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Eastman E10SS: dreadnought pre-war con gli occhi a mandorla
Eastman E10SS: dreadnought pre-war con gli occhi a mandorla
di [user #16167] - pubblicato il

La E10 è una dreadnought con la D maiuscola, realizzata in Cina, ma con materiai di ottima qualità. Palissandro indiano e mogano fanno il paio con un pezzo di abete Adiondack per un bel tocco di acustica della Golden Era firmato Eastman.
La Golden Era, il ventennio a cavalo tra gli anni ’30 e ‘40, ha lasciato il segno non solo nella storia mondiale, ma anche in quella - più piccina - della chitarra acustica. La E10SS ripercorre la strada tracciata in quegli anni, portando però con sé il bagaglio raccolto in sessanta e più anni di storia. 

Il top è realizzato in abete Adirondack massello, appoggiato su un x-bracing hand carverd, realizzato a mano. Anche per fondo e fasce sono stati utilizzati solo legni solid, mogano nello specifico. La stessa essenza si ritrova nel manico, completato da una bella tastiera in palissandro a venti tasti, con un radius da 12’’. 


Eastman E10SS: dreadnought pre-war con gli occhi a mandorla

Il binding bianco che contorna la cassa è un’abbinata perfetta con il sunburst scelto come colorazione per questa dreadnought in stile pre-war. Nella custodia rigida (inclusa nel prezzo) troviamo anche un battipenna tartarugato, che per molti potrebbe rappresentare la ciliegina sulla torta.

Con la sua scala da 24’’ e 3/4 e il manico non troppo spesso, la E10 risulta da subito molto comoda. Le dimensioni sono generose ma non sono un grosso problema, sopratutto quando cominciamo a sentire il sound che arriva alle nostre orecchie.

La voce della Eastman è complessa, ricca di armoniche. Le note risuonano sommandosi alla perfezione per un timbro complesso e ricco. Le corde nuove le donano una ulteriore dose di brillantezza, che già non le mancava. Le basse sono grosse, ma il metallo dei cantini non fatica a emergere, anche quando si zappa con violenza con un plettro.

I legni vibrano contro la pancia mentre la si suona e la finitura leggera trasmette una buona sensazione al contatto con le mani. Sono tutti dettagli che danno l'impressione di avere tra le mani una chitarra davvero di altri tempo, ma che nella realtà è stata fabbricata pochissimi mesi fa, in un luogo ben lontano dagli USA.



La pre-war si fa volere bene, non stanca e non affatica, ma soprattutto ripaga le orecchie con un sound di ottimo livello. È realizzata con cura e con materiali all’altezza. Il prezzo si attesta intorno ai 1200 euro, non esattamente basso, ma in linea con quanto offerto dalla Eastman E10SS.
chitarre acustiche e10ss eastman
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di franklinus [user #15063]
commento del 29/07/2016 ore 11:17:32
non esattamente basso...ecco il punto topico!niente da dire sulla qualità,ho constatato di persona che alcuni strumenti top made in china non hanno niente da invidiare ai blasonati idoli made in usa ma,commercialmente parlando,è"giusto" quel prezzo?quanta "ricarica" hanno in europa?l'usato reggerà?sappiamo che in cina il costo è "x" o,al massimo, "xx":perchè,soprattutto negli ultimi anni,il prezzo in occidente,ha avuto una crescita esponenziale?un mio amico ha acquistato,2 anni fa,una peerless tipo d18,tutta in ottimo massello,nuova,460 euro,ora questa a 1200...qualcuno più addentro ai misteri del commercio me lo spieghi,grazie
Rispondi
di prada [user #19807]
commento del 29/07/2016 ore 12:50:34
Hai ragione. Nulla da dire su certa produzione cinese, compresa (almeno dalla prova allegata) questa Eastman; ma il prezzo è veramente fuori mercato proprio in considerazione del costo del lavoro estremamente basso della manodopera cinese.
Finora ci hanno raccontato che una parte del maggior costo di strumenti made in USA o comunque europei era dovuto alla maggior cura nelle diverse fasi della lavorazione dei liutai americani o europei, e dei relativi costi. Ora questa Eastman costa quasi come una Gibson e più di certe Martin, mentre ad esempio ottime Godin o Seagull (stessa casa) completamente fatte in Canada costano la metà.
I dubbi sull'operazione commerciale alle spalle di tutto questo aumentano.
Rispondi
di elgaldil [user #22921]
commento del 29/07/2016 ore 12:58:33
Infatti
...bella! Bella! Bella!

Però a quella cifra si portano a casa Gibson J15 e J35 (entrambe con più che onesta amplificazione lr Baggs)... Martin se ne trovano anche a meno. Poi ci sono le canadesi.

Non so se commercialmente sia una scelta vincente...
Rispondi
di JoeManganese [user #43736]
commento del 29/07/2016 ore 13:34:39
Le Guild made in China suonano molto bene e sono fatte altrettanto bene in considerazione della fascia di prezzo a cui appartengono : intorno ai 700 euro per le jumbo (se non ricordo male, avendone provata una l'anno scorso). Però c'erano ampi margini di miglioramento a scapito di un costo maggiore. Per giudicare una chitarra acustica bisogna averla tra le mani e provarla senza conoscerne il prezzo, con molta calma e tranquillità. Il made in China abbassa giustifica un prezzo più basso del 30% al massimo, mica della metà.
Rispondi
di TB [user #1658]
commento del 29/07/2016 ore 16:03:11
La chitarra è bella e suona molto bene, almeno giudicando dal solo video.
Sul prezzo "poco cinese"... che dire, ancora?
IL PREZZO NON DIPENDE DAL COSTO DI PRODUZIONE!!!
Ogni azienda cerca di vendere al prezzo più alto che il mercato le consente, PUNTO.
Si va a produrre in Cina perché il lavoro lì costa meno, QUINDI i margini di profitto PER L'AZIENDA sono più alti, NON lo si fa per far risparmiare il cliente.
Se hanno alzato i prezzi, evidentemente pensano di vendere bene lo stesso. Se così non sarà... peggio per loro, e magari li riabbasseranno. Ma lo stipendio dell'operaio cinese sempre quello resterà...
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di Repsol [user #30201]
commento del 29/07/2016 ore 19:05:4
Il costo di produzione incide inevitabilmente sul prezzo. Steve Jobs diceva che produrre interamente un iPone negli Usa avrebbe inciso nel prezzo di oltre il 45%. E te lo posso assicurare, vivo qui e conosco il costo della vita.
Alcune Aziende Americane operano la "differenziazione del prodotto", offrendo prodotti simili a prezzi più bassi. Fender non va in Cina aprodurre le Squirer per guadagnare di più, ma per poter offrire una chitarra simil Strato a 100$. Cosa che non potrebbe mai fare producendo in Usa.
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di Capra_Poliuretanica utente non più registrato
commento del 29/07/2016 ore 21:20:32
Il costo di produzione incide inevitabilmente sul prezzo, ma non è la sola variabile.
TB ha perfettamente ragione un prodotto lo si vende al prezzo massimo a cui la gente è disposta a comprarlo.
Se la gente è disposta a pagare 600 euro per un I-Phone te lo vendono a quel prezzo sia che costi 500 sia che costi 10 euro produrlo.
Vabbè magari ho esagerato un po' con la forbice. :-D
Diciamo che il costo di produzione determina il prezzo minimo, non quello massimo.
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di Repsol [user #30201]
commento del 30/07/2016 ore 01:05:33
Le aziende naturalmente lavorano con obiettivi di marginalità...produrre questa chitarra negli States sarebbe costato molto di più, avrebbero quindi dovuto venderla ad un prezzo maggiore, prezzo che il mercato non avrebbe sicuramente gradito. A questo punto non credo che sia un discorso "vado in Cina perchè guadagno di più" ma vado in Cina perchè altrimenti non vendo.
Rispondi
di TB [user #1658]
commento del 30/07/2016 ore 00:19:51
Sull'incidenza del costo di produzione ha precisato bene Capra Poliuretanica . Per il resto, Fender (ma anche Gibson, PRS, G&L, ...) va a produrre in Cina PROPRIO PER guadagnare di più: perché dovrebbe lasciare ai concorrenti tutto il vasto mercato delle Strato a 100$? Avendo, tra l'altro, l'enorme vantaggio commerciale di poter proporre una "copia originale"?
D'altronde, per comprendere che il prezzo non dipende dal costo basta pensare al Tubescreamer: TS9 e TS808 sono in pratica lo stesso pedale (cambia solo il valore di un paio di resistenze) e sono prodotti dalla stessa ditta, quindi, in base al costo, dovrebbero avere lo stesso prezzo. Ma ovviamente Ibanez sfrutta il mito che si è creato intorno al TS808 e riesce a venderlo a un prezzo molto più alto. E' normale.
(e il TS9 sfrutta comunque il mito del Tubescreamer e viene venduto a più del doppio del Boss SD1, pedale praticamente identico e dai costi industriali sicuramente simili).
Io non nego che il prezzo di questa Eastman possa essere alto, ma è un giudizio che si può dare solo in termini relativi (se si ritiene che a quel prezzo ci siano chitarre migliori), non assoluti (in base al presunto minor livello di alcuni costi di produzione).
Rispondi
di Repsol [user #30201]
commento del 30/07/2016 ore 01:12:43
Sono d'accordo, ma come ho scritto sopra nella risposta a Capra_Poliuretanica, ció che conta è il margine e certe Aziende, guadagnano sicuramente di più vendendo 10 Custom Shop che 100 chitarre cinesi. Le marginalità su un'American Standard o una Custom Shop sono molto più alte che su una Squirer e non è detto che i numeri riescano a compensare.
Inoltre certe Aziende sono costrette a produrre in Cina, perchè il mercato non reggerebbe una produzione made in Usa. Altre aziende producono in Cina e assemblano negli States, altre fanno solo il controllo qualità negli States...insomma non credo sia solo una questione di guadagno ma anche di necessità...
Comunque il tuo discorso è chiaro e sono d'accordo.
Rispondi
di Capra_Poliuretanica utente non più registrato
commento del 30/07/2016 ore 11:42:18
"Le marginalità su un'American Standard o una Custom Shop sono molto più alte che su una Squirer e non è detto che i numeri riescano a compensare."

Anche questo è vero, in realtà le politiche commerciali sono parecchio intricate e non sempre si riesce a capirle.
Rispondi
di tylerdurden385 [user #30720]
commento del 30/07/2016 ore 03:48:18
Piccola precisazione legata al fatto che sto studiando per dare l'esame a settembre: cercare di vendere il proprio prodotto ad un prezzo basso si chiama leadership di costo e si persegue limitando al minimo i costi per tutte le voci delle varie attività aziendali; la differenziazione è un'altra strategia competitiva, che prevede invece la possibilità di proporre sul mercato un prodotto diverso dalla media o, meglio ancora, superiore, perciò di certo non a prezzo più basso. O almeno questo è quello che ho letto e appreso io. Chiedo scusa per l'intervento.
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di Capra_Poliuretanica utente non più registrato
commento del 30/07/2016 ore 11:50:58
Perché ti scusi?
L'intervento è pertinente.
Ci sono poi anche le differenziazioni dei marchi.
Fender vende le chitarre economiche marchiate Squier per non "rovinare" il suo nome accostandolo a prodotti di bassa qualità, e poter sfruttare di più l'aura del nome per far pagare maggiormente il prodotto "ufficiale".
PRS, invece fa la politica opposta, usa sempre il suo marchio aggiungendogli SE per gli strumenti (più) economici.
Insomma è un autentico ginepraio! :-D
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di tylerdurden385 [user #30720]
commento del 30/07/2016 ore 12:20:22
È che magari a volte su internet si rischia di essere fraintesi in termini di atteggiamento. Comunque gli studi ti cambiano decisamente approccio e ora, per dirne una, guardo con molto più interesse a quei marchi che apportano innovazione ed in tal senso sono molto più affascinato da brand minori che tentano davvero di proporre qualcosa di nuovo, per quel poco che si possa sviluppare su un prodotto tutto sommato semplice quale può essere una chitarra elettrica.
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di matteo76 [user #35041]
commento del 29/07/2016 ore 16:23:51
Ma secondo me l'unico problema è per la rivendita usata. Purtroppo è cosi, una gibson, martin o guild riesci a rivenderla senza perderci troppi soldi, una eastman made in china la rivendi per la meta se ti va bene.
Rispondi
di scarface1977 [user #37995]
commento del 05/08/2016 ore 04:07:35
e tu prendila usata e vedi che hai una chitarra buona in massello a un quinto di una di pari legni e costruzione martin..e quello il trucco ..se poi vuoi fare business è un altro discorso
Rispondi
di rollo5100 [user #28890]
commento del 05/08/2016 ore 11:02:4
Bella ma cara. In Italia.
Rispondi
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