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La valvola non è nel suono, ma nell'aria: nuova Tone Capsule per Oz Noy
La valvola non è nel suono, ma nell'aria: nuova Tone Capsule per Oz Noy
di [user #116] - pubblicato il

Il bluesman Oz Noy è entrato nei laboratori Roland per mettere a punto la nuova New York, una Tone Capsule per amplificatori Blues Cube che punta a replicare il carattere, la compressione e la dinamica di un vecchio combo britannico con un retrogusto tweed. Un video la mostra all'opera.
Nella tradizione musicale elettrica, New York è la città in cui blues, jazz e rock si fondono e convivono sullo stesso palco per dare vita a commistioni uniche, che mettono insieme i punti di forza di ognuno con risultati a volte strabilianti e con tono che deve imparare a tenere il passo. Non a caso New York è la casa della grande liuteria archtop, e piazzare il suo "marchio" su una comoda capsula sonora per amplificatori solid state genera non poche aspettative.
Roland continua a espandere la gamma di Tone Capsule, moduli intercambiabili con cui personalizzare suono e reattività dei suoi amplificatori della linea Cube e Waza, e stavolta lo fa con la collaborazione di Oz Noy per un modello che intende ricreare il forte sapore britannico della EL84 unito al carattere americano originale della serie di amplificatori Blues Cube, per un risultato versatile e particolarmente reattivo sotto le dita.

La valvola non è nel suono, ma nell'aria: nuova Tone Capsule per Oz Noy

"Quello che tutti amano degli amplificatori valvolari è quella compressione che in un certo senso tiene il suono in movimento" spiega Oz parlando della capsula battezzata New York.
La simulazione sembra essere passata quindi a uno step successivo: lo scopo non è replicare il timbro di un preciso amplificatore valvolare rifacendosi alla sua curva d'equalizzazione, bensì imitarne il comportamento dinamico in relazione con l'intenzione del musicista.
La valvola è ancora la regina dell'amplificazione per chitarra non a caso e, nel video che segue proposto da Roland, Oz Noy ne spiega tutti i pregi, obiettivi della capsula New York.



La Tone Capsule New York progettata a quattro mani con Oz Noy è stata appena presentata al pubblico. Il suo obiettivo è trasformare gli amplificatori Blues Cube in dei perfetti simulatori di circuiti valvolari sullo stile dei vecchi combo inglesi, con la loro spiccata presenza nel mix, con distorsioni piene e morbide e con una speciale simpatia per l'uso combinato degli effetti a pedale. Un tocco vintage resta alla base, con una sfumatura tweed assicurata dalla struttura su cui è progettato l'amplificatore Roland.

Fin quando non potremo mettere le mani su una capsula New York sarà difficile dire se quanto promesso su carta è stato mantenuto nella realizzazione pratica, ma bisogna ammettere che le premesse lasciano ben sperare. Nell'attesa, potete approfondire la conoscenza della nuova Tone Capsule Roland a questo link.
effetti e processori oz noy roland tone capsule new york
Link utili
Tone Capsule New York sul sito Roland
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di SilverStrumentiMusicali utente non più registrato
commento del 19/10/2016 ore 08:19:52
Oddio... il video non è che faccia tanto onore a questa cosa e dire che suoni come un tweed è sparare VERAMENTE alto. Il suono a me sembra sempre freddissimo e con una carenza di basse veramente esagerata. Cioè: dal video si evince che a sentire un buon transistor tradizionale (che normalmente costa un decimo) suona molto, ma MOLTO meglio. Poi vedo che l'amp è microfonato con un mic a nastro piuttosto celebre che dovrebbe restituire tutto il calore del mondo. Se suona freddo con quello... deve esserci un problema...
Rispondi
di strimp [user #13472]
commento del 19/10/2016 ore 08:24:27
Oz Noy un bluesman?
Rispondi
di SilverStrumentiMusicali utente non più registrato
commento del 19/10/2016 ore 08:26:21
sembra più che altro il cugino di un immigrato russo uscito da GTA. Posso chiederti di preciso chi è costui?
Rispondi
di strimp [user #13472]
commento del 19/10/2016 ore 09:09:15
Oz noy è un chitarrista un po' anomalo ma sicuramente innovativo nel modo di suonare e interpretare il Jazz. Ovviamente, come tutti i musicisti jazz, ha nel suo linguaggio musicale anche radici blues, ma definirlo un bluesman mi sembra fuori luogo.
In ogni caso un autore da ascoltare.
Rispondi
di Sparklelight [user #41788]
commento del 19/10/2016 ore 09:33:36
Non conosco i suoi ultimi lavori ma quantomeno nei primi dischi concordo, non è un bluesman ... un jazz-fusion piuttosto rock.
Rispondi
di Pietro utente non più registrato
commento del 19/10/2016 ore 09:36:37
Esatto
Rispondi
di Pietro utente non più registrato
commento del 19/10/2016 ore 09:36:18
Isso.... vai al link
Rispondi
di EarlBostic [user #39111]
commento del 20/10/2016 ore 13:21:11
Perché, che c'è di strano? Dimebag Darrell suonava manouche, Jeff Hanneman era un noto chitarrista western swing e James Hetfield è una pietra miliare del dixieland.
Rispondi
di Pietro utente non più registrato
commento del 19/10/2016 ore 09:32:51
Bleah..... :-(
Rispondi
di dale [user #2255]
commento del 19/10/2016 ore 09:58:18
Uff..Vedo già il mitico prossimo ampli:

- Un valvolare che suona come un transistor!

:-) :-) :-)

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di Pietro utente non più registrato
commento del 19/10/2016 ore 10:19:2
The New Frontier....:-)
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di JFP73 utente non più registrato
commento del 19/10/2016 ore 10:00:16
Premesso che i video possono essere fuorvianti, questo prodotto non mi sembra centri l'obbiettivo
Rispondi
di f.n [user #3760]
commento del 19/10/2016 ore 10:17:41
Scusate, ma se ci infilo dentro una cialda della Nespresso, funziona?
:)
Fede
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di Pietro utente non più registrato
commento del 19/10/2016 ore 10:20:03
Volluto..èl a prossima "valvola",la demo la fa Clooney.
Rispondi
di f.n [user #3760]
commento del 19/10/2016 ore 10:33:04
ahahahahah !
Per avere il suono di Pino che ci mettiamo ? :) Non c'è una cialda "Napule è ....." ?

:)
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di Pietro utente non più registrato
commento del 19/10/2016 ore 10:37:46
Eehhh magari!!! :-) Adesso mi faccio un caffè...mi serve per digerire questa schifezza!!
Rispondi
di alcor72 [user #16133]
commento del 24/10/2016 ore 08:36:13
Ecco suona proprio come il Volluto...probabilmente la capsula più imbevibile di Nespresso.
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di Pietro utente non più registrato
commento del 19/10/2016 ore 10:22:52
Comunque 500€ per l'ampli "nudo" e 300€ per ogni "valvola" aggiuntiva,mica bruscolini ,-)
Ne hanno venduto qualcuno almeno?
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di aleck [user #22654]
commento del 19/10/2016 ore 11:08:47
I costi sono alti, è vero, e la concorrenza in quella fascia è spietata ma, mi chiedo, lo avete provato prima di riversare qui valanghe di critiche ogni volta che se ne parla? Io mi sono incuriosito e ho provato la versione più economica del Blues Cube senza Time Capsule: secondo me è un prodotto valido. Per dirne una, suona meglio, in fatto di puliti e leggerissime distorsioni, dei Tech21 Trademark ed è costruito davvero con cura. Ad avvicinarcisi senza pregiudizi, potrebbe fare la gioia di qualcuno...
Rispondi
di Pietro utente non più registrato
commento del 19/10/2016 ore 16:57:01
Si l'ho provato altrimenti non avrei espresso un giudizio,il Tech 21 è anni luce meglio :-)
Per me naturalmente.
Rispondi
di ADayDrive [user #12502]
commento del 19/10/2016 ore 11:29:04
Al netto del fatto che non l'ho provato, per cui non azzardo recensioni improvvisate, direi che si tratta di un progetto interessante, soprattutto per due motivi:
1) L'ampli è piuttosto potente, e se la simulazione è efficace anche a bassi volumi (come credo sia nell'intento dei progettisti) risolve il problema classico dei valvolari con parecchi watt, ovvero che a basso volume oltre che suonare più piano suonano male, e ad alti volumi sono spesso ingestibili in contesti live "umani". Da non sottovalutare neanche l'aspetto del peso.
2) Vero che è costosetto (anche se non estremamente caro), ma se con 300 euro si può cambiare "l'anima" dell'amplificatore, perché no? 500 euro per l'ampli nudo più 900 per tre capsule sicuramente costeranno parecchio meno di tre testate distinte.
Dopodiché, sicuramente l'obiettivo dei progettisti e del produttore è estremamente ambizioso e tra il dire ed il fare c'è di mezzo il mare, ma fino a quando non lo provo non mi fido di Youtube, commenti e recensioni varie.
Rispondi
di aleck [user #22654]
commento del 19/10/2016 ore 11:35:21
Provalo, perchè secondo me hai centrato proprio il senso della cosa...
Rispondi
di francesco72 [user #31226]
commento del 19/10/2016 ore 18:30:00
Non me la sento di criticare la sonorità, anche perchè le porzioni live sono registrate veramente male: si sente solo la chitarra mentre il tastierista si dimena sul nulla.
Sul progetto, però, un paio di dubbi li ho, ma forse ho capito male io. Di fatto si tratti di una simulazione di valvole ma con la scomodità ed il costo di un valvolare; mi chiedo allora perchè scegliere una testata ingombrante e pesante quando ci sono alternative più comode quali i multieffetto con simulazioni di ampli o macchine come DV multiamp, kemper profiling, Fractal ecc..
Dal punto di vista economico, poi, direi che la tecnologia a capsule è un bagno di sangue se si vogliono più riferimenti: una capsula fornisce un solo suono, per cui con la stessa spesa del profilatore Kemper si acquistano ampli+3 capsule e la differenza di dotazione è chiara.
Infine non mi pare proprio plug&play: se non ho capito male per cambiare suono si deve cambiare fisicamente capsula, il che abbatte drasticamente la flessibilità dell'ampli.
Un'ultima perplessità è che le capsule, per quel che vedo dal sito Roland, sono orientate a replicare il suono di un artista più che di un ampli o testata: i riferimenti sono Oz Noy, Eric Jhonson, Robben Ford ed altri, non EL84 o 6L6 ecc. o british, california e simili.
Insomma mi pare che Roland con questo progetto e la consociata Boss con la tecnologia Waza abbiano preso una cantonata e, temo, che sia una cantonata costosetta in termini di ricerca e sviluppo (oltre che di endorsing). Rispetto a questo Tone Club, sulla carta, mi piace molto di più il progetto Palmer Drei che ha fisicamente tre valvole diverse (a scelta tra EL84, EL34, 6L6, 6V6, KT77 e KT90) infilate nel finale ed il cui suono si può miscelare a piacere.
Ciao
Rispondi
di ciofhalen [user #44278]
commento del 20/10/2016 ore 16:54:46
Concordo su quello che dici. In più trovo interessante il Palmer che citi, non lo conoscevo. Io ho un Egnater Rebel che fa qualcosa di simile (2 EL84 e 2 6V6 nel finale che puoi scegliere singolarmente o mixare).
Rispondi
di Pietro utente non più registrato
commento del 24/10/2016 ore 10:46:58
Ottima disamina.
Rispondi
di Dinamite bla [user #35249]
commento del 19/10/2016 ore 22:23:38
La cosa che mi dispiace è che Oz Noy, che secondo me attualmente è uno dei più promettenti talentuosi ed interessanti chitarristi contemporanei (chi non lo conosce farebbe bene ad ascoltarlo, almeno nel disco Schizophrenic..è davvero un pazzo.. gusto, eleganza, tecnica e suono a valanghe), si "bruci" già con il grande pubblico, rischiando di essere etichettato come "lo sconosciuto dell'ennesima capsula inutile".
Rispondi
di 679GG [user #45668]
commento del 27/10/2016 ore 00:16:04
Non ho dubbi sul fatto che sperimentare nuove strade tecnologiche , sia positivo ...ma in questo caso sono arrivato alla certezza ....che il suono della chitarra elettrica... che tanto di più fantastico,non esiste al mondo...(a parte la gnocca )...si manifesta solo attaccando una buona chitarra...ad un altrettanto buon ampli valvolare ....non ci sono altri vie .il digitale è una violenza alla chitarra. ..e al chitarrista ....MA SÌ SA'....ORMAI LA GENTE HA PERSO LA CAPACITÀ DI DISTINGUERE IL VERO DAL FALSO ...E SI ACCONTENTA DI UNA REALTÀ VIRTUALE. ....il digitale va bene per gli effetti ....
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