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Jeff Bowders:
Jeff Bowders: "Se ti piace: suonalo!"
di [user #116] - pubblicato il

Jeff Bowders insegna al Musician Institute di Los Angeles, una delle scuole di musica più rinomate al mondo. La sua batteria ha suonato per Shakira, Paul Gilbert, Joe Satriani, Richie Kotzen, Mike Keneally, Puddle of Mudd e tanti altri. Da qualche mese è presente su Accordo con una serie di sue pillole musicali; oggi gli abbiamo chiesto il suo parere circa il fatto che, secondo alcuni, molta tecnica possa andare a discapito della musicalità.

"Parlare di Tecnica contrapposta a Musicalità è un tema spinoso. Fare delle riflessioni tra batteristi o musicisti che prediligono l’aspetto tecnico rispetto a quello musicale è difficile e, francamente, non saprei dare una risposta. Il problema è la definizione di cosa sia Tecnico o cosa sia Musicale, definizione che può variare drasticamente da persona a persona.
Inoltre, dal mio punto di vista, non affronterò mai qualcosa che ascolto dicendo: “Questo è troppo tecnico o questo e poco musicale!” Non mi pongo così. Io ascolto semplicemente una cosa e sento se mi piace o meno. Se è di mio gusto o no.
Inoltre, ipotizziamo che io ascolti la musica di qualcuno e questa mi paia fortemente impostata sulla tecnica e non riesca a scorgerci altrettanto valore musicale. Ma chi sono io per giudicare! Magari l’artista che fa quel tipo di musica ne è totalmente soddisfatto, appagato e per lui c’è un valore, una musicalità che semplicemente io non riesco a cogliere. Insomma, il punto è questo: non siamo tenuti a farci piacere tutto. E se qualcosa non ci piace perché dobbiamo sforzarci di argomentare che questa abbia qualcosa di sbagliato solo perché non incontra i nostri gusti? 

Jeff Bowders: "Se ti piace: suonalo!"

Con i miei studenti faccio spessissimo questa analogia: ci sono mille gusti di gelato, ok? Bene, supponiamo che a me ne piaccia solo uno, la vaniglia. Il fatto che io voglia mangiarmi solo quello e scarti gli altri 999 non può essere un problema. A me piace quello, voglio mangiare quello e sto bene gustandomi il mio gelato alla vaniglia. Che problema c’è? Io credo che con la musica sia lo stesso. La musica è un’arte, un’espressione profonda della nostra unicità, della nostra personalità. 
Per questo è totalmente insensato se anziché fare, ascoltare e suonare ciò che ci piace e gratifica si perda a tempo a chiedersi se è troppo tecnico, poco musicale, piace agli altri, è figo…il mondo è abbastanza grande per ospitare i gusti di tutti. Quindi suonate e ascoltate quello che vi fa stare meglio e se una cosa vi piace fatela. Non esiste ragione perché dobbiate sentirvi in colpa o in difetto per i vostri gusti."



p.s. Di Tecnica, Cuore e musicialità abbiamo recentemente scritto in QUESTO ARTICOLO che è stato tra i più letti e commentati degli ultimi mesi. 
 
Link utili
Il sito di Jeff Bowders
Jeff Bowders sul sito della Tama
Scarica e ascolta "Mission" il disco di Jeff Bowders
I metodi di Jeff Bowders sul sito di Hal Leonard
Ascolti consigliati sul canale Spotify di ACCORDO
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di ovinda [user #46688]
commento del 16/07/2020 ore 15:27:20
Senza tecnica non può esserci musicalità.
Rispondi
di saverio21 [user #20612]
commento del 16/07/2020 ore 16:21:38
Boh, non sono d'accordo, non si può racchiudere in una frase di sei parole un concetto così ampio: se penso a David Gilmour, a Brian May, a Santana o ad una schiera infinita di chitarristi blues (io parlo da chitarrista) non si può certo dire che siano tecnicamente mostruosi (spesso tutt'altro) ma di certo non si può negare che siano estremamente musicali! allo stesso modo ci sono una serie infinita di musicisti ipertecnici (soprattutto tra i più giovani) che suonano alla velocità della luce, non sbagliano una nota ma hanno la musicalità di un citofono inserito in una scatola di latta... poi è ovvio che la musicalità è figlia del gusto personale - se ai ragazzini piace la trap devo intendere che per loro è musicale, altrimenti non vedo dove trovino il gusto ad ascoltarlo - ma identificare la tecnica con la musicalità in maniera inscindibile mi sembra una forzatura. La tecnica è "esercizio", la musicalità è "genio", per avere il "genio" serve "esercizio" ma l'esercizio senza genio è solo una mera e fredda esecuzione senza cuore....
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di henrysg [user #40175]
commento del 16/07/2020 ore 17:23:52
Questa è la solita diatriba infinita. Tempo fa un chitarrista (non mi ricordo chi) disse che la tecnica è quella cosa che ti permette di tirare fuori quello che hai in testa. Ora tutto dipende da quello che hai in testa da suonare. E' ovvio che un chitarrista blues non si impegnerà a fare la sweep picking come jason becker perchè non gli serve, semplicemente non è funzionale alla musica che lui suona. E viceversa un chitarrista di metal neoclassico magari non saprà nulla di slide perchè non è funzionale al suo genere. Ora io non essendo più giovanissimo ho avuto occasione di vedere una marea di chitarristi interpreti dei generi più diversi (Robben Ford, Steve Vai, John petrucci, Bob Margolin, Johnny winter, Carlos Santana, John Rembourn, Paco De lucia, Irio De Paola, Jorma Kaukonen, Goutrie Govan, Al di meola, Coco Montoya, Paul Gilbert, Tommy Emmanuel, Mark Knopfler, Eric Clapton, piu una marea di sconosciuti) ebbene quelli che ovviamente si esprimono a certi livelli hanno tutti dei fondamentali eccelsi (non uso la parola TECNICA perchè spesso non piace) e comunque funzionali a quello che suonano.
Tutti quanti padroneggiano alla grande le tecniche a loro funzionali. E poi consideriamo che la tecnica chitarristica non vuol dire fare le scale a velocità fotonica, di aspetti tecnici ve ne sono un'infinità (plettrata, legati, salti di corda, timing, slide, bending, doble stop, ecc......)
Poi è vero che gente come Gilmour o Santana rivisitati con i parametri di oggi non si considerano certo perfetti, (anche hendrix se vogliamo), ma vediamoli con gli occhi di 50 anni fa, nella loro epoca erano dei veri fenomeni. Io Sono andato letteralmente fuori per gilmour e santana. Anche Robert Johnson faceva cose strabilianti per i suoi anni e niente affatto banali ancora oggi.
Io vorrei che si smettesse con questa cosa che la tecnica non serve, un po ne serve eccome, ovviamente condita con altri elementi , perchè altrimenti un chitarrista diventa solo un esecutore di esercizi. Ma senza un minimo di base tecnica quello che hai nella testa non lo tiri fuori.

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di claude77 [user #35724]
commento del 16/07/2020 ore 23:03:59
Hai reso chiarissimo il nocciolo della questione. La tecnica è fondamentale ed è correlata a ciò che si suona. Basta con sta cavolata che il bluesman non ha tecnica, ma solo anima. Provate a fare un bending di 2 toni come faceva Albert King o suonare preachin Blues di Robert Johnson alla velocità della luce e poi ne riparliamo. Bravo!
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di henrysg [user #40175]
commento del 17/07/2020 ore 09:02:08
Grazie.
Per ribadire il concetto oramai un po di anni fa feci un viaggio a Chicago con annessa full immersion nel locali di musica Blues (non mi considero un vero appassionato del genere ma lo ascolto spesso). Ebbene ebbi l'occasione di sentire dei perfetti sconosciuti di cui non mi ricordo manco i nomi ma che suonavano tutti DA PAURA.
Fu un' esperienza fulminante, che mi fece rivedere tutti i parametri su cui si basava il mio concetto di musica a quei tempi.
Rispondi
di marcoecami [user #54447]
commento del 16/07/2020 ore 21:20:18
Sono d'accordo, la tecnica serve a mettere in pratica le proprie idee. Non mi piace quando questa diventa il fine e non il mezzo al servizio della musica. Però è comunque molto soggettivo.
Rispondi
di roccog [user #30468]
commento del 22/07/2020 ore 11:17:16
Grandi queste puntate di Bowders!
Se vi piace il rock e il prog quello più tosto e verso l'hard ascoltatevi il suo disco!
Io l'ho amato nei dischi di Gilbert: su Fuzz Universe lui e Paul Gilbert sono una cosa sola...
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