È morto Alexander Howard Dumble: guru assoluto del suono
di redazione [user #116] - pubblicato il 18 gennaio 2022 ore 10:02
Ci lascia Howard Dumble, genio dell’elettronica, artigiano che ha costruito ogni singolo amplificatore Dumble dell’ultimo mezzo secolo. C’è stato il suo saldatore dietro i suoni di Stevie Ray Vaughan, Robben Ford ed Eric Clapton.
“È con grande tristezza che annunciamo la morte di Howard. Il suo lavoro ha portato gioia e ispirazione a innumerevoli musicisti e costruttori. Possa riposare in pace”. Queste parole compaiono la mattina del 18 gennaio 2022 sulla pagina Instagram di Dumble Amps: Alexander “Howard” Dumble, uno degli ultimi grandi guru del suono, è morto.
I suoi amplificatori sono stati per lungo tempo il sacro graal del suono chitarristico, ricercati e inseguiti da musicisti e collezionisti fino a raggiungere cifre astronomiche nei mercati dell’usato e dei prodotti boutique. Progetti vincenti come il suo Overdrive Special sono divenuti un nuovo standard sonoro per tantissimi altri brand, con tentativi di repliche, reinterpretazioni, tributi sotto forma di stompbox e un posto fisso praticamente in ogni software di amp simulator, sempre e comunque nel rispetto di quello che sarà ricordato come un vero genio del suono.
Quella di Dumble è una lunga carriera, cominciata con le prime modifiche sugli amplificatori Fender negli anni ’60 ed evoluta in una filosofia sonora originale, che per quasi mezzo secolo ha rappresentato uno tra i massimi esponenti boutique in fatto di amplificatori.
Alexander era un artigiano: non si è mai dimostrato interessato alle logiche industriali e alla produzione su vasta scala. Si è invece concentrato sullo studio e sulla produzione di pochi pezzi di qualità assoluta, affiancando spesso il suo nome a quello di veri idoli della chitarra elettrica.
In un’intervista, Robben Ford racconta che Dumble gli confessò di aver avuto l’idea per il celebre Overdrive Special dopo aver ascoltato il chitarrista suonare con una testata Fender Bassman degli anni ’60.
Proprio l’Overdrive Special è uno degli amplificatori prediletti anche da Larry Carlton, mentre Joe Bonamassa - collezionista e cultore del suono - pare ne abbia posseduto ben tre.
Dumble ha lavorato anche con Ben Harper, che raccontava: “collegava la mia chitarra dritta nell’oscilloscopio, così da poter tarare espressamente l’Overdrive Special sulle caratteristiche del mio strumento”.
Il produttore discografico Dave Cobb, che nell’ultimo periodo si è rivolto più volte ad Alexander per i suoi lavori, raccontava come l’alchimia di Dumble fosse nel modo in cui il costruttore era capace di ascoltare e interpretare il suonato di ogni musicista, partendo da componenti comuni, miscelati in un cocktail fenomenale.
L’attenzione per i dettagli è quella che, anni prima, aveva convinto un gigante come Stevie Ray Vaughan a fare di un Dumble Steel String Singer uno dei suoi amplificatori di punta. Carlos Santana racconta di averlo ascoltato proprio da lui, la prima volta, e di aver individuato in quel suono il punto d’arrivo della propria ricerca sonora.
Tanta è la stima dei musicisti verso Dumble e il suo lavoro che persino un metal-head come Kirk Hammett ha voluto uno Steel String Singer nella sua collezione, mentre Eric Johnson - che in fatto di suono e strumentazione ha pochi rivali - possiede entrambi i modelli.
Alexander fuggiva le logiche commerciali, non era suo interesse vedere il proprio logo nei negozi, e persino sui palchi poteva capitare di aver ascoltato uno dei suoi lavori senza neanche saperlo. È il caso di Eric Clapton e di Kenny Wayne Shepherd, entrambi possessori di amplificatori Fender pesantemente modificati da Dumble.
L’intero mondo della musica suonata si è stretto intorno Dumble e ai suoi cari, affollando i social con ricordi e ultimi saluti.
“Uno degli indiscussi re del suono” ricorda Wampler Pedals.
“Un genio, unico nel suo genere” per Joe Bonamassa. Kenny Wayne Shepherd accompagna così la foto di uno dei suoi Fender modificati da Alexander: “Non cercherò di sintetizzare la vita di un uomo in un post sui social, ma devo dire alcune cose su di lui perché non tutti lo conoscevano davvero… i più conoscevano solo le voci sul suo conto. Era un vero genio e non uso quel termine con leggerezza. L’elettronica e gli amplificatori erano il suo campo, ma era un pozzo di conoscenza tecnica su così tante cose. Aveva un cuore eccezionalmente buono ed era un uomo di fede. Mi ha ispirato come persona e come musicista, e ha elevato la mia musica con gli amplificatori che ha creato per me. Ricorderò sempre con affetto la nostra amicizia. Riposa in pace amico mio”.