parte dal presupposto che questo tipo di processo di commistione tra acustico ed elettronico, può risultare immediato per batteristi che sono anche produttori o che gravitano in generi musicali più avvezzi a questo tipo di contaminazione: Dance, Pop, Funk…
Ma può esserlo meno per altre tipologie di batteristi: per esempio nel rock, e in tutte le sue derivazione più colte, moderne – o estreme – come la fusion, il progressive metal o il Djent dove comunque, questo tipo di sonorità sono sempre più praticate.
Esiste poi una figura specifica di batterista, quello delle cover band, che per esigenze professionali deve gestire, in una sola serata, un repertorio stilistico sconfinato nel quale, la possibilità di un set set ibrido garantisce un accesso immediato alle sonorità più disparate, necessarie per coprire in maniera pertinente range stilistici così ampi.
Per tutte queste figure arriva particolarmente gradito e utile che ha creato una guida che permette -ai meno esperti - di familiarizzare con questo mondo e - a chi già li utilizza - di arrivare a una gestione migliore di setup ibrido, ottimizzandone le possibilità.
insiste nell’illustrare i vantaggi che un setup di Hybrid Drums può offrire: una rosa di suoni sconfinata che rende più impattante e variegato l’output di batteria acustica, stimolando anche il processo produttivo/creativo. La guida completa creata da un team di esperti Roland, e contiene consigli, tutorial e video per una gestione ottimale di un setup Hybrid drumming.
Tra gli argomenti offerti dalla guida, c’è un’ottima introduzione che introduce le sorgenti sonore possibili. A questa, segue un’analisi volta ad aiutare il batterista a scegliere quella più idonea alle sue specifiche esigenze. Viene presentata una guida completa ai tipi di trigger e il loro utilizzo.
Quindi sono presentati a titolo di esempio e tutorial, quattro setup Hybrid che spiegano come migliorare, sovrapporre nuovi timbri, ed espandere il proprio sound. Importantissima la seguente guida, semplice ed intuitiva per configurare e preparare un drum kit Hybrid. Quindi, non mancano una moltitudine di consigli su vari temi: da come amplificare e monitorare un setup Hybrid in diversi scenari esecutivi, alla risoluzione di eventuali problemi che possono compromettere un’esecuzione.
Ecco una serie di articoli per approfondire il tema:
Quando si presentano situazioni di cambio suono immediati e radicali è indispensabile l’ausilio di dispositivi elettronici per modificare istantaneamente il proprio sound. Eppure, intorno a questi dispositivi digitali, gravita un certo scetticismo tra i batteristi. Però, tutto cambierebbe se invece di passare ad un set totalmente elettronico, si potesse mantenere un drum set tradizionale con l’opportunità di integrare dei suoni campionati e dotati di sensibilità alle dinamiche stupefacente. Questo è quello che offre Roland TM-6 PRO.
ifficile prevedere quello che succederà tra dieci anni ai nostri cari, famigliari e – apparentemente – insostituibili kit acustici. Perché oramai, vediamo sempre più spesso batteristi, di qualsiasi livello e situazione musicale, utilizzare drum kit ibridi, strumenti che hanno fatto passi da gigante in qualità dei suoni, sensibilità e dinamica al tocco e - cosa decisiva - praticità di utilizzo. Da questo punto di vista, ecco un piccolo gioiellino di comodità, qualità e espansione di possibilità, il Roland TM-1
La gamma V-Drums Acoustic Design interpreta le batterie elettroniche Roland in kit di aspetto e feel acustico grazie a fusti in legno e hardware standard. |