di edgar587 [user #15315] - pubblicato il 05 dicembre 2009 ore 11:04
Napoli,2 dicembre 2009,4:30 del mattino....la sveglia fa tii-tii-tii...il cervello ancora in fase r.e.m. elabora a stento e con il cuore in gola butta le coperte all'aria e mi preparo....dopo un' oretta sono a capodichino...decollo..osservo i grumi di nubi che mi separano dalla terra cercando di non pensare troppo a quello che mi aspetta,altrimenti rischio di rimanerci secco! L'arrivo a Milano è tranquillo...mi muovo a piedi da solo come un povero impazzito,spaesato e armato solo di una squallida e incompleta cartina da turista,finchè nn raggiungo l'abitazione di un mio amico che ancora adesso ringrazio per l'infinita disponibilità. Sono ancora le 13 quando salgo a casa: avete presente cosa significhi aspettare fino alla sera con poco o nulla da fare in attesa spasmodica per uno degli eventi più importanti della propria vita?! Certo,tutti siamo stati bambini il 24 Dicembre! Ma finalmente arrivano le 18...scendo di corsa per prendere il tram e dopo tre quarti d'ora al massimo sono davanti al Palalido: quando avvisto le bancarelle zeppe di magliette degli Alice la botta di adrenalina è inevitabile e tutto quello che riesco a fare e mettermi in fila davanti ai cancelli nella maniera più passiva possibile,non riesco nemmeno a pensare..! Dopo un paio d'ore di attesa snervante al gelo padano che mi accartoccia i piedi nelle scarpe,finalmente l'apertura e l'invasione barbarica e di corsa per prendere i primi posti...ce l'ho fatta!! sono 3 metri dal palco appena e tra poco il mio idolo sarà lì sopra di me circondata da un'aura divina! Dopo aver fatto amicizia con qualche altro fan(atico) lì sotto per ingannare l'attesa ed essermi reso conto che non sono il solo a conoscere vita morte e miracoli di ogni singolo pezzo della strumentazione di Jerry :D il gigantesco cuore della copertina di Black gives way to blue inizia a palpitare sullo sfondo dello stage,le luci si spengono,e mentre tutti sono ipnotizzati Loro salgono come fantasmi,nella penombra...nmmeno ci credo che quelle sagome indistinte sono quelle dei nostri eroi! I sibili malati dell'intro di Rain when i die squarciano l'aria già satura di fumo,poi il delirio e i riff cazzuti che spingono al pogo violento si alternano alle ballate strappalacrime che li hanno resi famosi,con uno splendido omaggio al mai abbastanza compianto Layne al momento della title track dell'ultimo lavoro...2 ore filate di testi urlati tutti insieme,lì nella bolgia,travolti dal muro di suono! Un encomio al troppo criticato Duvall,che si è dimostrato un turbine di emozioni e sicuramente all'altezza della situazione,ma erano tutti in formissima,quella sera e soprattutto sono riuscito a guardare negli occhi il mio guitar wizard cantando a squarciagola insieme a lui! Grazie AIC!