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Esperimento microtonale: quale accordatura suona meglio?
Esperimento microtonale: quale accordatura suona meglio?
di [user #116] - pubblicato il

Un chitarrista classico appassionato di accordature microtonali mette alla prova la sua chitarra speciale con fret regolabili. Suona "Aria sulla quarta corda" di Bach intonando le note secondo quattro accordature diverse, e il risultato è illuminante.
L'intonazione delle note per un chitarrista è un vero grattacapo. Anche una chitarra perfettamente regolata e suonata con una tecnica magistrale, presenterà sempre delle piccole alterazioni nel pitch delle note a causa della struttura stessa dello strumento. I fret, così posizionati sulla tastiera, sono pensati per conciliare bontà dell'intonazione con praticità costruttiva, ma il tutto avviene con una certa approssimazione. Alcuni liutai hanno sperimentato soluzioni come le tastiere fanned o i fret sagomati per compensare quelle piccole differenze rispetto alle note "vere", ma per qualcuno anche quelli sono sistemi limitanti.
La musica moderna si basa sul temperamento equabile, che definisce l'altezza precisa di ogni nota mediante dei calcoli matematici, ma il risultato è a sua volta diversa dalle vibrazioni di una scala naturale, come potrebbe essere quella generata da una tromba, che fa di vibrazioni e armonici la sua vera essenza. Le differenze sono piccole e il nostro orecchio è ormai abituato al sistema temperato, eppure di tanto in tanto la curiosità affiora e ci si chiede: come suonerebbe una chitarra se fosse perfettamente intonata, non solo secondo questi due sistemi, ma anche seguendo alcuni altri tra gli innumerevoli che si sono succeduti nelle epoche per mano di studiosi e musicisti prima che il clavicembalo ben temperato divenisse uno standard?

Esperimento microtonale: quale accordatura suona meglio?

Tolgahan Çoğulu se lo è chiesto fin quando, nel 2008, ha messo a punto una chitarra speciale in grado di alterare la propria intonazione regolando la distanza tra un fret e l'altro, corda per corda. Se volete saperne di più, ne abbiamo scritto più a fondo in questo articolo e potete visitare il sito ufficiale a questo link.
L'esperimento non si è fermato lì, e la chitarra torna a essere protagonista di un recente video in cui la celebre "Aria sulla quarta corda" di Bach viene suonata utilizzando quattro accordature diverse.
Consigliamo di ascoltare con delle buone casse o un paio di cuffie: i risultati saranno immediati e l'effetto impressionante.
Dopo la parte iniziale in stile blind test, il chitarrista ripete la sequenza spiegando tutte le accordature usate e le differenze, nota per nota, rispetto a quelle naturali.
Ognuna dimostra delle precise caratteristiche, tensioni e armonie che, se in alcuni casi possono stridere, in altri sembrano quasi necessarie per la buona resa del brano.
Riuscite a decidere qual è la vostra preferita?

chitarre acustiche curiosità
Link utili
La chitarra microtonale
Sito Microtonal Guitar
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di Mimmo66 [user #26026]
commento del 24/05/2017 ore 12:26:42
mah... a me sono venuti i crampi alla mano solo a guardarlo...
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di strimp [user #13472]
commento del 24/05/2017 ore 12:47:53
al blind test la mia preferenza è andata alla IVa esecuzione che mi sembrava la più equilibrata, mentre tutte le altre avevano dei passaggi che non mi tornavano.
Dopo aver visto le accordature in chiaro, la risposta tonale della IIa mi è sembrata la migliore. Questo per dire di come siamo influenzabili e di come sia determinante la psicoacustica.
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di Mariano C [user #45976]
commento del 24/05/2017 ore 13:18:51
questi strumenti sono una gran figata, e le differenze si sentono. Il problema è che limitano la possibilità di suonare brani con modulazioni tra una tonalità e l'altra. Bell'esperimento, a cieco per me la più "dura" era la terza, la prima e la seconda le più morbide, soprattutto la seconda
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di ADayDrive [user #12502]
commento del 24/05/2017 ore 13:22:14
La terza mi sembra la più intonata, evidentemente sono un suddito del sistema temperato, anche se sulle mie chitarre ho introdotto da anni il Buzz Feiten tuning system.
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di luigigi [user #43438]
commento del 26/05/2017 ore 10:50:5
Concordo
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di Claes [user #29011]
commento del 24/05/2017 ore 18:33:21
Ho provato un organo di chiesa vintage non temperato... incredibile! Andando in C# era inusabile... Giusto quello che scrive Mariano. A "prima vista" #4 mi rende l'impressione di un organo di quel tipo. A quelli della chitarra chiederei a quando un versione da Blues?
Buzz Feiten: ne ho una. Avendo letto commenti sulla stampa non mi sono spaventato! È direi perfetto per MIDI e synths. Sbraitando rock'n'blues tirando corde, il Buzz tuning non si nota.
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di ADayDrive [user #12502]
commento del 24/05/2017 ore 22:00:18
A mio avviso si sente parecchio con gli accordi "da falò", il la maggiore in particolare, ma pure con quelli col barré sui primi tasti.
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di RedRaven [user #20706]
commento del 24/05/2017 ore 20:37:39
la seconda ha dei passaggi al limite del dissonante al mio orecchio, la terza mi è parsa la più "piatta" (difatti..) all'ascolto, le altre due hanno qualcosa di strano, interessante.

E poi c'è Hendrix.. :)
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di eugenio01 [user #39191]
commento del 24/05/2017 ore 23:36:3
MI sono perfettamente ritrovato nella terza e la seconda è quella che mi dava più fastidio.
Sarebbe davvero interessante conoscere le impressioni dei fortunati possessori di orecchio assoluto.
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di Mariano C [user #45976]
commento del 24/05/2017 ore 23:59:46
io ho l'orecchio "dissoluto" (nel senso che se mai è stato assoluto, è in perenne stato di ubriachezza) ma la sensazione era il contrario. La terza era la più dissonante e la seconda la più consonante :) :) in particolare era il movimento dei bassi della terza, quella temperata, a suonarmi "fuori"
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di eugenio01 [user #39191]
commento del 25/05/2017 ore 12:36:52
ma se ti suona fuori la terza esecuzione allora da sempre avrebbero dovuto suonarti "fuori" che so..la sarabanda di haendel (quella di barry lindon) o qualsiasi giro di basso da sousa in avanti.
La nota sindrome di fripp poveretto che non ha mai retto le terze :-)..
La questione di come reagiscano i "portatori sani" di orecchio assoluto ( le statistiche vengono fatte sui musicisti ma ci sono persone che lo possiedono senza esserlo o aver mai preso in mano uno strumento...e quindi sono portatori inconsapevoli) a questi temperamenti diversi sarebbe interessante perché così si ha qualche notizia in più su quali frequenze o su quali intervalli sia cablato il nostro cervello.
Se chi ha l'OA trova più consonante il temperamento "nostro" significa che per genio o per combinazione il temperamento equabile (il nostro..) è quello che più si è avvicinato alla "natura" .
Se invece preferiscono la just intonation (la seconda..ovvero quella che si basa sulla serie degli armonici che fisicamente vengono prodotti dalla corda in vibrazione) significa che sono taqrati su quella.
La mia impressione è che dovrebbero essere tarati sul temperamento equabile ma se non rispondon come facciamo a saperlo...e rispondete... :-)
Rispondi
di Mariano C [user #45976]
commento del 25/05/2017 ore 13:42:40
ho vari amici e colleghi con orecchio assoluto, mi hanno detto tutti che l'orecchio si abitua. per dire il piano a casa mia è accordato 442, il mio coinquilino è un pianista con l'orecchio assoluto quando studia con la tastiera a 440 e poi passa al piano a 442 sente differenza i primi minuti poi il cervello si adegua, vale così anche per gli altri temperamenti, ascoltando per un po' un temperamento ti abitui a quello, fanno tanta differenza solo ascoltati così in sequenza senza avere la possibilità di abituarsi. a me suona "dura" la terza esecuzione proprio perché "sento" che la sequenza degli armonici non è naturale, ma solo perché la confronto con le altre 3. Se ascolto un disco di bach con i lavori per liuto suonata con chitarra accordata con temperamento equabile neanche me ne accorgo.
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di eugenio01 [user #39191]
commento del 25/05/2017 ore 14:26:24
Si ok..certe chitarre in budello a 430 pure. Da 430 a 460 è stato provato qualsiasi numero.
Quel tuo amico pianista la sente si la differenza perché l'OA ha registrato esattissimamente il pitch ( e si abitua anche subito perché entra in gioco l'orecchio relativo e l'esperienza maturata) ma sarà sempre in grado di dirti di quanto è fuori lo strumento che suona..adesso o tra dieci anni..ce lo ha cablato inside.
Se gli cambi il temperamento sullo strumento voglio vedere però se riesce ancora a suonare senza dar di testa, soprattutto lui che ha tutto cablato in testa grazie all' OA.
Poi certo ci si abitua, anche se penso sia più facile per quelli privi di OA (anzi se ascolti il filmato tre quattro volte di seguito potrebbe anche sembrarti indistinguibile una versione dall'altra ) però anche no..vedi fripp e quelli come lui che le terze non le reggono proprio nemmeno dopo una vita da musicisti.
Quindi io e te probabilmente non sentiamo le terze dure su una chitarra equata che esegue bach, ma fripp e altri come lui si.
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di alexus77 [user #3871]
commento del 25/05/2017 ore 03:01:56
Decisamente la terza, poi la prima, quindi la quarta, ed infine la seconda, che era quella con le dissonanze più evidenti per il mio orecchio, almeno in quegli intervalli critici per questa progressione armonica.
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di BBSlow [user #41324]
commento del 25/05/2017 ore 09:46:3
Quando cantavo in un coro studiai a lungo -per quanto possa farlo un semplice dilettante- il problema del temperamento (la voce umana è lo strumento "non temperato" per eccellenza). E durante le prove, che spesso venivano registrate, emergevano (più per caso che per studio, devo dire... :) ) le differenze tra un'intonazione più o meno temperata e l'altra, nonché l'involontario intreccio di armonie differenti che ne veniva fuori.
C'è da dire che il concetto di armonia allora era differente, così come era differente l'approccio alla composizione. Noi sin da bambini siamo abituati ad ascoltare musica basata sul temperamento equabile, e certe differenze il nostro orecchio le percepisce come anomalìe (e, in parte, le "aggiusta" in automatico); ma un contemporaneo di Bach (per non dire di Monteverdi) non le avrebbe percepite come tali, semplicemente perché praticamente ogni esecuzione di un brano avrebbe avuto di suo un suono differente, e questo era "normale".
E comunque: ma quanto era avanti, GianSebastiano???
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di bluscuro [user #46699]
commento del 25/05/2017 ore 09:48:08
Sicuramente la terza, evidentemente sono ormai addomesticato
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di pg667 [user #40129]
commento del 25/05/2017 ore 12:33:21
in che senso addomesticato? la terza non è quella non temperata o sbaglio?
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di eugenio01 [user #39191]
commento del 25/05/2017 ore 13:09:39
ma infatti :-)
La questione è deliziosamente complicata e fatta apposta per infinite discussioni..proprio come piace a me :-)
Addomesticato in che senso...è difficilissimo dirlo.
Da una parte c'e' la nota fisicamente emessa da una corda in vibrazione.
Il suono che noi udiamo e' la sommatoria dei primi cinque o sei armonici sottostanti a quel suono (le componenti "hertziane" che distinguono un do da un sol e che noi percepiamo come nota singola).
Se noi impostiamo la nostra scala su quei suoni (anzi sul rapporto che hanno tra di loro) otteniamo la just intonation (seconda versione nel video). E questa dovrebbe essere l'impostazione che più si avvicina alla naturale fisicità del suono. Il problema di questa intonazione è che (per semplificare) i rapporti che stanno tra una do ed un mi (sto semplificando...insisto..) in una ottava son diversi dai rapporti che stanno tra un sol ed un si in un altra ottava se non nella stessa. Da li i problemi di intonazione tra gli strumenti e i problemi di trasposizione da una tonalità all' altra.
Assumendo invece il nostro temperamento ( che fissa arbitrariamente i rapporti tra le note di modo che tra un semitono e l'altro ci sia sempre la stessa distanza e tra una terza e l'altra ci sia sempre lo stesso rapporto ) si risolve la questione del trasporto di tonalità e di intonazione strumenti.
Ora, siccome ci sono persone che trovano leggermente fastidioso il nostro temperamento ( e fra questi musicisti di peso non personaggi strambi....) e persone dotate di orecchio assoluto trovano leggermente fastidiosa la just intonation vedi come la questione si incasini non poco :-)
L'orecchio assoluto quindi non sarebbe così sensibile ai rapporti naturali delle frequenze messe in moto dalla corda e quindi l' OA sarebbe in qualche maniera un "aggiustamento" (fortunatissimo..prcptn invidia assoluta...) che il nostro cervello ha sempre avuto per così dire sottomano dato che sarebbe ridicolo supporre si sia evoluto negli ultimi 300 anni :-))
Concludendo questo pazzesco pippone....potrebbe anche darsi che chi ha l'orecchio assoluto non abbia la sensibilità uditiva di chi preferisce la just intonation e quindi orecchio assoluto e sensibilità uditiva potrebbero marciare separati. Ma non rispondono...
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di franklinus [user #15063]
commento del 25/05/2017 ore 11:18:50
i vari hertz in più o in meno sono solo fredde derive matematiche,è la sequenza melodico-ritmica delle note che è bella alle nostre orecchie come suono puro,sia suonato con un clavicembalo ben ot-temperato(nelle mani di un concertista)sia con un un flauto di pan ben "temperato"da un pastorello heidiano
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di guitarhero81 [user #7159]
commento del 26/05/2017 ore 09:07:28
sicuramente siamo abituati al temperamento però ascoltandole quella che mi suonava "meglio" è la 4° e la 3° le altre le sentivo "dure". Mi è sembrato strano che fossero così dure perchè teoricamente la scala naturale dovrebbe essere, per sua natura , più dolce all'orecchio però immagino che ormai siamo abituati al temperamento.
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di acavalco [user #47342]
commento del 02/10/2017 ore 07:3
Senza in minima ombra di dubbio la seconda parte inascoltabili le altre Io suono il moriin khuur
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