di Denis Buratto [user #16167] - pubblicato il 12 luglio 2016 ore 07:30
Un giro in Giappone è sempre interessante soprattutto quando sulla paletta troviamo la scritta Fender. Il Precision che abbiamo provato con Enrico Galetta ha tutte le carte in regola per far divertire anche i musicisti più scafati e un old lake placid davvero intrigante.
Il P in prova oggi è un FSR, acronimo di Factory Special Run. Quando l’abbiamo trovato sulla fornita parete di Bassline non ce lo siamo fatti sfuggire. È un basso made in Japan con un body in tiglio, abbastanza pesante e che bilancia (anzi batte) il manico in acero a 20 tasti vintage (su tastiera in palissandro), a cui è avvitato.
Nel battipenna tartarugato è incastonato un classico split-coil, il pickup che ha reso celebre il P, un single coil diviso in due e con le bobine in controfase. L’output è gestibile tramite due potenziometri dedicati uno al volume e uno al tono, un classico.
Abbiamo tra le mani una reissue, datata 1962 e il ponte vintage a quattro sellette è il completamente perfetto per le meccaniche open gear a trifoglio, il tutto coperto da un bello strato di cromo.
Il capotasto da 42mm unito al profilo a C del manico rende il tutto davvero comodo. L’FSR è un quattro corde che ci fa sentire subito a casa. La tastiera ha un radius da 7,25, bello tondeggiante, che assieme al lake placid blue ci ricorda che il Precision ’62 ha un animo vintage davvero spiccato, che emerge ancora di più non appena lo si collega all’amplificatore. Accendiamo la Aguilar con cassa Alusonic e apriamo il volume per dare il via alle danze.
L’output non è per niente generoso, anzi, ci viene subito voglia di dare su un po’ di gain. Questo aiuta il timbro nasale e carico di medie a diventare un po’ più carico. Il single coil è scoppiettante, ha un ottimo attacco e restituisce il sound che ci aspetteremmo da un P di razza come questo.
Chiudiamo un po’ il tono per vedere quanto si possa modificare la voce senza perdere presenza. Possiamo arrivare fino a metà corsa e ottenere un sound più tondo e cupo, perfetto quando non si ha bisogno di tutte le medie che riesce a mettere sul piatto il Fender made in Japan.
Quando si passa allo slap tira fuori una grinta inaspettata. Con il sound corposo e l'attacco che si ritrova non si fatica a emergere dal mix con una voce convincente e bella aggressiva se serve.
Con un prezzo ben al di sotto dei mille euro il Fender Precision ’62 FSR è un ottimo strumento. Nonostante il body in tiglio che lo rende un po’ più pesante di quanto ci si aspetterebbe, sa sfoderare un gran bel sound. L’aspetto old style gli calza a pennello, peccato solo sia una special run, costruito in pochi esemplari.