di Pietro Paolo Falco [user #17844] - pubblicato il 16 aprile 2016 ore 07:30
A volte le idee più divertenti nascono da un difetto o da un limite tecnico di uno strumento. La massa elettrica di una chitarra può essere sfruttata per creare un "effetto cavo rotto" da attivare a comando che farà la felicità degli amanti del lo-fi senza richiedere attrezzi né dover sborsare un centesimo.
L'adorato overdrive di una chitarra elettrica è nato da un amplificatore valvolare spinto troppo in là. I migliori fuzz sono stati ispirati da un banco mixer guasto o da un cono rotto. Flanger e chorus sono diventati una prassi dopo uno sfasamento forse accidentale di due nastri magnetici. E anche io, nel mio piccolo, ho voluto sfruttare un limite del mio strumento a mio vantaggio. Siamo ben lungi dalla nuova frontiera del suono, ma anche un chitarrista spiantato con un problema di massa elettrica può regalarsi dei momenti di sano divertimento strizzando l'occhio alla sperimentazione lo-fi.
Qualche tempo fa ho deciso di sostituire le meccaniche della mia Squier Cabronita con un set di GraphTech String Saver. La scelta si è rivelata vincente per suono e tenuta d'accordatura, ma non avevo considerato un aspetto di primaria importanza: il materiale usato da GraphTech non conduce elettricità, e la Cabronita è dotata di un Bigsby fissato direttamente nel legno, che non comunica con il resto dell'hardware e con l'elettronica interna. Vale a dire che le corde non hanno alcun contatto con il circuito e non hanno modo di fornire una via per la massa elettrica. Normalmente, quando si toccano le corde di una chitarra elettrica, il rumore di fondo sparisce. Questo accade perché chiudiamo il circuito, facendo da massa. A causa delle nuove sellette non conduttive, però, ciò non poteva più accadere. Per risolvere, avrei dovuto collegare un cavetto tra le corde (o qualunque parte metallica direttamente a contatto con esse, in questo caso il Bigsby) e la base del ponte o un punto di massa qualunque all'interno del circuito. Questa necessità mi ha dato il La per ascoltare una vecchia vocina che ho in testa da quando misi le mani sul Farmer's Mill: "voglio qualcosa che causi rumore a comando, che dia un effetto da cavo rotto o amplificatore guasto".
Avere qualcosa che distrugga il segnale a comando non è un desiderio molto comune, ma ho deciso di condividere ugualmente l'esperienza con voi. Chissà che tra le file di Accordo non si nasconda qualche disadattato a farmi compagnia.
Più che un vero "effetto guasto", la modifica ricrea quello che succede quando un cavo ha i contatti sporchi o la calza saldata male. Il suono non si interrompe, ma vi si aggiunge un disturbo fastidioso quanto sfizioso da inserire in contesti ben precisi, dall'indie all'alternative rock e poco altro intorno.
Per ottenere l'effetto, avrei dovuto collegare le corde alla massa non con un semplice cavetto, ma attraverso un pulsante "normalmente chiuso", di quelli che aprono il circuito (ovvero interrompono il contatto) quando vengono premuti. Avrei creato di fatto una sorta di kill switch che, anziché interrompere il segnale, interrompe la massa. Questo però avrebbe implicato modifiche pesanti alla chitarra, dei nuovi scassi, fori e quant'altro, cose che non ero disposto ad affrontare. Così, canticchiandomi nella testa la sigla di un vecchio telefilm che a questo punto sarà venuto in mente anche a voi, ho afferrato il primo ferretto dotato di una buona caratteristica elastica e l'ho ficcato sotto la base del Bigsby, incastrato e forzato per restare schiacciato contro la base del potenziometro in metallo, dove la massa è collegata. Poteva essere una forcina, una graffetta o qualunque altra cosa. Nel mio caso, è stata una spilla da balia. Il nastro isolante non ha alcun ruolo, serve solo a renderla meno visibile nell'insieme e a facilitare l'azione dei mio "noise switch" fai da te.
Sì, dovrei dare una pulita alla chitarra.
La modifica è immediata su tutte le chitarre con ancoraggio delle corde simile alla Cabronita, cioè con strumenti dotati di Bigsby o anche di ponti Tune-o-matic il cui stoptail non abbia un cavetto collegato a massa. È imprescindibile, però, che le sellette del ponte siano in materiale non conduttore, altrimenti le corde saranno sempre collegate a massa tramite esse e il ponte su cui siedono.
Se volete provare l'ebbrezza di avere un generatore di falso contatto per poveracci come questo, ma non intendete rinunciare alle sellette in metallo, potete agire direttamente sul wiring della chitarra. Basterà disconnettere il cavetto che porta la massa dal ponte (e quindi dalle corde) al resto del circuito, e sostituirlo con uno switch normalmente chiuso o con un accrocchio simile al mio.
La spilla ha funzionato per me, ma ogni chitarra fa storia a sé. Non resta che sperimentare soluzioni su misura, a patto di trovare affascinante quel rumoraccio da massa disconnessa. Se invece alle vostre orecchie suona come unghie sulla lavagna, non crucciatevi: non siete voi quelli strani!