di redazione [user #116] - pubblicato il 09 ottobre 2018 ore 14:30
Il Moog One è il sintetizzatore analogico polifonico con 8 o 16 voci, tre oscillatori Triangle Core ed effetti Eventide integrati, il primo dal 1982.
Lo scorso 5 ottobre sul canale YouTube di Moog Music Inc è comparso un vecchio video recuperato dagli archivi di casa. Si tratta di una demo del Polymoog risalente al 1975 in cui alcuni illustri artisti spiegano e dimostrano quello che all’epoca era il primo sintetizzatore polifonico mai prodotto dall’azienda, una piccola grande rivoluzione per la scena musicale elettrica.
La strada dei synth polifonici Moog si è interrotta all’inizio degli anni ’80, quando l’ultimo modello ha fatto la sua comparsa in catalogo per poi vedere l’attenzione del laboratorio virare verso altre tipologie di prodotto. Oggi, oltre 35 anni più tardi e solo pochi giorni dopo la pubblicazione di quello storico video, Moog è pronta a compiere un nuovo passo in avanti e svela al pubblico il Moog One: il primo sintetizzatore polifonico prodotto fin dal 1982.
Una ricca demo ufficiale imita il video originariamente prodotto per il Polymoog negli anni ’70 contrapponendo riprese in stile Super 8mm come quelle usate all’epoca a scene filmate con macchine moderne, a rappresentare lo spirito duale del Moog One, con un piede nella propria tradizione ma un cuore all’avanguardia.
La ricca interfaccia utente del Moog One raccoglie 73 manopole e 144 pulsanti. Un display LCD è posizionato al centro del pannello per tenere sotto controllo tutto ciò che accade dentro la macchina.
La tastiera copre cinque ottave di estensione con 61 tasti dotati di Velocity e Aftertouch per la possibilità di un uso polifonico a 8 o 16 voci.
Le esecuzioni possono essere modellate attraverso le rotelle di Pitch e Modulation, pad XY con sensore di pressione, ingresso per un pedale sustain e due pedali d’espressione.
I suoni prodotti dal Moog One, come da tradizione, provengono dall’universo analogico e sono basati su tre oscillatori analogici di tipo Triangle Core. L’uscita di ogni oscillatore può essere modellata dall’utente secondo le forme d’onda a triangolo, a dente di sega e un’onda pulsante ad ampiezza variabile. Gli andamenti delle onde possono essere modulati per ampliare ulteriormente la palette a disposizione e le diverse forme possono essere miscelate per generare onde inedite per il mondo della sintesi analogica. Tra i circuiti generatori di suono si collocano anche gli oscillatori responsabili di FM, hard sync e ring modulator.
Ogni voce dispone inoltre di un generatore di rumore con diverse colorazioni e possibilità di personalizzazione per ricreare suoni più elaborati, con attacchi percussivi e inviluppi più complessi. Il mixer a bordo consente infine di dosare volumi e caratteristiche di tutte le onde generate, compresi i livelli dell’ingresso audio ausiliario.
In aggiunta, il Moog One racchiude un inedito modulo di effetti e modulazioni comprendenti una raccolta di riverberi prodotti da Eventide.