Revstar: la Yamaha nata "dal basso" in equilibrio tra classico e moderno
di Jerry Arcidiacono [user #65912] - pubblicato il 15 ottobre 2024 ore 07:30
Frutto di un lungo lavoro di progettazione e di ascolto delle esigenze dei chitarristi, la Yamaha Revstar si distingue per originalità, suonabilità e versatilità sonora.
Siamo abituati ormai da decenni a vedere il marchio Yamaha su strumenti musicali così come su motociclette. Questo non ha impedito al brand nipponico di costruire ottimi prodotti in entrambi i settori e di riuscire addirittura a influenzare il design di una chitarra, partendo da quello di alcune moto del passato.
Forpeople è un'agenzia creativa con sede a Londra, incaricata nel 2013 da Yamaha per la progettazione e il marketing di una nuova serie di chitarre elettriche. Grazie a interviste mirate sono state raccolte quindi centinaia di opinioni di chitarristi, prendendo nota delle preferenze riguardo a legni, scala, tasti e pickup, nonché delle caratteristiche desiderate per un ipotetico acquisto futuro. Da questi dati emergeva inoltre l'esigenza di un equilibrio tra classico e moderno da parte dei potenziali acquirenti.
Nella creazione del nuovo strumento sono stati presi come riferimento elementi di chitarre Yamaha del passato, come la doppia spalla mancante della SG1000, la paletta della SA15 e il design asimettrico della serie Super Flighter.
L'estetica essenziale delle moto "cafè racer" degli anni '60 è stata anch'essa un elemento importante in fase di progettazione.
Rimanendo in ambito motociclistico, lo slogan della Yamaha "Revs Your Heart" è servito infine per coniare il nome del nuovo modello: nel 2015 nasce la Revstar.
Caratteristiche comuni a tutti i modelli erano la scala da 628,6 mm, il manico incollato in mogano e la tastiera in palissandro con 22 tasti. Combinazioni diverse di legni per il corpo, pickup (realizzati appositamente per la serie), hardware e finiture caratterizzavano i singoli modelli. Le chitarre erano equipaggiate con il Dry Switch, un filtro passa-alto in grado di tagliare le frequenze più basse, restituendo così un suono più brillante. Rispetto a uno split coil, il Dry Switch non aveva cali di volume e non generava rumore.
Nel 2022 Yamaha ha aggiornato la serie, tenendo conto delle richieste dei musicisti. Tra le novità sono presenti modelli per chitarristi mancini e finiture nuove. Un altro aspetto innovativo è la realizzazione del body con piccole camere tonali.
Nell'intento di Yamaha, questo nuovo design oltre a rendere lo strumento più leggero, contribuisce a migliorare il suono e la risonanza. Anche la parte elettrica viene rivista per l'occasione, adottando uno switch a cinque posizioni abbinato ai soliti due pickup. Con l'inserimento di due condensatori nelle posizioni due e quattro del selettore, è possibile modificare la relazione di fase tra i pickup, generando un sound che ricorda quello di un wah in posizione fissa. Infine, su alcuni modelli il Dry Switch lascia il posto al Focus Switch, un boost che alza le frequenze basse e medie per ottenerre un suono più caldo e pieno.
Tra i chitarristi che hanno apprezzato particolarmente la Revstar, utilizzandola in studio e sul palco, spiccano il nostro connazionale Matteo Mancuso, Dave Keuning dei Killers, Graham Coxon dei Blur e Jeff Schroeder degli Smashing Pumpkins.