di geomiezzi [user #6766] - pubblicato il 15 marzo 2017 ore 11:00
Una voglia irrefrenabile di modding e una buona quantità di serate libere sono un mix micidiale, quando si ha tra le mani una vecchia Squier desiderosa di affetto. Ecco come una Stratocaster Bullet torna a nuova vita con nuovi pickup, schermatura, hardware rinnovato e un makeover completo.
Chi nen tiene g’nende accheffà se mètte la hàtte appettenà (Chi non ha nulla da fare si mette a pettinare il gatto) – Proverbio abruzzese
Vivo e lavoro all’estero da qualche tempo. A volte, la sera, non ho nulla da fare e non possiedo un gatto. In compenso avevo la Squier Stratocaster Bullet che mia figlia mi aveva rifilato e per passare il tempo, un po' alla volta, ho cominciato a modificarla.
Stiamo parlando di uno strumento entry level, acquistato usato nel 2005 e con il quale mia figlia "caciarava" alla grande i Green Day con un VOX Pathfinder. In ogni caso la chitarra a me era sempre piaciuta in quanto, da spenta, aveva un suono piu che accettabile. Ma passiamo al dunque.
Per prima cosa ho personalizzato la paletta coprendo il logo Squier con vernice nera e decal. La verità era che la neo chitarrista, fattasi le ossa su "codesto istrumento", si vergognava a presentarsi in pubblico con questo brand.
Poi, un po’ alla volta, ho cominciato a procurarmi qualche ricambio cercando di spendere il meno possibile. Per prima cosa ho cambiato le meccaniche di fabbrica con delle autobloccanti economiche. Successivamente ho sostituito il capotasto in plastica con uno in ottone. Per ultimo sono intervenuto sul manico che di per sé era già abbastanza scorrevole ma, per migliorarlo al tatto, ho carteggiato sul retro, portato a nudo il legno e lo lucidato a cera. Infine ho passato la cera anche sulla tastiera, tutto a mano. Il ponte non ho ritenuto opportuno cambiarlo, perciò ho stretto le sei viti sul davanti e fissato con una zeppa di legno il blocco inerziale sul retro (Eric Clapton docet).
Queste piccole ma sostanziali modifiche hanno migliorato sensibilmente la suonabilità dello strumento ed ero soddisfatto del mio lavoro.
Purtroppo, dopo qualche settimana che strimpellavo la chitarra, immancabilmente e puntualmente, come una rata di mutuo, arriva la GAS. Quindi progetto e realizzo, nel giro di una stagione, una serie di modifiche sempre con uno sguardo attento al budget.
Per prima cosa schermo il vano pickup con nastro adesivo metallico e predispongo un unico collegamento a massa tipo "stella". Realizzo tutti i collegamenti elettrici principali con un cavo trovato in un mercatino (calza nuda più un conduttore) che isolo con guaina termorestringente.
Sostituisco completamente l’elettronica montando componenti Alpha e aggiungo un ulteriore condensatore da 250 volt a protezione delle scariche elettriche (componente blu in foto).
Compro, ex demo, tre pickup (Vintage Alnico V) da un piccolo laboratorio artigiano di Reggio Emilia, Chitarre&componenti, e li monto su un battipenna nuovo nero a tre strati.
Trovo, per un prezzo umano, un ponte Wilkinson Vintage V6, lo monto e lo setto floating alla Jeff Beck.
Non mi dilungo oltre, dalle foto si possono vedere le varie modifiche fatte. C'è una demo in mp3 registrata con il cellulare. L’amplificatore usato è un Blackstar FLY 3 con un minimo di delay.