Denis Buratto: La composizione è una materia a cui molti si avvicinano con grande timore. Quali pensi siano le cose che frenano un musicista dal lasciarsi andare alla composizione?
Roberto Guarnieri: Tutto nasce dal fatto che spesso l'educazione musicale non è orientata verso la creatività.
Si pensa che imparare a suonare uno strumento o seguire il corso di educazione musicale alle scuole medie inferiori non comporti un approccio alla creazione musicale. Comporre delle piccole frasi melodiche è una cosa che è prevista da alcuni metodi riservati ai bambini fino ai 10 anni di età, poi si tralascia questa pratica e gli allievi si concentrano soltanto sul loro strumento pensando che comporre sia una cosa riservata ai grandi geni della musica. In realtà anche per suonare bene devi essere un genio, non solo, per suonare bene devi essere anche un buon compositore (almeno potenzialmente) altrimenti non puoi capire fino in fondo quello che interpreti. I giovani studenti vengono scoraggiati nei loro primi tentativi di comporre musica da insegnanti che, spesso, non hanno la competenza per giudicare la qualità delle loro composizioni. Chi insegna musica, sia che insegni uno strumento, sia che insegni teoria musicale o lettura musicale, sia che insegni educazione musicale o didattica musicale dovrebbe avere una competenza in fatto di composizione per poter orientare gli alunni. Per poter acquisire questa competenza bisogna prima aver composto qualcosa, ma la maggior parte dei docenti insegna senza aver mai composto nulla nella propria vita.
Quali possono essere secondo te i primi passi da compiere nel mondo della composizione?
Secondo me il primo passo è l'ascolto, l'ascolto di qualsiasi genere musicale. Un brano che ti piace ti dovrebbe stimolare a capire il perché della sua bellezza. Cercando di capire la bellezza della musica sei costretto a metterti nei panni di chi l'ha composta e, quindi, a cercare di imparare a suonare quel brano. Imparando a suonare o a cantare con questo approccio diciamo “creativo” entri più facilmente nella logica della composizione musicale e sei più motivato a comporre a tua volta un nuovo brano.
Il secondo passo è quello di cominciare con il livello più elementare, senza cercare di comporre subito brani troppo complessi. Alcuni capolavori musicali sono delle canzoni dalla struttura molto semplice (penso alla Ninna nanna di Brahms o a Imagine di John Lennon). Il terzo passo è quello di farsi aiutare da qualcuno che sia veramente competente ma senza scoraggiarsi davanti agli eventuali insuccessi.
Il tuo libro è un manuale completo ed esaustivo. Quali sono le basi da cui sei partito per affrontare un tema così complesso come la composizione?
Sono partito dalla mia esperienza didattica di docente di teoria musicale e di arrangiamento. Ogni composizione comincia da una cellula di poche note che viene sviluppata successivamente dalla fantasia dell'autore, è così anche per la canzone solo che sulle note della cellula melodica si aggiungono le prime parole del testo. Per noi è più facile sviluppare il testo di una frase perché siamo abituati dalla scuola a fare un tema, sembra più difficile sviluppare un tema musicale ma la logica è la stessa, quello che manca spesso è la sensibilità musicale, per alcuni è una qualità innata, per altri no, ma la sensibilità musicale si può acquisire con lo studio.
"Perché a scuola si impara a comporre un tema, a fare una relazione o un disegno, e non s'impara a scrivere una canzone? Forse perchè pochi diventeranno musicisti o cantautori?Condivido a pieno questa frase. Come pensi si possa superare questa barriera verso la composizione e più in generale verso la musica nella didattica?
Nella tua domanda c'è già una traccia per la risposta: è compito della didattica musicale (e quindi dei docenti) aiutare gli allievi a superare la barriera verso la composizione. Questa barriera dipende anche dal fatto che alcuni grandi compositori classici vengono troppo mitizzati: ci sono brani di Mozart noiosi e non all'altezza di altri capolavori dello stesso autore e questo vale anche per altri grandi geni della musica. Anche il grande maestro (pur restando un grande) può sbagliare, comporre in modo imperfetto: Beethoven correggeva decine di volte lo stesso brano fino a raggiungere la perfezione ma non sempre ci riusciva. Nella logica del jazz ci può essere un pianista che, rielaborando una composizione di Beethoven, riesca a fare meglio di lui! Difficile, ma non impossibile. Nel mondo della musica Pop questa logica è normale, certe volte la cover di una canzone è migliore dell'originale, chi l'ha arrangiata ha fatto meglio dell'autore! Per questo chi compone una canzone si sente meno in soggezione e crea in modo più autentico.
Come va affrontato il tuo manuale?
Dipende dal livello di preparazione di chi lo legge, chi ha una buona preparazione musicale lo può leggere dall'inizio alla fine soffermandosi a studiare solo i punti dove scopre di avere delle lacune; spero che trovi interessanti i molti esempi tratti da canzoni famose e le analisi del capitolo ottavo. Per gli altri il suggerimento che posso dare è quello di leggere dapprima tutto il manuale senza studiare la teoria del capitolo secondo e senza applicarsi agli esercizi di tecnica dei capitoli quinto, sesto e settimo; leggendolo così ci saranno dei punti difficili da capire, soprattutto nei capitoli otto e nove. Dopo questa prima lettura penso che sorgerà nel lettore l'esigenza di approfondire quello che ha letto, allora comincerà lo studio vero e proprio dei capitoli 2, 5, 6 e 7: studiando ed esercitandosi potrà migliorare le proprie competenze musicali e capire meglio quello che prima risultava difficile. Alla fine del percorso sarà in grado di scrivere una canzone e nello stesso tempo diventerà un musicista migliore.
Quali possono essere i suggerimenti che vuoi dare a chi vuole abbandonare la sola esecuzione per dedicarsi anche alla composizione?
La sola esecuzione alla fine non può soddisfare un musicista veramente appassionato, se sai suonare a un certo livello è impossibile che non ti venga in mente un'idea musicale nuova, un tema che non hai mai ascoltato prima, allora perché non continuare? Perché non sviluppare il tema fino a raggiungere una forma compiuta? Il mondo è in attesa della tua nuova creazione anche se tu non ne sei consapevole. Ma per completare quella prima idea musicale devi fare fatica, cercare una forma adatta, coerente; forse pensi di non essere all'altezza... Io sono convinto che chiunque può essere in grado di creare un brano musicale originale, certo, se pretende di fare subito un'opera geniale allora può restare deluso. Ci sono milioni di canzoni, alcune belle, altre bellissime, ma quante canzoni sono veramente geniali? Io penso una su diecimila. Ma quell'una non esisterebbe senza la altre novemilanovecentonovantanove.
Visto che sei un esperto di composizione ci indichi qualche brano che dal punto di vista della composizione è per così dire “da manuale”?
Per rispondere devo fare una premessa: non esiste un criterio oggettivo per giudicare la bellezza di una canzone perché la bellezza artistica è trascendente e sfugge all'analisi, questo però non vuol dire che è impossibile valutare il suo livello artistico. Per farlo ci sono dei parametri da considerare: 1) il successo di una canzone, che non è sempre dovuto alla sua qualità artistica, ma è un fattore da non sottovalutare; 2) il gradimento del pubblico anche a distanza di anni, che può essere indice di una buona composizione; 3) il parere degli esperti (lo metto per ultimo), che è importante ma non decisivo. Io punto molto sulla corrispondenza fra il senso delle parole e quello della musica e quindi nel mio elenco comincio da alcune canzoni che ho analizzato nel capitolo ottavo del libro: Michelle, E se domani, Desafinado. Poi metto altre canzoni che mi piacerebbe analizzare: Nel blu dipinto di blu, Walking on the moon, Little wing, Anna e Marco, Bridge Over Trouble Water, Desperado, Emozioni.
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