva [user #33493]
commento del 18/02/2016 ore 13:31:0
Scusa eh, ma l'andamento del mercato discografico incide sulle competenze di chi lavora a un colosso come questo? Perché mi sembrano due cose un po' diverse...

Detto ciò, c'è davvero chi pensa che quella che passa per Sanremo sia la miglior musica che abbiamo in Italia? Spero di no...
Rispondi
di Guycho [user #2802]
commento del 18/02/2016 ore 13:44:40
Le competenze di chi lavora a sanremo sono state anche peggiori, addirittura negli anni 80 si è usato il playback.

La crisi della discografia, invece, sta minando la qualità complessiva della musica, tutta.

"chi pensa che quella che passa per Sanremo sia la miglior musica che abbiamo in Italia?"

Per il genere di cui parliamo, la canzone melodica, si. Di sicuro non la peggiore.

E se vogliamo, le edizioni passate non hanno mai preso il meglio che c'era sul mercato. I big della canzone italiana, il festival l'hanno solo sfiorato, alcuni solo come lancio iniziale per poi non metterci più piede.

Rispondi
di LaPudva [user #33493]
commento del 18/02/2016 ore 13:54:5
Peggiori di quelle di Panariello e Conti? Ma neanche per idea. Benché prediliga la musica dal vivo, peraltro, idealmente preferirei una selezione di brani di buona qualità in playback che della spazzatura live. Il festival dovrebbe premiare la canzone, del resto.

Non parliamo necessariamente di canzone melodica, parliamo di canzone italiana (il che garantirebbe una scelta piuttosto ampia, senza voler per forza entrare in generi di nicchia), ma decisamente questa NON è la musica migliore che ci sia. Il fatto è che le selezioni dei brani in gara non sono vere selezioni.

Rimane il fatto che se questa è stata una buona edizione, stiamo freschi: ci meritiamo Maria De Filippi e tutti i talent del mondo.
Rispondi
di Guycho [user #2802]
commento del 18/02/2016 ore 16:39:06
"decisamente questa NON è la musica migliore che ci sia"

Sono punti di vista. Io non sento granchè in giro, solo roba livello Modà/Kolors/Il Volo e schifezze varie. Ce ne fossero di Pausini e Ramazzotti.

"se questa è stata una buona edizione, stiamo freschi: "

Non dico che è in assoluto la migliore, ma tra quelle di questi ultimi anni è una buona, considerato appunto che siamo nell'era talent.

Ma si è capito che non ti è piaciuta per niente :)
Rispondi
di LaPudva [user #33493]
commento del 18/02/2016 ore 19:37:25
In realtà la questione non è che non mi sia piaciuta per niente. Tutte le edizioni di questi ultimi anni sono state pessime.
Il dato che ho trovato sconcertante è che una delle edizioni più scialbe e vuote di sempre abbia registrato un record di ascolti.
Rispondi
di pickuppato utente non più registrato
commento del 15/02/2016 ore 16:07:32
Ho sempre pensato che queste cifre siano una foglia di fico per un giro di soldi che si spartiscono in tanti dietro l'organizzazione, l'ambiente abbonda di traffichini.
La pubblicità costa, e farsela pure incassando ste cifre mi sembra poco realistico.
Per fare un esempio, i 250mila alla Pausini accompagnati dall'osanna dell'intera stampa made in Italy non stanno in piedi, il mercato è mercato, e una vetrina del genere non te la paga nessuno... o te la paghi, o ci vai gratis o ti spartisci la torta, anche perché con il clamore di ritorno ci andrai a riempire gli stadi, o addirittura resuscitare ;)
Di gente che pagherebbe per farsi vedere lì ce n'è a iosa in giro, figuriamoci a gratis.
.
Rispondi
di LaConchiglia [user #37892]
commento del 15/02/2016 ore 19:35:27
Povera fanciulla innocente ed ingenua, se avesse conosciuto meglio l'italia avrebbe chiesto 15mila a serata, tanto è risaputo che i presidenti rai per tette e culi pagano come banchi.
Tornando alla musica, quale musica? Forse gli Elii, ma neanche troppo.
Rispondi
di LaPudva [user #33493]
commento del 16/02/2016 ore 13:31:07
Concordo pienamente...
Rispondi
di jackvance [user #34268]
commento del 15/02/2016 ore 17:38:54
Di solito non lo guardo che in parte: troppe pantomime e a volte sciatteria. La slide di Colombo su PRS è appagante e qualche brano mi è pure piaciuto ( Noemi,DN,addirittura la versione commovente di Goldrake..) Se si vuole musica 4 ore di sta roba sono troppe perchè di musica non c'è ne è abbastanza ( gusti a parte ovviamont). Sulle star ospiti dico solo che once upon a time vidi su quel palco Tuck & Patti. Sanremo in certo senso è unico e confrontabile solo con altre edizioni dello stesso: se faccio questa operazione lo spettacolo è stato più che sufficiente.
Per il quark Garko non so che dire, la Raffaele mi ha fatto ridere e non è poco, la Ghenea sembra si fosse pettinata con le bombe a mano e non si è nemmeno mostrata più di tanto ( comunque fa scoppià i pormoni).
Ezio Bosso: a me la sua musica è piaciuta ma non mi vergogno di dire che vedere un essere umano che combatte così e ama la vita mi commuove e parecchio. Poteva fare anche lo scultore e l'effetto su di me sarebbe stato lo stesso. Un esempio e di questi tempi c'è bisogno
Rispondi
di xstrings utente non più registrato
commento del 15/02/2016 ore 18:17:58
Non ho mai guardato un festival in 35 anni di vita, al massimo qualche piccolissimo spezzettone qua e la per purissimo caso ma ogni anno leggo ed ascolto critiche come se piovesse quasi fosse diventato lo sport n° 1 in Italia.
Comincio quasi ad essere stufo del Festival pur non avendolo mai visto!! hahaha non è incredibile?!?!?!
Noi avremo un Festival con natiche e seni in vista, musica discutibile e quant'altro ma ricordiamoci che nei tanto osannati States i vari MTv Music Award e simili sono messi peggio sia come mignottaggine ( scusate il francesismo ;P) sia come musica ( se così si può ancora chiamare) ... quindi mettiamo tutti una mano sul cuore, tiriamo un bel respiro e cominciamo ad ascoltare e condividere musica con la gioia che essa stessa ci trasmette.

Buona vita a tutti ;)
Rispondi
di gibbs [user #38345]
commento del 15/02/2016 ore 18:28:39
Premessa: consideratemi un "local". La casa dei miei nonni è il paese prima di Sanremo. Anche se sono coetaneo del Carlone, quest'anno -per la prima volta in vita mia- ho ci passato il we del festival con mia moglie, mia cognata e mia figlia ventenne. I 2 figli maschi e i 2 nipoti sono rimasti a casa nella "bassa" padana per varie partite di calcio e no. Mia mamma, il papà e i miei zii locali mi hanno sempre ammonito che la settimana del festival a Sanremo è un delirio; quest'anno ho voluto vedere di persona (e non vi dico i commenti e le risate dei miei parenti locali...).

Infatti per capire cosa è veramente il festivàl non basta vederlo alla tivvuù, dovete proprio andarci. Vedere la gente che ci passa davanti e intorno. Respirarne l'aria, sentirne il casino; guardate, non c'è più gente che a ferragosto.
Sorprendentemente, il numero di ragazzine scatenate è abbastanza limitato. Si piazzano davanti all'entrata laterale del "Globo" o sul red carpet (assolutamente accessibile) e del resto la maggior parte dei "talentuosi" le snobba.
Poi ci sono le vecchie babbione sanremesi impellicciate in "vita" (che vedi e devi sopportare tutto l'anno), un po di giovani e meno giovani curiosi di vedere qualche "vip", nessun "local", e tante famiglie normali con figli normali o molto piccoli che vengono a prendere aria buona e vogliono passare a fianco all'evento, per vedere l'effetto che fa.
Infine ci sono millemila tecnici della RAI a riempire le pizzerie.

C'è poi tanta gente nota (e meno nota) del mondo musicale, che si vede in giro insieme e che non appare nelle serate. Mi sembra che in verità il festival sia anche un'occasione per i professionisti dei media e delle case editrici per trovarsi (a nota spese, RAI o private) e per incontrarsi e scambiarsi idee/talenti/affari. Un po come fosse una fiera merceologica.

Non c'è dietro un vero interesse musicale. Per quello c'è il Premio Tenco (idea di Guccini) e tutte le altre manifestazioni musicali che il comune di Sanremo fa con i soldi del festival. L'orchestra "classica" fa una ottima stagione; ci sono un sacco di eventi estivi e primaverili. Andatevi a cercare chi c'era ai festival del blues dei primi anni 1990, per esempio. Il livello degli eventi varia, ma senza il festival Sanremo sarebbe una città morta e sepolta ed esorcizzata. E' proprio vero che Sanremo vive di luce riflessa del festival, ma non mi sembra proprio un male.

Infatti il festival nasce negli anni 50 da una iniziativa del casinò e il paragone con Las Vegas che faceva qualcuno qui non è proprio fuori luogo. Il festival da lavoro a tutta la città e Monte Carlo non è troppo lontano dal backstage.

Dunque il festival è uno spottone. La gara è un pretesto. Di fatto devono vincere tutti. Non ci illudiamo e non facciamoci intortare dalla critica mediatica o dai premi della giuria.
Detto questo, tante volte da questo spottone è uscito qualcosa di buono o almeno un momento di relax, come riconosce LaPudva.
Il Carlone poi questa volta l'ha ben confezionato. Certo gli ingredienti sono quelli che sono,è quello che gli danno le case discografiche; minimo sforzo per evitare la brutta figura. In ingegneria lo chiamiamo massima efficacia sfruttando con massima efficienza quello che hai. Lo "zio Pino" diceva: "fare con i fichi secchi il matrimonio". Si capisce?

Quello che manca (per me) è proprio quello che manca al paese e che oggi è sempre più evidente dalla separazione tra quello che accade dentro "il TV" e quello che sta fuori: manca l'entusiasmo per condividere qualcosa di vivo con la musica, il gusto di rischiare, il gusto di far ballare e cantare la gente viva dal vivo. Quello che piace a noi popolo di Accordo che suoniamo per hobby o per mestiere ma sempre con passione e per passione.

PS non sono parte in causa con il comune di Sanremo o con la RAI...
Rispondi
di LaPudva [user #33493]
commento del 16/02/2016 ore 13:46:14
Ciao Gibbs! Da brava ligure sono stata a Sanremo nel periodo del festival anni fa e ho anche avuto modo di viverlo (in parte) da dentro, prendendo parte a un dopofestival condotto egregiamente da Elio e le storie tese. Il panorama è esattamente come lo descrivi tu e probabilmente quel quadro è una delle cose che sono cambiate di meno negli anni, fatte eccezione per il pubblico in attesa, che un tempo era molto più esagitato.
Secondo me quel che è cambiato radicalmente è il concetto. Sanremo non è mai stato il luogo della canzone d'autore, sia chiaro, ma della canzone popolare sì e c'è stato un tempo in cui davvero la kermesse riuniva tutta la nazione. Il music business era in uno stadio evolutivo arcaico e all'epoca aveva sistemi meno aggressivi e invasivi, così come la tv. Fino agli anni '80, io credo, il festival è riuscito nell'intento di raggiungere un equilibrio che accontentasse un po' tutte le parti chiamate in causa: la musica (fatta ancora in modo artigianale), la discografia (il versante business) e la tv. L'evento era L'EVENTO musicale dell'anno in Italia e quelle canzoni entravano nelle case (e nelle vite) delle persone. Oggi il festival è un meccanismo perverso in ogni sua fase e gli esiti non possono che essere pessimi. Per fortuna può contare su un pubblico poco esigente e probabilmente più interessato all'intrattenimento che alla musica.
Rispondi
di Guycho [user #2802]
commento del 16/02/2016 ore 02:04:54
Credo che questa edizione sia una delle migliori degli ultimi anni, pur restando intrattenimento televisivo (come è sempre stato). Meritata la vittoria degli Stadio, deludenti gli Elii che pare non riescano proprio a scrivere una canzone di senso compiuto (ma forse nemmeno gli interessa).
Rispondi
di LaPudva [user #33493]
commento del 16/02/2016 ore 13:48:13
Figurati che non ricordo neanche una canzone...
Se questa è una delle migliori edizioni del festival, stiamo freschi. Per me è già incredibile aver visto in gara uno come Clementino.
Rispondi
di MM [user #34535]
commento del 16/02/2016 ore 10:44:07
Ammazza che bella discussione.
Intanto complimenti per l'articolo, sei proprio brava.
Io il festival lo guardo sempre, perché qualcosina di buono c'è sempre, poco, ma basta poco; e così è stato anche quest'anno. Non entro nel merito dei compensi.
Concordo con chi dice che Pausini e Ramazzotti hanno repertori imbarazzanti, eppure rappresentano la canzone italiana nel mondo, può sembrare triste, è vero, ma facciamoci delle domande.
Molto deludenti gli Eli, va bene azzardare, ma a tutto c'è un limite.
Grandissimi gli Stadio, da sempre musicisti e compositori veri. Troppo contento per loro che ho visto dal vivo quest'estate; un gran pezzo.
Rispondi
di LaPudva [user #33493]
commento del 16/02/2016 ore 13:50:42
Ciao MM e grazie per aver letto!
Io credo che nella tua osservazione ci sia una verità importante, che è alla base di tutto: "qualcosina di buono c'è sempre, poco, ma basta poco". Io credo che le aspettative della gente siano scese a tal punto che premiare un festival come quello 2016 sia diventato automatico. Ma non dovrebbe esserlo...
Concordo con te per gli Stadio e questa vittoria corona, più che giustamente, non solo la partecipazione al festival 2016 ma tutta una carriera.
Rispondi
di MM [user #34535]
commento del 16/02/2016 ore 14:06:39
A me sembra che il festival sia così da sempre, ho 50 anni e da quando ascolto musica ho visto il festival più o meno così; anche molto peggio a volte. Anni di playback.
Quindi non so se sia assuefazione, calo di aspettative o cos'altro. Io, di apsettative non me ne faccio, e tengo solo quello che mi piace, il resto lo lascio.
Non so se hai avuto modo di vedere la prima puntata dove hanno fatto vedere dei piccoli spezzoni delle canzoni che l'hanno vinto, dall'inizio ad oggi. I pezzi rimasti come pietre miliari, si contano sulle dita di una mano, il resto non se lo ricorda nessuno.
Poi su Clementino hai ragione.
Ricordo quando ospitarono Peter Gabriel che incantò tutti con Shock the Monkey.
Oppure i Dire Straits, fantastico.
Ma i tempi cambiano. Oggi non è ieri.
Rispondi
di LaPudva [user #33493]
commento del 16/02/2016 ore 14:13:49
Non si parla, naturalmente, di premi di canzone d'autore ma di musica popolare.
Io sento tutt'altro genere di musica, quindi non ho aspettative particolari. Diciamo che mi limito a osservare e credo ci sia un abisso rispetto alle edizioni di un tempo, con uno strapiombo qualitativo particolare negli ultimi 15 anni, che non lasciano proprio nulla o quasi.
Hai proprio ragione: oggi non è ieri...
Rispondi
di pexfra [user #25967]
commento del 16/02/2016 ore 13:25:41
da quanto vedo...tira di più un peto di festival che un carro di chitarre vintage da queste parti.... :D
Rispondi
di LaPudva [user #33493]
commento del 16/02/2016 ore 13:51:27
Non avrei mai immaginato di trovare tanta gente che ha visto davvero il festival...
Rispondi
di Cym utente non più registrato
commento del 16/02/2016 ore 16:51:51
..già, altro che rocchettari :O)...
Rispondi
di Claes [user #29011]
commento del 17/02/2016 ore 13:22:22
...e il numero di commenti che è da record su Accordo. Nel frattempo sono andato in rete a curiosare e per guardare quello che c'è targato Sanremo e farmi una opinione su quello che ho visto: Stadio non si vede dal vivo, c'è solo un penoso video di un pezzo e testo penoso. La Rai sarà contenta: non c'ê il rischio di vincere (con quello che costa!).
Rispondi
di angeletto [user #21395]
commento del 17/02/2016 ore 09:33:24
Ciao Federica! :)
Ho visto il Festival a spizzichi e bocconi a causa di (o grazie a, visto che non sono così attratto) mio figlio che mi ha tenuto impegnato...:) Quindi sicuramente non ho avuto una visione d'insieme di tutto il festival, però, ho potuto vedere (e ascoltare) alcuni momenti. Ad esempio ho ascoltato la canzone di Elio e purtroppo non mi è piaciuta (l'ho anche riascoltata in seguito con calma, ma proprio non mi piace). Ho potuto ascoltare il brano del maestro Ezio Bosso e mi sono commosso (il brano è stato suonato in maniera fantastica) davanti alla sua musica più che davanti alla sua malattia. Molto carina la canzone degli Stadio, come dici tu le vittorie non sono ingiuste, anzi.
Per il resto il festival è la solita vetrina politicizzata, molto vuota e triste. Ma tanto ogni anno lo aspettiamo no? ;)
Ciao
Angelo
Rispondi
di alcor72 [user #16133]
commento del 17/02/2016 ore 17:21:52
Sky è la risposta, o altrimenti si esce la sera...si va a fare le prove con la band...chi ha più fortuna si dedichi alle pratiche di letto.

Parlare di Sanremo male o bene è pubblicità automatica a suo favore.
Non ho visto nemmeno un fotogramma, e non metto in dubbio che in mezzo ci siano cose interessanti e musicisti validi che condividono il palco con perfette "sole".
Non posso guardarmi 20-25 ore di diretta perchè magari 20-25 minuti valevano veramente il prezzo del biglietto (si perchè da quest'anno il canone lo pagano tutti...)
Non me ne frega niente del valletto, della valletta, dei vestiti, del comico di turno...

Il risultato è che poi i nostri artisti famosi nel mondo sono Pausini, Ramazzotti...
Rispondi
di LaPudva [user #33493]
commento del 17/02/2016 ore 19:36:06
Il problema è che coi soldi che paghiamo tutti ci fanno questa rumenta e se fanno questa rumenta è perché ci sono molte persone che sostengono che sia un festival di qualità anche se fa pena. Non dobbiamo sorprenderci se in Italia la musica (oltre a tutto il resto...) va a rotoli. Probabilmente se la gente "disertasse" in effetti cambierebbero molte cose...
Rispondi
di MM [user #34535]
commento del 18/02/2016 ore 09:22:08
Carissima, aspettarsi che la massa diserti in nome del cambiamento è una partita persa.
Il livello medio dell'italiano, in termini di cultura e musica di qualità, è basso, comunque quando tocchi certi agomenti, ti piovono 170 messaggi in tre giorni, non è tutto sommato soddisfacente?
Rispondi
di LaPudva [user #33493]
commento del 18/02/2016 ore 19:39:17
Ahahah! Fare un record di post in articolo su Sanremo 2016 è un po' come confermare il record di ascolti di Conti con Sanremo 2016: ALLARMANTE!
Rispondi
di MM [user #34535]
commento del 19/02/2016 ore 09:02:39
"Allarmante" è un aspetto, un punto di vista.
Un altro punto di vista è che gli utenti di Accordo, in linea di massima tutti musicisti, a tutti i livelli, sono sensibili. E questo non lo vedo allarmante, anzi tutt'altro.
Grazie per i tuoi articoli, sei davvero brava.
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di Cym utente non più registrato
commento del 19/02/2016 ore 11:39:20
Concordo con MM, in mezzo a una miriade di post e commenti tecnici, pare che un po' di costume sia molto apprezzato. Continua cosi, se puoi :)
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di Cym utente non più registrato
commento del 18/02/2016 ore 08:24:15
C'è anche da dire che il festival è ormai una tradizione italiana conosciuta in tutta Europa e nel mondo, come è tradizione la risma di polemiche che regolarmente si porta dietro. Se non ci fosse, i soldi che ci spendono per farlo andrebbero spesi in altri mille rivoli della RAI e non ne sapremmo neanche l'esistenza. Vogliamo musica di qualità? Impegnamoci noi, come musicisti, per fare musica di qualità, è troppo facile dare sempre la colpa agli altri.
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di Guycho [user #2802]
commento del 18/02/2016 ore 09:11:15
Sono d'accordo. Qui viene fatto un processo ad uno spettacolo televisivo che non può avere la colpa dell'attuale basso livello musicale italiano (ma non solo italiano, mi sembra).

Premesso che, fin da quando mi ricordo (e sono tanti anni), il festival è stato sempre aspramente criticato, ma vabbè...

Ma un conto è critcare con argomentazioni, più o meno valide, la gestione del budget e le scelte organizzative, un altro è dire che a livello artistico non c'è paragone con le edizioni di una volta, come se, invece, in classifica avessimo musica di alta qualità. Non è mica sanremo che scrive le canzoni.

La canzone italiana soffre, e sanremo nè è il festival: che ci si può aspettare?
Se dovessi indicare il colpevole del degrado musicale, sanremo sarebbe all'ultimo posto, nonostante abbia trovato interessante questo articolo (pur in disaccordo col contenuto):

vai al link

Invece, al primo posto metto la crisi di vendite, che sottrae investimenti vitali per la musica; al secondo metto i talent e la tv spazzatura della De Filippi e simili.
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di LaPudva [user #33493]
commento del 18/02/2016 ore 19:49:45
"Qui viene fatto un processo ad uno spettacolo televisivo che non può avere la colpa dell'attuale basso livello musicale italiano"
No, qui viene fatto un processo a uno spettacolo televisivo che lo celebra, il basso livello musicale italiano, e per tutta risposta ottiene un record di ascolti. E' questa la questione che dovrebbe, forse, farci riflettere.

Differentemene da come la vedi tu, per me non c'è dubbio, inoltre, che ormai da molti anni il livello delle canzoni in gara sia calato. Ma non credo ci siamo capiti su un punto su cui non mi sono spiegata bene probabilmente: con "livello" non intendo necessariamente (o non soltanto) il valore musical-letterario dei brani, ma anche il loro valore in quanto espressioni della nostra cultura popolare. Pezzi come "L'italiano" di Toto Cutugno, "Io, tu e le rose" di Orietta Berti e "Zingara" di Bobby Solo/Iva Zanicchi sono decisamente epici rispetto a questa scialberia. Non a caso hanno segnato un'epoca nel nostro paese. Cosa ci ricorderemo delle canzoni in gara quest'anno? Forse il travestimento da KISS di Elio e le Storie Tese.
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di Guycho [user #2802]
commento del 18/02/2016 ore 20:01:36
Intanto mi sembra ancora presto per giudicare, non è detto che qualcuna di queste canzoni non diventi un "classico".

"Differentemene da come la vedi tu, per me non c'è dubbio, inoltre, che ormai da molti anni il livello delle canzoni in gara sia calato."

No, io la vedo come te, la differenza è che per me il livello generale della musica è questo, non solo di sanremo.
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di LaPudva [user #33493]
commento del 18/02/2016 ore 20:22:2
"Intanto mi sembra ancora presto per giudicare, non è detto che qualcuna di queste canzoni non diventi un "classico". --- Non ho capito se lo dici scherzando. Spero di sì.

"No, io la vedo come te, la differenza è che per me il livello generale della musica è questo, non solo di sanremo." --- Be', sono d'accordo sul calo generale, ma non ci è dato sapere se questo è il meglio, dato che tramite Sanremo abbiamo solo una panoramica degli artisti che ci propinano le major. C'è vita fuori dai loro roster...
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di Guycho [user #2802]
commento del 19/02/2016 ore 15:18:48
"Non ho capito se lo dici scherzando"

Lo dico sul serio, perchè ogni anno fa questo effetto di canzoni "vuote". Poi dopo un po qualcuna riaffiora e ti rendi conto che ha "attecchito". Ad esempio stamane ho ascoltato casualmente "noi siamo infinito" e devo dire che il motivo è appiccicoso. Anche gli Stadio hanno presentato una canzone carina. E' difficile dire , dopo un giorno, se veramente le canzoni funzionano.
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di alcor72 [user #16133]
commento del 18/02/2016 ore 09:21:09
La mia critica non è infatti ai musicisti che decidono di partecipare, sappiamo che quello e i talent show sono adesso il veicolo principale per portare la musica al grande pubblico...le radio hanno una valenza limitata perchè ormai sono quasi tutte orientate a proporre "classici" a rotazione e a fare intrattenimento.

Va bene anche il festival ...o una manifestazione simile, è tutto il contorno che è inutile, forviante e stucchevole.
Io non sono un musicista professionista, faccio altro per vivere, mi diletto a suonare per puro divertimento...vorrei solo che chi fa musica bene fosse giustamente valorizzato...tutto qua.

Sanremo è un polpettone senza sale e senza condimento, con tanti ingredienti (alcuni anche buoni, altri pessimi) che messo insieme ha lo stesso valore del cibo industriale più scadente...poi ci puoi mettere dentro anche il filetto di chianina e il pan grattato della nonna, ma se tutto il resto è mediocre viene un prodotto "mediocre".
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di Claes [user #29011]
commento del 18/02/2016 ore 20:30:30
Sanremo e la musica italiana vista dall'estero: il festivàl è stato a lungo una vetrina per pezzi Made in Italy però usualmente nel senso di covers tradotte. Un esempio al contrario è "Vacanze Romane" / Matia Bazar. Era un pezzo pescato e pubblicato in versione originale per la Mega Rec's in Scandinavia e poi è arrivato "Ti sento". Di quest'ultimo vi era una loro versione in inglese, "I Feel You". Abbiamo fatto un veloce sondaggio radio / DJ e hanno concordato "è la versione originale che funziona!" - mica detto per un pezzo in Italiano...

A questo punto vale però ricordare che un festival di questo tipo è riservato a compositori / parolieri e questo vale anche per Eurovision Song Contest. I cantanti sono lì per lancio e promozione del copyright da quel punto di vista! È un business da case di edizioni musicali e sub-edizioni e parolieri in altre lingue.
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