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Digitale, analogico o entrambi?
Digitale, analogico o entrambi?
di [user #60182] - pubblicato il

La lunga lotta tra analogico e digitale potrebbe essere prossima al tramonto: il nostro lettore OliverJR ha le idee chiare a riguardo e la sua chiave di lettura può mettere d'accordo molti chitarristi.
Il digitale è prepotentemente entrato nella vita dei chitarristi amatoriali e professionisti. Ormai sono reperibili apparecchiature per tutti i gusti e tutte le tasche e quasi tutto suona in maniera soddisfacente. Questo fattore come ben sappiamo ha spaccato il mondo delle sei corde, creando due bande di hooligan pronti a difendere la propria squadra del cuore a ferocissimi colpi di tastiera.
Gli analogici difendono il loro santo graal fino alla morte sentendosi duri e puri mentre i digitali sono molto convinti di essere più furbi degli altri, di aver già capito tutto e guardano ai primi con sufficienza. Ovviamente generalizzo, so benissimo che c'è un sacco di gente che non perde di vista il vero fuoco sacro del chitarrismo, ovvero suonare! E so che tra di voi moltissimi sono così. Il mio personalissimo pensiero a riguardo è molto semplice.

Digitale, analogico o entrambi?

Analogico
Portato nelle condizioni ottimali è il meglio che si possa utilizzare. Si ottengono generalmente suoni bellissimi, dinamici, pastosi e che ti fanno godere più di un riccio. Io suono in ambito rock ma sono sicuro sia così per chiunque.
Ma quante volte a noi poveri hobbisti capita di suonare nelle condizioni ottimali? Il volume in appartamento non si può alzare a dovere (nella maggior parte dei casi), nei piccoli bar dove la maggior parte di noi amatori suona più di un certo livello non si deve alzarlo a meno che non si suoni solo per se stessi, la microfonazione è un terno al lotto e difficilmente si riesce ad avere una reale percezione del suono che esce dal microfono, in quanto la fonte di ascolto principale è la cassa. Senza contare il fattore fonico, non sempre c'è e se c'è chi è?
È pesante, ingombrante, delicato e necessita di costosa manutenzione anche se non frequente, a patto di tenerte con cura gli oggetti. Ma si trova sempre un modo per usarlo, e quando ci si riesce viaggia come null'altro. Poi magari il giorno dopo suona diversamente, ma intanto vi ha fatto divertire.

Digitale
Ha ottimi suoni anche se generalmente bisogna perdere molto tempo per trovarli per via di una vastità di scelta davvero eccessiva. In un modeler "standard" ci sono una cinquantina di simulazioni di amplificatori con relative casse, senza contare tutte le simulazioni degli effetti. Una persona normale che lavora e ha figli finisce che i rari momenti liberi li passa a programmare suoni piuttosto che a suonare.
Il suono una volta trovato è godibile ma a mio parere l'amplificatore resta un gradino sopra, sotto le dita. Ma solo lì, perché ascoltando e basta la faccenda cambia molto, come dimostrato da numerosi blind test.
L'attrezzatura è piccola, compatta e leggera e la schiena ringrazia. L'ostacolo più arduo è abituare l'ascolto, in quanto il suono viene emesso da una fonte diversa rispetto alle nostre amatissime casse. Ma passato quello scoglio ci si diverte un sacco e si può contare su un suono un po' più costante.

Digitale, analogico o entrambi?

Ovviamente ho semplificato molto per evitare di essere prolisso ma i punti che ho sottolineato sono quelli per me fondamentali. Ma il senso di tutto è: pregi e difetti li hanno entrambi.
Usate il digitale e siete contenti? Benissimo, avete vinto, non avete bisogno di fare proseliti e sentirvi più fighi perchè siete al passo con i tempi. E soprattutto chi non fa come voi non è uno sprovveduto.
Usate l'analogico e siete contenti? Benissimo, avete vinto, non avete bisogno di fare proseliti e sentirvi più fighi perchè siete duri e puri. E soprattutto chi non fa come voi non è uno sprovveduto.
Quindi ragazzi suonate e divertitevi, che sia con l'analogico o con il digitale: ormai suona bene tutto.



A supporto della mia tesi vi lascio con due take di uno spezzone di un mio pezzo registrato sia in analogico sia in digitale. Sentirete suoni diversi, a qualcuno piacerà di più il digitale e ad altri l'analogico, ma ritengo che entrambi siano suoni distanti dall'essere brutti. Io personalmente in questa take adoro il feel e la quantità di armoniche dell'analogico, ma per mia scelta personale ormai l'ampli non lascia casa mia da un pezzo.
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di Tubes [user #15838]
commento del 16/10/2023 ore 21:11:02
Come mio personale contributo caro Oliver Jr figlio di Oliver Senior, aggiungo questo. Chiaramente posseggo e suono entrambi i mondi con la medesima soddisfazione e poiché condivido tutto quello che dici vorrei aggiungere solo che una delle penalizzazioni maggiori che incontra il digitale per affermarsi ancora di più è che la stragrande maggioranza delle persone lo prova, magari per la prima volta, su diffusori inadeguati, vedi auricolari, piccole casse economiche del PC, impianti audio scarsi. Sperimentare una macchina performante tipo Kemper, Helix e via dicendo su casse FRFR studiate per l'uso, al volume giusto, con la pressione sonora adeguata alle spalle, rende l'esperienza digitale piena e veritiera. D'altronde, una Plexi a basso volume cosa ti restituisce della grinta Marshall? O un Fender ultra cristallino senza tirargli il collo e farlo arrochire per bene come solo questi ampli sanno fare ci fa vivere davvero il mondo valvolare? Ecco, queste sono le considerazioni da fare. Per il resto, ognuno suona con ciò che vuole, o può ottenere con i propri mezzi economici e i gusti personali. E' un fatto innegabile, tuttavia, che la ricerca tecnologica spinge fortissimamente per il mondo digitale, vuoi per la comodità e praticità d'uso, vuoi per la qualità raggiunta. Il paradosso è che si crea un approccio digitale per emulare la risposta valvolare, analogica, e questo fa sì che il mondo dei tubi, verosimilmente, godrà sempre di un suo discreto favore. Probabilmente, fino a quando i sistemi digitali non introdurranno il concetto di un suono "nuovo", che prima non c'era e ci sarà solo grazie ai bit che lo inventeranno, la polizza di assicurazione sulla vita dei nostri amati valvolari saranno proprio le macchine digitali.
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di OliverJR [user #60182]
commento del 16/10/2023 ore 21:31:5
Concordo con tutto ciò che dici ed è esattamente il concetto che intendevo quando ho scritto che con il digitale cambia il modo di ascoltarsi. Che poi ritengo il passaggio più traumatico per chi come me per 10 anni si è tirato un 100 watt a metà volume 😁 ma una volta capito tramite cosa ascoltarsi ed essersi abituati resta il piacere di suonare;)
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di WATERLINE [user #51250]
commento del 16/10/2023 ore 22:47:57
Verissimo cio' che hai detto, ma il digitale e' molto traumatico. Io ho perso il treno anni fa ed ora sinceramente non ho piu' voglia di impazzire per utilizzare quei cosi (lo dico in modo scherzoso he). Gia l'echo digitale della strymon, unico pedale digitale, mi fa uscire fuori di testa. Troppa roba!! Pensa che ho venduto tutti i pedali e me ne sono lasciati 7 con i quali faccio i suoni che mi piacciono e mi servono. Certo il digitale per chi vuol sperimentare e' il massimo ed anche per chi deve utilizzare live tanti suoni molto diversi fra loro. Per chi come me e' vecchietto e suona solo rock e blues mi sembra eccessivo per tutte le features che offre. Non ne faccio una questione di suono perche' il digitale ha fatto grandi passi avanti anche se, sinceramente, preferisco i miei pedali ed i miei ampli che credo il digitale non possa replicare in maniera fedele (ancora per poco forse)
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di OliverJR [user #60182]
commento del 17/10/2023 ore 07:59:34
Sono pienamente d'accordo su tutto anche se ormai dal vivo vado in digitale. Alla fine anche io ho venduto tutto ed uso tre pedali messi in croce che integro con il digite. Nello specifico la mia catena del suono attuale è booster, pedaliera digitale, eq analogico, pedalino delay. La pedalierina la uso praticamente come ami, lasciandola sempre ferma sull'unico preset che uso ed interagento con i pedali analogici ed il volume della chitarra. Siamo d'accordissimo che per quanto il suono sia buono siamo distanti dalla bellezza di un ampli vero. Ma è davvero comodo come sistema
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di Cure_Eclipse [user #47450]
commento del 16/10/2023 ore 21:34:46
Innanzitutto un commento sul tuo playing, davvero ottimo!

In questo caso, ascoltando il video, ti direi che preferisco l'analogico, anche se la piccoletta di casa Mooer si difende sempre bene. Concordo anche io, non esiste la via definitiva, ma va tutto in base alle nostre preferenze personali. Uso entrambi i sistemi, trovo il digitale eccezionale per avere tanti suoni a volumi gestibili in casa - con la mia ho un suono per il thrash-death, uno per l'alternative/nu, uno per il metal più moderno e compresso, uno per l'hardcore, uno per il grunge, uno per il punk...a portata di uno scatto di rotella :D - ma dal vivo ancora mi ostino a portare testata e cassa, pure se sono convinto che prima o poi prenderò un modeler anche per suonare fuori.

Aggiungo un piccolo spunto: qualche giorno fa ho visto un video di Roby Rocks in cui sosteneva che la prossima frontiera del digitale (dato che bene o male, oggi tutte le macchine consentono di ottenere suoni convincenti, anche se a volte tocca lavorarci abbastanza) sarà quella in cui chiederemo all'AI "voglio il suono del disco xx" e il modeler ce lo restituirà tale e quale. Che ne pensate?
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di Oliver [user #910]
commento del 17/10/2023 ore 00:29:56
Sicuramente si inventeranno (se non lo hanno già fatto) qualcosa del genere.
E lo aspetto con ansia per farmi delle sonore risate. Non perchè pensi che non sia possibile replicare certe sonorità -ormai dovrebbe essere chiaro che è sostanzialmente possibile, perlomeno con una approssimazione notevole- ma perchè voglio sentire le reazioni di chi li proverà e rimarrà sonoramente deluso (e magari anche infastidito) perchè in realtà non ha idea di come siano veramente "quei" suoni che si immagina, estrapolati dal mix nel quale siamo soliti ascoltarli.
Chi ha provato a cercare su youtube le tracce originali isolate dei pezzi più famosi sa cosa intendo: spesso i suoni registrati, che nell'insieme suonano perfetti, singolarmente non sono niente di che, anzi a volte sono proprio bruttini. Proprio oggi ascoltavo le chitarre di Andy Summers estrapolate da Synchronicity... niente di esoterico. Però i suoni sono GIUSTI, perchè studiati per funzionare in QUEL mix.
Noi, che nel 99% dei casi siamo chitarristi da cameretta, ci aspettiamo sempre suoni giganteschi che -da soli- ci riempiano di soddisfazione. E che poi scompaiono miseramente non appena suoniamo assieme a un bassista o un tastierista. O a un altro chitarrista.
Sapevatelo :)
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di Cure_Eclipse [user #47450]
commento del 17/10/2023 ore 06:44:11
Sono d'accordo. Basta pensare al fatto che, quando si suona da soli (soprattutto in ambito metal), si tende a preferre un bel distorto abbastanza gonfio di frequenze basse, così da poter fare chugga-chugga come si deve. Beh, se lo stesso suono viene inserito in un contesto band con batteria e basso, diventa materiale per una puntata di "Chi l'ha visto?" (o meglio, sentito) 🤭
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di francesco72 [user #31226]
commento del 17/10/2023 ore 10:52:42
Verissimo: non abbiamo forse idea di quanti mxr distortion+ sono stati acquistati e subito rivenduti per imitare il suono di Randy Rhoads che, effettivamente, ascoltando la take di chitarra da sola fa veramente tristezza. Ma lo stesso vale per il suo successore Zakk Wylde: più di una volta sono salito sul palco con gente che aveva il Marshall giusto, la Les Paul giusta, l'overdrive ed il phaser giusti e, da soli, il suono giustissimo; poi iniziava il sound check ed ecco sparire completamente quel bel suono grosso e gonfio.
Ciao
Rispondi
di Floyd [user #143]
commento del 21/10/2023 ore 20:28:42
Questo è il vero nocciolo della questione, la considerazione più importante. Sottoscrivo tutto.
Essendo un chitarrista che fa pochissimi live, mi trovo d'accordo con tutto quanto scritto sul tuo articolo. Personalmente, ho mollato il digitale solo perché perdevo più tempo a programmare che a suonare, non perché non suonasse bene.
Ogni volta che devo trasportare la strumentazione, avendo la schiena rotta, ripenso alla pedalierina da collegare direttamente all'impianto...
Saluti a tutti
Rispondi
di OliverJR [user #60182]
commento del 17/10/2023 ore 07:53:28
Secondo me sarà una cosa che succederà ma lascerà tutti molto delusi, perché sappiamo benissimo che se mi danno il rig di Bryan May lo stesso non sarò capace di suonare come lui ;)
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di melonstone [user #55593]
commento del 17/10/2023 ore 11:13:51
Credo che già siamo a quel livello di risposta. Nello studio di registrazione dove abbiamo registrato il nostro primo disco c'è un Kemper. Visto che con l'altro chitarrista stavamo perdendo tempo a trovare un suono, il fonico mi ha chiesto cosa stessimo cercando, ed io ho tirato fuori "Gone", un pezzo dei Black Crowes. Questo si è scaricato la canzone sul pc, l'ha inserita su un software ed a quel punto ha fatto uscire dal Kemper quel suono. Non l'abbiamo utilizzato perchè abbiamo optato per un suono "nostro", sta di fatto che mi ha impressionato
Rispondi
di Cure_Eclipse [user #47450]
commento del 17/10/2023 ore 12:23:52
Ah vedi, non sapevo ci fossimo già arrivati. Impressiona pure me a sentirlo raccontare, posso solo immaginare a vedere il processo e ascoltare il risultato di persona
Rispondi
di bulgi81 [user #45146]
commento del 16/10/2023 ore 22:45:16
Riporto di nuovo come già fatto altre volte su accordo. La soluzione migliore, come sempre, sta nel mezzo: pedali e amplificatore analogico, attenuatore e simulatore di cassa digitale. Così si può avere la qualità, la dinamica sotto alle dita e la potenza dell'analogico, ma la flessibilità del volume regolabile a piacere grazie all'attenuatore e la semplicità nell'amplificazione delle impulse response: niente 4x12 da portare a spasso (basta un in-ear), niente fonici improvvisati. Da qualche anno ho questo setup ibrido ed è perfetto.
Rispondi
di OliverJR [user #60182]
commento del 17/10/2023 ore 07:55:23
Si mi trovo d'accordo, è più o meno quello che faccio a casa, però anche in questi caso va molto abituato l'ascolto per riavere indietro quelle belle sensazioni e poter suonare felici!
Rispondi
di dariosicily [user #40626]
commento del 17/10/2023 ore 12:40:03
.. e se vuoi un pò di botta, invece degli in-ear magari ti porti una (buona) cassa spia. Io suono Fractal da un pò di anni, e godo abbastanza. Ma prima o poi riprendo una mini plexi, torpedo e la mia RCF con cono 10"...
Rispondi
di claude77 [user #35724]
commento del 16/10/2023 ore 22:56:4
Bell'articolo e complimenti per il playing. Il mio modesto contributo sul tanto dibattuto argomento è il seguente: ad oggi gli sforzi del digitale sono stati, in maggior parte, nella ricerca di riprodurre il più fedelmente possibile la dinamica e il modo in cui le nostre amate valvole interagiscono con dita e chitarra. Ad oggi quindi se non si ha necessità di mille suoni e/o features particolari non vedo perchè dovrei rinunciare alle mie amate valvole.
Io suono blues e dintorni adoro il mio handmade Tweed deluxe (5E3) che porto in sala prove a scatenarsi. A casa ho un'attenuatore e, per le mie orecchie, suona molto molto meglio lui attenuato che tutti i sistemi digitali che ho posseduto compreso l'attuale THR10 che è fantastico. Detto questo io non sono assolutamente contro il digitale e non storco il naso, ma nei mille concerti che ho visto anche in piccoli club etc. ho sempre sentito gran differenza tra chi attaccava il suo ampli e chi attaccava la sua macchina al mixer o via dicendo.
Rispondi
di Oliver [user #910]
commento del 17/10/2023 ore 00:44:04
Secondo me questo succede perchè spesso chi usa il digitale... non lo sa gestire.
Per esperienza personale, nonostante non sia un esperto o un virtuoso (e non ami affatto spippolare nei menu del digitale) posso garantire che più volte ho suonato in diretta senza l'ombra di una testata o di una cassa, magari anche con un semplice pedalino Mooer (neanche un multieffetto!), assieme ad altri chitarristi regolarmente amplificati, e nessuno ha avuto niente da obiettare, o addirittura se ne è accorto.
Soprattutto con sonorità rock "ignoranti" e dirette (scusa il gioco di parole) è abbastanza facile avere ottimi risultati anche senza perderci troppo tempo.
Ovviamente se si cercano suoni più sofisticati bisogna imparare ad entrare nella filosofia dell'aggeggio di turno, dedicandoci molto più impegno e pazienza, ma da quando leggo Accordo (cioè da quando esiste) vedo che anche gli "analogici" si dannano l'anima (e il portafogli) tutta la vita alla minuziosa ricerca del suono che hanno in testa :)))
Spesso chi si rivolge al digitale pensa di avere automaticamente a disposizione una palette di suoni già belli e pronti da usare, ma nella maggioranza dei casi non funziona così e la delusone è dietro l'angolo.
Rispondi
di claude77 [user #35724]
commento del 17/10/2023 ore 08:14:59
Però scusami a questo punto mi viene da fare una obiezione, ovviamente il tutto in chiave di dialogo e confronto sereno e produttivo. Uno dei vantaggi che tutti i digitalisti mettono sul piatto è proprio la semplicità e la comodità, ma come scrivi te non è affatto così. Il mio ampli è fatto di 3 manopole e io questa cosa l'adoro, nel digitale navigo in mondi sconosciuti ed è davvero complesso ottenere quello che si ha in testa. Vero è che una volta che ce l'hai è tuo e di immediato utilizzo in qualsiasi contesto, ma certo non è facile come molti ritengono.

Detto questo io sono affascinato da queste macchine e ne ho avute diverse, ma ad oggi continuo ad essere dalla parte delle valvole. Una delle ultime uscite che mi ha davvero fatto venire la voglia è stato questo prodotto il Blackstar Amped 2 che però effettivamente anche questo sono 3 manopole e 3 ampli:) :) :)
Rispondi
di Oliver [user #910]
commento del 17/10/2023 ore 08:50:5
La semplicità e la comodità del digitale sono condizionati dalla padronanza del "mezzo", che comporta un lavoro iniziale al quale il musicista medio non è abituato e al quale spesso non si vuole abituare (scelta più che legittima, sia chiaro). I primi passi, a volte anche frustranti, si fanno in casa e in sala prove, finchè si trova l'equilibrio giusto. Da lì in poi è tutto decisamente più comodo. Girare con una chitarra e una valigetta, senza spaccarsi la schiena e portandosi dietro tutti i suoni che servono (e molti che ancora non si sa che serviranno), arrivando al soundcheck dicendo "vado in diretta, mi basta una D.I.", rasenta l'estasi mistica :)
Anche perchè il suono che ti ritorna è decisamente costante e simile a quello che ti aspetti, cosa che con un amplificatore fisico non è del tutto scontata, purtroppo.
Sono assolutamente d'accordo sulla praticità dell'ampli vero: ho ancora i miei preferiti e non li venderò, ma le occasioni di usarli saranno davvero rare.
Ho trovato molto intelligente l'idea di Fender di ricreare digitalmente i suoi modelli storici con la serie ToneMaster, mantenendo però la filosofia dell'amplificatore di riferimento: niente patches, niente editing, solo i controlli (e il suono, a quanto pare piuttosto convincente) dell'ampli vero, uniti alle principali comodità digitali -peso, niente valvole che si usurano o si rompono, buon suono a tutti i livelli di volume, comode connessioni per suonare in diretta, in cuffia o per registrare.
Mi sembrano la soluzione ottimale per chi non ha bisogno di mille sonorità, ma cerca una solida base sonora "alla vecchia maniera", ma... astuta.
Rispondi
di claude77 [user #35724]
commento del 17/10/2023 ore 09:19:0
Il tuo discorso fila non c'è che dire e la voglia di provare è tanta però ripeto la mia esperienza di ascoltatore è diversa. Quest'estate sono andato a vedere un live di una band italiana che nel mondo rock /heavy è famosa, ma tralascio il nome per rispetto. Il chitarrista, peraltro bravissimo e al quale io non merito neanche di accordare la chitarra, aveva una Les Paul custom bellissima collegata ad un Helix in diretta. Alle mie orecchie il suono era terribile, una zanzara che su pezzi hard rock famosi era davvero insostenibile. Ripeto alle mie orecchie almeno arrivava questo. Quando sento il suono di Clapton (così per citarne uno che ha sempre un suono bello) vedo sempre sul palco un bel tweed.
Rispondi
di Oliver [user #910]
commento del 17/10/2023 ore 09:38:29
In realtà è sempre difficile valutare da cosa dipenda veramente la qualità di quello che ascoltiamo (a prescindere poi dai gusti personali - ad esempio, a me certi suoni asciutti e metallici di Clapton non piacciono, ma è una cosa mia). Potrei dire che ho sentito dei rig "da paura" suonare in maniera penosa, e sicuramente non dipendeva dalla qualità dell'attrezzatura, ma da chi l'aveva regolata e suonata. Come sempre, la "testa" e la "mano" di chi usa la strumentazione rimangono fondamentali e fanno la differenza, assieme alle capacità del fonico - se c'è.
Per questo quando cerco informazioni su una chitarra, un ampli o un effetto non prendo mai come riferimento i video di Pete Thorn o Brett Kingman. Quei delinquenti fanno suonare benissimo qualsiasi cosa. Poi ci provi tu e.... :)
Rispondi
di MM [user #34535]
commento del 17/10/2023 ore 09:41:56
Forse il problema era suo e di come si era scelto e settato i suoni, o del fonico.
Se vuoi sterminare le zanzare, coi sistemi digitali odierni di fascia alta, ci riesci, e di brutto.
Parlo per esperianza personale, e di ascoltatore.
Poi, Clapton (sentito dal vivo un anno fa) fa benissimo a tenersi il suo Tweed sul palco, è chiaro, il suo suono è quello, e lui non deve neanche attaccare il jack.
Rispondi
di claude77 [user #35724]
commento del 17/10/2023 ore 10:13:13
Però come può un chitarrista professionista non essere in grado di settare bene il suo suono? Il locale dove ho sentito il live lo frequento spesso e i fonici sono bravi. Secondo me questi artisti navigati hanno deciso di smettere di spezzarsi la schiena e prendono il bello e il brutto del digitale senza farsi troppi problemi in realtà.
Rispondi
di MM [user #34535]
commento del 17/10/2023 ore 10:47:03
Può essere che il motivo principale sia questo.
Io, comunque, ho sentito suoni brutti (o meglio, che a me non piacciono, sia analogici che digitali) anche da professionisti.
Rispondi
di francesco72 [user #31226]
commento del 17/10/2023 ore 10:58:46
Mah, quando ero sbarbo andai a vedere i Megadeth all'Unipol Arena di Casalecchio di Reno, erano già i Megadeth con Friedman, quindi non gli ultimi arrivati, ma il suono era terribile in ogni posizione: sotto al palco, a metà, in fondo. Considerando che al tempo il digitale era solo un bel passatempo, mi viene da dire che a volte va così indipendentemente dal sistema utilizzato.
Ciao
Rispondi
di kitestra78 [user #30170]
commento del 17/10/2023 ore 11:47:18
Purtroppo la variabile Fonico è fondamentale per una buona resa di qualsiasi sistema, ovviamente a patto che il suono che ti sei creato sul rig digitale sia fatto bene. Ho esperienze personali (per fortuna limitate) di fonici con scarsissima dimestichezza di sistemi digitali, che mi hanno stravolto il suono di Helix: (a) chiedendomi di ridurre drasticamente il livello dell'output (nonostante il livello che io uso sia sempre lo stesso, opportunamente "saturato", e non dia mai problemi ai fonici esperti) e (b) applicando curve di equalizzazione bizantine (l'eq parametrico stravolge il suono in maniera radicale se non ben dosato). E' quindi necessario svecchiare anche la cultura dei fonici, cosa che per fortuna sta succedendo anche grazie al "ricambio generazionale". Concordo poi in pieno sul fatto che un rig digitale di qualità rende al meglio se suonato su un impianto "con gli attributi" e a volumi decenti: altrimenti davvero stai lì a dare la caccia alle zanzare o ad ascoltare un suono che sembra tirato fuori da una radio a transistor (specie se il volume o il gain sono timidi). Con il rig analogico questo problema non lo vivi perchè sul palco ti ascolti dall'ampli ed il suono è sempre quello, e non risente della variabile PA (ragione per cui molti amanti del digitale preferiscono comunque portarsi sul palco una cassa FRFR). Io ho optato da anni per il digitale (di qualità) e non sono più riuscito a tornare indietro. E' vero che trovare la quadra all'inizio non è semplice (almeno non lo è stato per me qualche anno fa), ma i benefici sono enormi in termini di praticità e - paradossalmente - affidabilità (ancora ricordo gli improperi quando non funzionava una patch di collegamento o l'alimentazione...). Del resto, se la conversione ha contagiato anche grandi eminenze delle 6 corde (Knopfler, il chitarrista storico di Peter Gabriel, Robert Fripp e tanti altri...) vuol dire che i due mondi sono sempre più vicini. Poi, soprattutto nel mondo amatoriale, ognuno si sfizia come più ritiene ;-)
Rispondi
di OliverJR [user #60182]
commento del 17/10/2023 ore 08:03:29
Sai qual'è il vero segreto del digitale? Il vero momento in cui godi di più? A fine concerto quando sei distrutto e devi smontare 😅 scherzi parte sono d'accordo con te su tutto!
Rispondi
di Big Muffin [user #63938]
commento del 17/10/2023 ore 00:32:02
Ciao OJ, anche da parte mia i complimenti sono d'obbligo, quando ci vuole ci vuole. 👏 Detto questo, per quanto valgano le mie impressioni, ho ascoltato e riascoltato le due parti, nella prima analogica, la chitarra si sente, e' presente, ma e' li, ben a fuoco, invece nella seconda parte, quello che mi arriva alle orecchie, e' quello di uno strumento dal buon suono, ma piu' aperto, piu' amalgamato, spalmato nel brano, un suono piu' brillante e dispersivo, molto bello per davvero, pero', c'e' un pero', ma quello puo' dipendere dalle mie orecchie stesse, e cioe' che nella prima parte, la chitarra come dicevo e' piu' focalizzata, per dirla in parole povere, e' li', come se volesse prendere le distanze e fare sentire che c'e' a modo suo, e se devo essere sincero, ne percepisco il carattere, l'anima di quel suono che nella seconda parte; parlo di quella che dovrebbe essere digitale, al contrario, da si spettacolo di suono, ma e' come se gli mancasse quel qualcosa che non riesco a descrivere, anche perche' comunque sono impressioni profonde ma sottili, e, come dicevo, difficilissime da esprimere. Per ipotesi, magari stai giocando e potresti avere invertito le cose, ma alle mie orecchie, il pezzo dove sento la chitarra piu' importante, rientra sempre e comunque nella prima parte. Non sono differenze abissali, ma si sentono, e credo che comunque, in un modo o nell'altro, dal vivo, sarebbe apprezzato benissimo in entrambi i casi, percio' e' semplicemente una mia analisi personale, basata su impressioni puramente personali, date anche pero' in base alla mia postazione di ascolto che come avevo gia' detto, non e' la classica semplice cuffia collegata al pc e basta. Per chiudere e rispondere al titolo del tuo post; Promossi entrambi, il digitale ha fatto passi da gigante in pubblico, anche se nell'intimita' la mia intimita', l'analogico riesce a rapirmi ancora, strizzandomi come sempre l'occhio in maniera piu' sensuale che mai come sa fare solo lui . PS un saluto e ti rinnovo i complimenti 👏👏👏👏👏 ;)
Rispondi
di OliverJR [user #60182]
commento del 17/10/2023 ore 08:08:51
Ho capito benissimo il concetto che vuoi esprimere e ti assicuro che suonando i diversi sistemi l'abisso si sente ancora di più! Lanalogico ha quel carattere secondo me inconfondibile! Tranquillo non vi ho fatto nessuno scherzo ;) ti ringrazio per il commento molto preciso e per i complimenti, ho davvero molto apprezzato entrambi :)
Rispondi
di DAME54 [user #53104]
commento del 17/10/2023 ore 03:41:28
Leggo sempre con interesse i post di Oliver jr.
A prescindere dall'autorevolezza di un preparato addetto ai lavori, vi trovo sempre una grande moderazione associata ad un garbo che oggi è merce davvero rara.
Inoltre noto che dà sempre seguito a chi interviene alla discussione, cosa altrettanto rara.
Ciao Oliver, salutami il senior.
Rispondi
di OliverJR [user #60182]
commento del 17/10/2023 ore 08:10:44
Grazie per questo commento bellissimo, mi fa davvero molto piacere che tu mi veda così ❤️
Rispondi
di kross [user #16328]
commento del 17/10/2023 ore 08:38:29
Grazie Oliver jr per riproporre questa tematica in maniera equilibrata e con riflessioni costruttive.
Io ammiro con una punta di invidia chi riesce a ricavare suoni soddisfacenti dal digitale, soprattutto dalle funzioni di amp modelling, la vedo la corretta evoluzione del suono unita ad una gestione pratica dello stesso molto razionale.
Poter suonare in un piccolo locale con un bel suono grazie alle prestazioni del digitale è un qualcosa che fino a 15 anni fa era impossibile, si trattava di trovare comunque sempre un compromesso tra volume dell'ampli e decenza sonora.
Io sul digitale vedo il mio limite, la non capacità di "godere" come con gli amplificatori valvolari, oltre all'ostacolo del "menù pizzeria sovradimensionato". Quando sulla lista ci sono 78 pizze, io non so scegliere, mentre le 12 pizze classiche mi rassicurano :)
Rispondi
di Oliver [user #910]
commento del 17/10/2023 ore 08:57:11
L'esempio del menù delle pizze è... da manuale (per restare in tema).
Rispondi
di MM [user #34535]
commento del 17/10/2023 ore 09:32:00
Sì bella la metafora del menù delle pizze!
Kross, io ti capisco benissimo, l'amplificatore valvolare fa godere di più, e sarà sempre così.
Però ti assicuro che la differenza (che ci sarà sempre) è sottile.
E non è questione di avere a disposizione 78 pizze, col digitale (quello buono) hai sempre a disposizione le 5/6 pizze, classiche, che ti piacciono di più e che non ti stancano mai. Mentre con l'analogico ne gusti una, o due.
Rispondi
di francesco72 [user #31226]
commento del 17/10/2023 ore 11:04:11
Capisco quel che scrivi, ma la vedo come MM. Il mio primo approccio al digitale fu pessimo: troppa roba, troppi incroci e troppe variabili, sicchè in tre giorni il mio bellissimo nova system fu rivenduto. Poi ho deciso di ricominciare replicando i pedali ed i settaggi della pedaliera anlogica avendo risultati molto più soddisfacenti; da lì ho iniziato a sperimentare. In questo modo i miei suoni di sicurezza li ho sempre e quando ho un po' di tempo e voglia cerco qualcosa di nuovo: ogni tanto cavo anche qualche bella idea.
Ciao
Rispondi
di kross [user #16328]
commento del 17/10/2023 ore 11:40:32
Ogni tot ci riprovo, l'ultimo giro di giostra l'ho fatto con una Nux Mg30 che ho tenuto per più di un anno ...e alla fine ho venduto tornando "a casa". Veramente io credo che sia il mio limite dove la combinazione di suono, fisicità della strumentazione e un po' di suggestione si sommano appagando le mie aspettative nella forma dell'amplificatore fisico.
Trovo il mio miglior compromesso negli ampli a basso wattaggio (appena arrivato un Blackstar HT5 mkII che mando in una 2x12 con Vintage 30).
Un altro elemento fondamentale è che la mia condizione fisica odierna mi impone di sfruttare al massimo il tempo che ho a disposizione dedicandolo al 100% allo studio, ogni dispersione in questa fase non è sostenibile nella mia condizione. Quindi anche la necessità di poter collegare la mia rodata serie di pedali in un sistema plug&play risponde alla mia esigenza.
Fino al prossimo tentativo con il digitale...
Rispondi
di MM [user #34535]
commento del 17/10/2023 ore 14:10:27
La NUX MG30 ce l'ho, la tengo lì come backup, o se hai veramente necessità di poco spazio e peso leggero; ha un ottimo rapporto qualità/prezzo, ma rimane nel medio.
Chiaro che se la confronti col tuo valvolare (poi dipende anche dal valvolare) perde quasi sempre.
Sostituiscila nel confronto con un Kemper, Helix, Fractal, Quad Cortex... poi mi dici.
Rispondi
di OliverJR [user #60182]
commento del 17/10/2023 ore 13:05:54
Già, per me quello è uno dei maggiori difetti del digitale. Bisogna imparare a cercare la pizza che si conosce (io generalmente parto dal jcm800) e sperare che sia come te la ricordi tu! Oppure sul tubo provare un po ad I formarsi ma non sempre è facile perché generalmente ci si imbatte in gente che fa suonare bene tutto
Rispondi
di MM [user #34535]
commento del 17/10/2023 ore 09:18:44
Complimenti per l'esecuzione, ottima.
Solo due pensieri.
Il primo è sul confronto tra i due risultati che ci arrivano all'orecchio, al di là delle sensazioni sotto le dita, che quelle le senti solo tu.
Nell'analogico si sente una preponderanza di frequenze medie, che danno presenza, nel digitale la chitarra è più scavata in mezzo. Credo che sia una differenza molto probabilmente azzerabile con un semplice equalizzatore.
Il secondo è sulla strumentazione usata.
Tu hai confrontato un analogico di fascia alta, con un digitale di fascia molto bassa (e pur sempre efficace).
In questo caso, ai più può piacere maggiormente l'analogico, se il confronto fosse stato fatto con entrambi i sistemi in fascia alta, chissà, il risultato poteva anche invertirsi.
Rispondi
di kitestra78 [user #30170]
commento del 17/10/2023 ore 11:50:51
Concordo, da possessore di Helix, Kemper (rivenduto) e Mooer GE 200 (che uso come muletto), vi assicuro che le differenze tra digitale più "commerciale" e quello "di fascia alta", si apprezzano e come! Purtroppo (o per fortuna per il portafogli) non ho mai provato nè Quad Cortex nè AXE FX. Buona musica!
Rispondi
di OliverJR [user #60182]
commento del 17/10/2023 ore 13:09:40
Si probabilmente! In realtà la mia cara vecchia Screamer non è di fascia particolarmente alta. Non la producono più e sull'usato se non ricordo male siamo ben sotto ai 400 euro. Sicuramente meglio della GE 150 ad ogni modo 😁 grazie mille per I complimenti 🙏
Rispondi
di FranxAJ [user #18541]
commento del 17/10/2023 ore 09:39:02
Ho un ampli valvolare (un piccolo Blues Junior), ho avuto la Helix Stomp che ho venduto per i troppi menu (passavo più tempo a cambiare suoni che a suonare) e ho preso un Iridium, e per finire ho anche un Deluxe Reverb Tone Master...a seconda del contesto utilizzo sia ampli valvolare, sia il Tone Master che con il line out per entrare diretto in un mixer è fantastico, sia l'Iridium come ultimo pedale in pedaliera.
Sarà che:
- con l'Iridium ho trovato la pace per via della sua semplicità,
- con il Tone Master senza troppi sbatti collego un cavo e ho sempre quel suono,
- il BJ lo uso ancora con soddisfazione ma praticamente non esce più da casa,
e niente...l'idea che mi sono fatto alla fine di tutto è suonare divertendosi perché in fondo in fondo, la cosa più importante è quella! A prescindere dai kg che uno si porta in giro! :)
Rispondi
di Oliver [user #910]
commento del 17/10/2023 ore 10:20:17
Amen.
Rispondi
di claude77 [user #35724]
commento del 17/10/2023 ore 10:28:05
Totalmente d'accordo sulla tua ultima frase. Suonare divertendosi e per questo mi spezzo la schiena a portarmi il mio ampli in saletta o nei pochi live, perchè è in quel momento che sono felice quando ho il mio suono che mi piace e che ho tanto faticato a creare e trovare.
Rispondi
di OliverJR [user #60182]
commento del 17/10/2023 ore 13:18:05
Amen
Rispondi
di melonstone [user #55593]
commento del 17/10/2023 ore 11:18:10
Ormai la differenza è sottile, e quindi la scelta tra analogico e digitale va fatta su altri parametri (trasporto etc...). Secondo me molto dipende da quanti suoni hai bisogno, perchè se suoni in una cover band e fai generi disparati o hai situazioni diverse tra loro o sei turnista, allora il digitale va preferito. Io che ho in mente un suono e che voglio distinguermi per quello mi tengo il mio analogico: spendo un importo altrettanto importante per la strumentazione, ma per avere il top di quello che mi serve
Rispondi
di THE_Luke [user #31235]
commento del 17/10/2023 ore 12:27:22
come suona la mia testata nella mia cassa per me non ce n'è. ma sul serio!
finche poi non ti servono suoni diversi che con i pedalini fai fatica ad arrivarci.
e allora prendi un multieffetto digitale di fascia media, perche col gruppo si vuol fare le cose tutte in diretta (in-ear per le prove, PA dal vivo), e lo setti... come faresti con i pedalini che servono. e becchi pure il fonico che ti fa i complimenti per i suoni. bene!
Poi, però, succede che non suoni piu con quel gruppo, ma ti rendi conto che la multifx ha le simulazioni dei pedali della tua pedaliera analogica cosi molesta da portare in giro... quindi che si fa?

[pausa]

ora suono in casa con gli in-ear dalla multifx, con le sue brave amp sim e IR, e catena effetti rigorosamente settata come sulla pedaliera vera, e fuori (prove e live) con la mia testata e la mia cassa... e la multifx al posto della pedaliera con gli scatolotti colorati.

e son davvero contenti tutti: io che mi porto via meno roba e ci metto meno a montare e smontare, quelli con cui suono che si trovano dei suoni più precisi per quel che serve, i fanatici della valvola che la mia glam nella dragoon suona come nessun'altra e quelli del bit perche la GigBoard semplifica parecchio le cose!
Rispondi
di Ernestor [user #46937]
commento del 17/10/2023 ore 13:23:31
Bravo in primis!
In secundis mi piace più il take analogico perché il digi mi ricorda alla lontana il mitico Rockman che ho avuto. Ma valga solo per questa take perché se magari avessi scelto un altro preset avrebbe potuto essere l’inverso.
Totalmente fuori dalla scelta di qua o di là, in sintonia coi tempi sono biguitarsex aehm se così si può dire… No ideology for me quando si tratta di suono. Se è bello è bello, analogico, tubico, transistorico, acustolico digitalico, computerico, virtualico, fattammanico, insomma let the orecchio guide you! Music is music, love is love everywhere😉❤️🎶👋
Rispondi
di Big Muffin [user #63938]
commento del 17/10/2023 ore 23:10:12
Scusa Ernestor, a titolo di curiosita', ma stai parlando del Rockman/ Scholtz ? quel Rockman? o forse ho capito male io ?
Rispondi
di Ernestor [user #46937]
commento del 17/10/2023 ore 23:15:32
Anni 80 pieni!👉 vai al link
Rispondi
di Big Muffin [user #63938]
commento del 17/10/2023 ore 23:55:59
Quel suono e' un tarlo per me, al di la che amo i Boston, ho sempre cercato in tutti i modi di avvicinarmici, ma poi, piu' conoscevo il gruppo, e piu' mi rendevo conto che averlo tale e quale per un umile umano come me, sarebbe stato difficile, pero', non so' perche', ma il suono che usciva dalla chitarra di quel brillante ragazzo, ogni volta che lo sentivo e lo sento tutt'ora, riesce ancora a solleticarmi le chiappette ( scusa il francesismo ) come la prima volta. Ma adesso te lo devo chiedere riportando le tue parole ; In secundis mi piace più il take analogico perché il digi mi ricorda alla lontana il mitico Rockman che ho avuto. Dimmi, Il Rockman non ti soddisfaceva ? scusa Ernestor se chiedo, ma so' che tu hai una tra le tante risposte che cerco da molto; o forse le hai anche tutte ;)
Rispondi
di Ernestor [user #46937]
commento del 18/10/2023 ore 00:43:13
Sai, è stato in assoluto il mio primo distorsore, preso in America da papà che ci andava per lavoro. Non ero pratico di sound design all’epoca quindi non riuscii a trarne il meglio ma c’era un motivo di cui non potevo essere colpevole. La distorsione Rockman è squadrata, da transistor, ma più morbida di un fuzz, però l’ho sempre trovata troppo nasale e confinata di banda, sia in alto sia in basso, precisa, chirurgica, perfetta per registrare e per un sound rock molto ben confezionato, i Def Leppard ci hanno fatto il loro sound firma. Però un chitarrista principiante negli 80 senza internet né un giro serio di musicisti intorno non ha le nozioni di sound design che si possono trovare in rete oggi. Col senno di poi era un distorsore troppo specifico, molto più adatto a uno studio. L’ideale sarebbe stato un Marshall, più caciarone e tollerante dei miei difetti. Comunque sia come ho detto spesso qui su accordo i miei inizi sono stati solid state e sono stato tra i primissimi a suonare digitale in diretta nei primi novanta. Mi sono spostato sul valvolare molto dopo, quando dopo aver fatto un corso di tecnico del suono ho cominciato a lavorare in studio di registrazione. Per questo non ho nessun pregiudizio su analogico o digitale.
Rispondi
di Big Muffin [user #63938]
commento del 18/10/2023 ore 22:37:59
Scusa, non conoscevo la tua storia, ecco da dove arriva la preparazione che leggevo in certe tue risposte. Hai una bella carriera, penso che lavorare in uno studio di registrazione sia il sogno di molti. Mi documento spesso, e riesce ad affascinarmi molto il periodo che va dai 70 ai 90, piu' analogico, piu' difficile per un certo verso con i Tape da 2" ma credo allo stesso tempo forse piu' magico. ( parlo a livello di elettronica e anche montaggio ), il perche' non lo so', ma e' una cosa mia personale, percio' ai tuoi occhi forse sbagliatissima. Riguardo al Rockman, altro mistero, me ne innamorai negli anni 80, quando lo sentii in uno studio, allora ero batterista, ma quel suono mi aveva gia' rapito probabilmente anticipando cio' che sarebbe successo nel poi, e cio' il mio passaggio alla chitarra elettrica; tutto per caso, ma ora tutto per amore puro. Ho sempre cercato di portarmi a casa i moduli che componevano il Rack di quella serie, ma i costi erano alti per me, e difficili da trovare, parlo del distorsore, chorus delay, sustainor ecc, ecc. Oggi si trovano ma andrebbero verificate le reali condizioni dato che hanno un bel po' di anni sul groppone. Comunque, curiosa la tua analisi, e di cui ti ringrazio per averla condivisa, la quale pero' assieme a risposte mi ha lasciato anche una domanda: Forse mi sono impuntato per nulla in questa ricerca, e magari oggi la vedrei anche io cosi' come la vedi tu a riguardo. 😉
Rispondi
di Ernestor [user #46937]
commento del 19/10/2023 ore 17:42:11
Non la chiamerei carriera, il mio sogno era suonare e comporre, ma entrando in studio per registrare mi resi conto che nella musica moderna il suono, il sound design fa parte della composizione tanto quanto la melodia e l’armonia. Siccome poi presi subito a lavorare con Protools che all’epoca era l’unico e all’avanguardia, e mi piaceva mischiare il rock con l’elettronica, in quel periodo mi venivano a cercare per quella roba; ho studiato anche con Mogol per il sogno di fare musica mia. Sogno evidentemente non realizzato, almeno non nella misura che volevo io, cioè firmando con una casa di produzione; cosa che per la verità accadde anche, prima di andare a finire per avvocati quatto anni dopo. Una storia che alla fine mi portò a disamorarmi molto dell’ambiente, perciò mi tenni stretti i miei studi, lauree, master in Olanda, Inghilterra, e oggi mi trovo a usare la creatività per immaginare progetti di sviluppo territoriale. La musica me la tengo per me o per qualche collaborazione con professionisti, amici con cui sono rimasto in contatto, ma ormai è soprattutto per un piacere personale; diciamo che mi da gusto sapere che qualche prodotto in circolazione ha dentro anche il mio zampino.
Tornando al Rockman a me non pare un’idea balzana il fatto che tu lo voglia recuperare, se c’è gente disposta a uccidere per un vecchio fuzz face, tu puoi tranquillamente divertirti col Rockman, alla fine quello che conta è che riesci a esprimere il tuo linguaggio musicale. Sono macchine di qualità, se ne trovano perfettamente funzionanti, in più essendo analogiche sono anche riparabili e revisionabili. Se trovi un’occasione perché non approfittarne? Al più ti consiglierei il Sustainor che dei vari moduli era il più versatile. Chioso con la musica dei 90, anni fa sotto sotto consideravo il rock psichedelico dei 70 un po’ nell’empireo della mia personale classifica di preferenze. Riascoltando un po’ di anni 90 mi sono reso conto di quanta musica meravigliosa sia uscita in quel periodo.
Rispondi
di Big Muffin [user #63938]
commento del 20/10/2023 ore 19:42:13
Be dai, e' da applauso, un bel viaggio che hai intrapreso pur non conoscendo tutta la storia, e' una bella campagna nel bene e nel male, perche' da quello che leggo, ne hai viste di ogni colore. Ho letto con molto ma molto interesse; mi affascinano le storie personali del periodo musicale presente, ma ancor di piu' del passato, e il tuo e' un bel viaggio, una bella carriera anche se come dicevi, non era quella prescelta all'inizio. Io non ho nulla da raccontare di interessante, me ne sono successe ma se le cose non sono chiare, declino l'invito a cena. ;) e nel nostro paese, le cose non sono mai chiare, succede anche all'estero, ma noi abbiamo una qualita' nello specifico, che poi qualita' non e', percio' nella vita alla fine ho fatto altro. Amo la musica, mi piace suonarla, ho pagine e pagine di testi nel cassetto che rimarranno li perche' a volte mi facevo dei trip in solitaria di giorni, a scrivere e scrivere cose che la mente mi vomitava letteralmente addosso. Amo la musica, sono batterista passato all'elettrica e mi diverto in casa con tutto quello che potevo farci entrare, a partire dalla mia batteria; ( anzi, di mia moglie diventata poi mia, ) che e' sempre stata montata nella nostra camera da letto; e ora nel locale musica, passando poi per chitarre di cui ne sono innamoratissimo, basso, tastiera, mixer e decine e decine di cavi ovunque, insomma un bel disastro, questa e' la mia passione e se devo dirla tutta, mi basta., anche perche' non sono piu' un giovincello ventenne percio' il mio ora e' puro distillato di divertimento ;) Per il Rockman per te era un lavoro, ma per me' e' solo uno sfizio, diciamo un suono che volevo avere ma solo a titolo studio e divertimento per le orecchie, percio' seguiro' il tuo consiglio, ne ho giusto visto qualche modulo in questi giorni anche sulla baia; vedremo, ma spero, anzi sono convinto di portare a casa cio' che mi serve :)
Rispondi
di Ernestor [user #46937]
commento del 22/10/2023 ore 20:17:30
Tutto sommato mi sembra che anche tu di musica ne abbia macinata tanta!
In bocca al lupo e buona musica, semmai con qualche nuovo giocattolo.😉🎶🍀👋
Rispondi
di Big Muffin [user #63938]
commento del 22/10/2023 ore 22:19:03
Grassie ;) crepi il lupo e buona musica anche a te 😉🎸🥁👍👍
Rispondi
di carlo80 [user #38042]
commento del 19/10/2023 ore 20:21:06
io uso una pedaliera tech21 flyrig 5 nel return del marshal valvestate 8080 e prima della pedaliera uso altri distorsori
Rispondi
di paolo.cesario@siconsulting.biz [user #60030]
commento del 23/10/2023 ore 13:40:20
Io sono un chitarrista da cameretta al quadrato: suonando di notte, suono solo in cuffia.
il digitale, per la mia situazione è sicuramente la soluzione. la chitarra entra nella scheda audio, va al PC dove passa dentro un SW di emulazione (la maggior parte hanno suoni plastocosi, a me piacciono la Modern di Line6 e Bias FX2), vado sopra una backing track oppure vado in qualche DAW (uso quelle facili e allora l'effetto deve essere messo dentro) e registro mutipista. tutto rigorosamente con le cuffie inear.
Le poche volte che vado in saletta con amici entrare in un ampli è sicuramente un altra cosa, ma la grande differenza che percepisco probabilmente è dovuta soprattutto al fatto di uno avere le cuffie stantuffate nelle orecchie. Da quando c'è il digitale però posso giocare in casa fino a tardi.
Rispondi
di OliverJR [user #60182]
commento del 23/10/2023 ore 18:49:55
Per me è lo stesso, a casa non posso nemmeno sognare di usare un valvolare. Il digitale oltre a salvare le schiene salva anche i chitarristi da appartamento 😅
Rispondi
di fraz666 [user #43257]
commento del 23/10/2023 ore 15:38:40
ottimo articolo! aggiungo qualche mia considerazione:
- mentre l'analogico è praticamente sempre lo stesso, il digitale ogni anno fa passi avanti. quindi l'idea che ci siamo fatti ieri può cambiare domani
- ok il suono analogico personale ricercato come il santo Graal e finalmente trovato, ma quando si suona in giro se non si è abbastanza "grossi" da scegliersi la backline si suona con la cassa che c'è e da un locale all'altro il suono può cambiare completamente
- mi è capitato più volte di vedere concerti (metal) in cui nei gruppi col Kemper (o altro) le chitarre facessero più fatica ad "uscire" rispetto agli altri, che magari suonavano pure prima ma per le mie orecchie avevano un suono migliore. Non penso che sia colpa del digitale in sè ma piuttosto colpa del fatto che i suoni sembrano fatti più per suonare in studio che live.
Rispondi
di OliverJR [user #60182]
commento del 23/10/2023 ore 18:54:13
Concordo su tutto ma secondo me il fatto che l'analogico sia sempre quello è un punto a favore. Uno che si compra una bogner ecstasy vuole quello non altro di più aggiornato. Poi ovviamente si possono apprezzare migliorie a livello di gestione dei vari canali e delle varie funzioni, ma uno che compra un ampli di un certo tipo vuole che suoni "sempre uguale". Basta pensare agli ampli iconici cone quello citato o una jcm 800 o un fender showman. Uno si aspetta una determinata cosa e vuole solo quella :)
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