Dopo una vita spesa a consigliare a tutti di toccare con mano prima di comprare, ecco che rinnego totalmente quanto detto e mi lancio in un acquisto online, ma la fortuna aiuta gli audaci.
È la solita storia. Da un pezzo cercavo un'accoppiata chitarra-ampli per giocare col classico suono Fender, magari pure con un buon Vibrato. Per quanto possessore di Les Paul e Stratocaster, sparati dentro il mio vecchio Mesa Boogie avevo le mie buone soddisfazioni, ma quel suono lì non veniva fuori. Pure nel Yamaha (G100-210) dal clean superbo, appena volevo sporcare un po' il suono non c'era verso. Sì certo, esistono i pedali ma, un po' per l'età un po' per fissazione personale, volevo portarmi a casa un mucchietto di valvole da scaldare. Tra le varie possibilità, la più appetitosa (per le mie necessità) restava il Fender Vibro-Champ, non più in produzione ma con le caratteristiche perfette e solo 6W, cosa fondamentale per salvaguardare il mio matrimonio.
Insomma, capita che devo andare a Milano molto spesso e vedo in rete che un negozio di Sesto ha in magazzino il mio sacro Graal, così un umido pomeriggio di dicembre varco la soglia del suddetto e il tipo dietro al bancone, gentilissimo e disponibile, tira fuori l'oggetto dei miei desideri e lo collega in quattro e quattr'otto, poi mi chiede: "con cosa vuoi provarlo? Tele? Ok". Mi porta una Telecaster messicana che, vabbè, intanto vediamo come suona. Ed ecco che dal vecchio ampli viene fuori proprio quello che volevo, appena modulato dal vibrato che era rimasto inserito.
Colpo di fulmine! Dopo mezz'ora me lo stavo già portando a casa, ma a quel punto dovevo assolutamente completare l'opera, colmare la lacuna che da tanti anni affliggeva i miei attacchi di GAS più sfrenata: la Telecaster!
Così è iniziata una ricerca maniacale e alla fine, per farla breve, ho fatto quel che sconsiglio a tutti di fare: ho ordinato la chitarra online. La scelta è caduta sulla Baja Classic '60, con pickup '58 al manico e '52 al ponte, tastiera in palissandro eccetera in uno sfavillante color Candy Apple Red.
Dopo pochi giorni di snervante attesa, arriva. Menzione d'onore per il packaging a Thomann.
Prima sorpresa: la custodia gigbag, da me sempre snobbata, è fatta benissimo, imbottita ed ergonomica. Una figata. Quindi vado a estrarre la creatura, avvolta in un ulteriore velo di poliuretano. Ho dovuto proprio sgusciarla fuori. Gioia per gli occhi!
Sembrava tutto ok, anche il setup generale era più che accettabile, e così non mi restava che suonarla.
Beh... non ho più smesso! Sarà che quando desideri a lungo una cosa poi te la godi il doppio, ma le altre ragazze per un po' se ne staranno a guardare.
Il pickup al manico è proprio quello che volevo, si può premere la manopola del volume per comprimerlo un po' ma io lo uso sempre così com'è, caldo ma asciutto, profondo ma presente. Con il Vibrato inserito, voli sul delta.
A dire la verità l'effetto non ha l'estensione che mi aspettavo, ma il risultato è magico comunque.
Il pickup al ponte è cattivo e twangoso, ci fai di tutto. E vorrei aggiungere che, senza spendere follie per modelli blasonati, con un mínimo di equalizzazione tiri fuori quello che vuoi.
C'è poi la posizione intermedia tra i due, funky classico oppure, con un po' di eq, il sound di Mark Kopfler.
E poi c'è la prima posizione, che ho lasciato per ultima perché decisamente fuori dai canoni. Praticamente, complice il push-pull sul volume, un boost sui bassi e uno sugli alti, come dire che se fai ritmica e ti serve subito un suono lead, voilà te lo trovi pronto, se ti piace. Quello sugli alti sembra quasi che passi per un TS9, non so, per ora preferisco i suoni classici dei due pickup.
Se posso proprio dire, mi ha colpito la tastiera in palissandro, secca come non ho mai visto. Dato che la muta in dotazione (fender .009) va alla grande, aspetto il primo cambio corde per oliarla un po'.
Quando finisco di suonare, prima di andarmene me li guardo un po': sembrano proprio fratello e sorella. Sì, lo so, è patologico. |