Un video Wampler sbugiarda il mito del suono trasparente
di redazione [user #116] - pubblicato il 23 luglio 2017 ore 07:30
Brian Wampler mette alla prova la teoria del "tono trasparente" a tutti i costi ma, dopo aver testato tre overdrive su un amplificatore di riferimento, il modo più trasparente in assoluto per trattare il segnale della chitarra non dà affatto i risultati attesi.
Quella del "suono trasparente" da parte di chitarristi e bassisti è una ricerca piena di contraddizioni e zone d'ombra. Dopo aver investito tempo e denaro nel proprio strumento preferito e nel modo migliore per impartirgli un tocco personale, è desiderio di chiunque collegarlo a dei pedali e a un amplificatore capaci di restituire tutte le nuance tanto sudate. Il tono trasparente è anche una potente arma di marketing nelle mani dei costruttori di effettistica e amplificazione, ma quanto può essere veramente trasparente un suono filtrato da un pedale, un amplificatore e un altoparlante? E, soprattutto, un suono trasparente al 100% è davvero come ce lo aspettiamo?
A dare una risposta ci prova Brian Wampler, noto creatore di effetti a pedale per il marchio omonimo che da diverso tempo anima il suo canale YouTube con un interessante videoblog su tematiche relative a suono ed elettronica in campo musicale.
Per testare sul campo cosa si intende con "suono trasparente", Brian ha messo a confronto tre overdrive di stampo tradizionale, dapprima tentando di fare in modo che il suono ottenuto fosse il più simile possibile a quello clean, a pedale spento, e poi ha tirato il gain al massimo su ognuno, per evidenziare il loro carattere e la risposta dell'amplificatore a ognuno di essi.
Per l'esperimento, è stato usato un amplificatore Wampler Bravado. Brian lo ha progettato con l'idea di restituire sempre una timbrica rispettosa del suono dei pedali che gli dà in pasto, per far risaltare le loro peculiarità e far passare sempre riconoscibile la chitarra usata. L'idea alla base dell'amplificatore, appunto, è la trasparenza.
Anche il più pulito e hi-fi dei valvolari per chitarra, però, rappresenta un preciso colore per lo strumento. Si potrebbe obiettare che, per quanto lineare sia, quell'amplificatore non darà mai un suono completamente trasparente e rispettoso della natura dei pedali. Così l'ingegnere-youtuber ha deciso di fare una prova atipica: ha collegato la chitarra dritta nell'interfaccia audio del suo computer. Di mezzo c'è solo un buffer, e in catena gli stessi pedali della prima prova. Su carta, si tratta del modo migliore per ascoltare il vero suono dei tre overdrive. Il risultato, però, non si avvicina neanche vagamente all'idea che ogni chitarrista ha in mente quando pensa alla trasparenza di un segnale.
Che un banco mixer non suoni come un vero amplificatore per chitarra è cosa nota, ma un test simile apre alcune considerazioni sul ruolo dell'ampli, sul suo carattere e sul modo in cui connota tutto ciò che gli si impartisce, e come anche i pedali cambino carattere nel profondo a seconda di cosa li amplifica.
Quindi: suono trasparente, è davvero così utile?