Vorrei raccontarvi una storia che, oltre ad aver movimentato il mio luglio, mi ha dato grande entusiasmo e molte idee per il mio lavoro, fornendomi tra l'altro degli spunti di riflessione di ben più ampia gittata. Come spesso accade nella mia vita – e in quella di molti di voi lettori, ne sono sicura – questa esperienza è nata in ambiente musicale per poi debordare in altri ambiti.
Lavoro come insegnante di lingue ormai da molti anni e, quando possibile, nelle mie lezioni uso la musica per approfondimenti lessicali, storico-culturali e tutto ciò che se ne può ricavare (ed è moltissimo). Diverso tempo fa, facendo ricerche per preparare un modulo sui Beatles, mi sono imbattuta in un sito che mi ha colpito molto: TeachRock.org. Il sito offre una quantità sconvolgente di risorse (dispense, video, immagini, articoli, lezioni pianificate, percorsi strutturati e molto altro) per l’insegnamento della storia del rock nelle scuole. Un archivio immenso a portata di click che mi ha lasciato a bocca aperta principalmente per due motivi: è chiaramente concepito per l’uso da parte degli insegnanti e i materiali che offre sono totalmente gratuiti.
Allibita per la ricchezza del forziere multimediale appena scoperto, mi sono tuffata nelle note sulla “filosofia di insegnamento” del sito, nelle quali il team dichiara di finalizzare i propri sforzi non solo a incentivare l’esperienza di ascolto nelle scuole, ma a rendere gli studenti degli ascoltatori e dei pensatori più consapevoli e critici attraverso programmi che utilizzano la musica popolare come via maestra per esplorare numerose altre materie (scienze umanistiche e sociali, arte, geografia, storia e altro). Insomma, dei programmi scolastici interdisciplinari ad alto potere di coinvolgimento che restituiscono alla musica l’importanza che deve avere nella formazione culturale di un qualsiasi individuo.
Volendo approfondire le origini di questo progetto, ho scoperto che è finanziato dalla Rock And Roll Forever Foundation, creata niente meno che da Little Steven (n.d.r. Steven Van Zandt, chitarrista storico della E Street Band di Bruce Springsteen, leader di Little Steven and The Disciples of Soul e collaboratore di numerosi artisti, fondatore dell’etichetta Wicked Cool Records, conduttore radiofonico oltre che attore amatissimo anche nel nostro Paese per le serie TV "I Soprano" e "Lilyhammer"), ha nel suo consiglio Jackson Browne, Martin Scorsese, Bono e Bruce Springsteen, vanta partnership con il Grammy Museum, l’archivio Reelin’ in the Years, la New York University, la ABC News Video Source, l’archivio Rock Backpages, Scholastic, la National Association for Music Education e il National Council for the Social Studies e viene finanziata tramite donazioni private.
Condividendo l’approccio di TeachRock, mi sono iscritta al sito e ho usufruito dei materiali, trovandoli estremamente utili sia per il lavoro scolastico sia per la mia formazione, ignara che il bello dovesse ancora arrivare. Qualche settimana fa, infatti, ho ricevuto la notizia che Little Steven e la sua band sarebbero arrivati a breve in Italia per due concerti (Roma e Cortona) per promuovere il disco Soulfire. In particolare, Steve ha voluto dedicare questa parte del suo tour agli insegnanti di tutto il mondo, chiamandolo "Little Steven Teacher Appreciation Tour", per celebrare l’operato dei docenti in modo molto speciale. Per farvela breve, Little Steven mi ha invitata a prendere parte – insieme a un ospite – a un workshop pomeridiano tenuto prima del suo live al Cortona Mix Festival da due insegnanti qualificati (gli incredibili Dayna Orlak e Patrick McGuire) che hanno illustrato le potenzialità del sito e dato consigli pratici sul suo utilizzo con tanto di esercitazioni, mi ha regalato una maglietta del sito TeachRock e, dopo avermi invitata a prendere parte a un buffet presso il Teatro Signorelli (nel cuore di Cortona, di fianco alla venue del concerto), mi ha accolta nel suo backstage con altri colleghi per parlare del mio lavoro, delle difficoltà che implica, dell’importanza della musica nella formazione dei giovani studenti, per esprimermi il suo appoggio e il suo incoraggiamento e ringraziarmi di quello che faccio, perché per lui i docenti sono i veri soldati del mondo moderno.
Per finire, ci ha regalato i biglietti per il suo concerto, invitandoci ad accomodarci nelle prime file sotto al palco e dedicandoci più di due ore e mezza di grande musica, durante le quali ha ripetutamente invitato il pubblico ad apprezzare il prezioso lavoro di chi insegna. Potete immaginare lo stupore che io e i colleghi intervenuti abbiamo provato quando ci siamo resi conto che era proprio tutto vero.
Senza voler fare inutili paragoni o digressioni sull’attuale stato di salute della scuola italiana, vorrei qui esprimere l’ammirazione per chi, forte della posizione raggiunta dopo decenni di gloriosa carriera, si spende per una causa in cui crede fortemente, come quella dell’istruzione. In particolare, il suo sforzo di rendere la cultura della musica rock un argomento di studio approfondito e di pari dignità rispetto a quella di altri generi è qualcosa che condivido pienamente. Come hanno detto Dayna e Patrick, la musica non è un optional, la musica è necessaria, e la cultura rock è qualcosa che per molti millenial rischia di andare perduta se non integrata nei curriculi scolastici.
La fondazione è costantemente al lavoro e promette novità (dalla possibile traduzione dei contenuti, attualmente disponibili solo in inglese, a nuovi materiali e attività). Per i docenti (di tutte le materie) che credono nella causa o per quanti vogliano farsi una cultura, il sito di riferimento è TeachRock.org.
Per me è stata una delle esperienze formative più coinvolgenti mai vissute e mi auguro che molti altri colleghi in futuro possano avere l’opportunità di viverla. |