Questa è una delle tante storie di GAS, anche se il finale non segue il solito copione.
Tutta colpa "dell'età dei perché", quella che abbiamo attraversato tutti, quella che vive ora la mia bimba, quella che per me non è mai finita.
Tutto comincia con una momentanea passione per Grant Green, le foto delle copertine dei suoi album, quei P90 che mi guardano dalla 330 del primo periodo. È subito voglia di P90.
Il copione prevederebbe il navigare il web in cerca di info, la scelta di un pickup, l'acquisto e lunghe ore di schitarrate felici. E invece no. Perché il tecnico ha un demone dentro che fomenta il fuoco della curiosità e fa nascere una domanda dopo l'altra, ti porta sempre più a fondo alla ricerca di una conoscenza che servirà solo a svelare nuovi orizzonti da indagare.
Com'è costruito un P90, perché suona diversamente da altre configurazioni, quante altre configurazioni sono state pensate e costruite, quali sono i parametri importanti in un pickup, cosa fa di un pickup un buon pickup (potrei andare avanti a lungo)...
Un giro (più di uno in verità) di web mi lascia come al solito con l'impressione che una conoscenza consapevole delle cose non giri, solo chiacchiere, dicerie ripetute talmente tante volte da essere state assunte a dogmi di verità, molte parole altisonanti, molto marketing.
C'è poco da fare, le informazioni bisogna tirarsele fuori dai fatti e dalla realtà concreta oltre che dallo studio.
Obbiettivo 1: procurarsi del materiale da indagare. Per lavorare sul concreto o mi metto ad avvolgere (ci vuole troppo tempo, non ne ho) o mi procuro delle cavie (ci vorrebbero troppi soldi, non ne ho) e allora... dalla Cina con furore acquisto alcuni P90 al ridicolo prezzo medio di 10 euro da testare, vivisezionare e modificare.
Obbiettivo 2: studiare il tema dal punto di vista scientifico. Qui si parla di (ri)studiare magnetismo e elettromagnetismo, proprietà dei circuiti magnetici, proprietà dei materiali, geometrie delle varie configurazioni di pickup, mettere in piedi un po' di simulazioni a elementi finiti (e qui si fa un po' complessa l'interpretazione dei risultati dato che si può fare abbastanza facilmente un'analisi solo del regime stazionario).
Niente male come programma, no?
Ah Lord se fossi un chitarrista... suonerei il blues e non mi perderei in queste pippe!
Lanciati un paio di ordini, mi arrivano dall'estremo oriente dei pickup P90 super economici, due esemplari del modello che chiameremo A e due del modello B (due per tipo per poter agevolmente fare confronti anche in caso di modifiche).
Per cominciare qualche prova montandoli al manico sulla mia MJTE, Telecaster HarleyBenton modificata, ecco gli aspetti più interessanti dei test:
- i due modelli A sono molto simili tra di loro
- i due modelli B sono molto simili tra di loro
- il modello A mi piace, suona leggermente più ricco di medie del single coil Tone Rider che ha sostituito ma comunque aperto sulle alte, ben definito ed equilibrato nella risposta, con un buon attacco però avrei voluto qualcosa con più corpo
- il modello B non mi piace, uscita leggermente superiore rispetto al modello A, decisamente più medie ma manca di definizione, gli accordi si impastano malamente, suono che sembra manchi di qualcosa e al contempo abbia qualcosa di troppo.
Molto bene! avere campioni ben differenziati è un ottimo punto di partenza per un'indagine. Passiamo a fare un po' di misure ma prima definiamo i parametri che ci interessano:
- resistenza in DC. Parametro poco indicativo se non contestualizzato, spesso l'unico dichiarato perché anche una scimmia con un multimetro lo può misurare
- induttanza a 100Hz e a 1kHz. Grandezza più rappresentativa della sensibilità del pickup che porta con sé anche un'indicazione della frequenza di risonanza dello stesso e quindi del suo carattere. Misurata a due frequenze diverse perché il pickup è un sistema a parametri distribuiti e quindi il modello è più complesso di una semplice combinazione RLC
- la densità del flusso magnetico B sulla perpendicolare dei poli a circa 3mm dalla superficie degli stessi, solo per confronti
- altri (capacità a frequenze diverse, fattore Q per il modello induttivo serie) di più difficile interpretazione ma utili nei confronti e per cercare di capirci qualcosa di più.
Partiamo col modello A.
Resistenza in DC circa 6.5k, induttanza a 1kHz circa 3.5H, flusso medio circa 150G.
Tornano molte cose... appare come un P90 leggermente sottoavvolto, possiamo stimare una sezione filo non estremamente bassa, l'induttanza leggermente superiore ai single coil che ho a disposizione dà ragione del carattere più corposo, risonanza più bassa in frequenza, ma di poco. Flusso magnetico sopra i poli coerente con le simulazioni.
Il modello B adesso.
Resistenza in DC circa 10.8k, induttanza a 1kHz circa 5.8H, flusso medio circa 190G (maggiore variabilità da polo a polo).
E qui troviamo riscontro per l'uscita maggiore e la maggior presenza di medie.
Ovviamente nessun parametro ci dice quale suona bene e quale suona male.
Si passa alla vivisezione.
Allego delle foto e riassumo gli aspetti più interessanti:
- visivamente la bobina A è meno avvolta della bobina B
- il modello A impiega magneti in alnico, il modello B magneti ceramici
- il modello A usa una barra di raccordo tra poli e magneti, il modello B no
- entrambi usano piastre di fondo non magnetiche
Quindi appare evidente che le maggiori differenze tra i due sono nel circuito magnetico!
Scatta immediatamente la creazione del modello X: bobina del modello B con barra e magneti del modello A.
Prima di tutto due misure: resistenza 10.8k, induttanza 6.5H (aumentata come previsto in virtù della maggiore riluttanza dell'alnico rispetto al magnete ceramico che, pur essendo esterno alla bobina, fa parte del circuito magnetico).
Fatto e montato sulla MJTE.
Risultato? mi piace un sacco! come se avesse mantenuto la dinamica e la definizione del A con adesso una voce bella grossa, un attacco più spinto e una maggiore morbidezza sulle alte.
A cosa è servito tutto ciò?
Prima di tutto a procurarmi un P90 che mi piace.
A lasciarmi un po' di materiale per nuovi esperimenti di cui magari vi racconterò.
A farmi studiare un argomento che mi interessa parecchio.
A farmi capire che forse non ci raccontano bene cosa sta dietro a un pickup, che forse sono più importanti i dettagli del circuito magnetico (magneti, poli, struttura...) piuttosto che l'avvolgere a mano il filo o usare bobine in fibra di cocco californiano, che forse ci vuole più competenza che arte.
Affermazione forte e fastidiosa, lo so. Potevo trovare una sintesi più polically correct. |