di Pietro Paolo Falco [user #17844] - pubblicato il 07 aprile 2016 ore 11:00
Non è raro inserire un fuzz in pedaliera e notare che il suono non è quello che si ricordava dal collegamento diretto con l'amplificatore. Spesso il motivo è da ricercare nell'ordine degli effetti e in un circuito con cui il fuzz fa a cazzotti ma che non tutti sanno di avere nei propri stompbox.
L'ordine dei pedali è spesso oggetto di discussione tra musicisti, e il più delle volte si finisce per convenire che molte scelte si riducono a una questione di gusti. Ci sono invece dei casi in cui un pedale ha un suo specifico posto in pedaliera e, se messo in un altro punto della catena, semplicemente non funziona come dovrebbe. Per esempio il fuzz, per sua natura e almeno per ciò che riguarda i modelli più tradizionali, non lavora bene quando posizionato dopo un buffer. Qui occorre fare un passo indietro.
Il buffer è noto ai chitarristi come stompbox a sé, un dispositivo "stand alone" che promette di preservare il tono della chitarra anche attraverso lunghi cavi e percorsi intricati. Di fatto, il circuito di buffer è un amplificatore unitario, cioè un oggetto che "tratta" il segnale restituendo in uscita un segnale di ampiezza (e quindi di volume) identica, cercando di conservarne il più possibile contenuto armonico e nuance. Con questa operazione, alcune caratteristiche elettriche del segnale cambiano, come l'impedenza che si abbassa notevolmente, ed è questo che permette al suono di percorrere strade più lunghe senza soffrire perdite notevoli. Se un buffer non è altro che un circuito attivo che elabora il segnale senza neanche amplificarlo, a ben vedere, praticamente qualunque effetto mettiamo in catena è in un certo senso un buffer. Senza dimenticare che anche i pedali non true-bypass, quando non attivi, fanno appunto passare il segnale attraverso un circuito di buffer.
Dagli overdrive ai distorsori passando anche per le modulazioni e gli effetti di ritardo, tutto in un certo senso è un buffer e, con quel circuitino a bassa impedenza, il fuzz ci fa letteralmente a botte.
Un fuzz vecchio stampo è un circuito molto semplice e altrettanto delicato. Fornirgli un segnale diverso da quello per cui è stato studiato ne altera gli equilibri e potrebbe comprometterne la buona resa. Ecco mostrato cosa succede quando si posiziona un fuzz prima o dopo un qualunque altro pedale, anche uno che apparentemente non cambia il suono che gli si dà in pasto.
Quando il fuzz (nel caso specifico un Fuzz Machine gentilmente messo a disposizione da Formula B) è posizionato come primo elemento in pedaliera, il funzionamento dei pedali che seguono non è compromesso. Non si avverte rumore all'attivazione di un altro stompbox e i suoni restano immutati, come se fossero da soli. Se invece si piazza tra la chitarra e il fuzz un buffer, un pedale attivo o uno non true-bypass, pure se spento, il risultato è disastroso. Ad alcuni potrà piacere quel suono meno gonfio, più improntato sulle medie e schiacciato in dinamica che può a tratti ricordare l'effetto cocked wah, ma quel rumore di fondo che subentra appena viene attivato il buffer farà da dissuasore per qualunque sperimentazione scellerata.
Di solito, l'invito è a sperimentare per trovare nuove soluzioni più adatte ai gusti di ognuno. In questo caso no, non fatelo, per favore.