I sistemi multieffetto acquistano rapidamente terreno e il digitale trova sempre più spazio nelle fantasie dei chitarristi, ma è dura rinunciare alla “botta” di un combo alle proprie spalle sul palco.
Il desiderio degli irriducibili di portare con sé il proprio amplificatore incontra la necessità di avere una miriade di suoni a portata di switch con la serie Mustang di Fender.
La collezione di amplificatori programmabili Fender è tornata, aggiornata e potenziata allo scopo di rappresentare un vero sistema all-in-one dalle caratteristiche appetitose e dal prezzo accessibile.
Il modello GTX100 è il top di gamma, con 100 watt di potenza e tutte le connessioni del caso, per passare con disinvoltura dallo studio casalingo al recording fino alla sala prove e al palco.
Rispetto alle precedenti edizioni Mustang, l’estetica dei GTX è di gran lunga più tradizionale.
Il baffle ricurvo in alto, che per certi versi poteva richiamare l’aspetto dei recenti amplificatori Fender per chitarra acustica, è ora rimpiazzato da un pannello piatto con una spessa cornice, ricalcando i canoni della scuola Fender Tweed in una veste nera e grigia dal respiro moderno.
L’impatto generale è in linea con quello che ci si aspetterebbe da un combo programmabile nella sua fascia di prezzo. La costruzione è solida, il peso nella media di un amplificatore a stato solido di buona potenza, tutto a vantaggio della trasportabilità.
A dispetto della natura digitale, l’interfaccia del Mustang è immediata, pensata per incastrarsi da subito con le abitudini dei chitarristi affezionati agli amplificatori tradizionali.
Il pannello, come sul più classico degli amplificatori mono-canale, ha potenziometri per Gain, Volume, equalizzazione a tre bande, Reverb e livello Master.
Le manopole non intendono nascondere la modernità che batte sotto lo chassis, e l’estetica pulita del nero-su-nero satinato sembra provenire direttamente dal mondo dei multieffetti e dei sistemi hi-fi.
La parte destra dell’interfaccia utente è riservata alla programmazione dei suoni, con un display a colori e tre pulsanti relativi ad altrettante porzioni dello schermo: la parte superiore mostra il nome del preset scelto, quella al centro la simulazione selezionata e in basso compaiono i parametri di quest’ultima.
La manopola nera e argento sull’estrema destra naviga tra i valori, con quattro pulsanti per muoversi tra i menù, salvare i preset e richiamare tap tempo e accordatore.
Tutto può essere gestito attraverso il footswitch dedicato, con un pulsante per navigare tra i banchi e uno per attivare il looper integrato da 60 secondi o per passare tra le modalità Preset ed Effects.
Nella prima, i cinque pulsanti in basso permettono di muoversi tra le memorie. Nella seconda impostazione, consentono di attivare manualmente i singoli anelli che compongono la catena propria del preset selezionato.
La connettività prevista dal GTX100 sfoggia una discreta versatilità, con interfacce utili dal vivo quanto in studio.
Un ingresso aux e un’uscita cuffie sono l’ideale per esercitarsi in casa. Sul retro, due uscite XLR e prese stereo per il send return rendono il Mustang perfetto per affrontare il palco e integrare rig più complessi.
Ancora sul retro, una presa USB consente l’aggiornamento del firmware e la trasmissione dell’audio a un computer, trasformando il combo in una scheda audio pronta all’uso.
La programmazione dei preset può avvenire anche tramite Bluetooth, grazie all’app Fender Tone su dispositivi mobile, ma a stupire è la presenza di un modulo WiFi interno con cui collegare l’amplificatore direttamente al cloud, senza altri dispositivi intermedi, per il download di contenuti e aggiornamenti.
Moderno, flessibile, tecnologico, il Mustang non dimentica la sua natura di amplificatore per chitarra duro e puro. Il cabinet, infatti, non racchiude un sistema di altoparlanti FRFR di derivazione hi-fi come ci si aspetterebbe da un processore digitale, bensì monta un altoparlante Celestion G12FSD-100 da 12 pollici appositamente disegnato per massimizzare la resa dell’insieme.
Proprio come un amplificatore tradizionale, il GTX100 dimostra una certa direzionalità e una presenza sulle basse frequenze tipica dei cabinet per chitarra.
Ciò rende il Mustang più simile a un amplificatore convenzionale che a una generica cassa amplificata connessa a un processore digitale, a tutto vantaggio delle sensazioni avvertite dal musicista che decide di utilizzarlo ad alti volumi in sala prove e dal vivo. E tutto con un prezzo capace di strizzare l’occhio anche ai musicisti meno navigati.
, è possibile consultare il manuale completo in lingua italiana, con la lista completa delle simulazioni presenti in memoria.
Se siete alla ricerca di un prodotto pratico ed efficace con cui esibirvi o esercitarvi senza sforzo, avendo sempre sotto mano e sotto il piede una tavolozza sonora decisamente ampia, uno sguardo ravvicinato al Fender Mustang GTX è da raccomandarsi. |