Certamente la dimensione e l'esiguità dei componenti in questa piastrina che misura solo 7x10 cm può meravigliare, ma vi assicuro che è solo questo e che da sola potrebbe governare magnificamente un qualsiasi finale a prescindere dalla potenza in uscita.
L'assorbimento è valutabile in un solo milliampere o poco più mentre la tensione ideale è abbastanza alta ponendosi tra i 320 e i 360 volts anche aggiungendo il pot dei medi ed un altro ingresso in opzione per avere un low o un high.
La valvola consigliata è una 12ax7 di qualunque marca per una risposta molto presente e corposa, ma è anche possibile l'uso di una 12ay7 che ha un fattore di amplificazione minore e rende quindi il pre un po' più pacato accettando ad esempio strumenti con circuito attivo.
Inutile dire che questo pre è anche magnificamente idoneo per un basso elettrico sempre con l'opzione della valvola a seconda del livello in uscita dello strumento quindi, lasciamo da parte magheggi e diversioni nel qualificare un ampli, per suonare bene basta poco.
Con la seconda foto iniziano le dolenti note, naturalmente parlo per me.
Quello raffigurato è un (orrore) finale a stato solido che fa uso di una coppia di 2n3055 con drogaggio ad atomi di arsenico, molto performanti e sicuri, che garantiscono circa 9 watt in classe A con un'alimentazione di 30 volts altamente stabilizzati. In alternativa si potrebbero usare altri semiconduttori, ad esempio quelli della famiglia dei TIP, ugualmente performanti e disponibili in vari tipi e per diverse potenze senza modificare per nulla il circuito. Sono transistor NPN come classificazione e potrebbero, sempre in classe A, erogare potenze maggiori ma sarebbe necessario adeguare le alette di raffreddamento ad una dissipazione di calore senz'altro maggiore.
La grande stabilità è assicurata da una taratura millimetrica effettuabile in corrente e tensione tramite i due CERMET che vedete nella foto consentendo chiaramente una eccezionale linearità in uscita che nulla ha a che vedere con un finale a valvole (nel senso che è migliore). Le dimensioni di questa piastra sono 8x8 cm, naturalmente tutto compreso, e vi assicuro che non è poca cosa ospitare in uno spazio così esiguo le due alette, la boccola d'ingresso e le varie opzioni in uscita.
Nella terza foto un'alimentatore che asserve l'ampli nel migliore dei modi, erogando una tensione altamente stabilizzata ed una non trascurabile corrente, (potrebbe toccare i tre ampere con un opportuno raffreddamento ma configurato in questo modo ne supporta circa la metà), ed ha la caratteristica di non fornire immediatamente tutta la tensione ma di incrementarla da zero al massimo in un arco di circa quattro secondi grazie a quel piccolo transistor che vedete al centro della piastra che limita la corrente all'elettrolitico caricandolo più lentamente ed evitando quindi il danneggiamento dei coni.
Le dimensioni di questa piastrina sono 7x10 cm, quindi sempre molto minuscola e naturalmente tutto compreso, e mentre la forte stabilizzazione della tensione è governata da un diodo ZENER in serie, la continuità della corrente si avvale del transistor finale, sempre un 2n3055 sempre iniettato di arsenico ed opportunamente raffreddato.
Quindi arsenico e vecchi merletti, come in quell'irripetibile film di Franck Capra, questi ultimi rappresentati dalla splendida trina di un piccolo pre che non finisce mai di stupire anche dopo tanti anni e che suona benissimo da solo ma accetta di buon grado i condizionamenti esterni costituiti da quel mondo di effetti analogici e non che non fanno altro che migliorarne le prestazioni.
Il vecchio Gwynn va a cena (polpi e patate innaffiati con un bianchetto di annata, una goduria senza uguali)