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David Gilmour compie 70 anni
David Gilmour compie 70 anni
di [user #33493] - pubblicato il

Chitarra dei Pink Floyd e capostipite di tutta una corrente stilistica e di sound nella chitarra rock, David Gilmour compie oggi settant'anni. Ripercorriamo la storia dell'artista britannico attraverso musica, band, stile, strumenti e traguardi di vita.
Se venissimo da un altro pianeta avendo studiato solo superficialmente l’umanità e lo incontrassimo per la prima volta oggi, nel giorno del suo settantesimo compleanno, sicuramente penseremmo di avere di fronte un lord inglese anziché il leader di una delle band più rivoluzionarie della storia del rock. Chi conosce David Gilmour, però, sa bene che non ama i luoghi comuni e, in fondo, la sua fama è giunta anche nello spazio (una cassetta del live dei Pink Floyd The Delicate Sound of Thunder è stata portata sulla stazione spaziale MIR dagli astronauti della navicella Sojuz TM-7 nel 1989 e lasciata lì dopo la missione, n.d.r.): chitarrista, polistrumentista, cantante, compositore, autore, produttore, Gilmour è davvero una delle facce del genio umano e può guardare con orgoglio ai territori conquistati lungo il suo percorso.

David Gilmour compie 70 anni

La sua vita è parsa eccezionale da subito: nato il 6 marzo del 1946 a Cambridge, storica città universitaria, figlio di un eminente professore di zoologia e di un’insegnante e montatrice per la BBC, David frequentò un’esclusiva scuola privata prima di passare al Cambridge Tech College per studiare lingue. Lì incontrò il suo destino, in qualche modo: passava le pause pranzo in refettorio con l’amico Syd Barrett (che lì studiava arte) a studiare riff degli Stones e assolo di Chuck Berry. Già a quei tempi la chitarra lo interessava più di ogni cosa, benché non avesse ricevuto alcuna educazione musicale che non fosse lo storico disco "Pete Seeger Teaches Guitar" da cui imparò le basi e i tanti ascolti di Leadbelly, Howlin’ Woolf e altri. Il resto lo costruì, sostanzialmente, da solo e si fece presto un nome nella scena musicale di Cambridge degli anni ‘60 (notoriamente con la band rock-blues Jokers Wild).
Il momento di svolta, però, arrivò alla fine del ‘67, quando venne chiamato ad affiancare l’amico Syd nei Pink Floyd: subito dopo l’esordio discografico della band, l’abuso di LSD e le costanti pressioni esercitate su di lui in quanto leader e principale autore, spinsero Barrett nel baratro e lo resero totalmente inaffidabile. Dopo qualche esibizione a cinque elementi in condizioni disperate, la band decise di licenziare Barrett nel ‘68 e di tenere Gilmour. Questa frattura ha portato ai Floyd e a Gilmour una quantità di critiche che perdurano ancora oggi e che non tengono conto dell’effettiva gravità della situazione in cui versava la salute di Barrett (e neanche che non avremmo avuto i successivi, preziosissimi lavori solisti di Barrett senza l’impegno incessante di Gilmour, che li ha prodotti e suonati, lavorando in condizioni estreme a causa delle sempre più precarie condizioni mentali dell’amico, oltre al fatto che Gilmour si è assicurato personalmente che ricevesse i soldi delle royalty delle raccolte dei Floyd fino alla sua morte).

Forse questa affermazione di Nick Mason, batterista dei Floyd, riassume meglio di qualsiasi altra l’apporto di Gilmour alla band: «Dopo Syd, Dave è stato la differenza tra la luce e l’oscurità. Lui era totalmente dedito alla forma e l’ha introdotta nei brani più selvaggi che avevamo creato».
Se Barrett fu l’ideatore e il fondatore dei Floyd, il diamante pazzo che li portò al successo con i suoi testi visionari, le lunghe improvvisazioni free form e il sound psichedelico, Gilmour, forte dalla sua esperienza in cover band rock blues, li portò a livelli di complessità strutturale infinitamente superiori, che finirono per cambiare radicalmente anche il loro modo di esibirsi: da concerti a base di lunghe jam sperimentali a spettacoli accuratamente orchestrati in ogni dettaglio, dai piccoli club nebbiosi della Swinging London alle più grandi arene di tutto il mondo. Parlando dei suoi primi lavori con la band, Gilmour ha detto: «Suppongo che il mio ruolo fosse quello di rendere il tutto un po’ più musicale, di creare un equilibrio tra assenza di forma e struttura, tra armonia e disarmonia. [...] Mi piace la struttura. Sono un’appassionato di melodia. Sono un fan dei Beatles e tutto quello che mi piace – come il blues – è molto strutturato. Il free form non fa per me. Ma neanche una struttura totalmente rigida».
Tra il ‘68 e il ‘94, Gilmour ha realizzato 13 dischi in studio con i Pink Floyd (più un quattordicesimo, The Endless River, uscito nel 2014 in cui sono stati utilizzati materiali risalenti a vent’anni prima, rielaborati e integrati), tra cui alcuni tra i più popolari di tutti i tempi: basti ricordare The Dark Side of the Moon (1973), Wish You Were Here (1975) e The Wall (1979), rispettivamente 15, 6 e 23 dischi multiplatino, per quel che può valere.

Il rapporto estremamente conflittuale con il compagno di band Roger Waters è giunto al culmine a metà anni ‘80, con l’abbandono della band da parte di Waters e la conseguente battaglia legale tra questi e gli altri tre compagni, che hanno chiesto e ottenuto di poter continuare a suonare a nome "Pink Floyd". La coppia Gilmour/Waters rimane nondimeno una delle più prolifiche e geniali di tutti i tempi. Da allora, sono tornati a suonare tutti e quattro insieme in un’unica occasione, per il Live 8 del 2005. Dopo la scomparsa di Richard Wright, tastierista dei Floyd e amico adorato di Gilmour, avvenuta nel 2008, ogni sogno dei fans di una reunion è svanito.

David Gilmour compie 70 anni

Gilmour ha realizzato anche quattro splendidi dischi solistici. Il primo, David Gilmour (1978) realizzato dopo le estenuanti sessioni di Animals, e il secondo, About Face (1984), realizzato con la collaborazione di ospiti eccezionali, non hanno avuto una promozione adeguata e non hanno ottenuto la risonanza che avrebbero meritato, mentre gli ultimi, On an Island (2006) e Rattle That Lock (2015), hanno avuto un successo planetario e sono stati accompagnati da tour mondiali che hanno registrato dei sold out ovunque. Ha collaborato, inoltre, con numerosi artisti, da Bryan Ferry a Paul McCartney, da Pete Townshend ai Supertramp, solo per citarne alcuni, e ha scoperto e prodotto una talentuossima, diciottenne Kate Bush.

Oggi Gilmour è unanimemente ritenuto un chitarrista leggendario e alla sua statura quasi mitologica hanno contribuito vari fattori, primo fra tutti il suo stile inconfondibile. Fedele al motto “less is more”, a Gilmour bastano soltanto poche note, infuse di un’intensità espressiva senza pari, per costruire cattedrali di suono dall’eloquenza indiscussa. «Le mie dita non sono molto veloci ma penso di essere immediatamente riconoscibile», afferma. E ha ragione: con riff semplici ma originali e un suono potentissimo, ha regalato al pubblico alcuni tra gli assolo più belli della storia del rock, costruiti da poche idee sviluppate con estrema cura, anziché da fiumi di lick nei quali dice di non riconoscersi (non ama molto i virtuosi del rock, fatta eccezione per Van Halen). Alcuni di essi sono stati costruiti con una tecnica di collage tra sezioni di diversi registrazioni che è valsa a Gilmour numerosissime critiche da parte dei puristi dello strumento, nonostante l’estrema naturalezza del risultato (es. il solo di "Comfortably Numb").

David Gilmour compie 70 anni

Se non ha avuto una formazione musicale tradizionale, ha una conoscenza profonda benché intuitiva del rapporto accordi/melodia, e la sua ricerca di un sound pieno passa anche attraverso gli accordi: le sue ritmiche sono sempre brillanti e costruiscono un autentico muro di suono, anche grazie a un sapiente uso delle corde libere. Con il tempo, insomma, Gilmour ha sviluppato una tecnica perfettamente funzionale ai suoi scopi, i cui tratti distintivi sono un sapiente uso di bending (e compound bending dall’intonazione impeccabile, come in “Another Brick in the Wall Part II”, per esempio) accompagnato da un vibrato naturale dal sound quasi vocale (non è un caso che talvolta, prima di registrare gli assolo, li abbia cantati), un uso sobrio della leva, una tecnica slide intuitiva ma efficacissima sulla lap steel (non ama la chitarra slide tradizionale) e qualsiasi trucco gli permetta di ottenere un risultato gradevole col minimo sforzo.
Ossessionato dal suono, si è sempre servito di una ricca strumentazione e si è avvalso della supporto dei migliori tecnici del suono ma, come sostiene Bob Ezrin (produttore e arrangiatore che collaborò a The Wall) «Con Gilmour la strumentazione è secondaria al tocco».

Benché la sua prima chitarra sia stata una Telecaster ricevuta in dono dai genitori per i suoi 21 anni e poi rubatagli (e diverse altre ne suonerà negli anni, oltre alla Esquire nota come “The workmate Tele”, diverse Gibson e altre chitarre), Gilmour rimane un maestro indiscusso della Stratocaster. Una delle sue, in particolare, è una delle chitarre più famose della storia del rock: la Black Strat comprata nel maggio del ‘70 da Manny’s Music a New York, in seguito al furto della strumentazione dei Floyd a New Orleans. Si tratta di uno strumento ordinario, da battaglia, modificato più volte (manici, pickup, ponti e quant’altro) con cui, però, Gilmour suonò in ogni disco dei Floyd dal ‘70 all’83 e con cui si esibì in innumerevoli occasioni.
Come molti sapranno, Gilmour è anche un generosissimo benefattore e accettò di dare la chitarra all’Hard Rock Café in cambio di una sostanziosa donazione alla Nordoff-Robbins Music Therapy Centre Charity, per poi riaverla nel 1997, dopo più di dieci anni. La chitarra è talmente famosa che, benché non esistano biografie di Gilmour, ne esiste una sulla Black Strat uscita dalla penna di Phil Taylor, tecnico di Gilmour dal ‘74 e custode del prezioso strumento.

David Gilmour compie 70 anni

Gilmour è, però, anche un ottimo cantante e un polistrumentista (ha suonato il basso su molti brani dei Floyd, anche se la cosa non è così nota) e spesso, anche in questi frangenti, dimostra lo stesso tratto distintivo: una sobrietà elegante e una riconoscibilità immediata.

Insomma, Gilmour, una rockstar distintamente inglese, ha di fatto cambiato il mondo della musica divenendone un’icona. Eppure è una figura atipica del music business, quasi un’antirockstar: dal tono pacato e riservato, quando non è in tour conduce una vita tranquilla con la moglie Polly Samson - romanziera e co-autrice dei testi dei Floyd e di Gilmour dal ‘94 - e i figli (ne ha avuti otto, da due matrimoni) nella sua casa in campagna. In passato ha preso parte a qualche rally in auto e ha conseguito il brevetto di pilota d’aereo (ha anche fondato Intrepid Aviation, un museo di aerei d’epoca). Di tanto in tanto si concede del tempo sull’Astoria (una casa galleggiante sul Tamigi costruita nel 1911 e trasformata in una specie di bordello privato, poi acquistata da Gilmour negli anni ‘80 per essere trasformata in studio di registrazione), ma non è un’amante della mondanità.
Nel 2003 è stato nominato Commendatore dell’Ordine dell’Impero Britannico (CBE) per i suoi contributi nel campo della musica e per la sua filantropia, mentre nel 2009 ha ricevuto la laurea honoris causa presso la Anglia Ruskin University of Cambridge and Chelmsford (lil Cambdridge Tech da lui frequentato oggi è parte della Anglia Ruskin University) per il suo “eccezionale contributo alla musica come scrittore, esecutore e innovatore”. Gli è stato assegnato anche l’Ordine d’Onore in Armenia, in seguito alla sua partecipazione al progetto Rock Aid Armenia.
Ancora impegnato nel tour promozionale per il disco Rattle That Lock che lo ha portato in Italia nel settembre scorso, visto il grande successo registrato, tornerà nel nostro paese il 10 e l’11 luglio per due concerti all’Arena di Verona.

Niente male, per i primi settant'anni. Vedremo cosa ci regalerà in futuro.
Happy birthday, Mr Gilmour!
david gilmour
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di Dr.69Tantra [user #5954]
commento del 06/03/2016 ore 17:48:01
Happy birthday Dave
Rispondi
di Dr.69Tantra [user #5954]
commento del 06/03/2016 ore 17:48:0
Happy birthday Dave
Rispondi
di Pietro utente non più registrato
commento del 06/03/2016 ore 18:03:48
Non serve spendere parole per quest'uomo,basta ascoltarlo mentre suona,ti dice tutto quello che serve! ;-) Comunque bell'articolo!
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di LaPudva [user #33493]
commento del 07/03/2016 ore 09:57:5
Ciao Pietro e grazie di cuore.
Per un secondo, giunta alla fine dell'articolo, mi è balenata in testa l'idea di elencare dei brani consigliati. Non sono stata in grado di scegliere: Gilmour va sentito TUTTO. C'è solo da imparare! :D
Rispondi
di Claudio80 [user #27043]
commento del 06/03/2016 ore 18:46:50
Uno dei più grandi di sempre!! Auguri Dave!!🙏🏻🙏🏻
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di ndrecchia [user #43094]
commento del 06/03/2016 ore 18:47:50
Grande chitarrista, non si può dire altro.
"The endless river" è stato una delusione totale, però. Un'operazione inspiegabile (se non da probabili pressioni ricevute dall'etichetta per uscire con un nuovo album). Manca lo spirito dei Floyd in quel disco. Riprendere gli outtakes di "Division Bell" a distanza di 20 dall'album, avrebbe avuto un senso solo se avessero riproposto un "Division Bell - Special Edition" contenente l'album originale più gli outtakes, semmai riproponendo anche qualche versione alternativa dei brani del disco (un pò come fatto per gli "Immersion Box" di TDSOTM, WYWH e The Wall). Un'operazione impostata in questo modo avrebbe avuto un senso, ma spacciare per album un'accozzaglia di frammenti sonori (spesso di brevissima durata, trattandosi appunto di demo, improvvisazioni da cui trarre spunto per dare vita a nuovi brani) più un solo brano davvero completo (ma escluso da "Division Bell") è stata un'operazione molto forzata. Non avrebbero dovuto farla.
Rispondi
di giampus [user #16018]
commento del 06/03/2016 ore 19:53:06
Mi spiace, non sono d'accordo sul discorso iniziale. Non credo che alcuna etichetta al mondo possa permettersi di "fare pressioni" su musicisti settantenni che hanno dato così tanto alla musica, che tutto ciò che fanno si trasforma in oro, che fanno parlare di sè anche quando non parlano o non suonano. Giusto per la cronaca, i Pink Floyd qualche anno fa hanno fatto causa alla EMI perchè non volevano che sugli stores online si vendessero i brani singoli. O album interi o niente. Un'altra: hanno avuto l'opportunità di riunirsi in un tour dopo il successo della performance al Live8: hanno ricevuto una proposta da ben 200 milioni di dollari come compenso per il tour USA, e hanno rifiutato. Come possono cedere a fantomatiche pressioni? Se posso suggerirti, ascolta ancora una volta "The Endless River", non è un'accozzaglia di frammenti sonori: è un album che insegna come può nascere un brano, da ore ed ore di intense jam session, costruendo da pochi frammenti un'intera canzone. Insegna come sono nati gran parte dei brani dei Pink Floyd, gran parte delle suites che tutti amiamo. Gilmour e Waters hanno dichiarato semplicemente che questo album rappresenta un tributo all'amico scomparso Rick Wright. Infatti le tastiere sono molto più evidenti che mai nel mix. Fateci caso, se non ve ne siete accorti. Lo hanno definito "il canto del cigno" di Rick. Infine se consideri le prime 17 tracce come fossero un'unica intro alla 18esima traccia, quella finale "Louder Than Words", potrebbe cambiare la tua considerazione su questo album. Anzi, può essere visto come un esperimento mai fatto prima. Prova, magari cambi idea :)
Rispondi
di Intripp [user #35809]
commento del 07/03/2016 ore 17:29:36
Waters ha preso le distanze da the endless river e l'unica cosa che ha dichiarato è che non lo avrebbe ascoltato, per il resto sono d'accordo sul fatto che vada ascoltato come un tutt'uno a parte louder than words che va anche come singolo, secondo me è un bel disco ma non negli standard dei Floyd
Rispondi
di giampus [user #16018]
commento del 09/03/2016 ore 17:43:19
Nella foga ho scritto "Gilmour e Waters", intendendo "Gilmour e Mason". Piaccia o non piaccia l'impatto mediatico dei Pink Floyd è ancora forte, fortissimo, e questo album lo ha dimostrato. Tanto che in questi nostri commenti si è parlato più di The Endless River (è solo un punto coronato prima della doppia stanghetta del meraviglioso spartito che è la carriera discografica dei Floyd), rispetto allo stupendo "Rattle That Lock" che è l'espressione più recente del pensiero musicale e lirico del solo David Gilmour, in questa pagina celebrato.
Complimenti a LaPudva per questo articolo e tanti auguri e lunga vita a Mr. Gilmour
Rispondi
di Pietro utente non più registrato
commento del 06/03/2016 ore 20:27:09
The endless river non andrebbe nemmeno messo nella discografia dei Pink Floyd,è un'operazione ridicola di copia incolla di takes scartate al tempo,una roba davvero "brutta",ma i soldi sono sempre soldi! ;-) Io fossi stato Gilmour ,non avrei voluto una fare una cosa del genere.
Rispondi
di LaPudva [user #33493]
commento del 07/03/2016 ore 10:04:46
Non credo che i Pink Floyd si trovassero nella posizione di dover subire pressioni da un'etichetta (oltre tutto 20 anni dopo l'uscita del loro ultimo disco), e, come sappiamo, Gilmour ha rifiutato offerte ben più che incredibili relativamente a ogni tipo di operazione inerente ai Floyd, quindi non è stata neanche un'operazione prettamente commerciale.
La natura del progetto di "The Endless River" è stata chiarita da subito e si sapeva che sarebbe stato un'appendice di "The Division Bell". Qui, la questione era il desiderio lungamente dovato da Gilmour - almeno dal 2009 - di tornare a lavorare con (i materiali di) Richard Wright. Non è un caso che il disco non fosse mai uscito mentre Wright era ancora in vita... E non è un caso neanche che sia uscito a pochissima distanza di tempo dal disco solista e del tour mondiale di Gilmour, al quale l'amico non ha potuto prendere parte.
Detto ciò, trovo che il singolo "Louder Than Words" spieghi tutto e che sia stupendo.
Rispondi
di ndrecchia [user #43094]
commento del 08/03/2016 ore 09:49:33
Il disco è incommentabile e si tratta di un'operazione commerciale, prova ne è che poche settimane prima dell'uscita di River è uscita una versione rimasterizzata di Division Bell che ha fatto da traino al "nuovo" disco, che non ha l'anima dei Floyd e nemmeno il sound visto che è stato rimaneggiato e rimixato da tante persone estranee ai Floyd in questi anni. Inoltre dire che il disco va ascoltato tutto per intero è una fesseria (chi lo dice ripete solo quello che è stato detto in sede di presentazione del disco per fini commerciali). I Floyd non hanno mai fatto microframmenti somori di pochi secondi (e anche se in qualche album ci sono momenti di passaggio, questi erano appunto, solo brani di passaggio e non la parte preponderante dell'album), hanno fatto delle suite e dei concept album ma in questo caso non abbiamo nè l'uno nè l'altro. La verità è che si tratta di una fesseria detta per convincere le persone ad accettare questi demo come se fossero brani finiti, cosa che non sono e non saranno mai. Si tratta di brani demo senza inizio e senza fine e si sente. Wright non avrebbe mai approvato una cosa del genere. Sono un fan dei Floyd, conosco ogni singola nota suonata in ogni album da "The Piper" ad oggi, e conosco anche ogni singola nota di molti bootleg. Mi spiace, ma questi non sono in alcun modo i Floyd, se avessero voluto onorare Wright avrebbero potuto fare un doppio album contenente su un album nuovi brani dedicati a lui (come fecero con Shine on e Barrett) e un album in cui riarrangiavano brani dei Floyd composti da Wright. Mi spiace, ma questo è l'unico album dei Floyd che non acquisterò mai
Rispondi
di LaPudva [user #33493]
commento del 08/03/2016 ore 10:44:33
Guarda che confondi i post, non ho mai detto che il disco vada ascoltato per intero.
Sono una fan dei Floyd anche io e da sempre. Non mi sono scandalizzata come te perché ho letto ciò di cui si trattava e sapevo benissimo cosa ci sarebbe stato dentro. Sapevo che non sarebbe stato un nuovo disco dei Floyd ma un'appendice di The Division Bell, e così è.
Se ti ha fatto soffrire mi dispiace. Io sono contenta che sia uscito e francamente del resto non mi frega nulla.
Ritengo, tra l'altro, che Gilmour sappia come onorare Wright meglio di te e me. Per la cronaca, l'idea iniziale di riutilizzare quei materiali era approvata dallo stesso Wright.
Rispondi
di ndrecchia [user #43094]
commento del 08/03/2016 ore 11:45:39
Figuriamoci se io soffro per un disco. Solo che l'album non è rappresentativo dei Floyd. Le dichiarazioni di Wright non esistono da nessuna parte e Wright non può smentirle.
Rispondi
di ndrecchia [user #43094]
commento del 08/03/2016 ore 11:45:4
Figuriamoci se io soffro per un disco. Solo che l'album non è rappresentativo dei Floyd. Le dichiarazioni di Wright non esistono da nessuna parte e Wright non può smentirle.
Rispondi
di ndrecchia [user #43094]
commento del 18/03/2016 ore 19:45:2
Gilmour a Pompei a 300 euro a biglietto..... Dopo l'operazione "The Endless River" possiamo dire che sta cercando fondi per qualche progetto e raschia nel barile del passato.
Rispondi
di psykoguitar utente non più registrato
commento del 06/03/2016 ore 19:05:27
Ho un figlio che si chiama Davide...
Indovinate perchè... :-)

Ciao Fede, sempre articoli di qualità eccelsa i tuoi.

Psyk.
Rispondi
di LaPudva [user #33493]
commento del 07/03/2016 ore 09:55:11
Che cosa meravigliosa hai raccontato... Dare al proprio figlio questo nome non è solo di ottimo auspicio, ma dà anche un'idea dell'amore che hai per l'artista.
Grazie per averlo raccontato e per lo splendido complimento!
Un abbraccio :D
Rispondi
di Oblio utente non più registrato
commento del 06/03/2016 ore 19:49:47
Chissa' come spegne Dave le candeline !! Presumo con cab 4x12 e testa Hiwatt da 100!!:)
Buon compleanno leggenda.... e....come dire celebrando Gilmour rendi un gradevole servizio ....come al solito... Grazie Fede..Ciao !!;)
.........................ettepare che Van Halen non si salvava.................... :P
Rispondi
di LaPudva [user #33493]
commento del 07/03/2016 ore 09:53:2
Ho visto sbucare qualche foto del suo party tra amici/colleghi e credo ci sia stato da divertirsi parecchio!
Grazie a te per aver letto e commentato. Un bacione e un altro brindisi al Commander! :D
Rispondi
di Xavante [user #31708]
commento del 06/03/2016 ore 21:53:03
Articolo impeccabile. Complimenti !
Rispondi
di LaPudva [user #33493]
commento del 07/03/2016 ore 09:52:27
Grazie di cuore per aver letto e avermi lasciato questo pensiero, Xavante!
Rispondi
di dfatwork utente non più registrato
commento del 06/03/2016 ore 22:11:39
Bell'articolo!

Ps
Per i conservatori: "the endless river" poteva anche non portare il nome dei PF...sarebbe stato godibile comunque, però è fatto di parti suonate dai Pink Floyd (vivi o morti che siano).Fatevene una ragione.

Pps
Anche i Queen hanno fatto lo stesso con made in heaven, nemmeno loro sono morti di fame.
Rispondi
di LaPudva [user #33493]
commento del 07/03/2016 ore 09:51:57
Grazie dfatwork!

Io la penso come te. Oltre tutto, dietro a quell'uscita c'è chiaramente qualcosa di più di un desiderio smodato di far uscire un titolo a nome Pink Floyd (figurati cosa gliene può fregare a Gilmour, che rifiuta offerte milionarie per reunion e progetti connessi ai PF). Era una sorta di conto in sospeso con Wright, con la realizzazione del quale ha chiuso un lunghissimo ciclo.
Rispondi
di dfatwork utente non più registrato
commento del 07/03/2016 ore 10:22:04
Concordo!
Rispondi
di yasodanandana [user #699]
commento del 07/03/2016 ore 06:13:45
""""da concerti a base di lunghe jam sperimentali a spettacoli accuratamente orchestrati in ogni dettaglio""""

non vorrei essere troppo crudo, ma mi sa che prima si divertivano, poi due p.. allucinanti
Rispondi
di LaPudva [user #33493]
commento del 07/03/2016 ore 09:49:07
Non credo, sai? Da quel che ho sempre letto, anche i tre Floyd avevano voglia di progredire verso qualcosa di più strutturato. I pezzi da 20 minuti lasciati totalmente al caso potevano avere un senso all'UFO nel '67, ma dopo un po' credo che un musicista con delle potenzialità da spendere voglia attuare qualcosa di un po' più articolato. Probabilmente anche Barrett lo avrebbe fatto...
Rispondi
di yasodanandana [user #699]
commento del 07/03/2016 ore 16:41:10
non è questione di "articolato" quanto di riproporre, per decenni, le stesse canzoni con lo stesso identico arrangiamento.. Probabilmente sono compensati dai tanti soldi che si prendono ogni qual volta decidono di fare capolino dal vivo e dal fatto che, tutto sommato, suonano molto di rado …

mi piacciono tanto, ma proprio tanto tanto.. ma da un bel pezzo le loro uscite live mi sembrano creativamente assenti ..
Rispondi
di LaPudva [user #33493]
commento del 07/03/2016 ore 16:52:25
Io stavo parlando (come nell'articolo) del passaggio da Barrett a Gilmour, sia in termini di brani originali che di esibizioni live. In tal senso, si tratta di "articolato" eccome: è un altro mondo proprio, come sottolinea Mason.

Per quanto riguarda il discorso che fai, non capisco cosa ci possa essere di palloso nell'eseguire un pezzo così com'è nato. Ma, oltre tutto, come vuoi riarrangiarlo "Shine On You Crazy Diamond"? Peraltro sarebbe una cosa enormemente scorretta, dato che è stato composto a più mani con Waters & co. Se non si annoia Guccini a fare gli stessi pezzi da 40 anni vuoi che si annoi Gilmour, col repertorio che ha? Probabilmente sarà tanto intelligente da capire che la gente vuole sentirlo esattamente com'è e, se mai, di nuovo ascolterà i brani dei dischi solistici. Non credo sia un caso che la gente vada in visibilio ogni qualvolta esegue brani del repertorio floydiano, del resto.
I Pink Floyd non suonano come band da più di 20 anni e singolarmente Gilmour e Waters fanno uno spettacolo diverso per ogni tour, quindi definirli creativamente assenti più che insensato mi sembra proprio inesatto.
Rispondi
di yasodanandana [user #699]
commento del 07/03/2016 ore 17:20:48
hai fatto delle ottime considerazioni, ma non costituiscono un'obiezione a quello che affermo io. Ovvero .. hai affermato, e io concordo, che a loro conviene ed è convenuto, per varie ragioni, fare degli show fotocopia .. va bene, ciò non toglie che non si tratti di qualcosa che qualsiasi musicista considererebbe noiosissimo, specialmente se l'operazione è ripetuta quasi identicamente per decenni ..

hai fatto bene a nominare waters.. lui, quando fa i pink floyd, cambia, reinterpreta, personalizza .. sono sicuro che si annoia meno di gilmour :-)
Rispondi
di LaPudva [user #33493]
commento del 07/03/2016 ore 17:33:01
No, forse mi sono spiegata male: io sostengo che a loro i pezzi piacciano così e che nessuno di loro abbia il minimo interesse a cambiarli, perché sono pezzi meravigliosi che tutti (pubblico e loro stessi) vogliono sentire in quel modo.

Non so cosa tu intenda con "cambiare", "reinterpretare" e "personalizzare" ma credo che associamo a questi verbi un significato profondamente diverso. Io ho visto dal vivo i Pink Floyd, Gilmour e Waters e non ho visto due volte lo stesso spettacolo, neanche all'interno dello stesso tour, quindi non si può parlare di show fotocopia in nessun caso, a mio avviso.
Rispondi
di yasodanandana [user #699]
commento del 07/03/2016 ore 17:40:38
ti sei spiegata benissimo.. rimango dell'idea che le ragioni della loro "continuità" siano biecamente commerciali
Rispondi
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di LaPudva [user #33493]
commento del 07/03/2016 ore 18:48:26
Può darsi che sia come dici tu, Yaso. Personalmente non vedo alcuna ragione biecamente commerciale nel proporre dei brani del proprio repertorio (che tra l'altro cambiano da tour a tour e persino da serata a serata). Semplicemente, quello è il loro passato e la maggior parte di quei capolavori è chiaramente intoccabile.
Oltre tutto Gilmour è piuttosto famoso sia per aver rifiutato offerte da capogiro che proposte di sponsoring altrettanto da neuro, quindi non so se il grano sia il suo pensiero centrale. Tutto può essere, però!
Rispondi
di Ghirmo [user #11530]
commento del 08/03/2016 ore 22:17:54
Waters so anni che porta in giro la stessa solfa....
Rispondi
di SteveZappa93 [user #38837]
commento del 07/03/2016 ore 06:57:59
Auguri!
Rispondi
di qualunquemente1967 [user #39296]
commento del 07/03/2016 ore 08:50:23
Bella sfiga ! Comunque auguri
Rispondi
di esseneto [user #12492]
commento del 07/03/2016 ore 09:02:40
LaPudva complimenti per l' ottimo articolo , hai dipinto un bellissimo ritratto di David Gilmour !
L'altro giorno mentre ero in auto ascoltavo in radio un pezzo di cui non so il titolo dal nuovo album che mi ricordava vagamente comfortable numb , quando è partito il solo finale sono stato investito da una quantità tale di emozioni da dovermi fermare....
Rispondi
di LaPudva [user #33493]
commento del 07/03/2016 ore 09:42:4
Ciao Esseneto e grazie per aver letto!
Probabilmente parti del terzo singolo dell'ultimo disco, che gira ora in radio, "In Any Tongue".
Che dire? Hai perfettamente ragione: ci sono cinque minuti buoni di brano meditativo e malinconico, e poi parte un solo che, come ha detto qualcuno di Gilmour tanti anni fa, è come un laser che perfora la nebbia.
Rispondi
di BBSlow [user #41324]
commento del 07/03/2016 ore 09:47:50
"The dark side of the moon". "Wish you were here". "The wall".
Credo che, partendo da Clapton e Hendrix e via scendendo giù fino ad arrivare a me, qualsiasi chitarrista che avesse suonato anche una sola nota in uno di questi tre dischi sentirebbe di aver fatto qualcosa di buono, di aver realizzato il suo "essere musicista", di aver dato un senso alla propria vita artistica e alle parole "io suono".
Lui li ha fatti tutti e tre. Dobbiamo dire altro?
Auguri, Sir David.
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di LaPudva [user #33493]
commento del 07/03/2016 ore 10:07:5
Ahah! Hai detto tutto!
Non mi resta che dire AMEN! :D
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di MM [user #34535]
commento del 07/03/2016 ore 10:23:17
Auguri, 70 anni portati magnificamente. Il buon Dio gli ha dato veramente tanto, e lui mi sembra che l'abbia coltivato al meglio, donandocelo in larga parte.
Un grandissimo.
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di LaPudva [user #33493]
commento del 07/03/2016 ore 13:28:08
Concordo. Non solo, ma ha saputo anche gestire la sua incredibile popolarità in modo intelligentissimo, mantenendo sempre i piedi saldi a terra (a parte quando pilota uno dei suoi aerei)!
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di Joel [user #43339]
commento del 07/03/2016 ore 10:59:48
Ho preso in mano una chitarra per la prima volta a 48 anni , con l'aiuto di un simpatico maestro/amico ho cercato di imparare per prima cosa "Wish you where here" , dovevo imparare quella canzone in memoria di un caro amico appena scomparso . Adesso la suono (male) quasi tutti i giorni e mi aiuta a ricordare quanto grande sia il vuoto lasciato .
Anche per questo , e per molto altro , auguri David .
E grazie di tutto , anche a Waters per le belle parole .
Rispondi
di LaPudva [user #33493]
commento del 07/03/2016 ore 12:40:21
Che cosa commovente...
Mi dispiace davvero tanto per la tua perdita.
Credo non ci sia modo migliore per celebrare il tuo amico.
Un abbraccio
Rispondi
di Toby [user #27677]
commento del 07/03/2016 ore 12:35:40
Complimenti per l'articolo e buon compleanno al grande Gilmour!
Rispondi
di LaPudva [user #33493]
commento del 07/03/2016 ore 12:38:33
Grazie mille, Toby!
Rispondi
di maccarons [user #20216]
commento del 07/03/2016 ore 13:05:18
LUI rappresenta il mio vivere e suonare la musica in tutto e per tutto,nonostante la mia veneranda età
non sono mai cambiate le sensazioni che mi provoca.
God bless you.
Grazie per l'articolo :)
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di LaPudva [user #33493]
commento del 07/03/2016 ore 13:27:05
Grande maccarons, condivido appieno il tuo pensiero!
Grazie a te :D
Rispondi
di Claes [user #29011]
commento del 07/03/2016 ore 13:40:20
Pink Floyd e Syd Barrett: per voi giovani manco nati e non allattati a base di LSD erano partiti con "The Piper At The Gates Of Dawn" che ha sconvolto noi musicisti..Ascoltatevi per sballo il pezzo "Astronomy Domine" per rendere l'idea. Dopo Syd avrebbero però dovuto trovarsi una nome nuovo - come Nirvana > Foo Fighters. Gilmour ha dato più spazio al sound del gruppo e (sopratutto) evitato di fare esercizi di scale in pubbilco. Dunque, melodie che il pubblico sapeva a memoria per cantare a concerti live. Beh... è il maggior complimento che si possa fare a un chitarrista. E non scherzo in questo.
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di AlexEP [user #35862]
commento del 08/03/2016 ore 13:17:37
Bell'articolo LaPudva. Per quanto mi riguarda, non c'è nessuno che mi tocchi l'anima come hanno saputo fare i Pink Floyd e come sa fare tuttora lo zio (ascoltate 5 a.m. di Rattle that Lock). Ha sempre rappresentato, per me che suono, una cifra stilista ed un ideale di come vada suonata la chitarra elettrica: espressività, tecnica, ritmo e soprattutto suono. Grazie zio, buon compleanno.
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di LaPudva [user #33493]
commento del 12/03/2016 ore 11:47:4
Sottoscrivo! Un incredibile artista...
Rispondi
di vecchio [user #29737]
commento del 08/03/2016 ore 18:30:01
complimenti per l'articolo, e buon compleanno vecchiaccio. Se a casa mia esiste una strato rossa, ci sarà un perché....buona musica a tutti. Emi.
Rispondi
di LaPudva [user #33493]
commento del 12/03/2016 ore 11:46:3
Grazie mille, Emi... E complimenti per la scelta! :D
Rispondi
di gerlop [user #44005]
commento del 12/03/2016 ore 11:39:25
david è uno dei migliori melodici
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