I 10 batteristi fondamentali dell’hard rock - Ian Paice
di AndreaGe [user #60090] - pubblicato il 15 novembre 2021 ore 18:30
Ian Paice, lo straordinario batterista dei Deep Purple che a cavallo tra gli anni ’60 e ‘70 assieme a John Bonham, ha gettato le basi del genere, con un drumming tuttora attuale e – a mio parere – insuperato per gusto e abilità.
Il suo stile basato su ottima tecnica, velocità di mani e piedi, utilizzo di rulli singoli e rudimenti mescolati con un approccio "jazzy" fantasioso e creativo ha da sempre caratterizzato la band. Il suo contributo alla storia della batteria rock è decisivo, influenzando oltre al metal anche buona parte del rock progressive.
Album consigliato - Machine Head (Deep Purple, 1972). Registrato a Montreaux in Svizzera e prodotto dal celebre Martin Birch, è il sesto album della band britannica e quello di loro maggior successo. Contiene pietre miliari del genere come Highway Star, Space Truckin’ e Smoke On The Water, che di fatto hanno influenzato il classic metal riscuotendo tuttora un notevole successo tra fan e critica.
La formazione è la seconda (la cosiddetta Mark II) che vede oltre a Ian Paice alla batteria, Ian Gillan alla voce, Ritchie Blackmore alla chitarra, Roger Glover al basso, Jon Lord alle tastiere e hammond. Dall’album in questione un brano su tutti: Smoke On The Water, l’inno rock per eccellenza.
Primo take dell’album a essere registrato, dal testo ispirato all’ incendio di un Casinò che avvenne proprio in quei giorni, le cui fiamme si riflettevano sul Lago di Ginevra di fronte allo studio.
Il riff di apertura è uno dei primi affrontati da ogni aspirante chitarrista rock.
Paice accompagna l’intro con sedicesimi sull’hi-hat farciti di accenti e aperture dosate in crescendo, con grande gusto e intensità. Il resto del brano è supportato da groove che modellano sottilmente e con grande abilità le linee vocali.
Si può notare nella registrazione un leggero effetto phasing sulla batteria (specialmente sui piatti), tecnica utilizzata spesso dalla band in quel periodo.
Questa versione live è tratta dall’indimenticabile performance dei Deep Purple al festival California Jam del 1974, eseguita dalla formazione ‘Mark III’ che oltre a Blackmore, Paice e Lord annovera David Coverdale alla voce e Glenn Hughes al basso.