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Intervista a Guthrie Govan
Intervista a Guthrie Govan
di [user #17404] - pubblicato il

Parte domani il clinic tour italiano del più acclamato chitarrista elettrico del pianeta. In dieci anni di intensissima attività Govan è passato da essere un oggetto di culto per lo shred a il chitarrista elettrico universalmente riconosciuto come il più moderno, versatile e tecnicamente innovativo e preparato. Lo incontriamo per parlare delle sue collaborazioni, sbirciare tra la sua strumentazione e farci anticipare come articolerà le clinic.
Tra Aristocrats, Steven Wilson e Hans Zimmer la tua chitarra è calata in contesti musicali profondamente differenti...
Il trio degli Aristocrats merita un discorso a parte perchè è davvero una nostra creatura. Siamo liberi di poter pensare e decidere davvero tutto in autonomia. Siamo noi  che scriviamo ogni singola nota e prendiamo tutte le decisioni; a partire da quante date fare in un tour per promuovere un disco (per l’ultimo Tres Caballeros ne abbiamo fatte 128!)  fino a quale font utilizzare carattere per le grafiche della band. 

L'aspetto più impegnativo di questa situazione?
Il fatto di godere della massima libertà musicale e di poter davvero suonare quello che vogliamo è fantastico. Ma al contempo significa anche avere più responsabilità di quelle che avremmo come side man.

Intervista a Guthrie Govan

Situazione che invece vivi con Wilson e Zimmer...
Lavorare con Hans Zimmer e Steven Wilson mi permette di calarmi  in un contesto lavorativo gratificante: mi piace davvero la loro musica e quindi  sono felice di mettermene a servizio. Sì,  interpreto più un ruolo di sideman ma  è  stimolante adoperarmi per suonare qualsiasi cosa possa complessivamente servire a valorizzare le loro proposte musicali.

E invece, del tuo lavoro con loro, qual'è l'aspetto più faticoso?
Ecco, non mi piace molto usare i monitor in-ear: ma non c'è davvero un'alternativa. Sono situazioni live nelle quali utilizziamo il click e se c'è una traccia di click, gli IEM sono fondamentalmente obbligatori. Quindi faccio del mio meglio per adattarmi!

Quali sono le differenze sostanziali nel tuo apporto artistico tra il lavoro che fai con Wilson e quello con Zimmer?
Per me, la principale differenza tra i concerti di Hans Zimmer e Steve Wilson è che Steven ha spesso un'idea molto precisa di ciò che desidera la mia chitarra suoni nella sua musica.
Viceversa, non ho mai ricevuto molte indicazioni da Hans su quello che desidera io esegua.
La mia sensazione è che Hans prediliga  assumere i suoi musicisti sulla base del loro istinto musicale. Perciò, per la maggior parte dei casi, si fida semplicemente di me e mi lascia trovare in autonomia le parti che ritengo siano più appropriate.

Intervista a Guthrie Govan

E' una responsabilità enorme: non ti stressa?
Beh, lui ti rassicura dicendo:  “Non preoccuparti: se non mi piace quello che stai facendo, stai certo che te lo dico" In effetti, all'inizio, ho trovato questa mancanza di una guida specifica piuttosto snervante ma poi, quando mi sono sentito più a mio agio con questo approccio, ho iniziato davvero a trovarlo rinfrescante e liberatorio!

Le clinic sono un momento nel quale ci si deve immergere completamente nell'aspetto più tecnico e teorico dello strumento. Ti piace?
Io faccio sempre del mio meglio per farmi “piacere” qualunque attività musicale nella quale mi trovi calato, in qualsiasi momento.
Ovviamente tenere una clinic di chitarra non potrà mai eguagliare l'energia pura e i livelli di adrenalina di un concerto con una band.
E sarebbe francamente irragionevole aspettarselo...
Quindi cerco piuttosto di vivere una guitar clinic come un evento più rilassato e come un'opportunità per spiegare come mi avvicino alla musica in generale: per esempio, racconto a cosa sto pensando quando suono, e così via... Inoltre, vedo il fatto di fare delle clinic come un'opportunità per aprire una vera conversazione con il pubblico, diversa dalla conversazione musicale che invece, instauro con i compagni di band durante un concerto sul palco.

Sai già come strutturerai le prossime clinic qui in Italia?
Cerco di rendere unica ogni guitar clinic che faccio. Invito il pubblico a fare molte domande e lascio così che sia l’interesse del pubblico a orientare la direzione degli argomenti. La varietà e imprevedibilità degli argomenti di cui si può finire a parlare sono un elemento che sicuramente mi emoziona e stimola e, di riflesso,  questo mio entusiasmo si trasmette anche al pubblico.

Dedichi parecchio spazio all'approccio più accademico, teorico nelle tue clinic?
In realtà non passo molto tempo a parlare di teoria musicale nel senso tradizionale: le persone possono imparare informazioni e diteggiature di scale e arpeggi ovunque. Quindi, penso che probabilmente potrò essere più utile  al pubblico quando esplorerò argomenti meno accademici...
Inoltre, mi piace l'idea di cercare di spiegare le idee in un modo che abbiano senso indipendentemente dal livello di preparazione del pubblico. Del resto, a una clinic non si può mai indovinare con precisione il livello di preparazione  di tutti. Quindi tendo a favorire approcci di spiegazione che siano il più universali  possibile.

Intervista a Guthrie Govan

Che strumentazione utilizzerai in questi appuntamenti?
Fondamentalmente lo stesso rig che ho usato per l'ultimo paio di tour degli aristocratici: la mia chitarra signature Charvel GG e una testata Victory V30.
E per gli effetti, sto usando un Fractal FX-8. 

E la cassa?
Per quella,  chiedo a ogni locale di fornirmene una. Ho bisogno di un cabinet dotato di altoparlanti Celestial Vintage 30, in quanto gli amplificatori Victory sono pensati per funzionare in maniera ottimale con quei coni.

La distorsione arriva dall'amplificatore o dal Fractal?
Tutta l'overdrive che utilizzo proviene dall'amplificatore: non uso le distorsioni del Fractal!  Della pedaliera FX-8 utilizzo il pedale volume e il wah; e  in più me ne servo per cambiare  il canale sul mio amplificatore e, ovviamente, avere vari effetti di modulazione e ambiente. 

La pedaliera entra nel loop della testata?
No, collego l'FX-8 all'amplificatore usando il "metodo a 4-cavi": gli effetti come chorus e wah sono posti prima dell'ingresso dell'amplificatore mentre delay e riverberi attraversano il loop degli effetti.
Altra cosa che non ho specificato di questa pedaliera è la sua praticità per essere usata come  looper quando ho bisogno di dimostrare determinati concetti con una base musicale spontanea.
Trovo che l'FX-8 sia una soluzione comoda e portatile:  penso che suoni molto bene. I convertitori A / D e D / A sono di altissima qualità e quindi non mi sembra proprio suoni digitale.

Finite queste clinc cosa ti aspetta?
Nel gennaio 2018, suonerò alcuni spettacoli in Grecia e in Italia con un bassista fusion di nome Yiorgos Fakanas. Dopodiché ... non ne sono ancora sicuro: alcune idee sono attualmente in fase di discussione. Ma nulla è ancora definitivo...



Ecco l'elenco completo del Clinic Tour di Guthrie Govan.
 
1 dicembre – San Biagio di Callalta (TV) – Rock Institute Treviso
2 dicembre – Bari – Garage Sound
3 dicembre – Siracusa – Modern Music Institute
5 dicembre – Pistoia – Santomato Live
6 dicembre – Isola del Liri (FR) – Teatro Stabile Comunale
guthrie govan intervista
Link utili
La pagina ufficiale di Guthrie Govan
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di Gasto [user #47138]
commento del 30/11/2017 ore 14:44:15
Visto dal vivo con gli Aristocrats:chitarrista extraterrestre, ha un controllo e un timing pazzesco! Ho avuto anche l'onore di parlarci: simpatico e disponibile come pochi! Che dire...fortunati i partecipanti alle clinic.
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di maxventu [user #4785]
commento del 30/11/2017 ore 17:25:47
è indubbiamente un Grandissimo, una versatilità ed una padronanza fuori da ogni paragone.
Una domanda che spesso manca in queste interviste è "quanto tempo, diciamo in una settimana, uno come GG deve dedicare al proprio studio della musica".
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di betelobo [user #25981]
commento del 01/12/2017 ore 01:05:24
Bravissimo, preparatissimo, versatilissimo, modernissimo.

In una parola: noiosissimo.
Rispondi
di giosycervo [user #46558]
commento del 01/12/2017 ore 01:20:58
È la prima volta che mi capita di sentire dire di Govan “noiosissimo”. Ma evidentemente bisogna avere occhi e orecchie per capire. E soprattutto mai sparare amenità di questo tipo se non si è sufficientemente maturi per capire un artista di questa portata. Naturalmente basta andare a vedere il sito del personaggio che ha prodotto questo preziosissimo “contributo” per capire come uno possa facilmente deragliare in commenti inopportuni. E fatevi anche due risate guardando il video promo del nostro eroe...
Rispondi
di sand1975 [user #46451]
commento del 01/12/2017 ore 02:46:44
Concordo: Govan non è lo shredder di turno ma un musicista con una preparazione è una musicalità incredibile ed esplosiva in qualsiasi cosa faccia! credo abbia margini di miglioramento come compositore (erotic cakes non mi è piaciuto molto) ma ricordiamoci che anche un certo John coltrane si era poco dedicato alla composizione per molto tempo per poi dedicarsi e tirare fuori Giant step e Roberta simile.
Rispondi
di coprofilo [user #593]
commento del 01/12/2017 ore 04:52:26
Sei su accordo da neanche 9 mesi ma in quanto ad arroganza combatti già per le prime posizioni, sono curioso di vedere in futuro che perle ci regalerai...
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di FilippoCozentino [user #47989]
commento del 17/01/2018 ore 20:44:57
L'unico appunto che mi sento di fare a questo chitarrista è che sembra uno cresciuto sui playalong... non so se mi spiego...
Rispondi
di Tubes [user #15838]
commento del 01/12/2017 ore 09:25:24
Grandissimo chitarrista, forse veramente al vertice . Quando ascolto le performance di questi inarrivabili musicisti, mi viene però sempre in mente una questione, non risolvibile nè adesso nè mai secondo me . Se confrontiamo il chitarrismo di un Govan ad esempio con quello di un Gilmour, di un Clapton, di un Metheny, ma ce ne sarebbero mille da proporre, è chiaro che l'asticella tecnica si è alzata, e di parecchio, a favore di Guthrie . Detto questo perchè quindi la percezione corrente, ma anche e soprattutto la popolarità dei chitarristi ( superbi quelli citati,sia chiaro, sono tra i miei preferiti ) è sbilanciata verso chi possiede , almeno sulla carta , una tecnica meno stellare ? Si tratta anche qui dell'eterna lotta tra colto e popolare, tra letteratura e giornale di gossip, tra sacro e profano ? Non saprei, la risposta non è così scontata . Indubbiamente la musicalità degli artisti da me messi a confronto con Govan è acclarata e inconfutabile . Secondo voi essere troppo bravi è un peccato che noi, infinitamente più mediocri, spesso non sappiamo perdonare ?
Rispondi
di Pearly Gates [user #12346]
commento del 01/12/2017 ore 09:55:16
quello che molti non riescono a capire è che quello che contano solo le canzoni e le idee.
Negli shredders è tutto finalizzato a far vedere quanto sono bravi con le dita.
E' il lato circense della musica.
E' musica fatta da chitarristi per i chitarristi e giustamente rimane una cosa di nicchia.
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di slytry [user #47121]
commento del 01/12/2017 ore 10:19:05
Assolutamente d'accordo con te.
Questo tipo di chitarrismo è destinato ad un pubblico di chitarristi, non per una propria qualità intrinseca, ma perché solo a loro interessa.
Il confronto con un chitarrista come Gilmour - che, fra l'altro, più volte ha dichiarato di essere ricorso al suo stile di suono per proprie carenze tecniche - è impietoso.
Io personalmente, ad uno che ha un timing strepitoso ed è così veloce che non riesco nemmeno a seguire le dita, preferisco un altro che quando suona crea, compone.
Gilmour è prima di tutto un compositore ed è un chitarrista che ha inventato uno stile, e quando lui smetterà di suonare, finiranno con lui quello stile e quella composizione.
Per questi motivi il confronto è impietoso.
E Gilmour è solo un esempio.
Rispondi
di Mariano C [user #45976]
commento del 01/12/2017 ore 11:06:18
Guthrie Govan non fa parte dei circensi, visto che è un chitarrista che interessa ai musicisti in generale, non certo solo ai chitarristi. Anzi, io preferisco mille volte ascoltare un disco di Brian Blade o Paul Desmond, mentre il mio coinquilino che è un pianista è un grande fan dei The Aristocrats, molto più di me che comunque li apprezzo. Govan in particolare vorrei sentirlo più spesso lavorare in territori armonici più densi e raffinati rispetto ai soliti comunque di matrice rock, perchè ne è perfettamente in grado e le volte che gliel'ho sentito fare lo ha fatto con gran gusto, come in West Coast Gooves
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di Pearly Gates [user #12346]
commento del 01/12/2017 ore 11:22:21
"...è un chitarrista che interessa ai musicisti in generale..."

Quindi è di nicchia.
Rispondi
di Mariano C [user #45976]
commento del 01/12/2017 ore 11:30:58
Come qualsiasi discorso significativo. La musica è un linguaggio, e come qualsiasi linguaggio formale e non formale può essere usato per qualsiasi tipo di discorsi, dai più banali ai più profondi con ogni sfumatura intermedia. Ridurre i discorsi importanti a discorsi di nicchia per musicisti trovo che sia miope, esattamente come ridurre un bel romanzo o una bella raccolta di poesie a "roba da scrittori". Conosco un sacco di non specialisti a cui interessa l'arte in generale, e che non si fanno problemi ad ascoltare o fruire di cose difficili e impegnative, che siano le invenzioni a due e tre voci di Bach, la musica dei The Aristocrats o degli Snarky Puppy o Jacob Collier (al cui concerto ho visto gente gasatissima, la maggior parte dei quali non musicisti, di tutte le età). Trovo molto più circense, in quanto molto più incentrato sul lato ludico e superficiale della comunicazione il solito giro di accordi noto dal 1300 (letteralmente....) con la solita melodia pentatonica consonante, piuttosto che gente che ha una vera passione e voglia di creare e ricercare come Govan, che invece è un vero e proprio asceta, e si dedica completamente alla sua creatività
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di Gasto [user #47138]
commento del 01/12/2017 ore 13:23:52
---Trovo molto più circense, in quanto molto più incentrato sul lato ludico e superficiale della comunicazione il solito giro di accordi noto dal 1300 (letteralmente....) con la solita melodia pentatonica consonante, piuttosto che gente che ha una vera passione e voglia di creare e ricercare come Govan, che invece è un vero e proprio asceta, e si dedica completamente alla sua creatività --- Quoto, così come quello che scrivi a riguardo di West Coast Grooves. è un talento che si può calare in qualsiasi contesto, portando innovazione e creatività. Per altri chitarristi il percorso inverso non sarebbe possibile invece...
Rispondi
di mdg [user #41663]
commento del 01/12/2017 ore 12:05:21
D'accordissimo con Pearly. Ciò che conta sono le canzoni, e in subordine le idee. Ecco perché fra mille anni ricorderemo più Let It Be di un pezzo di Govan.
Rispondi
di Mariano C [user #45976]
commento del 01/12/2017 ore 12:09:30
della musica di 1000 o anche solo 500 anni fa si ricordano invece le grandi composizioni. Le canzoni popolari sono invece scomparse nell'oblio. Se la storia si ripeterà, saranno proprio le canzoncine da 4 accordi a finire nel dimenticatoio, indipendentemente dal successo avuto quando erano di moda. Let it be ha emozionato una generazione di adolescenti, la maggior parte dei quali è ancora in vita e neppure troppo vecchia, la maggior parte degli adolescenti delle generazioni successive non sanno neppure che esiste e più si va avanti nei decenni più aumenta la percentuale di ignari. I giovani del 1910/1920 sono quasi tutti morti, pure loro avevano le loro canzoni simbolo che li emozionavano come gli adolescenti della Woodstock generation, e di quelle canzoni oggi non ne conosciamo praticamente nessuna. La verità è che resta nel tempo quello che piace alle persone che la musica la studiano sul serio, perchè in fin dei conti sono le uniche hanno davvero la voglia di farsi lo sbatti di analizzare, classificare e anche tramandare materialmente quello che è successo in precedenza, con supporti audio video e/o spartiti.
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di sand1975 [user #46451]
commento del 04/12/2017 ore 07:31:43
Discorso interessante. Chissà se tra 50 anni ci saranno più persone a canticchiare let it be o ad arrovellarsi il cervello per suonare qualcosa di interessante su giant steps...
Rispondi
di Mariano C [user #45976]
commento del 04/12/2017 ore 08:53:47
Probabilmente le seconde, perché le persone che vogliono canticchiare una canzone canticchieranno le canzoni della loro epoca, non certo quelle di 100 e passa anni prima. Proprio come oggi quelli che canticchiano i pezzi di Gershwin o Cole Porter sono una netta minoranza. In realtà è un fenomeno piuttosto comune: le persone che si vogliono “arrovellare il cervello” ci sono in ogni epoca, e lo fanno su tutte le cose che la storia che li ha preceduti mette a disposizione di solito, che siano gli studi di esecuzione trascendentale di Listz o Giant Steps o quant’altro; quelli che hanno voglia di canticchiare lo fanno in gran parte su ciò che li ha emozionati durante la loro più o meno lunga adolescenza, e di solito non si tratta di comunicazioni (musicali o quant’altro) di un secolo prima, ma quelle che percepiscono, a torto o a ragione, come nuove e fresche quando la loro giovinezza la vivono
Rispondi
di Guycho [user #2802]
commento del 06/12/2017 ore 22:05:29
L'analisi è completamente errata, ci sono canzonette del 1800 che ancora tutti conoscono.
Tanto per stare in tema: Jingle Bells, che è di una semplicità disarmante, è del 1857.
Rispondi
di Guycho [user #2802]
commento del 06/12/2017 ore 22:02:13
Quali sono le composizioni di 500 o 1000 anni fa che ricordiamo?
Rispondi
di Mariano C [user #45976]
commento del 07/12/2017 ore 01:49:03
Canzonette dalla lunga vita ce ne saranno sempre ovviamente, ma anche discograficamente, quello che ci resta dei secoli scorsi e quello che continua a vendere non sono le canzoni popolari, la maggior parte delle quali scomparse. Esempi come Jingle Bells non sono certo numerosi in proporzione, pur se giustamente come fai notare ci sono. Se prendiamo ad esempio un secolo come il 1600 o il 1700, ancor oggi vengono stampate e registrate opere come quelle di Corelli, Bach o Thelmann, mentre della maggior parte delle canzoni non resta traccia o quasi. Salvo riscoperte filologiche (spesso interessantissime a livello melodico) o perchè qualche compositore famoso ne ha fatto degli arrangiamenti (come le Irish song di Beethoven). Di 500 anni fa ci restano ad esempio le opere di Gesualdo da Venosa, o della scuola franco fiamminga di contrappunto, prima ancora di Josquin Desprez o Palestrina, tra gli altri. Effettivamente di 1000 anni fa ci resta poco per una questione di mancanza di supporti e scrittura poco sviluppata. L'epoca moderna mette a disposizione la conversione digitale potenzialmente eterna, ma anche li si perderà in un mare di bit tutto quello che non viene classificato e studiato in maniera rigorosa. Un file può essere in un server, ma se nessuno sa che è li perchè a nessuno importa di fatto non esiste
Rispondi
di Guycho [user #2802]
commento del 07/12/2017 ore 06:34:41
Appurato che di 1000 anni fa non abbiamo nulla (ed immagino sarebbe anche noiosissimo, al di là di un valore storico), non puoi dimostrare che le "canzonette" spariscono mentre le grandi opere restano. Intanto la storia della musica ci dice che quando non esisteva la registrazione, la musica veniva fruita in modo diverso, e quindi bisogna contestualizzare. Nelle case si suonavano parti celebri di compositori ancora noti, ma la musica popolare è sempre stata viva e vegeta, e tramandata fin quanto possibile (considera che molta musica non aveva nemmeno un autore riconosciuto, a volte nemmeno mai scritta su carta). Oppure abbiamo l'esempio della canzone napoletana, immortale.
Rispondi
di Gasto [user #47138]
commento del 01/12/2017 ore 11:30:14
Come dici non c’è risposta alla tua domanda...è comunque sempre questione di gusti, di contesto e di sviluppo musicale personale.
Io personalmente non riesco a fare paragoni tra John Mayer, Larry Carlton e Guthrie Govan (o Tosin Abasi oppure il nostrano Daniele Gottardo). Tutti mi comunicano qualcosa di unico a seconda del contesto musicale, sensazioni diverse ma uniche perché suonate da musicisti/compositori eccezionali e particolarmente innovatori.

È meglio Beethoven, Chopin o Bach? Oppure ancora, sono meglio le sinfonie di Beethoven, i notturni di Chopin, il “jazz” di Bach o i capricci di Paganini? Sono stili completamenti diversi ma sono tutti rimasti nella storia a testimonianza dell’eccezionalità di chi li ha composti e suonati.
Rispondi
di Repsol [user #30201]
commento del 01/12/2017 ore 16:07:18
È esattamente questo il punto.
È il confronto tra musicisti ad avere poco senso, a mio parere, salvo poche eccezioni.
Posso confrontare Pollini e Zimerman sullo stesso brano di Chopin e sentire le differenze di stile, di tecnica, di approccio al brano.
Posso confrontare Randy Rhoads e Zakk Wylde sullo stesso brano di Ozzy e anche qui capire le differenze di tecnica, di approccio melodico etc..
Ma come posso confrontare musicisti di estrazioni diverse? In quel caso è solo gusto personale.
Rispondi
di henrystrat [user #26073]
commento del 01/12/2017 ore 10:27:1
Beh no, dai... noioso no. Crea delle linee che ritmicamente e melodicamente solo i grandi musicisti sanno fare. A me è piaciuto molto, non lo conoscevo.
Rispondi
di UserDevil [user #47434]
commento del 01/12/2017 ore 12:18:10
sra bravo ma no n sacomporre canzoni degne di nota, molto ircernse nei suoi show vorrei piu musica "setita" melodie che si fondono tra l jazz il rock e il blues, certo per fare questo non basta aver passato meta della vita a studia re ci vuole quel qualcosa in piu che ti fa "assimilare" i generi al punto da poter dire la tua
Preferisco ad aesempio Greg Howe, uno che i generi li ha capiti
Rispondi
di coldshot [user #15902]
commento del 01/12/2017 ore 13:30:03
Abbi pazienza prima fai un discorso del genere e poi dici che preferisci Grew Howe, secondo me hai un pò di confusione in testa, se avessi detto che preferisci B.B. King potrei anche in qualche modo capire ma Greg Howe fa parte dello stesso mondo musicale solamente lo preferisci come chitarrista e compositore, è come se io parlassi male di Pat Metheny e del suo approccio musicale e poi dicessi invece che John Scofield è un grande, sono entrambi parte di un filone musicale, sono dei giganti, il suo concetto di musica è lo stesso ma hanno sensibilità compositive diverse, posso preferire uno all'altro ma non posso dire che uno a capito i generi e l'altro no.
Rispondi
di sand1975 [user #46451]
commento del 04/12/2017 ore 07:36:29
Perdonami ma forse dovresti approfondire di più l’ascolto di govan perché quando ci si mette con ballad e blues ha veramente un tocco incredibile. Sinceramente poi trovo l’esempio di howe poco calzante in relazione al ‘sentimento’ e ai generi. Howe è certamente un capostipite ma certamente non è comosciuto per il ‘sentimento’ o per l’esplorazione dei vari generi musicali.
Rispondi
di Claes [user #29011]
commento del 01/12/2017 ore 14:18:00
Bravo lui, bravo il gruppo. Govan va paragonato ai fiati solisti del Jazz piuttosto che a Gilmour. Ma... ci vorrebbe un poco di gilmourismo melodico! Un assolo dall'inizio alla fine di pezzi lunghi diventa appunto noioso per un intero concerto.
Rispondi
di coldshot [user #15902]
commento del 01/12/2017 ore 14:48:24
Ragazzi la fusion è cosi, se cercate le grandi melodie ci sono altri generi, alla lunga e sempre più spesso stanca anche me però è il genere, a me stancano anche gli ac/dc per esempio, mi sembrano tutte simili le loro canzoni.
La perfezione appartiene solo David Bowie ahah.
Rispondi
di E! [user #6395]
commento del 01/12/2017 ore 15:22:31
"La perfezione appartiene solo David Bowie ahah."

Ma non è vero, aveva persino gli occhi di colori diversi.
: )
Rispondi
di coldshot [user #15902]
commento del 01/12/2017 ore 15:35:00
Ahah giusto mi hai fregato. : )
Rispondi
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di Pearly Gates [user #12346]
commento del 01/12/2017 ore 16:43:52
No è una leggenda, aveva una pupilla bloccata completamente aperta per un incidente da ragazzino forse un pugno o un colpo.
Quello che vedevi era il buco nero della pupilla spalancata.
Rispondi
di Mariano C [user #45976]
commento del 01/12/2017 ore 16:09:44
Io ascolto fusion tra le altre cose proprio perchè cerco belle melodie, e sopratutto interessanti. Pat Merheny group; Yellow Jackets ecc o tra i cobtenporanei Snarky Puppy tutta l'area di etichetta Ground Up e simili (Robert Glasper, Shaun Martin.......) la trovo bellissima proprio per le melodie e le armonie utilizzate
Rispondi
di coldshot [user #15902]
commento del 01/12/2017 ore 16:26:03
Si certo, Metheny è molto melodico, io mi riferivo più che altro appunto a gente come Govan, Howe, Gambale ecc....
Pat ha dentro la sua musica molto altro, influenze di ogni tipo, è più un compositore a tutto tondo oltre che un Dio della chitarra, specialmente le composizioni con il P.M.G non girava tutto solo attorno alla chitarra, c'era molto di più fortunatamente.
Rispondi
di Tubes [user #15838]
commento del 01/12/2017 ore 17:15:4
La lezione stilistica di Metheny dovrebbe essere un libro di testo da studiare nei conservatori .Non è un caso che tra le sue interpretazioni più belle ci sia anche una cover di un pezzo di Morricone, un altro gigante della musica . Per questo mi domando se la linea melodica abbia un senso così importante nel nostro giudizio e nel gradimento sul lavoro di un artista . Per me sì, e a volte ci fa superare il discorso tecnico, non ne subiamo il fascino . Per noi chitarristi invece, a qualsiasi livello ci sentiamo di appartenere, è chiaro che un virtuoso ai livelli esagerati di Govan desti un'impressione così forte ; io di fronte ad un livello tecnico così devo per forza rifugiarmi nel solito refrain "si ma se anche io studiassi 10 ore al giorno..." Purtoppo non è così, i geni ci sono, ne nascono (pochi) in continuazione, non hanno bisogno del lavoro assiduo sul loro talento perchè ce l'hanno innato e ce ne dobbiamo fare una ragione ; Govan è un fantastico, assurdamente bravo chitarrista dei nostri tempi . Ma anche dei tempi futuri, penso . Nonchè un gran capellone .
Rispondi
di Mariano C [user #45976]
commento del 01/12/2017 ore 17:46:33
In effetti nei conservatori è pieno di gente che fa la tesi su Metheny, ne ho viste un sacco. Pensa il povero Scofield che lo aveva come compagno di stanza e mentre lui sapeva a malapena un blues minore Metheny a 24 anni andava giá in giro per il mondo in tour con gary burton. Non si è dato per vinto ne depresso e ora sono due giganti
Rispondi
di paolo962 [user #26262]
commento del 01/12/2017 ore 14:56:30
... E' la solita storia... si finisce sempre in discussioni che, per il mio modesto parere, sono francamente sterili.... Quando si entra nell'ambito dei gusti musicali non esiste una verità assoluta...Ciò che piace a me può non piacere o addirittura infastidire qualcun altro e viceversa...
Se, in uno scambio di pareri, una persona ti dice che non apprezza un artista che tu adori, non bisogna sentirsi attaccati o dare del troglodita all'altro.....
Ci sono alcune verità incontrovertibili: Govan (e potrei citarne 1000 altri) è un mostro di tecnica..... questo è un fatto.
Ma ciò non significa che possa per forza piacere a tutti... c'è chi (come me) trova questa tecnica del tutto fine a se stessa e non riesce proprio a provare emozione (se non per brevissimi istanti) nell'ascoltarlo....
Sono un deficiente?..... Non credo.... semplicemente il mio gusto è orientato verso altri ascolti..... Per contro non posso e non devo pensare che chi adora Govan sia uno che non capisce nulla di musica.... Possibile che si diventi tutti "Marchesi del Grillo" (io so' io e voialtri nun siete un c***) ?
Inoltre, ritengo che si rimanga molto influenzati dal mondo che ci circonda..... Chi, in età adolescenziale, è cresciuto avendo nelle orecchie Hendrix, Page & C. ha sviluppato una "abitudine" a quei suoni e tenderà a riconoscerli come qualcosa di fraterno, confortevole, come "casa".... Lo stesso accade per chi si è cresciuto a pane e Vai.....
Sta poi alla sensibilità di ciascuno cercare di espandere un po' i propri orizzonti e tentare anche di evolversi e non fossilizzarsi solo su ascolti monotematici...
Scusatemi per il pistolotto....
Rock'n'Roll!
Rispondi
di Tubes [user #15838]
commento del 01/12/2017 ore 17:19:41
Perchè dici che questa è una discussione sterile ? Io penso che invece sia proprio un bello scambio civile di vedute tra persone che amano la stessa cosa, la musica, uno strumento così affascinante come la chitarra, non trovi ?
Una volta un accordiano, non ricordo più chi fosse, scrisse che siamo fortunati ad amare la chitarra, perchè è uno strumento che si suona sulla pancia e le vibrazioni le puoi sentire addosso al tuo corpo . La trovai una frase molto bella, la volevo condividere di nuovo .
Saluti
Rispondi
di paolo962 [user #26262]
commento del 02/12/2017 ore 01:23:44
Perché spesso si tende non tanto a scambiarsi opinioni, ma a volere per forza avere ragione..... Non bisogna ovviamente generalizzare.... Non tutti lo fanno.... Volevo dire che nell'ambito dei gusti musicali io penso che non esista la verità assoluta.... Chi adora - per dire - Al Bano non concepisce che a me possa provocare l'orchite! .... E così via.... l'unica obiettività possibile è riconoscere la bravura di un artista. Però ci si ferma li..... se a me non provoca emozioni (magari per colpa mia perché non riesco a percepire o comprendere il suo linguaggio musicale) non sono più limitato o migliore o peggiore di un'altra persona..... E non devo convincere nessuno, né posso farmi convincere del contrario. .... Tutto qua.... Saluti a te e buona musica!
Rispondi
di McTac [user #47030]
commento del 01/12/2017 ore 17:32:35
Evviva il pistolotto! Al 100% d'accordo.
Rispondi
di Gasto [user #47138]
commento del 01/12/2017 ore 15:22:55
Adesso mi lapiderete...ma ad una clinic di Govan io ci andrei subito...a una di Gilmour...non so....
Rispondi
di Mariano C [user #45976]
commento del 01/12/2017 ore 16:06:15
Pure io. Le uniche volte in cui ho ascoltato roba dei Pink Floyd e l'ho trovata vagamente interessante, sono andato a vedere l'autore ed era sempre Roger Waters. Per il resto, solo noia e fastidio
Rispondi
di bettow [user #30179]
commento del 02/12/2017 ore 23:52:46
Ahahah stavo pensando esattamente il contrario! non me ne volere ma non ce l'ho fatta a finire di vedere neanche la clip di pochi minuti; per carità bravissimo, esecuzione dal punto di vista estetico pregevole, ma nulla di più. Il virtuosismo fine a se stesso ormai non mi dice più niente da anni. Per la cronaca una delle clinic la terrà a pochi km da casa, se vuoi te lo saluto! ;)
Rispondi
di Gasto [user #47138]
commento del 04/12/2017 ore 10:44:44
... grazie salutamelo....magari si ricorda...ci siamo conosciuti a Torino. Probabilmente conosci poco Guthrie il video c'entra ben poco con la qualitá delle sue clinic. Govan è in grado di padroneggiare diversi stili e tecniche, come jazz e blues, ha un bending preciso come una katana, così come il vibrato e legato, ed è in grado di trasmettere veramente molto musicalmente. Mentre i suoi brani possono piacere o no, la sua cultura musicale credo si possa definire oggettivamente immensa ed emerge nelle clinic a 360 gradi. Ho diversi suoi video didattici e benchè li conosca a memoria ogni tanto li riguardo perché trovo sempre nuove ispirazioni...
Rispondi
di Rothko61 [user #32606]
commento del 01/12/2017 ore 15:47:29
Curioso che si paragoni Govan a chitarristi di parecchi anni fa...
Il mondo è cambiato. La musica è cambiata. La ricerca strumentale degli anni '70-'80 avrebbe spazio oggi?
Potrebbe oggi un chitarrista arrivare ad avere fama planetaria da solo (come Hendrix, Santana, Vai, Satriani, Metheny, ...) o con un gruppo (come Gilmour, Page, Howe, Blackmore,...)?
Gruppi come i Pink Floyd, gli Yes o i Led Zeppelin venderebbe oggi milioni di dischi o sarebbero relegati ad ascolti di nicchia?
Le domande sono senza risposta e i paragoni sono assurdi se non si contestualizza il panorama musicale. Govan è un musicista strepitoso a 360° ed un chitarrista inarrivabile. Va benissimo che la sua musica non piaccia a qualcuno, ma dire che è solo virtuosismo e tecnica significa non conoscerlo.
Per chi ama un approccio più melodico consiglio l'ascolto della chitarra di Govan negli album di Steven Wilson "The Raven that refused to sing" e "Hand.Cannot.Erase". Non solo nelle parti solistiche (stupendi gli assoli di "Drive Home" e di "Ancestral"), ma anche nelle tessiture melodiche.
Se poi le sue dita vanno a mille, la sua precisione è disarmante e riesce a fare cose che pochi altri osano immaginare, dobbiamo fargliene una colpa?
Se vi capita di incontrare qualche grande chitarrista (anche di casa nostra, come Sfogli, Manna, Stornello, Braido, ecc., che ne sanno molto più di noi...) provate a chiedergli cosa pensa di Govan e... togliamoci il cappello!
Rispondi
di Gasto [user #47138]
commento del 01/12/2017 ore 15:53:54
Ecco, quello che volevo dire io!
Rispondi
di Tubes [user #15838]
commento del 01/12/2017 ore 16:36:18
Ciao Rothko,
mi spiace se hai pensato da quanto scritto che potevo mettere in dubbio o non apprezzare le qualità di Govan . Lungi da me ! Si può discutere se può piacere o meno ma la tecnica sopraffina, la padronanza totale dello strumento, il fatto che la chitarra si faccia letteralmente suonare da lui come un gatto fa le fusa al padrone, beh quello è talmente evidente che non serve neanche sottolinearlo . Io volevo mettere l'accento su un fatto, ma questo succede anche al giorno d'oggi, non c'è bisogno di fare raffronti col passato o scomodare confronti postumi tra chitarristi di decenni trascorsi, e il fatto è questo : a certi livelli di bravura è possibile che l'utente medio ( io mi ritengo tra questi, per carità, non fraintendiamo) venga seppellito da una montagna di informazioni (in questo caso l'imbarazzante velocità e sofisticatezza dei fraseggi, le tessiture dissonanti e modernissime delle composizioni, i cambi di tempo e velocità, insomma tutto questo può generare un cortocircuito e portarci a preferire un bending infinito alla Santana, un arpeggio di Knopfler, un accordo di BB King a cotanta maestria ?
Io dico che può essere . Perchè gli scrittori più conosciuti e contemporaneamente realizzatori dei fatturati più alti sono quelli di genere, cioè fantasy,horror, crime story... Perchè un cantante pop è conosciuto e vende milioni di copie e un artista di conservatorio a volte fatica a sbarcare il lunario ? Quanti chitarristi bravissimi sono diventati famosi solo dopo che li abbiamo visti sui palchi affianco ai soliti cantanti di musica leggera e magari hanno un bagaglio di teoria jazz, di tecnica moderna, di musica d'avanguardia . La mia domanda era : si concilia sempre una tecnica inarrivabile come quella di Govan con il gradimento del pubblico, col successo commerciale, con il fatto che ti riconosca la gente per strada (e non solo noi in questo caso addetti ai lavori ) ? Per me no, non sempre .
Rispondi
di Rothko61 [user #32606]
commento del 01/12/2017 ore 16:39:52
Messa così, si può anche essere d’accordo... ;-)
Rispondi
di McTac [user #47030]
commento del 01/12/2017 ore 17:30:3
Però attenzione: essere un musicista "colto" nel senso più alto del termine (conoscenza - tecnica esecutiva e compositiva - gusto ecc ecc ) non vuol dire automaticamente che hai qualcosa da dire a chi ti ascolta (e che fa emozionare). Puoi essere " incolto"a avere grandi cose da dire. Poi è chiaro che se unisci le 2 cose è mooolto meglio... Alla Catalano.
Rispondi
di Guycho [user #2802]
commento del 06/12/2017 ore 22:14:38
Bravo. Purtroppo spesso si confonde il "bravo musicista" col "bravo artista".
Non sono la stessa cosa.
Rispondi
di McTac [user #47030]
commento del 07/12/2017 ore 09:35:29
Esatto. Piccolo gioco: preferireste essere Coltrane (da vivo però eh eh. ..) o Cristina D'Avena? Facile, con tutto il rispetto per Cristina che fa il suo mestiere.
Bob Dylan o Cristina? Facile anche qui.
Ma tra Coltrane e Dylan?Qua si fa più difficile ed è questione di gusti. Io Dylan ma naturalmente tanti altri giustamente Coltrane.
Poi penso che ambedue non so tra mille anni ma per un bel pezzo saranno ricordati.
Rispondi
di SHENANDOAH1980 [user #10847]
commento del 01/12/2017 ore 18:00:22
Quello che rende immenso Govan oggi è la stessa cosa che ha reso grandi Vai Howe Gilbert Scofield Metheny Knopfler e tanti altri negli 80 Van Halen Blackmore Gilmour Page e tanti altri nei 70, Hendrix Clapton Beck e tanti altri nei 60, e via così fino all’immenso Blind Lemon Jefferson di inizio secolo e chissà quanti altri di cui non sappiamo nulla per carenza di materiale. Il genio.
Paragonare Govan a Gilmour oggi, in maniera assoluta, vuol dire ricadere nella categoria dei “vecchi rincoglioniti” che criticavano Hendrix nei tardi 60 “perché faceva solo rumore, vuoi mettere la chitarra (immensa peraltro) di Luther Perkins, Charlie Christian, Wes Montgomery etc. etc.?”
E si badi bene che per vecchi rincoglioniti intendo un binomio verbale indissolubilmente legato a sordità e cecità mentale, non a dati anagrafici nè menomazioni fisiche.
E soffermarsi su cosa verrà ricordato per valutare la qualità di un operato artistico è alquanto limitante e limitato. Altrimenti il futuro sarà fatto di spice girls e duran duran, nulla togliendo a nessuno.
Rispondi
di sand1975 [user #46451]
commento del 01/12/2017 ore 23:22:54
Allora togliamo l'aggettivo "vecchio". Amo Govan ma non vorrei un domani ricadere comunque per forza nella categoria dei "rinciglioniti" :)
Rispondi
di gerlop [user #44005]
commento del 01/12/2017 ore 21:03:05
e poi dicono che non è vero che gli alieni sono tra noi! grandissimo govan!
Rispondi
di chikensteven utente non più registrato
commento del 02/12/2017 ore 08:27:03
per chi avesse la possibilità, non esiti ad assistere ad un esibizione di questo talento! lo ammetto, io non sono fan e amante di lui e del genere, però ho assistito ad un seminario e la sera ad un suo concerto dalle mie parti nel 2010. per me ne è valsa la pena, perche al di là dei gusti soggettivi, non capita tutti i giorni di ascoltare un mostro così! poi per carità senza offendere o criticare nessuno, penso sia giusto che ognuno esprima un proprio punto di vista, io dirò il mio: a me ha impressionato lui, ma nonostante questo io e la mia donna a poco + della metà del concerto ce ne andammo, anche se avevamo pagato 40€ i 2 biglietti. purtroppo non siamo tutti uguali, o per fortuna, in ogni caso massimo rispetto per questo artista, buon week end a tutti, ciao:)
Rispondi
di Guycho [user #2802]
commento del 06/12/2017 ore 22:16:41
Ecco.... ad un concerto di Steve Vai, sareste rimasti a chiedere il bis. Bisogna saperci stare sul palco.
Rispondi
di screamyoudaddy [user #37308]
commento del 02/12/2017 ore 10:32:23
Il bello della musica è che ognuno può amare artisti diversi, tecnici o meno che siano, l'importante è l'emozione che trasmettono.
Forse è per questo motivo che molti chitarristi estremamente tecnici possono risultare noiosi, o magari un pó freddi.
Dalla mia esperienza personale ho capito che la melodia è la cosa più importante, o almeno quella che a me emoziona maggiormente e mi resta indelebile nel cuore, e per questo non sarò mai particolarmente coinvolto da chitarristi così, mi spiace.
Pat Metheny è tecnicamente mostruoso ma trasmette alla sua musica qualcosa di ben diverso, ci racconta una storia, ci trasporta in un luogo, ci emoziona.
È vero che non andrebbero paragonati chitarristi così diversi, e chiedo scusa, ma è solo per dire che c'è modo attraverso la tecnica di trasmettere emozioni a 360 gradi non solo ai chitarristi ma a chiunque ami la musica, in tutte le sue possibili sfaccettature ed influenze, e Metheny è il profeta di questo verbo!
Finita la mia sviolinata per Pat! :D
Rispondi
di nanniatzeni [user #24809]
commento del 03/12/2017 ore 09:07:34
Se parliamo di melodia ,per me ,Waves resta uno degli strumentali più belli di sempre.
Nonostante il riff sia decisamente complicato si muove su territori ' sicuri' per l'orecchio.
Erotic cakes tutto,comunque,è bello.

Però m pare che con gli Aristocrats cerchino di essere più complicati possibile,li reggo 5 minuti.
Rispondi
di esseneto [user #12492]
commento del 04/12/2017 ore 11:33:41
Penso che la chitarra elettrica intesa come strumento solista suonato da virtuosi iperveloci e tecnicamente mostruosi stia veramente arrivando al tramonto , ne è la prova che tutti i grandi interpreti del genere come Vai , satriani , Gilbert , Petrucci , Gambale ecc.ecc. non abbiano più niente di nuovo da dire e da anni ormai sfornano album tutti uguali e tremendamente noiosi e Govan per quanto mi riguarda non fa eccezione.
Rispondi
di sand1975 [user #46451]
commento del 06/12/2017 ore 22:59:43
Credo che lo stesso lo dicessero per Coltrane 50 anni fa. I boppers erano i virtuosi ipertecnici in contrasto ai musicisti di swing e big band popolari. E per sua stessa ammissione per gran parte della sua carriera non si è interessato minimamente di composizione. Direi che la definizione di "virtuoso iperveloce e tecnicamente mostruoso" si addiceva perfettamente a Coltrane e a Parker prima di lui.
Rispondi
di Mariano C [user #45976]
commento del 07/12/2017 ore 01:54:23
La differenza è che i sassofonisti hanno continuato a studiare armonia e composizione, i chitarristi invece, pur suonando uno strumento armonico, sembrano allergici
Rispondi
di sand1975 [user #46451]
commento del 07/12/2017 ore 11:14:12
generalizzazione...non sono d’accordo
Rispondi
di Mariano C [user #45976]
commento del 07/12/2017 ore 13:36:14
è senz'altro una generalizzazione, quello che vedo spesso è comunque come i chitarristi si interessino alla chitarra, gli altri strumentisti alla musica, o comunque sono in genere più ricettivi a un linguaggio condiviso a prescindere dallo strumento. Di chitarristi che fanno pentatoniche velocissimi e poi non sanno due rivolti in croce ne incontro in continuazione
Rispondi
di lorenzoalcubo [user #8673]
commento del 04/12/2017 ore 22:08:52
Govan???? Ma Andy Timmons tutta la vita.
Rispondi
di fraz666 [user #43257]
commento del 12/12/2017 ore 15:58:1
MEGLIO DUE NOTE FATTE COL CUORE!!!1!1!
No scherzo, non sono ancora così rincoglionito. Scommetto i gioielli di famiglia che il 99% di quelli che 'troppo tecnico' non hanno mai sentito un suo disco, ma ormai è una consuetudine leggere paragoni a katzo in sto tipo di articoli.
Per fortuna c'è anche qualche intervento molto interessante come ad esempio quelli di Mariano C, Rothko61, SHENANDOAH1980 (giusto perché non si può fare un quote collettivo)
Rispondi
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