di redazione [user #116] - pubblicato il 27 ottobre 2017 ore 07:30
Il Mercury V incanala il tono british dai '60 in avanti in un combo di qualità assoluta, con la versatilità di un boost triplo e input tra serie e parallelo.
Il Mercury è considerato un vero classico dell'amplificazione boutique. Il catalogo Carr Amps lo propone da oltre dieci anni, e il combo Mercury V ne è l'incarnazione definitiva, improntata sul rock britannico degli anni '60 ma capace di affrontare tutti i canoni dei decenni a venire, grazie a una spiccata versatilità fatta di attenuatori di potenza e booster a più stadi.
I 16 watt sprigionati dal circuito possono sembrare pochi su carta, ma nella pratica sono più che sufficienti a farsi sentire con la band, tenendo da parte un'headroom sufficiente a uscire senza problemi anche nei momenti solisti.
In studio e in casa, la potenza può essere anche troppa per sfruttare a dovere le valvole in saturazione, così Carr prevede un utile riduttore per portare l'uscita a 4 watt o anche a 0. Se un wattaggio ridotto è particolarmente utile in fase di registrazione in studio, per godere della classe A pura a volumi umani, l'azzeramento totale è una vera benedizione per chi si muove nel campo dell'home studio o vuole suonare senza infastidire il vicinato: basta collegare il line out dell'amplificatore a una scheda audio per catturarne il suono in maniera pulita e piuttosto fedele.
Smaccatamente hendrixiano nelle saturazioni ma capace di una dinamica e una dimensione sonora di tutto riguardo anche nei puliti, il Mercury V conta su quattro 12AX7 nel preamplificatore e una coppia di 6V6 nel finale in configurazione Push Pull.
La voce può essere personalizzata con un buon range d'intervento attraverso un'equalizzazione a tre bande, e la possibilità di scegliere se porre gli stadi di gain all'ingresso in serie o in parallelo ne espande la risposta in maniera apprezzabile.
Il combo è impostato tecnicamente come un monocanale, ma la presenza di un boost a tre posizioni permette di avere livelli di gain e volume diversi a portata di switch, conferendogli una flessibilità moderna a fronte di un sound corposo e reattivo, tipico dei circuiti più diretti ed essenziali.
Un riverbero a molla completa la dotazione e, con la particolare ricchezza armonica fornita dal suono di base, rappresenta tutto ciò che si può desiderare per suonare del sano blues o rock entrando dritti nell'input con la sola chitarra.
Con Osvaldo Di Dio lo abbiamo messo un po' sotto torchio in studio, e il Carr Mercury V si è guadagnato un posto di tutto rispetto nella Boutique Di Osvaldo.