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Il concerto dei Tears for Fears al Forum di Milano
Il concerto dei Tears for Fears al Forum di Milano
di [user #33493] - pubblicato il

Abbiamo seguito il concerto dei Tears For Fears al Forum di Milano. Uno show che ha celebrato il numero incredibile di capolavori che la band ha confezionato negli ultimi decenni. Un live durato un’ora e mezza scarsa (forse l’unica nota stonata della serata) nel quale i quindici brani eseguiti hanno privilegiato i primi dischi del duo: dall’apertura con l’eterna “Everybody wants to rule the world” al gran finale con “Shout”, passando per superhit come “Change”, “Sowing the seeds of love”, “Mad World” e “Break it down again”.

Avrebbero dovuto esibirsi al Mediolanum Forum di Milano il 23 maggio del 2018 ma per gravi e imprecisati problemi di salute la già attesissima data lombarda del Rule the World Tour dei Tears for Fears è stata rimandata al 22 febbraio scorso, tenendo sulle spine i fans per ben nove mesi.
Vedere Roland Orzabal e Curt Smith palesarsi finalmente sul palco è stato un momento intenso per chi, come me, ha vissuto e amato la musica degli anni ‘80. A pochi minuti dall’inizio del concerto eravamo tutti altrove, con gli amici del cuore nel tepore di estati lontane, chini sulla scrivania a studiare per un compito in classe nella nostra cameretta tappezzata di poster, davanti alla TV a guardare VideoMusic o SuperClassificaShow e in qualsiasi altro posto del cuore quella magica connessione abbia evocato. Nostalgia? Ovviamente, del resto è così che funziona quando ci si trova alla presenza di qualcuno che ha contribuito a plasmare un ambiente sonoro che ci ha accolto per tanti anni e che oggi latita.  

Nata a Bath (Regno Unito) nel 1981, la band è emersa dal magma policromo della new wave britannica, accarezzando il più raffinato synthpop dei primi momenti del decennio per poi trovare la propria originalissima voce pop-rock negli anni seguenti. La ricerca continua, i testi raffinati, gli arrangiamenti ricercati e l’interpretazione mai meno di vibrante hanno fatto dei Tears for Fears una delle punte di diamante dei bistrattati ’80, derisi all’indomani di decenni gloriosi della storia della musica internazionale e oggi rimpianti.
Accompagnati da Corinna Round ai cori, Charlton Pettus alla chitarra, Doug Petty alle tastiere e Jamie Wollam alla batteria, Orzabal e Smith hanno interagito con un pubblico estatico di – si dice –  novemila persone. Orzabal, estroverso e simpaticissimo (fantastico il suo siparietto su Google Translate grazie al quale ha potuto parlare in italiano con il pubblico milanese), e Smith, più misurato e pacato, hanno avuto brutti dissapori in passato come ogni coppia artistica che si rispetti, ma dopo l’allontanamento la situazione tra i due si è da lungo tempo ricomposta ed è davvero bello vederli sul palco insieme.

Il concerto dei Tears for Fears al Forum di Milano

Il concerto al Forum ha ricordato il numero incredibile di capolavori che il duo britannico ha regalato negli ultimi decenni, con un live durato un’ora e mezza scarsa (forse l’unico aspetto negativo della serata, se così si può dire). Quindici i brani eseguiti, la cui scelta ha privilegiato – comprensibilmente –   i primi dischi: dall’apertura con l’eterna “Everybody wants to rule the world” al gran finale con “Shout”, passando per superhit come “Change”, “Sowing the seeds of love”, “Mad World” e “Break it down again”. Un repertorio che è la celebrazione di una carriera eccezionale e che non ha mancato di rendere omaggio anche ai maestri che hanno ispirato i TfF (non sarà sfuggita ai presenti la citazione di “Let ‘em in” dei Wings di Paul McCartney incastonata in “Secret World”, e del resto la stessa “Sowing the seeds of love” è un trionfale tributo ai Fab Four).

Il concerto dei Tears for Fears al Forum di Milano

Molti i momenti di grande emozione, con un picco durante la cover di “Creep” dei Radiohead, in cui la voce spezzata di Orzabal ha assunto un significato davvero speciale alla luce del fatto che il motivo della cancellazione delle date dell’anno scorso è stato il profondo stato di sconforto in cui il musicista è caduto in seguito alla morte improvvisa della moglie Caroline, avvenuta nel 2017, quando il gruppo era in tour in America con Hall & Oates. Un matrimonio di 35 anni, quello con la sua Caroline, che aveva anche inciso delle tracce vocali in “Suffer the children”, primo singolo dei Tears for Fears che a Milano è stato meravigliosamente interpretato da Corinna Round. La Round ha anche regalato una versione da brivido di “Woman in chains”, originariamente interpretata da Oleta Adams, artista straordinaria scoperta proprio dai Tears for Fears durante un loro tour negli USA nel 1985, mentre suonava nel bar di un hotel di Kansas City.
Orzabal ha ammesso che riprendere l’attività live gli ha salvato la vita dopo un anno “perso” per ritrovare se stesso, e dice che al momento la band sta lavorando a un nuovo album.
Con oltre 30 milioni di album venduti in tutto il mondo e un cammino lungo 38 anni, i Tears for Fears sono una delle band più longeve della cosiddetta Second British Invasion e, grazie all’ambizione che li ha contraddistinti fin dagli esordi, hanno saputo affrancarsi ben presto dal cliché della band synthpop di quegli anni e oggi sono universalmente riconosciuti come dei capiscuola.

Il concerto dei Tears for Fears al Forum di Milano

Alle date invernali di Milano e Padova sono state aggiunte due date estive al Rome Fest (9 luglio) e al Lucca Summer Festival (10 luglio). La Vostra partecipazione è altamente consigliata.
 
SETLIST
1)     Everybody wants to rule the world
2)     Secret world
3)     Sowing the seeds of love
4)     Pale shelter
5)     Break it down again
6)     Advice for the young at heart
7)     Creep (Radiohead cover)
8)     Change
9)     Mad world
10)   Memories fade
11)   Suffer the children
12)   Woman in chains
13)   Badman’s song
14)   Head over heels / Broken
BIS: 15) Shout
 
80's curt smith live roland orzabal tears for fears
Link utili
Il sito dei Tears for Fears
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di MM [user #34535]
commento del 26/02/2019 ore 14:03:35
Che bravi, artisti veri, per me dei veri compagni di viaggio nella vita.
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di LaPudva [user #33493]
commento del 27/02/2019 ore 20:26:16
Eccezionali... Associo a molte delle loro canzoni alcuni dei miei ricordi più belli.
Rispondi
di screamyoudaddy [user #37308]
commento del 27/02/2019 ore 10:14:48
Spero di riuscirli a vedere a Roma. Non vedo più molti live ma questo merita davvero. Semplicemente dei miti!
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di LaPudva [user #33493]
commento del 27/02/2019 ore 20:27:04
Lo credo anche io... Meritano un grande afflusso di pubblico. Un live appassionato e bellissimo!
Rispondi
di frankpoogy [user #45097]
commento del 27/02/2019 ore 23:48:29
La loro (bellissima) musica è per me evocativa di un periodo spensierato, pieno di sogni... E in tema chitarristico, l'assolo di "Shout" è perfetto, per i miei gusti. Grazie per questo bell'articolo!
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di LaPudva [user #33493]
commento del 28/02/2019 ore 22:13:40
Grazie a te per averlo letto! Ho sempre trovato i loro brani estremamente suggestivi... Che dire? Mi auguro che riprendano le loro attività a pieno regime!
Rispondi
di edocaster [user #2492]
commento del 28/02/2019 ore 18:13:21
Visti la sera dopo a Padova. (li vidi anche a Treviso nel 1990, altro gran concerto). dire che li adoro è poco. Serata assolutamente perfetta.
Rispondi
di LaPudva [user #33493]
commento del 28/02/2019 ore 22:12:43
Spero che stiano preparando un ottimo album!
Rispondi
di Oblio utente non più registrato
commento del 02/03/2019 ore 08:28:22
Grandiosi esponenti di quella "British invasion" che ci ha regalato un'adolescenza magica.Una defribillata dopo l'ultimo festival di SanRemo ci voleva proprio ha ha...io sono ancora a pezzi!
Un saluto e un'abbraccio Federokka !! ;)))
Rispondi
di LaPudva [user #33493]
commento del 02/03/2019 ore 13:32:07
Hai proprio ragione... Con musica come la loro, i nostri ricordi hanno una colonna sonora pazzesca. Siamo stati fortunati! Un bacione e grazie di cuore :D
Rispondi
di pingone [user #43835]
commento del 04/03/2019 ore 16:25:16
quanti ricordi, quante belle canzoni hanno scrtitto, cantato e suonato!!! visto che, al giorno d'oggi, suonare sembra sia diventato un optional....
ma quanti grandi gruppi sono venuti fuori dalla new wave anni 80...
Rispondi
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